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Autore: fefi97    18/11/2015    6 recensioni
[STEREK; Sequel di "Ho cercato il tuo nome"; leggibile anche separatamente dall'altra os]
Derek, la sera della festa di laurea del suo ragazzo Stiles, ha per tre volte un pensiero fatale, un desiderio la cui realizzazione assicurerebbe a Derek la felicità per il resto della sua vita.
Ma le cose non vanno sempre come previsto.
Per fortuna, o sfortuna, c'è sempre Isaac a dare una mano.
Dove Derek ha pensieri fatali nel momento meno opportuno, Isaac ha sempre idee disastrose ma utili e Stiles ha una specie di omonimo.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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~~HO CERCATO DI SPOSARTI
(ma ho chiesto aiuto ad Isaac, scusa)

 


Se qualcuno avesse chiesto a Stiles e Derek come si erano conosciuti, Stiles avrebbe risposto, con aria sognante e un sorriso dolce, che era stato il destino a farli incontrare e innamorare.
Derek invece avrebbe ruotato gli occhi e bofonchiato che era stata tutta colpa, o merito, di quell'impiastro di Isaac.
Ad ogni modo, anche se poteva non sembrare così, entrambi erano pienamente soddisfatti di come erano andate le cose.
Dopo quel primo bacio rubato, Derek aveva voluto fare le cose per bene con Stiles.
O meglio, ci aveva provato.
Colpo di fulmine o non colpo di fulmine,la verità era che lui non conosceva affatto Stiles.
Ergo, al loro primo appuntamento si era trovato a dover conciliare il fatto di aver prenotato nel ristorante più caro e lussuoso della città con uno Stiles che gli si era presentato in jeans fin troppo aderenti, felpa rossa e che con una faccia mortificata e fotttutamente adorabile aveva esclamato: -Accidenti, hai una cravatta! Perché hai una cravatta? Avevo capito che andassimo alla prima di The Avangers!-
E Derek non aveva potuto fare altro se non gettare la cravatta sul cruscotto della Camaro, disdire un ristorante con una  lista d'attesa lunga quanto la Bibbia e incastrarsi accanto a Stile in una di quelle poltrone assurdamente piccole e scomode in un cinema di infima categoria, in cui i popcorn erano di un allarmante giallo canarino.
Tuttavia, la testa di Stiles appoggiata alla sua spalla e le loro dita intrecciate sul bracciolo, avevano fatto eleggere a Derek quella serata come la più bella della sua vita.
E poi, almeno, con il buio della sala nessuno avrebbe fatto a caso a come il fondo schiena perfetto di Stiles fosse messo in risalto dai jeans strettissimi che indossava. Decisamente, Derek non poteva chiedere di meglio.
Non si erano baciati quella sera, ma quando Derek aveva accompagnato il ragazzo fino alla porta di casa, Stiles, penalizzato dalla differenza di altezza, era arrivato a baciargli a malapena la mandibola e gli aveva sussurrato " buonanotte, Sourwolf", per poi sgattaiolare in casa, rosso in viso.
E anche se Sourwolf era il soprannome più idiota che avesse mai sentito, Derek non aveva smesso di sorridere fino al mattino dopo.
Il primo vero bacio se lo erano scambiato al secondo appuntamento, disastroso e perfetto quanto il primo.
Stiles aveva voluto a tutti i costi organizzare un picnic, nonostante Derek gli avesse ripetuto circa ottanta volte che era quasi certo avrebbe piovuto.
Ma Stiles continuava a dire che secondo lui il meteo era una forma di superstizione da parte di persone che evidentemente non avevano voglia di mettere naso fuori di casa, così Derek lo aveva accontentato, di nuovo.
E quando era venuto un'acquazzone che li aveva costretti a rifugiarsi sotto un albero e Derek si era voltato verso Stiles con la chiara intenzione di dirgli "te lo avevo detto", non aveva potuto fare altro se non baciarlo.
Perché Stiles con le ciglia appesantite dalla pioggia e i capelli appiccicati al volto, era semplicemente uno spettacolo troppo bello per non farlo.
Dopo il primo "vero " bacio, ce n'erano stati molti altri fino alla prima volta in cui avevano fatto l'amore, il divano di Derek e una coperta rossa sopra i loro corpi a fare da sfondo.
Quella, era stata anche la prima volta che si erano detti esplicitamente "ti amo", anche se entrambi pensavano quelle due paroline all'incirca dalla prima volta in cui Stiles gli era caduto addosso e Derek aveva avuto la lungimiranza di non ucciderlo.
Al loro primo anniversario, Derek gli aveva regalato le chiavi del loro appartamento  e Stiles gli aveva regalato il sorriso  e il "si" più belli del mondo (insieme a una maglia di Iron Man che non metterà mai).
Ed ora, Stiles Stilinski e Derek Hale, incontrastate anime gemelle, stavano insieme da ben quattro anni, innamorati persi l'uno dell'altro.
E, per quanto Derek odiasse ammetterlo, un po' del merito era di Isaac.
Okay, tutto il merito era di Isaac.

 

§

 


I problemi, cominciarono un'insospettabile serata di Ottobre, durante la quale Derek formulò per ben tre volte un pensiero che gli avrebbe cambiato la vita per sempre.
Erano tutti a casa Stilinski, per festeggiare Stiles e la sua laurea e Derek non avrebbe potuto essere più fiero del suo ragazzo, che si era laureato con il massimo dei voti in lettere e giornalismo e che ora se ne stava lì, in mezzo al salotto, a sostenere l'assalto delle congratulazioni di Scott, Kira e Isaac, gli abbracci di Lydia e dello sceriffo, le pacche affettuose di Cora e Peter, rivolgendo a tutti ringraziamenti sinceri, ma solo a Derek, seduto come al solito in disparte ma con gli occhi verdi che brillavano orgogliosi, solo a lui, un sorriso splendente, dolcissimo come solo un sorriso di Stiles poteva essere e assolutamente innamorato.
Fu allora che Derek formulò per la prima volta quel pensiero, quel desiderio, dolce e tenero:
Stiles, ti voglio sposare.
Ma poi Scott gli era inciampato addosso, e Derek, troppo occupato a insultare l'amico, non ci aveva più pensato.
La seconda volta in cui aveva avuto quel pensiero era stata esattamente venti minuti dopo quando, mentre si godeva sul divano il calore del corpo di Stiles, acciambellato su di lui come un gatto, lo sceriffo Stilinski gli aveva chiesto con una faccia alquanto strana se poteva aiutarlo a sistemare i piatti sporchi in cucina, nonostante avessero usato piatti di plastica appunto per evitare di doverli lavare dopo.
Dopo uno scherzoso " se tira fuori la pistola scappa, Sourwolf!"  da parte di Stiles, Derek lo aveva seguito titubante in cucina, chiedendosi con una certa ansia cosa avesse fatto di male.
Andava d'accordo con lo sceriffo, trattava Stiles come se fosse stato un diamante dal valore inestimabile, lo amava più di ogni altra cosa al mondo e in quei quattro anni non gli aveva fatto mancare nulla.
Cosa poteva aver fatto?
-Derek -aveva detto lo sceriffo, serio come Derek non lo aveva mai visto, posandogli le mani sulle spalle - Uno come Stiles, non te lo devi lasciar scappare, capito? - non aveva detto altro e poi se ne era andato.
E, di nuovo, quel pensiero aveva attraversato la mente di Derek, più insistente rispetto a prima.
Stiles, ti voglio sposare.
La terza volta era stata quella sera a casa loro, mentre facevano l'amore.
Stiles gli aveva sorriso dolcemente, mentre allargava di più le gambe per fargli maggiore spazio, Derek che lo venerava con lo sguardo, le mani, le sue spinte dolci e profonde.
-Sei la mia anima gemella. - aveva bisbigliato con voce tenera Stiles al suo orecchio, mentre accarezzava con devozione i suoi capelli neri.
Stiles, ti voglio sposare, aveva pensato Derek, in quel preciso momento.
E poi l'aveva pensato altre quattro, cinque, mille volte, mentre guardava Stiles dormire, il volto pacifico e rilassato posato sul suo petto e un braccio di Derek saldo intorno alla sua vita.
E a Derek era stato chiaro, mentre contava i respiri e i battiti di Stiles nel silenzio della notte, che ciò che desiderava dal più profondo del cuore, era sposare Stiles.
E fu esattamente da lì, che cominciarono i suoi problemi.

 

§

 

-Stiles, vuoi sposarmi? -
Derek buttò fuori quella frase tutto d'un fiato, sollevando poi titubante lo sguardo.
I suoi occhi verdi, riflessi nello specchio davanti a lui, ricambiarono lo sguardo, disperati e frustrati.
-No, é tutto sbagliato, il tono é completamente sbagliato ... - borbottò Derek, scuotendo la testa,l'ennesima prova della proposta bocciata, come al solito.
-Anche l'espressione..  no, non va bene quell'espressione ... sembra che non sappia nemmeno io cosa stia dicendo... -
-Amore che fai, parli da solo? -
Derek si voltò per incrociare il sorriso leggermente sarcastico del suo ragazzo, appena uscito dal bagno e bello da infarto, con solo l'accappatoio di Derek ( che gli stava tre volte) a coprirlo e i capelli gocciolanti di doccia.
Derek si schiarì la gola, voltando le spalle allo specchio e cercando di darsi un tono, come se non avesse davvero passato gli ultimi venti minuti a chiedere alla sua immagine riflessa nello specchio se voleva sposarlo, con un'insistenza quasi morbosa.
-Figurati se parlo da solo, stavo solo ripetendo la lezione di domani. - bofonchiò, sperando di non essere arrossito come una dodicenne.
Stiles ridacchiò, avvicinandosi al suo ragazzo.
-Nervoso per la tua prima lezione, professor Hale? -
Derek, dopo numerosi sacrifici, si era finalmente visto assegnare la cattedra di lettere antiche all'università di Beacon Hills, nonostante la giovane età.
Stiles sapeva bene quanto il compagno fosse diligente e  ci tenesse alla sua professionalità e quanto fosse spaventato dall'idea di tradire la fiducia riposta in lui dal suo mentore, che lo aveva aiutato nel suo percorso accademico.
Così, gli schiacciò la testa sul petto, facendosi abbracciare e abbracciandolo a sua volta per la vita, cercando di trasmettergli tutto l'amore e l'orgoglio che provava per lui.
-Non devi essere nervoso sai? - mugolò contro il suo collo, mentre Derek gli sfregava le mani sull'accappatoio umido, all'altezza delle scapole, cercando di scaldarlo.
-Sarai un professore fantastico... i tuoi alunni ti adoreranno... vorranno sposarti dopo una lezione! - scherzò Stiles, ridacchiando.
Derek si ritrasse istantaneamente, un'espressione stranissima sul volto, mentre Stiles lo fissava ad occhi spalancati, perplesso e allarmato.
-Ho detto qualcosa che non va? - domandò a voce bassa, insolitamente serio, i grandi occhi nocciola che scrutavano iperattivi tutto il viso del compagno.
Derek sospirò e si passò una mano sul volto, perché come diavolo faceva a spiegare al suo ragazzo che non aveva fatto niente di male, ma che lui era talmente nervoso che era bastato il minimo riferimento alla parola "matrimonio", per farlo scattare?
-No - disse infine, tirandosi di nuovo contro il corpo smilzo di Stiles, leggermente teso - No, é che sono un po' stanco Stiles.-
Il ragazzo si rilassò immediatamente contro il corpo del più grande, sorridendo e lasciandosi abbracciare.
-Sicuro Sourwolf? Sei un po' strano in questi giorni ... Sai che puoi parlarmi di qualsiasi cosa che non sia il greco antico.- mormorò Stiles poco dopo con voce attutita, la guancia schiacciata contro la camicia dell'altro.
Derek ridacchiò, posando una mano sulla testa scombinata di Stiles e baciandogli una tempia di striscio.
-Va tutto bene, ragazzino petulante che non sei altro. - lo prese in giro, ridendo della linguaccia di Stiles.
-Dai, fila a vestirti o prendi freddo. - aggiunse Derek, allontanandolo da sé  rifilandogli un'affettuosa pacca sul sedere, come sollecitazione.
Stiles gli rivolse un sorriso storto, poi afferrò dei vestiti a caso dalla sedia accanto al letto e si allontanò nuovamente in direzione del bagno, chiudendo la porta dietro di sé.
Derek rimase perfettamente immobile, al centro della stanza, con le sopracciglia aggrottate e lo sguardo serio e corrucciato rivolto alla porta di legno.
Derek era una persona estremamente organizzata, non agiva mai senza aver prima riflettuto attentamente,  stilato una lista dei pro e dei contro, creato uno schema mentale e ideato un piano perfetto e infallibile.
La riflessione c'era, lo schema mentale pure e Derek aveva eliminato automaticamente i contro dalla lista dei motivi per sposare Stiles.
Quello che gli mancava era la certezza di un piano perfetto e infallibile perché, per quanto fosse certo dell'amore di Stiles, era terrorizzato dall'idea di esporsi troppo e finire col cuore frantumato in miriadi di pezzetti.
In fondo Stiles era giovane, più giovane di lui, si era appena laureato, aveva il mondo ai suoi piedi.
Perché si sarebbe voluto legare per sempre a un lupo scorbutico e brontolone come lui, più vecchio e con una frequenza di parole pronunciate ridotta al minimo sindacale, tendenze all'asocialità e alla misantropia?
Decisamente, Derek stava cominciando a perdere fiducia nel suo progetto.

 

§

 

Derek sapeva che andare a confidarsi con Isaac era l'idea più idiota che gli potesse venire in mente, ma davvero non sapeva più cosa fare.
Era più di un mese che cercava il momento giusto per chiedere a Stiles di sposarlo.
Non aveva comprato un anello perché quella non era una cosa da loro, ma aveva fatto centinaia di prove davanti allo specchio, preparato un discorso irreprensibile e toccante e ne aveva addirittura parlato con lo sceriffo, che gli aveva dato la sua benedizione, entusiasta.
Tutti i loro amici erano a conoscenza delle intenzioni di Derek, tranne Stiles, ovviamente, ed Isaac, dato che Derek aveva proibito categoricamente a Scott di farne parola con quel disastro del marito, pena  un ferace omicidio.
Il problema non era davvero trovare il momento giusto, perché se fosse stato solo quello, Derek ne avrebbe avuti a centinaia di "momenti giusti".
C'era stata quella volta, ad esempio, che erano andati tutti insieme alla finale di baseball, sport di cui sia Peter che Scott erano molto appassionanti. Personalmente a Derek non fregava niente di vedere una palla colpita da una mazza, ma la mano di Stiles posata sul suo ginocchio e la sua risata allegra proprio accanto all'orecchio, gli aveva reso sopportabile la cosa, come sempre.
A un certo punto, lo stadio era stato sorvolato da un enorme dirigibile con le parole "Anna, vuoi sposarmi?" e il mega schermo aveva assunto la forma di un gigantesco cuore, mentre inquadrava una ragazza con occhi spalancati e mani guantate serrate davanti alla bocca che fissava il dirigibile con aria sconvolta e un ragazzo accanto a lei che sorrideva nervosamente, tirando fuori da una tasca del giaccone una scatolina blu, perché le scatoline di questo tipo sono sempre scatoline blu. 
-Che cosa stucchevole! - aveva esclamato Stiles arricciando il naso mentre lo stadio si riempiva di "oooh!" davanti al bacio appassionato dei due, calamitandosi automaticamente addosso gli sguardi di Derek e di tutti gli altri, tranne di Isaac che, ignaro di tutta la faccenda " proposta di matrimonio",stava parlando a bassa voce con la piccola Allie, la figlia sua e di Scott, sistemandole la sciarpa fino al mento per evitare che prendesse freddo.
- Non la trovi una cosa dolce?- aveva indagato Lydia, alzando un sopracciglio e lanciando una rapida occhiata a Derek, che fissava Stiles trepidante, ogni muscolo in tensione.
Sapere come Stiles voleva che una proposta di matrimonio fosse fatta era a dir poco fondamentale per lui.
Stiles aveva incrociato le braccia al petto, una luce risoluta negli occhi luminosi.
-Che bisogno c'era di spiattellare un momento così intimo davanti a migliaia di spettatori che sono qui per vedere una stupida partita di basket... -
-Baseball. - aveva sibilato Peter, a denti stretti.
-... di baseball, giusto. Comunque non ci vedo niente di romantico in una proposta del genere! E poi l'anello ... come se ci fosse davvero bisogno di un cerchietto di metallo pagato centinaia di dollari per chiedere a qualcuno di sposarlo! - aveva esclamato, e Derek aveva sorriso impercettibilmente, perché almeno sull'anello ci aveva preso.
Stiles aveva scosso la testa,  per poi aggiungere con decisione :-  Sarebbe stato mille volte più romantico se lui avesse chiesto ad Anna di sposarlo mentre tutti guardavano la partita, senza prestare caso a loro. Lui avrebbe potuto sporgersi verso il suo orecchio mentre lei non prestava attenzione perché stava guardando la partita o commentando questa o quella meta.. -
-Base. - aveva alzato gli occhi al cielo Scott, mentre passava un braccio intorno ad Isaac e ad Allie, accoccolata contro il biondo.
-... si, base, fa lo stesso.. avrebbe potuto sporgersi verso il suo orecchio e bisbigliarle " Anna, mi sposi?" . L'avrebbe colta di sorpresa, lasciata piacevolmente stordita e sarebbe stato mille volte più romantico!- aveva concluso Stiles, annuendo con decisione.
Tutti quanti si erano voltati di scatto verso Derek, tranne Isaac che all'oscuro di tutto stava tranquillamente guardando la partita.       
Derek si agitò appena sulla panca, nervoso, tutti gli sguardi puntati su di lui, ansiosi e trepidanti, in attesa che facesse l'unica cosa logica da fare in quel momento.
Sarebbe stato estremamente facile, infatti, sporgersi verso Stiles proprio ora che era distratto dalla partita, calarsi al suo orecchio e bisbigliargli " Stiles, mi sposi?".
Deglutì e si guardò rapidamente intorno: tutti i suoi amici gli stavano rivolgendo degli sguardi truci che sembravano urlare "fallo o ce la pagherai".
E Derek stava per farlo, stava per fare la cosa che avrebbe cambiato per sempre la sua vita, si stava sporgendo verso di lui, quando Stiles si alzò di scatto in piedi, rischiando di far dare a Derek una facciata sulla panca.
-Vado in bagno, ragazzi! - aveva annunciato con voce allegra, non facendo troppo caso agli sguardi esasperati e sconsolati che tutti gli rivolgevano.
Dopo quell'occasione, Derek ne aveva avute molte altre, momenti in cui lui e Stiles erano da soli, momenti romantici e perfetti, che Derek sprecava esitando sempre all'ultimo.
La verità era che era troppo nervoso e ossessionato dalla riuscita perfetta della proposta, per portare a termine il suo piano.
E dopo più di un mese Derek, disperato e senza più risorse, aveva deciso di ricorrere all'ultima spiaggia.
Coinvolgere Isaac nel piano.

 

 

§       

 

-E così vuoi chiedere a Stiles di sposarti. Esatto? -
Derek sollevò un sopracciglio.
-Te l'ho appena detto, idiota.-
Anche Isaac sollevò un sopracciglio, imitandolo.
-Esatto? -
Derek sbuffò.
-Esatto. - mugugnò, deviando lo sguardo.
-E ti serve l'aiuto del vecchio Isaac, esatto? -
-Isaac! - sbottò Derek, trucidandolo con lo sguardo e ottenendo come solo effetto quello di far ridacchiare sommessamente l'altro.
-Non hai voluto coinvolgermi sin dall'inizio? Questo é quello che ti meriti. Anzi, lasciami aggiungere che per questa infamata Scott dormirà sul divano fino al prossimo millennio!  -
-Dato che qualsiasi cosa razionale e sensata abbia provato non ha funzionato, ho pensato di ricorrere ai tuoi piani irrazionali e insensati. - bofonchiò Derek per tutta risposta, guardandosi le mani intrecciate in grembo.
Isaac lo studiò attentamente, ancora un po' indispettito per essere stato l'unico tenuto all'oscuro di quella faccenda, infine sospirò, aggiustandosi meglio addosso il corpicino addormentato di Allie, la bimba di un anno e mezzo che lui e Scott avevano adottato circa sei mesi prima.
-Okay, ti aiuterò. -
Derek lo fissò, un po' preoccupato.
-Niente cose stupide? -
Isaac lo fissò, scandalizzato.
-Derek, quando mai faccio cose stupide?! -
Derek si prese il viso tra le mani, maledicendo se stesso per quel singolo e fatale pensiero che aveva avuto più di un mese prima.
Stiles, ti voglio sposare.

 

§

 

Derek non aveva la più pallida idea, di quale fosse il piano geniale di Isaac.
E sinceramente, una parte di lui pensava che meno sapeva e meglio stava.
Certo, avrebbe voluto aver controllato meglio Isaac invece di lasciarsi abbindolare come un coglione dal suo "lasciami carta bianca, Derek! Non te ne pentirai!", quando quel venerdì pomeriggio successe quel che successe.
Era a casa con Stiles ad essere istruito, per la centesima volta, sulle gioie della Marvel, quando il campanello di casa suonò.
-Vado io, tu cerca di concentrarti su questa scena! - ordinò Stiles, perentorio, indicando il film in corso. Derek sbuffò e alzò gli occhi al cielo, ma annuì, giusto per farlo contento.
Derek si allarmò nell'esatto istante in cui sentì Stiles chiedere, con voce decisamente alta : - Chi é che vorresti sposare, scusa?! -
In men di dieci secondi, Derek era a fianco del suo ragazzo, ansante e accasciato allo stipite della porta. Sulla soglia c'era un ragazzo sui vent'anni, piuttosto in carne e con un cipiglio niente male sul volto paffuto. Stava guardando torvo Stiles, che a sua volta lo fissava con la fronte aggrottata, alquanto confuso. 
-Vedi, c'è scritto qui. Ce n'erano a centinaia come questo, appesi da ogni parte!  - disse il ragazzo, riprendendo una discussione precedente a cui Derek non aveva assistito, mostrando a Stiles un volantino spiegazzato e indicandolo più volte con un dito tozzo.
Derek lo fissò e impallidì, capendo immediatamente.
Per esperienza personale sapeva che Isaac e un volantino non erano assolutamente un'accoppiata vincente.
Stiles prese il volantino dal ragazzo, perplesso, lesse, la fronte che si distendeva mano a mano che arrivava in fondo e poi scoppiò a ridere, mentre Derek si faceva sempre più depresso e affranto, il desiderio di sposare Stiles che naufragava come il Titanic.
-Dà qua. - borbottò brusco, strappando il foglio dalle mani di Stiles, che lo fissò sorpreso e un po' ferito.
Derek lesse velocemente e,davvero, avrebbe voluto sprofondare o, meglio, far sprofondare Isaac.

Miles Bilinski, con il qui presente volantino ti comunico ufficialmente che Derek Hale vuole sposarti e dato che non si dava una mossa a chiedertelo, ho pensato che sarebbe stato romantico ricreare "l'atmosfera" del vostro primo incontro!
Ti prego Miles, dì di si perché, scherzi a parte, Derek é davvero l'uomo più meraviglioso che potrai mai incontrare.
Dato che sono SICURO che dirai di si... CONGRATULAZIONI AGLI SPOSI!


Derek era ancora in stato catatonico, quando il ragazzino irritante alla porta aprì di nuovo bocca.
-Io sono Miles Bilinski. - argomentò corrucciato, indicandosi con il pollice, Stiles che si mordeva le guance per non ridere - E lì c'è scritto Derek Hale. Ho cercato l'indirizzo sull'elenco telefonico ed eccomi qui. - lanciò un'occhiata critica a Derek.
- Sei tu Derek? Pensavo fossi un po' meglio con tutte quelle storie sull'uomo più meraviglioso che potrei mai incontrare. - osservò, corrucciato.
Stiles scoppiò definitivamente a ridere, mentre Derek rimaneva impassibile, come pietrificato, il volantino ancora stretto in mano.
-Scusate.. - mormorò, lasciando cadere a terra il foglio e defilandosi velocemente verso la camera da letto, evitando accuratamente lo sguardo preoccupato e dispiaciuto di Stiles.
Stiles osservò Derek scomparire nella loro camera, sospirò piano e poi si voltò verso Miles, con un sorrisino di scuse.
-Temo che ci sia stato un errore, Miles. - si indicò con la mano - Io sono Stiles Stilinski, Derek Hale é il mio ragazzo e credo che il nostro amico Isaac abbia sbagliato a digitare il mio nome. -
Miles corrugò le sopracciglia.
-Quindi niente matrimonio? -
Stiles sorrise.
-Temo di no. Però se vuoi posso offrirti un caffè. -
Miles scrollò le spalle larghe, senza perdere la propria aria corrucciata.
-E vabbe, tanto quel Derek non mi piaceva. -


§

 


Cinque minuti dopo, Stiles si lasciò scivolare silenziosamente dentro la camera da letto, chiudendo piano la porta.
Come previsto, Derek era in preda allo conforto più completo, il corpo statuario steso di pancia sul letto e la faccia premuta contro il cuscino, in un chiaro rifiuto di contatto esterno.
-Derek? - chiamò dolcemente Stiles, sedendosi sul bordo del letto e affondando con cautela una mano nei capelli del compagno. Derek non sollevò il volto ma nemmeno gli allontanò la mano, il che era già un buon segno.
-Va via. - brontolò Derek e Stiles dovette soffocare una risata, per quanto il suo ragazzo di ben cinque anni più grande sembrasse un bambino in quel momento.
-Miles se ne é andato. E' simpatico sai, quando superi l'apparenza. - continuò Stiles con voce morbida, ignorandolo e continuando ad accarezzargli la testa. Derek non rispose e Stiles sospirò.
-Derek, devo forse dedurre che in tutto questo ultimo periodo in cui sei stato strano cercavi di chiedermi di sposarti? - domandò Stiles, con voce gentile e un  sorriso commosso che Derek non poteva vedere.
Un occhio verde di Derek fece capolino spuntando da un braccio a da un lembo del cuscino, puntandosi guardingo nel viso intenerito di Stiles.
-Può darsi. - borbottò e Stiles sbuffò, un sorriso spazientito sulle labbra.
-Derek, avanti, di che ti vergogni? -
-E' stato imbarazzante. - bofonchiò Derek, lasciando però comparire anche l'altro occhio.
-Derek - cominciò Stiles con un sorriso paziente, riprendendo il movimento sui suoi capelli - Quante volte da quando stiamo insieme mi hai visto in situazioni imbarazzanti? Mi hai visto febbricitante, ubriaco, con la faccia sporca di nutella e il naso che gocciola. Tu hai visto tutto di me e non me ne vergogno. Quindi é assurdo che tu ti senta in imbarazzo per il solo fatto che eri talmente disperato per questa proposta di matrimonio che hai chiesto addirittura l'aiuto di Isaac. Non devi, perché la trovo la cosa più tenera del mondo.-
Derek sollevò il viso verso di lui, diffidente.
-Quindi...  quindi non ho rovinato tutto? - osò chiedere, con voce incerta  e sguardo un po' abbattuto, insoliti per uno come Derek.
Ogni ansia e timore si sciolse come neve al sole, quando si rese conto che gli occhi di Stiles erano grandi e commossi e il suo sorriso luminoso come non lo era mai stato.
-Direi proprio di no,Sourwolf.-  sussurrò e Derek non perse altro tempo.
Si sollevò e afferrò Stiles per le spalle addossandoselo contro in un abbraccio serrato. Stiles stava piangendo, lo poteva capire dal bagnato che sentiva sul collo e Derek non esitò più, si disse che non avrebbe esitato mai più, mentre avvicinava delicatamente le labbra all'orecchio del ragazzo e vi soffiava un dolce: - Stiles, mi sposi?-
Sentì la risata di Stiles vibrargli contro la pelle e anche lui sorrise, mentre lo stringeva di più.
-Anche se trovo parecchio offensivo il fatto che tu abbia cercato di rimpiazzarmi con Miles, si, Derek Hale, Mia Anima Gemella e mio unico Sourwolf. Ti sposo.-
E Derek scoprì quanto fosse bello realizzare un desiderio.
E soprattutto, imparò che a volte chiedere l'aiuto di Isaac non era un'idea così malvagia.

 

FINE


ANGOLINO

Ciao!
Okay, so che sto peggiorando sempre di più, scrivo cose sempre più melense, ma, capitemi, ho bisogno d'amore çç
Comunque, questo é il seguito della mia os "Ho cercato il tuo nome", spero abbiate apprezzato ! ^^
Forse potrei scriverne un'altra, ma ditemi voi se siete in grado di reggere altro zucchero!
Se ne avete voglia, mi farebbe piacere ricevere la vostra opinione!
Grazie a tutti voi, un bacione,
Fede <3

 

  
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