Di giorno, di fronte a tutti, lui è il tuo re.
Fai finta di nulla, come se quasi non lo conoscessi, e quando ti rivolge la parola abbassi pudicamente gli occhi, come farebbe qualsiasi vassallo di fronte al suo sovrano.
Tremi, in quei momenti, quando gli sei vicino come si addice al tuo ruolo di cavaliere, ma non puoi ammirarlo, non puoi immergere le dita in quella massa spettinata e morbida come seta di fluenti capelli neri.
Non puoi nemmeno accarezzarlo come desiderano tutti i tuoi sensi tesi.
Ti prudono le mani, e stringi forte i pugni per evitare di lasciarti impadronire dai tuoi istinti mai del tutto sopiti, con conseguenze disastrose per entrambi.
Solo quando giunge la sera sei finalmente libero di dar sfogo ai tuoi sentimenti dirompenti.
Ed allora, nel silenzio della vostra camera, lontano da orecchie indiscrete ed occhi troppo curiosi, lo baci con voracità, come se ti volessi nutrire del suo sapore dolce di cui non sei mai sazio dopo una giornata infinita di digiuno forzato.
Gli succhi con passione le labbra rosse e zuccherine, che sanno sempre di polpa di pesca, il suo frutto preferito.
Gli passi le mani sulla pelle rosea e morbida, beandoti di quel calore devastante, soffermandoti più a lungo nei punti maggiormente sensibili dove il tuo tocco gli provoca brividi di piacere e fa sfuggire al suo ferreo autocontrollo sospiri lussuriosi.
In quei momenti, quando senti la sua voce spezzata che chiama il tuo nome, ripetendolo come un mantra, come una preghiera senza fine, implorandoti di dargli di più, è il tuo turno di tremare.
Lo ami, lo ami più di tutto e tutti, come non hai mai fatto con nessun altro nella tua giovane vita, ed appena il Sole abbandona il cielo, glielo dimostri in ogni modo possibile, perché provi il bisogno di recuperare il tempo perduto, quando non puoi essere il suo amante, ma solo il suo cavaliere dell’Arcobaleno.
Perché di giorno, di fronte a tutti, lui è il tuo re.
Ma di notte, da soli, lui è solo Renly.
L’uomo della tua vita.