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Autore: Nocturnia    17/11/2015    11 recensioni
Liam lavora per la Capcom, sede americana; giusto per mettere in chiaro le cose.
Trent'anni, nerd nell'animo da una vita, programmatore felice d'esserlo, Liam aveva realizzato tutti i suoi sogni quando la Capcom aveva accettato la sua richiesta d'assunzione, facendolo squittire come uno pterodattilo.
Per cinque anni - cinque, magnifici, anni - Liam si era sentito in cima al mondo.
Per cinque anni.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albert Wesker, Alex Wesker, Chris Redfield, Excella Gionne, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Diritti sindacali
Disclaimer: Albert Wesker, Alex Wesker, Excella Gionne, Jill Valentine, Chris Redfield, Spencer e tutti gli altri personaggi appartengono a Shinji Mikami, alla Capcom e a chi detiene i diritti sull'opera. Liam e Pung sono invece una creazione dell'autrice stessa. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"L'ironia è la gaiezza della riflessione e la gioia della saggezza."

- Anatole France -



Diritti sindacali e zombie



Ci sono giornate in cui ti alzi - rotoli fuori dal letto con poca grazia - e sai già che andranno di merda.
Poco importa che ti impegni al massimo, che pensi positivo, che accogli la vita con un sorriso; la sfiga ti riderà in faccia e ti colpirà dritto nelle palle.
Liam fissa il suo riflesso nello specchio con poca convinzione, passandosi una mano sulla barba incolta.
Cerca il dentifricio solo per scoprire che è finito e quando entra - si schianta - in cucina per farsi un caffè, sorpresa: hanno tolto il gas.
Sospira, masticando una bestemmia a mezza bocca e squadrando in tralice Pung, il felino di casa.
"Tu almeno stai bene?"
Pung scuote piano la coda, soppesandolo.
"Vuoi qualcosa da mangiare?"
La palla di pelo socchiude gli occhi, leccandosi una zampa.
"Ci sono i croccantini e..."
Silenzio.
"Pung?"
Il gatto torna a fissarlo, sornione.
"Quello è un topo?"
Pung comincia a fare le fusa senza alcuna dignità.

Liam lavora per la Capcom, sede americana; giusto per mettere in chiaro le cose.
Trent'anni, nerd nell'animo da una vita, programmatore felice d'esserlo, Liam aveva realizzato tutti i suoi sogni quando la Capcom aveva accettato la sua richiesta d'assunzione, facendolo squittire come uno pterodattilo.
Per cinque anni - cinque, magnifici, anni - Liam si era sentito in cima al mondo.
Per cinque anni.
"Perché siamo di nuovo qui?" pigola una vocina dal fondo della sala "Ci sono altre lamentele?"
Liam scuote la testa, affondando il naso nelle scartoffie che gli hanno gentilmente affidato i suoi capi.
"No, Sherry, no, nessun problema."
"Quindi perché siamo qui?" lo incalza una seconda voce - una voce che gli ha sempre fatto tremare un po' il culo.
Liam abbassa il fascicolo, rileggendo un'ultima volta l'ordine del giorno.
Il dentifricio era stato un segno, il gas una scritta a caratteri cubitali, il topo di Pung la tromba dell'Apocalisse.
"Perché ho un comunicato da farvi."
Tutti si erano fatti silenziosi, immobili.
Oggi non ne esco vivo era stato il pensiero di Liam.
A saperlo prima sarebbe stato il pensiero di tutti.

"No." era stata la risposta granitica "Non ci penso nemmeno."
"Ma è il protagonista della serie." si lamenta Liam, tirandosi una ciocca di capelli "Cerca di capirmi Jake, non sono io a decidere con chi e quando devi entrare in scena."
Jake stringe i pugni, indurisce lo sguardo.
"No."
"Io non capisco." interviene Jill, spostando il peso da un piede all'altro "L'hanno ammazzato nel Cinque e adesso vogliono un altro Wesker nella serie?"
"Due." ribatte una donna bionda, accavallando le lunghe gambe fasciate di bianco "Ci sono anche io."
"Appunto di questo volevo parlare." sibila lui - l'Intoccabile, il Sommo, Colui Che Non Deve Essere Nominato - "Possibile che..."
"Ti prego, stai zitto." ringhia Chris, indeciso se ridere o piangere "Ogni Resident Evil ci scassi i coglioni con questa storia della supremazia della genetica e del complesso di Dio..."
"Non esageriamo..."
"Hai tentato di ucciderci a Villa Spencer..."
"Un disguido tecnico..."
"Hai rubato campioni di materiale virale per i tuoi scopi e sei diventato un fottuto Tyrant..."
"Quello mi ha divertito un sacco..."
"Hai rapito Jill e ne hai fatto la tua marionetta per tre anni - e non voglio sapere cos'altro..."
"Ci tengo a sottolineare che è stata lei a buttarsi addosso a me e poi giù dalla finestra..."
"Poi vengo fino in buco-di-culo-di-mondo per un outbreak virale e ti trovo lì, bello sereno come un fiore e in piena attività e con più donne di quante ne abbia viste io in quegli anni..."
Wesker non riesce a trattenere un sorriso, mimando il dito medio a Chris.
"Finalmente ti ammazzo E MI APPIOPPANO TUO FIGLIO? No, neanche per sogno."
"Concordo." annuisce Jake "Non voglio averci nulla a che fare."
Liam geme esasperato, afferrando la tazza di caffè e bevendone un lungo sorso.
"Forse non capite..." riprova, Excella che gli regala uno sguardo impietosito "Ai piani alti hanno detto che..."
"Non me ne fotte niente di quello che hanno detto ai piani alti!" bercia Jake, alzandosi "Io non lavorerò con Chris Redfield."
Liam si sfrega le tempie, spezzando una matita.
Claire è così gentile da porgergli un'altra tazza di caffè e una ciambella.

Quello che forse non tutti sanno è che i protagonisti di Resident Evil sono viziati, egocentrici, dispotici e infantili.
Menano le mani per niente e piangono come cagnolini presi a calci quando viene messa in dubbio la loro virilità e/o leggono fanfiction poco costruttive su di loro.
Ancora peggio, non hanno alcun rispetto delle regole - soprattutto quelle di casa Capcom.
"Eri il mio capitano!" il posacenere s'infrange contro il muro; Excella ne fissa i cocci e si stringe nelle spalle.
"Eri quasi un padre per me, una figura di riferimento!"
"Adesso non facciamone una tragedia..."
"Mi hai tradito!"
Il bicchiere si schianta a pochi centimetri dalla donna bionda, in arte Alex Wesker, che ribatte centrando Chris in mezzo alle scapole con il telefono.
"Quanto sei melodrammatico..."
"Le fanfiction ti amano!"
"Di questo non posso lamentarmi..."
"Ti fai persino mia sorella!"
"Chrisssss, ascolta un attimo..."
Redfield scavalca il tavolo, afferrando Wesker per la camicia.
Liam deglutisce, preparandosi al peggio.
Ada sceglie proprio quel momento per fare il suo ingresso.

All'inizio era stata una passeggiata.
Nel lontano 1996 i personaggi erano solo cubi amorfi e pixel distorti, la vera novità la dinamica di gioco.
Poi gli anni sono passati e il futuro ha bussato alle porte della Capcom, modificando trame, esigendo la perfezione e livellando zigomi ed espressioni.
Ada Wong era nata bella e sarebbe morta bella, su questo Liam poteva giurarci.
Jill Valentine era diventata una donna e Chris... be', Chris aveva subito un trattamento un pochino diverso - i suoi bicipiti raccontavano una storia di palestra e steroidi, c'era poco da dire.
"Io. Ti. ODIO."
In tavolino da caffè va in pezzi, la schiena di Wesker che tocca il pavimento con un tonfo sordo.
Liam li ignora, abbassandosi solo quando un un quadro rischia di colpirlo in piena fronte.
Albert Wesker, eccolo lì il problema, croce e delizia di tutta la Capcom.
Nato come semplice personaggio secondario, si era evoluto a manipolatore patologico e Tyrant, mente machiavellica e villain di prima categoria - un purosangue, a sentire i piani alti.
Aveva retto l'azione per tutta la durata dei Resident Evil, arenandosi solo nelle terre africane e anche da lì ne era uscito vincitore - uno stuolo di fangirl, il fandom impazzito, la consacrazione a dio della serie e un'eredità di tutto rispetto, ovvero Jake e Alex.
Wesker allontana Chris con un calcio, rialzandosi e flettendosi in avanti.
"Questo non promette nulla di buono." mormora Excella al suo fianco, e Claire non può fare a meno di annuire.
Liam scorge solo Ada buttarsi dietro il divano quando il mondo finisce sottosopra.

Dodici punti, una gamba rotta, una spalla lussata.
"Mi dispiace." mormora Chris, porgendogli un pacco di pasticcini grande quando la sua faccia "Non l'abbiamo fatto apposta."
"Parla per te." bercia Wesker, le braccia incrociate sul petto e lo sguardo perso fuori dalla finestra.
Excella gli rifila una gomitata nelle costole, roteando gli occhi al cielo alla sua espressione irritata.
"Cosa? Mi hai già ammazzato una volta, Albert, mica puoi farlo di nuovo. E aggiungo anche che ha fatto un male cane. Era meglio farsi trapassare da un tuo braccio con una di quelle tue mosse ninja che finire a vomitare Uroboros per tutto il ponte."
"Excella, ti sconsiglio..."
"Sette luglio 2008."
Silenzio.
"Sette luglio 2008, Albert. Posso sempre raccontare tutto; le tue fangirl ne sarebbero entusiaste. Passeresti dalla categoria M a quella M+ in pochi istanti e chissà quali altre cose sarebbero in grado di pensare sulle tue abitudini sessuali."
Wesker stringe i denti, sibilando un vaffanculo e tornando a fissare il muro.
"Non importa." articola a fatica Liam "Cose che possono succedere."
Soprattutto quando un Tyrant sradica un tavolo di sei metri dal pavimento e lo lancia a tutta velocità per la stanza, schiacciandomici sotto.
"Jake ha deciso di accettare, sai?" lo rassicura Sherry, sistemandogli il cuscino "Per il bene della serie, ha detto."
Liam annuisce debolmente, aprendo la bocca come per dire qualcosa.
"A Pung ci pensiamo io e Alex." lo interrompe Claire, accarezzandogli il polso "È un gatto adorabile."
"Alex?" chiede Liam, ricordando quanto la donna fosse stata veloce nel placcare Albert e a metterlo fuori gioco.
E anche come nel prossimo Resident Evil lei e Claire sarebbero state nemiche, ma questo non era il momento giusto per  dirglielo, soprattutto per il bene di Pung.
"Adora i gatti." intercede Wesker, pulendosi gli occhiali scuri "Le sono sempre piaciuti."
"Anche a te piacciono i gatti." s'intromette Excella, fissandosi un'unghia scheggiata.
Wesker s'irrigidisce di colpo, regalandole un'occhiata obliqua.
"Per quanto tempo siamo stati insieme, Excella?"
"Sette anni." replica lei tutta contenta "Cinque come partner di lavoro e tre come..."
Gli occhi di Wesker potrebbero congelare l'Inferno ed Excella capisce subito l'antifona.
"Lo sappiamo." conclude per lei Ada, le dita che scorrono veloci sullo schermo del telefono "E adesso siete entrambi morti e Dio, quanto vi invidio. La Capcom deve avervi dato un vitalizio niente male."
"Non posso lamentarmi." accondiscende Wesker "Anche perché percepisco ancora i diritti per ogni presenza nei raid mode."
Excella annuisce, pulendosi da un pelo immaginario il bavero della giacca.
Liam aveva appena cominciato a rilassarsi quando il telefono si era messo a suonare in maniera isterica, mettendo tutti sull'attenti.
Chris fissa il nome che lampeggia sullo schermo, alzando un sopracciglio.
Sherry scuote la testa, sconsolata.
Come si era detto all'inizio, una giornata di merda.

"Qualcuno ha fatto la spia."
Lo sguardo di Liam corre ad Ada, che gli sorride di rimando.
"Su internet ci sono già gli spoiler per Resident Evil 7."
Tutti fissano Ada, che comincia a ridere sommessamente.
"Crediamo che la fonte sia Leon. Leon Kennedy."
"Il motivo?"
Un minuto di silenzio prima che la voce dall'altra parte del telefono si decida a rispondere.
"Gli abbiamo diminuito le ore di presenza nel gioco a favore del rapporto Chris/Jake."
Ada non si trattiene più e scoppia in una risata quasi offensiva, Wesker che la segue a ruota.
Liam spegne il telefono e si chiede cosa abbia fatto di male nella vita precedente per meritare un karma simile.

Rimboccate le coperte, sistemata la flebo e sopportato ore e ore di lagne aziendali, Liam era sprofondato nel letto con un sospiro esausto, stringendo il telefono al petto come un orsacchiotto.
Pung stava bene.
Alex aveva detto - testuali parole - che era un amore di gatto, un piccolo selvaggio nella pelliccia di un felino e che l'avrebbe volentieri adottato se a Liam fosse successo qualcosa. (e detto da un Wesker era un'affermazione tutt'altro che priva di minacce)
"Vuoi che restiamo a farti compagnia?" gli chiede Sherry, annodandosi la sciarpa attorno al collo.
"No, grazie." biascica Liam, arrotolandosi sotto il lenzuolo "Voglio solo dormire un po'."
Claire annuisce, aprendo la porta della stanza a Sherry e fermandosi poi sulla soglia, regalando a Chris uno sguardo tutt'altro che amichevole.
"Chris." sibila, portandosi due dita agli occhi e poi indicandolo "Se disturbi Liam in qualche modo, giuro che..."
"Dearheart, hai così poca fede nelle nostre capacità civili?"
Claire sposta lo sguardo su Wesker, stringendo le labbra.
"Sì." replica senza incertezze "Se non assomigliaste così tanto a due bonobi che fanno a gara a chi ce l'ha più grosso, forse - e dico, forse - potrei darvi un po' più di credito."
Liam schiaccia il naso contro il cuscino, grattandosi dove la coperta gli irrita la pelle nuda.
Wesker emette un verso a metà tra la risata e il grugnito, mettendosi comodo nella poltrona in angolo.
Chris balbetta qualcosa - una scusa, forse. Più probabile una replica senza mordente.
Liam prega tutti i santi di ogni aldilà conosciuto che non gli succeda niente nel sonno.

"Se il fandom non fosse così..."
Liam apre un occhio, la stanza d'ospedale quasi completamente immersa nel buio.
"Non c'entra niente il fandom!" sente la voce di Wesker sibilare "Sei tu che con la tua morale sei come un dito in culo. Perché io sono Chris Redfield e combatto il bioterrorismo. Io sono il grande gigante buono e gne gne, Wesker è quello cattivo." lo imita il tyrant "Disgustoso. Meno male che nel Sei ti hanno fatto almeno alcolista e con evidenti problemi di controllo della rabbia."
Liam richiude l'occhio, sperando che assieme alle ombre se ne vadano anche loro due - possibilmente a fanculo, aggiunge mentalmente.
"Cazzate." ringhia Chris, e Liam sente una sedia scricchiolare "È il fascino del villain."
"L'intelligenza, vorrai dire." ribatte Wesker "Se tu non avessi un criceto narcolettico nel cervello..."
Crack. Qualcosa si è rotto.
"Non oserai..." la voce di Wesker vibra di sdegno represso.
"Oso." quella di Chris, un tuono nel silenzio della stanza.
Gli allarmi suonano come impazziti e le luci inondano la stanza, mostrando un Chris che sta cercando d'impalare letteralmente nel cuore Wesker.
Albert se lo scrolla di dosso come fosse una pulce, sbilanciandolo e facendolo cadere addosso a Liam.

Crack.

Un'altra costola se ne va, Jill che entra gridando siete delle teste di cazzo ed Excella che la segue, tirandosi dietro una Alex con ancora un biscotto in bocca.
"Cosa?" la sente mugugnare, cercando d'ingoiare il biscotto avanzato "Cosa diavolo...?"
Chris si dà la spinta verso l'alto ed ecco che il corpo di Liam chiede pietà, massacrato da quasi cento chili di muscoli e furia.
"IO TI AMMAZZO." muggisce Chris, artigliando l'aria con le dita.
"Sai che novità." gli ribatte Wesker, facendolo ulteriormente incazzare.
Liam si fissa il fianco, dove un ematoma grande quanto un pugno fa bella mostra di sé.
Chris carica come un toro infuriato, Albert gli ride in faccia, incitandolo a continuare.

Crash.

Liam sospira, girandosi dall'altra parte e chiudendo - serrando - gli occhi.

"Albert, calmati un attimo..." la voce di Excella si spegne di colpo quando una lampada le sfiora la tempia e muta poi in un ruggito "ALLORA FATTI AMMAZZARE UN'ALTRA VOLTA, CRETINO. Peccato solo non ci sia una piscina di lava in cui affogarti una seconda volta!"

La Capcom deve pagarlo di più.

"Il mio occhio! IL MIO OCCHIO." geme Jill, evidentemente colpita nella foga dello scontro.

Molto di più.


   
 
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