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Autore: Destinycantbechanged    16/11/2015    3 recensioni
E' domenica.
Castiel odia la domenica.
Decide così di distrarsi e scrivere a Dean, per sentirlo più vicino.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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SUNDAY
 
 
 
“Ciao Dean.
Se mi vedessi in questo momento probabilmente rideresti di me.
Ti vedo lì nell’angolo della cucina mentre sorseggi il tuo caffè, lì in piedi che mi guardi e sorridi.
‘Cas ma che fai?’
Ti scrivo perché non ho altro modo per parlarti, per sentirti vicino.
E’ mattino presto, non ho chiuso occhio ed è colpa tua.
Hai deciso di venire a disturbare i miei sogni.
E ti vedo, ancora.
Una notte sei lì ad accarezzarmi il viso, la notte dopo sei incazzato perché ti ho sistemato la collezione dei soldatini in legno e accidentalmente ne ho rotto uno.
Però mi son scusato e poi mi hai perdonato.
‘La prossima volta, anzi no, Cas non deve esserci una prossima volta’.
E mi avevi dato un bacio sulla tempia.
L’altra notte hai preteso che ti leggessi un passo del mio libro preferito, e mio Dio, Dean devi avere per forza una brutta compagnia lì se la notte preferisci sentire io che ti recito Shakespeare.
‘Cas, metti via quelle robe tristi e piuttosto baciami’
‘Ma Shakespeare non è triste Dean’
‘Piuttosto baciami’

E ti baciavo.
Posavo il libro sul comodino e ti baciavo.
Ed eri felice così.
E io ero felice così.
‘Dì la verità? Sarei stato un Romeo perfetto no?’
Me lo avevi detto ammiccando e io avevo chinato il capo per dirti sì.
E poi avevo già ripreso a baciarti.
Dappertutto.


Ieri è venuto Sam, abbiamo parlato tanto  e abbiamo parlato di te.
Sai, tua nipote ha chiamato il suo peluche Dean, proprio come te.
Di lei non rideresti.
Piuttosto saresti orgoglioso.
Sam dice che ti somiglia, avete questo dono del sarcasmo, e lei è solo una bambina, ma si vede che voi Winchester siete sempre più avanti rispetto a tutti.
 
Oggi è domenica.
Odio la domenica, Dean.
Odio dover stare da solo, soprattutto la domenica, senza di te.
A quest’ora potresti prepararmi i pancakes.
‘Cas metto i mirtilli, ti piacciono?’
E mi prendevi sempre in giro, perché a me i mirtilli fanno schifo.
E allora mettevi solo un po’ di sciroppo d’acero e facevamo colazione sul divano, davanti la tv.
 
Mi manchi Dean.
Mi manchi.
E direi tante altre cose ma poi mi prenderesti ancora in giro.
‘Cas, dai non essere banale. A volte le parole non servono, sta zitto, su’.
E mi abbracciavi.
Perché le parole non servivano.
O mi baciavi e mi lasciavi senza fiato.
Perché le parole non servivano.

Ora vado Dean.
La smetto di scriverti, ma per oggi.
Tanto lo so che alla fine ti piace sentire le mie parole.


Ciao Dean.”


 
 
                                                                                        Ti amo.
 
 
 
Castiel prese la letterà e  uscì di casa.
Vagò senza meta, in giro per la città.
Poi si diresse nello stesso luogo in cui Dean aveva voluto che venissero sparse le sue ceneri  e la lasciò lì.


‘Oggi resto un po’ a farti compagnia e non fare l’antipatico, tanto resto quanto mi pare’.
 
Castiel pensò così tra sé e sé e si sedette su una delle panchine nel parco, si avvolse nel suo trench e rimase lì tutto il pomeriggio.
Tirò fuori  Romeo e Giulietta e iniziò a rileggerlo.
   
 
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