Si sveglia per via di una sensazione fredda alla mano. Quando apre gli occhi, si accorge che è perché sul palmo della sua mano manca una guancia, e accanto a lui manca un intero corpo, quello accanto al quale si è addormentato ieri sera dopo una notte di affetto e sospiri, dopo una notte passata a tenersi caldi.
Effettivamente, dopo l'assenza di una sensazione, ora può sentire la presenza di un odore. È quello dolce di brioche, intrecciato a quello di caffè e zucchero.
Sousuke si stropiccia gli occhi, si massaggia la spalla per un minuto buono, si stiracchia per quanto possibile prima di alzarsi, percorso da brividi e confusione mattutini. Istintivamente, il suo corpo lo porta verso la cucina perché fame, ma quando la raggiunge non può fare a meno di fermarsi sullo stipite, osservando. 
Gou è lì, con le gambe ancora nude e coperta solo da una t-shirt grande da uomo, nera, che le scende lungo i fianchi per poi cadere libera fino a sopra le ginocchia. I suoi capelli sono arruffati, il che significa che deve essersi appena svegliata anche lei. Il sole batte sulla sua pelle, sulle sue gambe, e sui suoi capelli che guizzano ad ogni movimento della sua testa.
Sousuke rimane in silenzio, mentre muove qualche passo sorprendentemente leggero verso di lei, per poi stringerla da dietro, il suo corpo che aderisce al proprio perfettamente, e dalle labbra di lei scappa un cinguettio sorpreso.
"Sousuke!" Ride piano, rabbrividendo al contatto fra loro due. Lui le bacia la spalla lasciata scoperta dalla maglia, e poi la copre bene prima di farla voltare verso di lui, le bacia la fronte e poi prende a pettinarle sommariamente i capelli con le dita. Gou chiude gli occhi, divertita, e poi si alza sulle punte dei piedi nudi per lasciargli un bacio veloce sulle labbra. "Buongiorno," aggiunge, prima di liberarsi dalla sua presa e girare per la cucina, visto che le brioches stanno ancora scaldandosi nel forno e non le vuole bruciare. 
Sousuke le ha detto mille volte che cucinerà lui, eppure dopo il matrimonio Gou ha insistito che vuole imparare anche lei, perché col lavoro che lui ha, torna a casa stanco e vuole fargli trovare la cena pronta. Comincerà dalla colazione, quindi. 
Sousuke si gratta la testa, silenzioso come sempre, e poi scrolla le spalle. Prova la tentazione volatile di passarle le dita fra le gambe solo per vederla arrossire e bagnarsi di lei, di nuovo, invece torna in camera loro a mettersi la divisa. Si guarda allo specchio, si assicura di avere il distintivo, mette il berretto della Polizia, e infine torna di nuovo nella cucina piccola che sa di intimità quanto il resto della casa, e le bacia la guancia prima di rubare la propria brioche dal forno ignorando le proteste vivaci di lei.
"Farò in ritardo," si giustifica con la bocca già piena, ma lei gli afferra la maglietta: esige un bacio. Lui glielo dà volentieri, stringendola a sé, e poi entrambi scoppiano a ridere.
"Potevi mandare giù il boccone prima, scemo."
"Oi, sei tu che mi hai tirato giù a forza," lui risponde, prima di toccarsi il berretto. "Ci vediamo dopo, Gou."
"A stasera, Sousuke."

"Sono a casa," annuncia, stanco, prima di chiudere gli occhi e appoggiarsi alla porta chiusa.
"Bentornato," lei risponde, scivolando verso di lui. "Massaggio?" Propone poi, ugualmente stanca per la giornata di lavoro, ma con un sorriso che pare non svanire mai quando lo guarda.
"Sì, per favore."
"Onii-chan sarà contento di passarti il suo massaggiatore," Gou risponde, per poi ridere e lasciarlo lì, confuso. 
"Aspetta, non... tu...?"
"Sono stanca," lei si lamenta con un broncio, buttandosi sul divano ma allargando le braccia. E Sousuke sospira, sorridendo per poi raggiungerla, e abbracciarla mentre le gambe e braccia di lei lo avvolgono.
"Allora niente, i massaggi li voglio solo da te," replica, rilassato quando le dita di Gou passano fra i suoi capelli. 
"Neanche da Onii-chan?"
"Soprattutto da Rin," Sousuke sghignazza, immaginandosi la cosa. 
E poi entrambi scoppiano a ridere, avvolti l'uno dall'altra, alla fine di un'altra giornata.