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Autore: Francymime    26/02/2009    1 recensioni
Moooooolto prima di scoprire cosa fosse una ff (cosa che in effetti ho scoperto circa un mese fa...meglio tardi che mai dico io), ho sempre scritto poesie e adesso il colpo di genio...pubblicarle su questo sito, premettendo che già la raccolta è pubblicata su www.ilmiolibro.it, con il limite che su quel sito non si possono leggere tutte le poesie ma ne viene presentata solo un anteprima...eh no, preferisco di gran lunga che si possa leggermi per intero :)) Queste poesie SONO io...nient'altro. Purtroppo non garantisco per la messa in HTML, come potrete vedere sono una vera frana....buona lettura.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il gioco del cielo

 

Il Gioco del Cielo

 

- Poesie –


Impeto del vento

che trascina con sé

il presente nella notte.

Indifferente scuote le vite

che impotenti s’inchinano

al suo passaggio.

Tutto si confonde

in un lamento selvaggio

che trafigge

gli animi impauriti.

 

 

 

***

Pensieri attraversano la mente

lanciati a folle velocità

tra corsie di una strada che porta all’infinito viaggio

Pensieri che ignorano la via

e si fermano sperduti in una valle

ove risuona solo il silenzio

Pensieri atterriti dalla certezza del domani

senza ritorno e

Pensieri confortanti quanto un viso caro

Pensieri che disegnano immagini irreali

che fuggono da un incalzante presente

Pensieri che donano la vita

a coloro che li sanno afferrare

nella loro sfrenata ed incessante corsa.

 

 

 

 

 

 

 

***

Grilli cantano nella notte…

quali divini strumenti lunari accarezzano

in frementi battiti d’ali!

 

 

 

 

Supernova

 

Preziosa gemma

risplendente nell’oscurità

degli abissi celesti nasconde il tempo

il tuo volto luminoso

immagine di un passato che non è più.

I nostri sguardi

carichi di sogni e speranze

si rivolgono a te, riflesso di luce

che nell’attimo fatale si è dissolto

- nel silenzio dell’infinito cielo –

Senza lamento tu sei scomparsa

certa di rivivere ancora a lungo

negli occhi incantati dei sognatori.

***

Dove mai si rifugia la notte

al sorgere del sole?

Dove la luna si nasconde

quando i caldi raggi illuminano la terra?

E dove ancora le stelle

 trovano riparo

al chiarore del giorno?

Forse tra le parole del poeta

che attinge alla fonte delle ombre oscure

cercando risposte

al proprio vagare.

E sua diviene

 l’intera volta celeste

che egli pone al riparo dell’imminente giorno

tra le righe di un foglio bianco

nell’attesa di

 un prossimo tramonto

di una nuova poesia

***





sono stella che risplende nella notte

sono nuvola che attraversa il cielo

sono sole che sorge al mattino

sono luce che spegne l’oscurità

sono vento che soffia nell’azzurro

sono tempesta che scoppia all’improvviso

sono saetta che scuote la terra

sono onda che sovrasta gli abissi del mare

sono sabbia che si arena tra gli scogli

sono foresta che ricopre le vallate

sono albero che dona fresco riparo

sono fiera che attende silenziosa la preda

sono uccellino dalle ali spezzate

sono la Terra dell’universo prigioniera

sono il silenzio che invade questa stanza

sono parole che scrivo su un foglio bianco

sono pensiero che vaga nella mente

sono il tempo che scandisce gli istanti

sono anima che cerca la libertà

sono Vita che attraversa un destino.

 

 

***

Nel rimpianto del passato

l’anima prigioniera dei ricordi;

nella speranza di un futuro luminoso

l’anima libera di sognare.
 

 

 

 

 


 

Riflessi

La tua immagine mi sorride

ed il tuo sguardo si perde nel mio

Cosa pensi di me?

Sono solo un riflesso di luce

al di là dello specchio.

 

 

 

 

***

Tempo che immobile attende

la luce del nuovo sole

si nasconde

nella pallida aura lunare.

Brezza leggera

che distende la sua coltre d’ombre

sulle colline addormentate.

 

 

 
 

Notte di Natale

E’ Natale

il passato ritorna

rivestito di gelo

in una notte

simile a tante altre

così distante dal presente

che regala un sorriso

dischiuso nella fredda tenebra.

Le luci sfolgoranti accendono speranze

la musica lontana dipinge sogni

in bianco e nero

in questa notte di Natale.


 

 

 

 

***

Trascorre la notte

nell’attesa del nuovo giorno

e le luci si assopiscono

in turbinii di sogni.

 

 

  

 

 

 

 

 

***

Non conosco il tuo mondo

il cielo il destino che ti sorregge

la libertà la via sulla quale procedi

spirito di fiamma che illumini i pensieri

di coloro che alla tua luce si riscaldano.

Un tuo sorriso allontana la notte

sguardi in cui brillano stelle lontane

le tue parole custodiscono il giorno che non muore

e negli infiniti del tuo cuore

risiede la bellezza di una vita

che sorride.

 

 

 

***

Voli illusori gli amori

che trascorsero in silenzio

e travolsero con fiumi di piena

gli animi di fiamme arsi

tragitti perduti nell’ignoto

trovarono la stella

sulla quale assopire i tumultuosi sogni

zingari del cielo;

cercarono riparo negli sguardi

custodi nella notte

di istanti che sfuggono il tempo;

irruenti lacerarono la realtà

fragile prigione di anime

che ne corrose le sbarre

con impeto di luce;

nei cuori dei mortali

stabilirono gli amori sicura dimora

apparenza eterea di emozioni vaganti

in cieli sconosciuti.


 

 

 

 

***

Parole sussurrate al vento

tra le luci dell’alba

si nasconde il tuo nome

sospiri che vorrei sulle tue labbra potessero riposare.

Parole che veloci attraversano la notte

sospinte da sogni dalle ali argentate

che nei tuoi occhi vorrei si andassero a specchiare.


 

 

 

 

 

Haiku per gioco

 

Grano maturo

le nuvole celesti

l’aurora sorge

 


 

Veglia la notte

sulla terra silente

sboccia la rosa

 

 

 


***

La bambina sull’altalena

col vento giocava a nascondino

ingannando il tempo

che la legava ad un ombroso destino.

La ragazza sull’altalena

cantava di terre lontane

le nuvole attente spettatrici

via dalla realtà delle cose vane.

La donna sull’altalena

volava sopra il mondo

divenuto più piccolo del suo cuore vibrante

in cerca della musica che l’infinito suona.

un’altalena vuota dondola nel vento

uno spirito nuovo

vola ora con le proprie ali

varcando la soglia dei so

 

 

 

 

***

Questo cielo

la via sulla quale procedo

a passo sicuro

poiché tra le nuvole

impossibile è perdersi

se la strada delle stelle il cuore comprende.

Spesso tra i raggi dorati

ed il sussurro dei venti

più facile è intendere

ciò che sulla Terra trascorre;

lacrime di roccia che inondano pensieri

sognatori che sorridono alla luna

incapaci di raggiungerne le vette

ed ancora sorrisi di bimbi

dagli sguardi perdi in magici mondi

collera divampante

in sterili fuochi di vendetta.

Quassù tutto è pace

e nel divino silenzio

è possibile ascoltare l’infinito

in melodie di arcobaleni perso
 

 

 

 

 

Voli

 

La libertà della farfalla

impossibile violare;

della creazione sospende l’attimo

nel colore di un volo leggero.


 

 

 

 

***

Dolore stanco

dipinto in maschere di uomini

riflessi ai confini del silenzio

pellegrini della sola via

che conduce alla dimora delle ombre.

 

 

 

 

 

***

Contare le stelle

e divinarne i disegni

è compito degli angeli;

spetta all’uomo viverne le sorti

sigilli di creta

la cui esistenza i cieli ignorano.


 

 

 

 

 

***

Era la luna

fronteggiava l’alba dell’est

e purpurea stagliava la regale figura

di bagliori dipinta

nella notte morente

 

Senza timore era giunta all’ora tarda

per ammirare colui che mai le aveva perdonato

la sfrontata bellezza di diamante.

 

L’alba spargeva di sanguigni frutti l’intorno

come di rubini inondato.

 

Era la luna

si schermiva del suo strale di stelle

al bagliore del fiore di fuoco

che all’orizzonte sbocciava.

 

Si ritirava in rispettoso silenzio

la luna

esule da un mondo di luce

che non le apparteneva.

 

 

 

 

***

Nel grigiore di voci soffocate

si perde la città

sulle strade di polveri malinconiche

feroce l’asfalto opprime il grido

follia di turbine negli sguardi vitrei.

Persone rendono vana la libertà

soffocandola nel nulla

vanità da tutti bramata per voluttà d’apparenza.

Umanità che si scontra, che mai si avvicina

diversità accomunano lo spazio

tradito dal livido palazzo

mendico della prossima menzogna

consunta tra le volte di una stanza.

Frenesia nel cammino di questo popolo

senza meta il viaggio da esso intrapreso.

Illusione che muta i pensieri

le menti torte all’unico ideale raggiungibile

per la brama del cieco viandante.

Povertà trasuda dai falsi sorrisi, dalla finezza d’acciaio

stridio di lamiera

sulla pelle dei tanti nessuno.

Orrore di piccoli uomini

groviglio dia anime

gettate in un baratro di seta turchina

spettro rarefatto di un cielo ormai perduto

in spirali di fumo denso quanto il limbo

che qui si respira.

Anche il tempo attende che qualcosa accada

è un continuo rimanere di istanti

che uccidono la speranza.

Ma uomini riprendono il cammino

confrontando i mutevoli pensieri

danno vita alla creazione del nuovo che dà colore;

la parola

l’antico rimedio al male che corrode

respiro di vita che spazza la via.

 

 

 

 

 

  
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