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Autore: holls    26/02/2009    3 recensioni
Costretto a frequentare il corso di recupero di matematica, Milo se ne torna svogliatamente a scuola. Ma mentre gira per l'edificio, si trova davanti ad una scena che non avrebbe mai voluto vedere...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vino! Ecco una mia nuova one-shot XD Si potrebbe considerare come il seguito ideale di GIUxEDO... perché adesso che Edo si è diplomato dovevo trovare un nuovo compagno a Giu XDDD Questa scena è ispirata al film Tonari no Yaoi-chan (cercate sul tubo, il video n°2), ho integrato il tutto con la mia fantasia XD Scusate se il finale sembra tirato via, ma era arrivata la prof di inglese e ho dovuto concludere... XD Buona lettura~

Milo spense svogliatamente il suo motorino, mentre con fare annoiato si tolse il casco. Aveva parcheggiato dove sempre, dietro la palestra della scuola, ma fu sorpreso di vedere che il motorino di Giulio non c’era. Al suo posto ce n’era un altro di colore bianco, dall’aria vagamente familiare, nonostante in quel momento non ricordasse il proprietario.

Era tornato a scuola per fare il corso di recupero di matematica, ma aveva calcolato male i tempi ed era arrivato mezz’ora prima. Poco male, si sarebbe fatto un giretto per la scuola. Prese la cartella semi-vuota, e si avviò dentro l’edificio. Salì di mala voglia le scale, arrivando fino all’aula 38. Un’aula normale, a differenza della sua classe che era costretta a stare sempre in quel buco del gabinetto di scienze. Certo, si copiava bene, e inoltre gli permetteva di stare fianco a fianco con Giulio, suo compagno d’avventure. Ultimamente insieme avevano fatto molte esperienze, anche reciproche. Come per gioco, si erano scambiati un bacio innocente e poi, spinti dalla voglia del proibito e di nuove emozioni, si erano ritrovati spesso faccia a faccia sul letto.

Continuò a percorrere il corridoio, quando la sua attenzione fu catturata da strani rumori. Provenivano dall’aula 44. Si avvicinò con passo furtivo, le sopracciglia aggrottate. Accostò l’orecchio alla porta e i rumori si fecero più chiari e distinti: erano gemiti. Si imbarazzò pensando a quanto quei rumori assomigliassero a quelli emessi da lui e Giulio in momenti di improvvisata intimità. Si rese conto che probabilmente qualcuno si stava divertendo là dentro e che non doveva disturbarli. Ma la curiosità, anche solo di vedere chi erano, stava cominciando ad assalirlo. In fondo, sarebbe stata solo una sbirciatina innocente...

Aprì leggermente la porta, fortunatamente non cigolante e buttò un’occhiata. Ma la scena che gli si presentò davanti lo fece inorridire. Non erano due ragazzi qualunque. Uno di loro era proprio... Giulio! Spalancò gli occhi quando vide che il compagno seminudo, a cui Giulio si stava dedicando con tanto fervore, altri non era che Edo, una sua vecchia fiamma. Ripensò al motorino visto poco prima in cortile; ma come aveva fatto a non riconoscerlo subito? Avrebbe dovuto intuire qualcosa da quel piccolo dettaglio...

Deglutì con la poca razionalità che gli era rimasta in corpo. D’istinto lasciò cadere lo zaino a terra. Il colpo doveva essere stato forte, poiché Giulio si voltò. Vedeva i suoi occhi colpevoli; non poteva sopportarlo. Ripensare all’immagine di Giulio che stuzzicava eccitato i capezzoli turgidi di Edo gli faceva andare il sangue al cervello. Scioccato e schifato, cominciò a correre verso l’uscita della scuola. Sentiva da dietro Giulio che invocava il suo nome, e i suoi passi affrettati che tentavano di raggiungerlo. Aveva già sceso una rampa di scale, quando sentì la mano di Giulio afferrare il suo braccio.

“Aspetta! Non è come pensi!” esclamò Giulio, tentando di giustificarsi.

“Tu... lo ami? Ami quello là?!” Milo era furioso; bastava osservare come erano avvampate le sue guance. Giulio se ne stava in silenzio, indeciso se parlare o meno.

“Bastardo!”

Milo prese tutta la forza che aveva dentro di sé e sfogò la sua aggressività con un destro ben piazzato.

“Milo...!” Giulio si asciugò la bocca leggermente sanguinante e, dopo essersi rialzato, bloccò l’altro alla parete. Il morettino fece per ribattere, ma qualcosa glielo impedì. L’altro aveva posato le sue labbra su quelle di Milo, baciandolo intensamente. Sentì il nodo della sua cravatta sciogliersi, la sua camicia bianca sfilata a poco a poco. Dolci baci percorrevano tutto il suo corpo, mentre le mani esperte di Giulio lo avvolgevano voracemente. Il biondino sbatté con foga Milo contro la macchinetta, continuando a baciarlo con ardore.

Tra un bacio e l’altro, le loro mani scoprirono ogni centimetro dei loro corpi, consumando così la loro insaziabile passione. Ansimanti e seminudi, addossati al muro, i due si abbracciarono dolcemente.

“Milo... Edo ormai appartiene al passato... lo sai che adesso voglio solo te...”

Il morettino sorrise, baciando dolcemente il ragazzo davanti a lui. Guardò distrattamente l’orologio, e sobbalzò quando vide l’ora.

“Cazzo! Tra poco arrivano quelli del corso di recupero! Meglio rivestirsi...”

Dopo essersi sistemati alla meno peggio, scesero giù in cortile a fumarsi una sigaretta, aspettando l’arrivo degli altri. Da lontano, videro Edo uscire dalla scuola, senza voltarsi verso di loro. Aveva capito che non c’era più posto per lui, in quella storia.

Come videro arrivare gli altri, Milo li salutò energicamente, cominciando a discutere del più e del meno, mentre con la coda dell’occhio lanciava sguardi ammiccanti a Giulio.

E il corso di recupero non apparve poi così terribile.

   
 
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