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Autore: Megga_Cullen    26/02/2009    9 recensioni
" Dannazione, vedrai che bella fine farai quando riuscirò a prenderti!" E così la corsa continuava, continuava e continuava, finchè il pallone non distrusse un bellissimo castello di sabbia.
" Nooo!" Si lamentò una vocina, mentre Rob riusciva finalmente a riprendersi quel benedetto pallone. Alzò lo sguardo curioso e per poco non gli venne un infarto, quando i suoi limpidi e giocosi occhi azzurri incontrarono due splendidi occhi verdi fissarlo furiosi.

E se Rob e Kris si fossero incontrati, già prima, del loro incontro con Cath? Quando erano piccoli e... Crudeli? Come si sarebbero incontrati?; e cosa sarebbe successo?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e non penso lontanamente che questa cosa sia, realmente, accaduta. E' solo una storiella nata dalla mia fantasia, senza scopi lucro o blablabla.
Note: SaVVe, gente. Questa è la seconda RobSten che scrivo, anche se questa NON la definirei una RobSten, perchè di romantico non ha nulla! xD Mi scuso anticipatamente per gli orrori e per la storia in sè, ma è stata dettata da un bel trentotto di febbre e da una gola in fiamme. In sintesi, 'sto na schifezz, ragazzuoli ç_ç
Enjoy It!


Cruel Red and Donuts.


xxx_ Le Ciambelle e le Rosse Crudeli non vanno d'accordo.



" Stupidissimo pallone, vieni qui! Oooooh, avanti! Uffa!"

"Mamma, mamma! Rob parla con un pallone!"

" Sta' zitta, Beth!" Fu l'unica risposta del piccolo , che continuava ad inseguire il suo pallone di cuoio, trascinato via dal vento forte.

"Aaah, Rob! Mi hai buttato la sabbia negli occhi, smettila di correre!" Robert incenerì con lo sguardo sua sorella, che, dispettosa, continuava ad urlare contro di lui, mentre si rimirava i boccoli biondi.

" Sei insopportabile!"
"Come te!" Le rispose lei, facendogli una linguaccia.

" Ochetta bionda!" " Ciambellone!" " Grassona!" A quest'esclamazione, la bocca della piccola Pattinson formò una perfetta " O " tonda tonda. Rob si morse all'istante la lingua, pentito, perchè la sua vita sarebbe terminata tra non poco, alla giovane età di undici anni.

Perchè? Oh, perchè stavolta sua sorella l'avrebbero sentita anche in Alaska!

" Brutto scimmione! Come osi darmi della grassona? Sei... Sei... Soltanto uno stupido insensibile! Bamboccio!" La bambina si dimenava, scalciava, piangeva e singhiozzava.

" Adesso basta! Smettetela voi due! Possibile che sappiate solo litigare? Elisabeth, smettila di importunare tuo fratello! Robert, piantala di buttare sabbia a tua sorella, sono stata chiara?" Una donna sulla trentina, era improvvisamente sbucata da sotto un grande ombrellone, puntando minacciosamente l'indice verso i suoi bambini.

" Cristallina!" Sibilarono i due, guardandosi ancora male tra loro.
Sempre da sotto a quello stesso ombrellone uscirono un'altra bambina dai lisci capelli biondi e un omone dalla folta chioma castana bionda, proprio come il suo unico figlio maschio.

" Io e Vicky andiamo a prenderci un gelato, ma con noi possono venire solo le persone che sanno cos'è il rispetto. Beth, Rob, allora, venite?" Il capo famiglia strinse dolcemente un braccio attorno alla vita di sua moglie, mentre osservava i suoi due piccoli demoni.

" Pace Rob?" Il piccolo Patty ne era sicuro, quel sorriso di vero ne aveva ben poco. " Pace." Rispose, solo per non creare altri litigi. Era l'ometto della famiglia, dopotutto.

" Io vado a recuperare il mio pallone, vi raggiungo subito." " Non allontanarti troppo, sta attento!" " Sì, mamma, sììì!" Si lamentò il bambino.


~ • ~




Robert correva forte, correva a perdifiato, ma niente, quel pallone non ne voleva sapere di fermarsi. Si era beccato imprecazioni, rimproveri e sì, anche ciabatte, da tutti quelli il cui passaggio del pallone e del piccolo aveva fatto danno.

" Dannazione, vedrai che bella fine farai quando riuscirò a prenderti!" E così la corsa continuava, continuava e continuava, finchè il pallone non distrusse un bellissimo castello di sabbia.

" Nooo!" Si lamentò una vocina, mentre Rob riusciva finalmente a riprendere quel benedetto pallone. Alzò lo sguardo curioso e per poco non gli venne un infarto, quando i suoi limpidi e giocosi occhi azzurri incontrarono due splendidi occhi verdi fissarlo furiosi.

" Ehn... Io... Scusa." Disse, tirandosi sù e fissandosi i piedi imbarazzato. " Non volevo, davvero. Cercavo solo di recuperare il mio pallone." Si giustificò, torturandosi le piccole manine bianche.

" Sì, dicono tutti così!" Esclamò la bambina, ravviandosi furiosa una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio. Il bambino osservò ammaliato quel gesto così naturale.

" E adesso? Ci avevo messo ore! Grazie, eh!" La bambina era davvero furiosa, quasi sull'orlo delle lacrime.

"Avanti, ti ho chiesto scusa! Se vuoi lo rifacciamo insieme! Era solo un castello di sabbia!"

" Solo un castello di sabbia? SOLO ? L'avevo costruito con il mio papà, idiota!"

"Hey, calma!"
" Io sono calma! Calmissima!" La bambina calcò la parola calmissima, per poi osservare il piccolo castello andato in frantumi.
" Certo, calmissima!" Esclamò Rob, alzando gli occhi al cielo. Femmine. Tsk.

" Mi prendi in giro...?"
" Piacere, Robert. Rob."
" Mi prendi in giro, Robert?" Domandò la bambina, ancora furiosa, ignorando quel Rob. " Certo che no." Rispose lui, mordendosi il labbro inferiore per non scoppiare a ridere.

La piccola sbuffò e fece per andarsene, quando il bambino la fermò.
" E tu?" " Io cosa?" Domandò lei infastidita.
" Il tuo nome." Rispose, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

" Mi dispiace, ma la mamma dice che non devo dire il mio nome agli sconosciuti." Così fece per riandarsene, ma Rob la fermò di nuovo.

" Uffa! Cosa vuoi, Robert?" " Eddai, rispondimi, perfavoooreee!" La bambina, guardando quello sguardo - così tremendamente tenero - vacillò, per poi riprendersi.
" No, stupida ciambella." " Uffa, ma la smettete di chiamarmi ciambella? Io non sono grasso!" Si lamentò il bambino.

" Lo so!" Le disse lei. " E allora perchè mi hai chiamato ciambella?" Chiese esasperato.
" Non lo so, ma mi ricordi una ciambella." Rispose la bambina, mordendosi, come poco prima lui, il labbro inferiore per non ridere. La mamma le aveva detto che non era educato ridere degli sconosciuti.

" Fantastico!" Bofonchiò lui. La bambina non resistette e scoppiò a ridere, sotto la faccia allibita di Rob.
" Rossa crudele!" Le urlò, prima di iniziare a farle il solletico. " Robert, basta. Basta, basta, basta! Robert!" La piccola rideva felice, infondo, quel bambino le era simpatico. Ma orgogliosa come era sempre stata, non l'avrebbe mai ammesso.

" Kristen Jaymes Stewart, mi hai fatto quasi prendere un colpo! Non allontanarti mai più, intesi?" La piccola si girò pentita verso quella che doveva essere la sua mamma, ed infatti..
. "Scusa, mamma!" Disse, mentre Rob sghignazzava. Ma non l'avrebbe fatto ancora per molto.

" Robert Thomas Pattinson! Ecco dov'eri finito! Ma sei impazzito? Mi hai fatto preoccupare da morire!" Ora era il turno di Kristen, era lei quella a sghignazzare.

Le due donne si guardarono, sospirando insieme " Figli! " per poi scoppiare a ridere. Rob, per niente sincero, disse alla piccola Stewart " Mi dispiace per il castello, Kristen!"

La bambina aveva raggiunto il limite così, mentre la mamma la trascinava via, si girò e lo minacciò, dicendogli:
" Un giorno ci ricontreremo Pattinson! La mia vendetta non tarderà!"

Il bambino fece finta di tremare per la paura, per poi - quando la deliziosa bimba dai capelli rossi, era ormai lontana - sussurrare: " Non vedo l'ora, Stewart. Non vedo l'ora."



  
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