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Autore: Tigre p    15/11/2015    0 recensioni
I pivelli, dopo aver lasciato il labirinto, vengono salvati e portati al sicuro.
O, almeno, è quello che penseranno loro.
Ben presto, scopriranno di essere ancora sotto il controllo della Wicked, i quali, informeranno i pivelli dell'Eruzione presente in loro e che, per salvarsi, dovranno dirigersi verso il "Porto Sicuro".
Supereranno le dodici fatiche, verranno messi a dura prova, verranno aiutati e...dovranno capire chi è il vero nemico.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Puoi fuggire più veloce e più lontano che puoi, ma la verità è che, dovunque tu vada, resti sempre dove sei.
Cecilia Ahern



Dopo essere stati salvati, i pivelli vennero portati a una base situata in mezzo a un vastissimo deserto. Era buio quando l'elicottero arrivò a destinazione. Fece scendere velocemente i pivelli , i quali, iniziarono a correre quasi come dei dannati insieme ai loro salvatori. Thomas non capiva perchè tutta quella fretta, erano salvi e lontani ormai dalla Wicked e dal labirinto, lontani dal campo e dai cadaveri dei loro amici. Al solo pensiero di Chuck, Thomas sentì un vuoto all'altezza del cuore, voleva fermasi e piangere per il suo amico ma, appena rallentava un po, uno di quel uomini armati lo spingeva, invitandolo a muoversi. Ben presto, capì perchè tutta quella fretta. Sentiva delle urla in lontananza, urla cosi terrificanti da far rizzare i peli al pivello. Inoltre, c'erano strani ringhi e strilli nell'aria che rendeva il deserto terrificante sotto ogni punto di vista. Continuò a correre con gli altri pivelli fino ad entrare nella base. Era una larga struttura con protezioni su ogni lato, tra cui fili spinati e mine, o, almeno, era quello che poteva intuire quando qualcosa saltò in aria. La struttura sembrava fosse fatta di un materiale simile a quella del labirinto e, quando entrarono, le grida e gli strilli cessarono del tutto. Era un posto abbastanza grande, lunghi tavoli erano posizionati al centro della struttura e del fumante cibo sembrava aspettare proprio loro.

< Questo è per voi, mangiate e dopo vi porteremo nelle vostre camere dove docce, vestiti e letti vi aspettano > spiegò con fare cordiale uno quel quei uomini

Nessuno pivello fece ripetere la frase una seconda volta. Tutti corsero verso i tavoli e iniziarono a mangiare quasi come dei dannati, a volte si sentivano dei mugoli di apprezzamento e delle esclamazioni di felicità. Non mettevano cibo in bocca da giorni, per loro quello era un piccolo paradiso. Dopo aver mangiato, senza lasciare nemmeno una briciola sul piatto, vennero portati alle loro camere.

< Perchè Teresa non viene con noi? > chiese a un certo punto Thomas quando vide che una donna armata stava portando Teresa al lato opposto
< Lei è una ragazza , non può stare di certo con tutti voi > disse con un sorriso l'uomo , scompigliando appena i capelli di Thomas < Domani mattina la rivedrai, tranquillo >

Thomas annuì piano ma, qualcosa dentro di lui iniziò a dare allarme. Non si fidava granché di quelle persone, sembrava tutto troppo bello per essere vero.
Dopo essersi lavato e aver indossato vestiti puliti, si sdraiò su uno di quel letti, pensando tra se e sé.

< Qualcosa non va? > domandò Minho mentre passò vicino al suo letto
< Non lo so...non mi fido di nulla...> mormorò Thomas, guardando le reti del letto situato sopra il suo
< Cosa dici! Il pessimista del gruppo sono io e, se in questo momento non sto dicendo nulla e perchè va tutto alla grande! Abbiamo da mangiare, ci siamo tolti tutto quello sploff da dosso e abbiamo dei fantastici letti su cui dormire! Non è grandioso? >
< Appunto...> sospirò Thomas per poi girarsi di spalle, facendo ben capire a Minho che il discorso si era appena concluso.

Lentamente, ogni pivello si addormentò. Thomas iniziò ad agitarsi nel sonno, non era per nulla tranquillo in quel posto. Si strinse sotto le coperte , sentiva lo stomaco attorcigliarsi come se fosse in ansia per qualcosa che sarebbe arrivato da li a poco.

“Thomas aiuto”

Thomas sobbalzò dal letto, andando a sbattere contro quello di sopra e, dopo aver maledetto ogni faccia di caspio del mondo, iniziò a sentire delle grida provenire dalla finestre. Il cuore di Thomas iniziò a batter freneticamente, Teresa era nei guai e quei cosi che gridavano si stavano avvicinando a loro, iniziando a sbattere le mani contro le finestre.
Thomas iniziò a gridare, svegliando cosi il resto dei pivelli.

< Quei cosi ci attaccano, dobbiamo far qualcosa! > gridò Thomas mentre fece scendere dal letto ognuno di loro
< Cosa possiamo fare? > domandò Tim con un po di paura, guardando in direzione di Thomas
< Blocchiamo le finestre in qualunque modo possibile e usciamo da qui! > gridò Thomas mentre iniziò a spingere un letto.

Tutti i pivelli seguirono le parole di Thomas e, iniziarono a spostare i letti verso le finestre per poi alzarli e poggiarli contro di essi mentre le urla e le grida aumentavano sempre di più. Alcuni di quei esseri riuscì a rompere una finestra e per poco la sua mano non afferrò il collo di Clint. Dovevano ringraziare gli dei per le sbarre presenti sulle finestre che impedivano a “quei cosi urlanti” di entrare nella stanza. Solo in quel momento, molti si accorsero che le loro armi erano scomparse nel nulla...qualcosa non quadrava.

< Scappiamo da qui! > gridò Newt , tirando per la manica della maglietta Thomas , facendogli ben capire che non potevano far nulla li.

Corsero verso la porta e, dopo aver varcata, la chiusero velocemente. Trovarono un piccolo armadietto e con quello, bloccarono la porta. Erano salvi...per ora.

< Qualcuno ha una torcia a portata di mano? Non si vede un caspio qui > sussurrò Minho vicino all'orecchio di Thomas e Newt
< E già che ci siamo anche quei uomini che ci hanno salvato. Perchè non ci sono? Insomma, dovrebbero proteggerci, no? > domandò confuso Newt, azzardando qualche passo in avanti < Dovrebbe esserci un interruttore da qualche parte...qualcuno ne ha visto uno?
< Ero concentrato a guardare il pollo sul tavolo , scusa > disse Minho con una smorfia , non visibile per via del buio
< Grazie al caspio Minho, sei sempre utile in questi casi >
< Quando avete finito , fate un fischio e allontanatevi da me > disse a un certo punto Tim.

Tutti rimasero in silenzio e si allontanarono da lui, confusi e curiosi di capire cosa avrebbe fatto il ragazzo. Da canto suo, Tim fece comparire delle lingue di fuoco dalle mani, iniziando, cosi, a illuminare un po i visi dei pivelli. I figli di Efesto subito lo imitarono e, ben presto, metà della stanza fu illuminata dal loro fuoco.

< Ecco quando dicevo della torcia a portata di mano > disse Minho con un piccolo ghigno divertito verso Newt.

Iniziarono a camminare, la paura di essere assaliti da qualcuno era forte ma, dovevano assolutamente andare a vedere cosa fosse successo a Teresa. Thomas aveva cercato in tutti i modi di contattarla telepaticamente ma, non aveva più ricevuto risposte da lei. Arrivati a metà della stanza, tutti si fermarono, agghiacciati da quello che stavano vedendo. Appesi come dei salami sul soffitto, c'erano gli uomini che li avevano salvati dalla Wicked. Nessun pivello parlò, se gli unici salvatori erano morti, chi li avrebbe protetti da quello che c'era fuori?
Era stata la Wicked a fare tutto questo?

< Andiamo avanti...> mormorò appena Thomas , indicando l'altra parte della stanza.
Tutti annuirono e si diressero verso la parte opposta della struttura. C'era una porta con scritto il nome di Teresa. Nessun suono o rumore si sentiva al suo interno. Lentamente aprirono la porta e tutti furono catapultati all'indietro da una piccola onda di acqua fredda. Le fiamme si spensero e rimasero tutti al buio. Tim velocemente cercò di riaccendere la fiamma davanti a sé e, quando lo fece, la fiamma illuminò il viso di un ragazzo posto alla soglia della porta. Aveva le mani alzate e sembrava pronto ad usare di nuovo il suo potere.

< Ehi frena frena, non vogliamo farti niente! > iniziò a dire Thomas, alzandosi in piedi < Volevamo salvare solo la nostra amica. È li? > chiese con fare speranzoso
< Ci sono solo io qui > disse il ragazzo, tenendo ancora sollevata la mano < Che cosa ne avete fatto delle mie amiche? Chi siete voi? > domandò ancora il ragazzo, guardando attentamente Thomas
< Cos...la mia amica è entrata in questa stanza, perchè ci sei tu? E non ci sono altre ragazze qui > disse confuso Thomas, cercando si sbirciare dietro di lui ma...non c'era nessuno se non lui
< Bugiardo! Le mie amiche erano state portate dall'altra parte e qui ci sono sempre stato io! Chi siete voi? >
< Calma calma > intervenne Newt, mettendosi tra i due < Qui qualcosa non quadra..perchè non ci sediamo e ognuno racconta la sua storia? Possibilmente su un posto asciutto e senza cadaveri al soffitto > e , indicò la stanza del ragazzo < Non ti mangiamo, vogliamo solo parlare con te. Figlio di Poseidone, eh? > disse con un piccolo sorriso mentre il ragazzo annuì e li fece passare.

Chiusero la porta e si sedettero a terra, la stanza fu illuminata dalle fiamme dei figli di Efesto. Thomas raccontò la loro storia al ragazzo e, quando finì, il ragazzo sembrò rilassarsi appena, guardando tutti non più con paura ma con curiosità. Thomas, da canto suo, osservò il ragazzo attentamente. Era alto e molto magro, i capelli andavano sul castano, come i suoi occhi. Inoltre, sembrava uno a cui non importasse molto sul come vestirsi, indossava una maglietta e un paio di jeans di qualche misura più grande di lui.

< Sono Aris e si, sono un figlio di Poseidone e...devo dirvelo, la vostra storia combacia molto con la mia. Ero in un altro labirinto fatto solo di ragazze, ero l'unico ragazzo e , dopo di me, sono iniziate a succedere strane cose , le stesse cose successe a voi. La ragazza prima di me era una figlia di Afrodite e sembrava avesse un legame con me, insomma, poteva sentire i miei pensieri e parlarmi come questa Teresa, si chiamava Rachel. Come Teresa, anch'io ero visto come qualcosa di cattivo e molte di loro non non si fidavano di me e nemmeno di lei. Quando lei trovò l'uscita, scappammo ma...lei non ce l'ha fatta. È morta per una freccia lanciata da una di loro , una che l'aveva sempre odiata, Beth. Siamo stati portati qui, mi hanno messo in questa stanza mentre le altre al lato opposto. Mi sono addormentato finchè non ho sentito delle grida e pensavo che fossero loro alla porta e, invece, eravate voi stecchi > spiegò brevemente il ragazzo, un po imbarazzato nell'essere di nuovo al centro dell'attenzione
< Stecchi? > chiese Minho, alzando un sopracciglio
< Sai chi sono? > domandò curioso Thomas
< Stecchi si, è un nomignolo che usavano le ragazze. Sono spaccati...quelli umani, però. Davvero sono morti...? >
< Si... dobbiamo uscire da qui > annuì con fare grave Thomas
< Che ne dite se lo facciamo di mattino? Con questo buio granchè non possiamo vedere > s'intromise Minho < I pivelli del fuoco non posso usarlo a lungo il loro potere, devono riposarsi >

Tutti annuirono e si addormentarono dopo un po.
Il mattino dopo, i pivelli scoprirono che i corpi sul soffitto erano spariti, cosi come la scritta “Teresa” sulla porta. Al suo posto, infatti, c'erano scritto “Aris”. Nessuno sapeva dare una spiegazione a tutto questo. Iniziarono a perlustrare l'intera struttura e, capirono che, oltre le loro stanze e la sala dove avevano mangiato, non c'erano altre porte e vie d'uscita. Anche la porta in cui erano entrati non c'era più, c'era solo un grosso muro al suo posto. Sembravano essere in prigione.

< Sembra che siamo stati catturati > osservò Thomas , buttandosi su uno dei letti, avevano ormai visto dappertutto, non c'era via d'uscita
< Di nuovo > mormorò Newt , sedendosi vicino a lui < Credi che ci sia la Wicked dietro tutto questo? >
< Non credo...sono loro di sicuro. Sembra un altro dei loro stupidi test...> sbuffò Thomas , guardando il pivello
< Pensavo che tutto questo fosse finito > rivelò Newt , corrugando appena la fronte < sembra che quelle facce di caspio si vogliono ancora divertire con noi. > e, sorrise amaramente < Solo che non sanno di che pasta siamo fatti noi. Lasceremo questo posto e presto anche loro , siamo più teste di caspio di loro >
< Esatto > disse Thomas, dando un piccolo pugnetto sul braccio di Newt < Tu più di tutti >
< Cosa vorresti dire Tommy? Quello che si comportava da testa di caspio era tu, mica io > e, ricambiò il suo pugno, sorridendo
< Ehi, grazie a me ci siamo salvati > borbottò Thomas con fare divertito
< Lo so, sei il cervellone del gruppo e ormai ne abbiamo avuto le prove > ghignò divertito Newt, pizzicando la guancia di Thomas
< Per piacere, mi verrà un diabete se continuate di questo passo > disse con fare sofferente Minho quando si sedette di fronte a loro
< Almeno ci toglieremo la tua faccia di sploff > disse Newt con fare divertito
< Chissà, potrei perseguitarti da morto forse, attento a te, sploff volante >


Risero un po e, per quei secondi, dimenticarono tutti i problemi. Ma, a un certo punto, Newt assottigliò lo sguardo e osservò attentamente Minho

< Sei sporco dietro il collo > disse il pivello per poi alzarsi e vedere la strana macchia dietro il collo del ragazzo
< Mi sono lavato, lo giuro > disse Minho confuso
< Se sei un puzzone di sploff...Proprietà della Wicked. Gruppo A, Soggetto A7. Il leader...ma che caspio è > disse confuso Newt, guardò prima Minho e poi Thomas
< C'è scritto questo? Non ho mai avuto nulla del genere! > esclamò Minho
< Newt, ce l'hai anche tu > esclamò Thomas e, si alzò velocemente, abbassando il colletto della maglietta del pivello per leggere < Proprietà della Wicked, Gruppo A, Soggetto A5. Il collante. >
< Cosa caspio sta succedendo > mormorò Newt per poi girarsi verso Thomas < Girati Tommy, vediamo se c'è anche a te > e, detto questo, Thomas si girò.
< Allora? > domandò il pivello dopo qualche minuto di silenzio < cosa c'è scritto? >
< Proprietà della Wicked. Gruppo A, Soggetto A2....e...deve essere ucciso dal Gruppo B >

Calò il silenzio nella stanza e, dopo che Minho ebbe spiegato a tutti gli altri pivelli della scritta dietro i loro colli, tutti iniziarono a controllare. Thomas rimase in silenzio, perchè doveva essere ucciso?
E poi, chi era il gruppo B?
La sua domanda ebbe subito risposta, infatti, Aris risultò appartenere al gruppo B. Era il soggetto B1, il partner.
Cosa stava succedendo?
Non avevano mai avuto quelle scritte e poi, soggetti, gruppo?
E quelle parole?
Troppe domande e nessuna risposta, ormai la Wicked mirava a farli impazzire sempre di più.

Dopo qualche ora, le loro pance iniziarono a brontolare , non c'era cibo e nemmeno acqua in quel posto, sarebbero morti?
Era quella la loro fine?
Molti si addormentarono per schiacciare la noia o per non sentire i morsi della fame, altri cercarono di usare i loro poteri ma nulla, sarebbero rimasti li per il resto della loro vita.
La fame e la sete fece dimenticare a Thomas quella scritta, ci avrebbe pensato in un momento successivo. Per il momento, doveva pensare a vivere. Inoltre, dov'era finita Teresa?
Passò un giorno.
Il malumore iniziò a crescere in loro, erano affamati e assetati, nemmeno nei bagni usciva l'acqua, non c'erano porte segrete o muri che si spostavano. Sarebbero morti li del tutto.
Il terzo giorno, al loro risveglio, c'erano segni di cambiamento. C'era una luce accecante nella stanza principale e calore, troppo calore. I pivelli, curiosi, uscirono dalla loro camera per vedere cosa fosse successo e...in fondo alla stanza, c'era un trono di legno e una donna comodamente seduta sopra. Era una bellissima donna, portava dei lunghi capelli corvini ornati da alcune piccole trecce e piume su un lato del capo. I suoi occhi erano neri come il carbone mentre la sua pelle era dorata e perfetta. Si potevano vedere i muscoli sul suo corpo, sembrava una donna che avesse passato la sua vita in una palestra. Portava solo una fascia coperta di foglie e un gonnellino che arrivava alle ginocchia, fatte anch'essa di foglie. Una lunga lancia era poggiata vicino al trono. Chi era?
Cosa voleva da loro?
Un momento dopo, i pivelli si accorsero che accanto al trono c'erano cestini pieni di cibo e bevande. Ogni pivello iniziò quasi a sbavare per quella vista celestiale, erano giorni che soffrivano di fame e avevano assolutamente bisogno di cibo. Era una loro amica?
Avrebbe dato del cibo a loro?

< Oh, dei piccoli e odiosi maschietti > disse con fare divertito la donna, alzandosi in piedi. < Ho sempre odiato il vostro sesso e, ora, posso un po sfogarmi > e, prese la lancia, giocherellandoci appena.

Solo in quel momento i pivelli si accorsero di una strana cintura posta alla vita della donna. Era dorata con piccole pietre rosse, perchè teneva un oggetto simile quando il resto era misero?
E poi, sembrava che quella cintura fosse speciale, sembravano quasi attratti da essa.

< Chi sei? > domandò incerto Thomas, non riusciva a trattenere la sua curiosità
< Sono Ippolita, regina delle Amazzoni. > si presentò la donna, guardando a uno a uno i pivelli
< Cosa vuoi da noi? > domandò ancora Thomas
< Voi...morti. Certo, morirete comunque di fame e sete ma vorrei divertirmi un po con voi. Sapete bene che noi Amazzoni non amiamo molto il genere maschile > e , fece roteare la lancia con fare divertito < L'unico modo di sopravvivere e uccidermi, cosa che non riuscirete a fare > e, rise appena, avvicinandosi a loro velocemente, quasi come un leopardo.

I pivelli iniziarono a dividersi per non essere colpiti dalla donna, non sapevano come difendersi da lei, non avevano armi e, anche se era una donna, non sarebbero riusciti a fermala in un corpo a corpo. Era forte, i suoi muscoli quasi gridavano di essere usati ed era...veloce, dannatamente veloce. Tim per poco non venne preso dalla lancia, ricevette solo un leggero graffio sulla guancia destra. Alcuni dei pivelli cercarono di usare i loro poteri ma sembravano del tutto inutili con lei. Era una cosa anormale, sembrava che il suo corpo fosse resistente a tutto. Il fuoco non bruciava la sua pelle, la forza dell'acqua non la spostava minimamente dal suo posto, i morti scomparivano ai suoi colpi. Thomas stava rimpiangendo di non avere la sua spada, dovevano pur avere un tallone d'Achille, non poteva essere del tutto invincibile. Come se l'Amazzone avesse capito che Thomas era immerso nei suoi pensieri, corse verso la sua direzione, la lancia in direzione del suo fianco. Thomas si accorse all'ultimo minuto di essere stato preso di mira e, cercò di scansarci in tempo ma, qualcuno bloccò l'Amazzone prima di arrivare a lui. Era un figlio di Apollo, abbastanza grosso da poter spingere via l'Amazzone, facendole cambiare traiettoria. Iniziò uno scontro corpo a corpo tra i due ma, ben presto, il pivello venne ferito alla fianco. La lancia si conficcò nella sua carne, sangue iniziò a uscire copiosamente dalla sua ferita. Il ragazzo finì a terra , era ancora vivo ma respirava a fatica per via della ferita quasi mortale ricevuta dall'Amazzone,la quale, rise di gioia per poi andare a colpire altri pivelli.
Thomas cercò di spremere le meningi, dove aveva già sentito quel nome?
Certo, era l'Amazzone a cui Ercole aveva rubato la cintura. La cintura...ecco cosa la rendeva cosi forte. Doveva rubarle la cintura come aveva fatto Ercole nella sua fatica. Thomas si guardò intorno, gli unici che poteva rubare qualcosa erano i figli di Hermes. Appena scorse Newt, gli andò incontro e, brevemente, gli spiegò la situazione. Newt fece un piccolo ghigno divertito, i suoi occhi vispi e divertiti puntarono la donna, Fece capire a Thomas di aver capito e prese il volo, iniziando a sorvolare vicino alla donna. Iniziò a dare indicazioni agli altri figli di Hemers, non c'era bisogno di parlare tra di loro, si capivano perfettamente anche solo con gli occhi. I figli di Hermes iniziarono ad andare all'attacco, fecero di tutto per distrarre la donna, la quale, cercò di colpirli con la lancia. Alcuni finivano per avere qualche graffio ma nulla di grave. Newt, dopo aver osservato i movimenti della donna e, vedendola cosi presa dagli altri pivelli, scese in picchiata, allungando la mano verso la sua cintura. Riuscì a strapparla dalla sua vita e, velocemente, ritornò su.
In un primo momento, la donna non si accorse di essere stata appena derubata ma, quando Tim mandò a fuoco il suo gonnellino, la donna iniziò a sentire il calore del fuoco. Iniziò a gridare dalla rabbia, guardandosi in giro per capire chi fosse stato ma, il fuoco iniziò a bruciare anche la sua pelle. Non durò a lungo, la donna iniziò a urlare dal dolore mentre una puzza di carne bruciata iniziò a farsi sentire nella stanza, Alla fine, la donna scomparve del tutto, rimase solo la puzza di bruciato nell'aria. Mentre Clint cercò di curare i feriti, Newt mostrò la cintura a tutti.
Non era scomparsa con la donna.

< Che ne facciamo di questa? > domandò il pivello, giocherellandoci appena
buttò li Minho, osservandola < Però io non la tengo, è orrenda. >
< La terrà Newt, infondo, è grazie a lui se siamo vivi > disse Thomas, dando una leggera pacca sulla spalla a Newt
< Adoro rubare > ridacchiò appena Newt per poi indossare la cintura, la quale, si illuminò un attimo per poi aderirsi alla perfezione al corpo magro del ragazzo < Sembra una caspio di figata. Mi sento forte > esclamò divertito e, guardò per un momento i due ragazzi con aria da uno pronto a coambinare qualcosa.

Infatti, prese per il colletto Minho e si sollevò in aria con lui. Minho iniziò a gridare di lasciarlo andare ma Newt si mise a ridere e lo trascinò ancora più su. Quella cintura, infatti, aveva dato forza al pivello e, se prima non riusciva a portare nessuno al volo, con quella cintura sarebbe stato in grado di farlo. Dopo aver fatto gridare di rabbia Minho per un po, Newt scese di nuovo a terra, scoppiando ancor di più a ridere.

< Ti odio faccia di caspio, sploff volante > iniziò a borbottare Minho, rabbrividendo appena < Non mi piacciono le altezze, okay? Non lo fare più > e, andò verso i cestini del cibo dove altri pivelli stavano iniziando a dividerli in porzioni per distribuirli agli altri
< Sapevi che Minho soffrisse di vertigini? > domandò curioso Thomas a Newt
< No, è la prima volta che lo sento > rivelò Newt, corrugando appena la fronte per poi sollevare le spalle < Andiamo prima che quelle facce di caspio rubino il nostro cibo >

 

Fase 3 attiva
1° Fatica conclusa
Miglioramenti nel Soggetto A5
I soggetti sono pronti a uscire

Intanto nella Wicked...

< Come vi avevo detto nell'ultima riunione, i nostri Soggetti stanno crescendo e ampliando le loro capacità a vista d'occhio. Ormai sono pronti per uscire e affrontare quello che abbiamo preparato per loro. Se tutto va secondo i nostri piani, presto avremo ampliato ogni loro capacità e saranno pronti a esseri usati per arrivare al nostro scopo. Grazie a loro, infatti, diventeremo più potenti e saremo in grado di dare una fine a tutte quelle strampalate guerre che si danno quelle odiose divinità. Ci sarà solo una divinità ossia, colei che ha fatto nascere la Wicked e si affida esclusivamente a noi. L'unica vera dea superiore persino alla stesso Zeus. Resa un nulla, è tempo per lei e per noi di elevarci. Alla prossima riunione, > e cosi dicendo, il signor Ström finì la sua riunione, congedando gli altri membri della Wicked.

Solo uno di loro si avvicinò a lui, i suoi occhi azzurri erano curiosi di sapere e, non aveva paura di affrontare l'uomo.

< Li manderete fuori allora? > domandò quasi con noncuranza, guardando l'uomo
< Certo signor Cathal, ormai è giunta l'ora e, voi avrete una parte importate a tutto questo >
< Quale? > chiese incerto l'uomo
< Sarete voi a presentarvi ai Soggetti e spiegare il nostro copione su come loro salveranno il mondo e loro stessi. Li spingerà a fare il meglio per noi > spiegò con un ghigno divertito
< Siete un uomo astuto, signor Ström. Sarà fatto > e, sorrise verso l'uomo.

…........

< Sei sicuro? >
< Mai stato più sicuro, dovete mandare qualcuno, dobbiamo salvarli da questi pazzi >
< Vedremo cosa fare. Tu continua a fare il tuo lavoro >
< Certo, orma sono entrato nelle sue grazie. Ora vai via prima che qualcuno ti trovi > 

  
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