Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Ricorda la storia  |      
Autore: ljttledreamer    19/11/2015    2 recensioni
Erano le due di una notte d'inverno, fuori faceva freddo e da qualche minuto aveva pure iniziato a piovere, solo che non si trattava di una leggera pioggerella, ma di un vero e proprio temporale e Kayla non riusciva a dormire. Aveva paura, ne aveva sempre avuta sin da quando era bambina...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A












Erano le due di una notte d'inverno, fuori faceva freddo e da qualche minuto aveva pure iniziato a piovere, solo che non si trattava di una leggera pioggerella, ma di un vero e proprio temporale e Kayla non riusciva a dormire. Aveva paura, ne aveva sempre avuta sin da quando era bambina, solo che adesso non poteva più correre nel letto dei suoi genitori. Allora rimaneva li, a pensare a quante volte al suo fianco, c'era stato lui a stringerla e ad accarezzarle i capelli, in modo tale da farle chiudere gli occhi e farla addormentare tranquilla. E da quando lo conosceva, non c'era un temporale in cui avesse dormito da sola, perché con Calum era sempre stato cosi. Era sempre bastata una chiamata a qualsiasi ora per farlo correre da lei, altre volte invece non ce ne era bisogno. La scala lasciata fuori da casa si poggiava al terrazzino della finestra, tre colpi al vetro e poi sotto le coperte insieme. Anche per questo amava averlo proprio di fronte a casa sua. E quante ore passate insieme a ridere, scherzare, fare stronzate. Perchè loro erano cosi, due spiriti liberi che amavano vivere a pieno e dai quali ci si poteva aspettare di tutto. Come il viaggio in California, organizzato solamente due giorni prima perché: «Fosse l'ultima cosa che facciamo, ci andremo per la prima volta insieme». In quella vacanza successe veramente di tutto e per poco, non vennero arrestati per un pacchetto di caramelle che Kayla, mise nel cappuccio di Calum solo per fargli uno scherzo. Ma niente fu paragonabile a quello che successe sulla spiaggia di Santa Cruz, mentre erano persi a progettare i loro piani futuri.
«Per la casa a due piani sono d'accordo, ma la stanza più grande la prendo io»
«Pensavo avremmo dormito insieme, insomma non sarebbe la prima volta»
«E se dovessi portare a casa una ragazza?»
«Per me va bene, ma non scopartela nel nostro letto»
«E dove dovrei farlo scusa?»
«Non lo so. In doccia, sulla lavatrice, per terra»
«Gentile»
L'idea che una ragazza potesse stare con Calum, nonostante provasse un senso di gelosia, non le aveva mai dato fastidio perché tra loro in fondo non c'era niente. Ma l'idea che una ragazza potesse condividere un particolare momento con lui, nello stesso letto in cui poi avrebbe dormito lei, le dava un senso di disgusto. Quello peró non era il momento di pensarci, quello era tempo per loro, lí sdraiati al chiaror della Luna, nel silenzio della notte su una spiagga della California.
«Ti ricordi quando mi presi quella cotta immensa per te?»
«Si, avevi dieci anni e cinque dita stampate in faccia perché provasti a baciarmi»
«E chi se le dimentica quelle. Che stronza»
«Lo meritavi anche per tutte le volte che hai provato a vedermi nuda»
«Non ho mai visto niente giuro»
«Neanche io ho visto niente, eppure nudo ti ho visto»
«Pane e simpatia oggi»
Scoppió a ridere al ricordo di quell'episodio e di quella che doveva essere una battuta, ma quel giorno nonostante fossero piccoli, per lei fu davvero imbarazzante. Tanto, al punto che per tre giorni non rivolse parola a Calum ne lo guardó. Il ragazzo le si avvicinó ulteriormente, stringengola a sé più forte, quasi come per non farle sentire freddo nonostante fosse piena estate, lei gli carezzó una guancia.
«Tu, hai mai avuto voglia di baciarmi?»
«Si, una volta. Due anni fa alla festa di Michael»
«E adesso?»
Kayla aveva sempre amato le labbra di Calum e si era sempre chiesta quanto bene potesse baciare, ma a parte quella volta di due anni fa, quell'idea non le attraversó mai la testa. E adesso si trovava a non sapere che cosa rispondere, perché non conosceva le conseguenz, cosí lasció a lui la parola.
«E tu?»
«Io continuo ad averla da quando ho dieci anni»
E quella frase fu un po' un colpo basso, che peró allo stesso tempo la rese felice. Non tanto per la frase in se, quanto per il rispetto che le aveva portato in quindici anni. Non aveva mai osato toccarla -se non per abbracciarla- neanche quando dormivano insieme e gli ormoni potevano dare di matto, visto che erano a tutti gli effetti un uomo e una donna. E allora, forse, quel bacio che -a quanto pare- desiderava da tanto tempo se lo meritava. In fondo era solo un bacio innocente no? Fu lei a prendere l'iniziativa avvicinandosi sempre di più, e in pochi secondi le sue labbra furono su quelle del ragazzo. Era più tesa di una corda di violino, ma quando capì di non essere imbarazzata e che baciare il suo migliore amico non era poi cosí strano, si lasció andare. Sentí la lingua di Calum premere contro le sue labbra, le quali si schiusero per dare vita ad un bacio che le causó non pochi brividi. E Calum baciava veramente bene, proprio cosi come aveva sempre immaginato e in qualche modo sentiva come se non volesse più staccarsi da quelle labbra cosi morbide. Fu lui a farlo per primo, giusto per riprendere fiato e per qualche secondo rimasero a guardarsi in silenzio e Dio se Calum era bello. Si mise nuovamente con gli occhi rivolti verso il cielo, per poi richiuderli quando il ragazzo le si avvicinó cingendola forte, mentre nel frattempo, continuava a lasciarle baci fino ad arrivare al suo orecchio.
«Facciamo l'amore»
Le sussurró. E un altro brivido le percorse la schiena.
«Si e magari anche un bambino no? Forse é meglio se torniamo in hotel, si é fatto tardi»
Rise sdrammatizzando e si alzó in piedi seguita poi dal ragazzo.
«Non stavo scherzando Kay»
«Calum ci siamo baciati, ma c'é differenza tra un semplice bacio e una notte di sesso, ed io con te non voglio una notte di solo sesso»
«É vero, non stiamo insieme, ma ci conosciamo da una vita, ci vogliamo bene e volersi bene é comunque un sentimento. Non sarebbe solo sesso, non per me»
E ci credeva, lei, alle parole di Calum. Perché se avesse voluto una notte solo per divertirsi, probabilmente lo avrebbe fatto molto tempo prima. Invece aveva aspetto, aveva creato quell'atmosfera particolare e non aveva agito subito, ma glielo aveva quasi chiesto. Ma per lei, che cosa sarebbe stato? Un sentimento nei suoi confronti c'era, ed era vero, ma a questo non ci aveva mai pensato, non con lui. E poi penso che però nella vita si deve avere anche il coraggio di osare. Fece tre passi verso il ragazzo, il quale rimase esattamente nello stesso punto in cui stava da quando si era alzato. Gli passó una mano tra i capelli, poi alzandosi sulle punte lo bació nuovamente e fu in quel momento, quando provó le stesse sensazioni di qualche istante prima, che decise di farlo. Perché si vive una volta sola e si deve vivere a pieno -cosa che loro avevano sempre fatto- e perchè capì che infondo lo voleva anche lei e no, non sarebbe stata una notte di solo sesso fatto per divertirsi un po'. Lo prese per mano, raggiungendo poi una cabina di guardia che si trovava poco distante da loro e ne salirono le scale. Spinse la maniglia della porta ed essa si aprì.
«Che fai?»
«Faccio l'amore con te»
«Kay senti se non..»
Lo zittí con un bacio.
«Voglio farlo Calum, é l'unica cosa che voglio davvero in questo momento»
Questa volta fu lui a baciarla prendendola in braccio e portandola dentro la cabina. L'interno era illuminato solo dalla luce della Luna e non si vedeva benissimo, ma solo quel tanto che bastava.
«Come facevi a sapere che era aperta?»
«Non lo sapevo. Nei film, la maggior parte delle volte le lasciano aperte e cosi ho tentato. Oggi la fortuna é dalla tua parte Hood»
Sorrisero e ripresero a baciarsi con sempre più passione e il tocco di Calum sul suo corpo, era cosi leggero che a momenti non lo sentiva neanche. Solo quando la sua mano le si infiló sotto la maglietta e le andó a toccare il seno si irrigidí e per un istante si bloccó. Entrambi lo avevano già fatto, ma quella era la loro prima volta ed era la prima volta che si mostrava completamente a lui cosi come la natura l'aveva fatta.
«Ehy, é tutto okay? Se non vuoi mi fermo»
«Si, stavo solo pensando che in tutti questi anni, questa é la prima volta in cui noi ci vediamo...beh insomma, hai capito»
«Amo quando ti imbarazzi. E sai, in un certo senso lo sono un po' anche io»
In quel momento sembravano due quindicenni alle loro prime esperienze e Kayla, pensó che non ci fosse niente di più bello. A parte Calum. Gli tolse la maglietta e passó le sue mani su quello che lei trovava un fisico perfetto. Fu la volta di lui, che la mise nuovamente per terra sfilandole la maglietta e poi ogni singolo indumento finì in ogni parte di quella cabina e quando anche l'intimo fu tolto, in un attimo furono una cosa sola. Ed era bello, tutto lo era. La Luna, il mare, persino quella cabina e soprattutto lo era lui. Le sembró di rivivere la sua prima volta, ma in modo migliore e sperava che quel momento non finisse mai, perché ció che provó fu inspiegabile. Mai avrebbe pensato di fare l'amore con il suo migliore amico e soprattutto, mai avrebbe pensato a quello che successe qualche settimana dopo.
«Ciao che succede? Sembrava urgente»
«Infatti lo é. Ti ricordi la sera che abbiamo passato a Santa Cruz? Ecco noi non...»
Abbassó la testa, quasi non riusciva a guardarlo negli occhi, non sapeva come avrebbe reagito perché quella era una cosa più grande di loro.
«Kay per favore, mi sto preoccupando»
E allora prese coraggio.
«Sono incinta Calum»
Solo in quel momento rialzó lo sguardo, voleva vedere l'espressione del ragazzo, ma da essa non traspariva niente.
«Ti prego, dí qualcosa»
«Io..io tra due giorni devo partire»
«Che cosa? E quando avevi intenzione di dirmelo?»
«Non lo so»
«E il bambino? Non hai detto niente, che cosa devo fare, come dobbiamo comportarci?»
«Non lo so»
Solo il rumore di un tuono la fece risvegliare da quei pensieri. Fuori la pioggia continuava a scendere incessantemente e pure i suoi occhi si bagnarono a quei ricordi. Ogni volta che si affacciava alla finestra e vedeva la casa di Calum vuota, ripensava ad ogni cosa fatta con lui, anche quella notte a fare l'amore e inizió quasi a pentirsene. Inizió a pensare che forse lui aveva mentito, che si trattava davvero di solo sesso e non di altro. Ma nonostante ció, anche se rimase sola, lei quel bambino lo tenne, perché non poteva rinunciare a donargli la vita solo perché stupidamente non avevano usato alcun tipo di precauzione.  Si alzò per andare in bagno a sciacquare il viso,  si guardò e quasi non si riconobbe.  In soli cinque mesi era cambiato tutto.  Si buttò sul letto provando a  dormire e quando dopo una buona orettastava quasi per riuscirci sentì dei rumori.  Sembravano colpi al vetro,  ma si ripeté che erano solo frutto  della sua stupida immagiazione come succedeva spesso. Ancora tre colpi e dopo qualche secondo di  nuovo.  Allora accese l’abatjour,  si alzò nuovamente per andare a vedere che cosa fosse e quando lo vide lì davanti a sé, sentì le gambe molli. Aprì la finestra e dopo un attimo di esitazione, Calum entrò.
«Che ci fai qui?»
«C'é un temporale e tu hai sempre avuto paura»
Voleva sorridere, perché dopotutto quell'affermazione le fece piacere, ma era ferita.
«Ti sbagli, la mia paura é svanita»
«Allora perché sei sempre sveglia?»
«Non sono affari che ti riguardano, non più»
«Kayla, per favore»
«No Calum. La mia più grande paura non é questa, ma era quella di perdere te ed é esattamente ció che é successo cinque mesi fa. Sei sparito»
«Son dovuto partire con i miei e poi quella situazione, ho avuto paura Kayla. Ho solo diciannove anni»
«Perché, pensi che io non ne abbia avuta invece? Pensi che non l'abbia tutt'ora? Ho ventuno anni Calum, anche io sono piccola per tutto questo, ma non sono scappata»
Calum le si avvicinó e la strinse forse a sé e per quanto lei volesse stargli lontano, a quel tocco si lasció andare e tornó a piangere sulla sua spalla.
«Mi dispiace. Non volevo lasciarti»
«Sei uno stronzo»
«Lo so, me lo merito. E oltre che essere uno stronzo sono anche un codardo»
«Puoi dirlo forte»
Le alzó il mento e fece in modo che lo guardasse negli occhi. Le era mancata, le era mancato. In quel momento, per la prima volta, Calum mise la mano sul suo pancione e fu una sensazione bellissima che non vedeva l'ora di provare.
«Peró, sei ingrassata in questi mesi eh»
Ci provò a restare seria, ma davanti a quegli occhi e quel sorrisetto, non poté farlo.
«Vaffanculo Hood»
«Mi piace quando ti faccio arrabbiare»
«Ti odio»
«Io invece ti amo»
Stava per controbattere ancora, ma si bloccó a quelle due ultime parole. Non se lo aspettava, mai lo avrebbe fatto. Perché nonostante quel bambino insieme, pensava che le cose sarebbero rimaste come prima della vacanza in California, almeno da parte di lui. Lei in realtà aveva capito di amarlo già dopo quella notte.
«Tu cosa?»
«Io ti amo. E quella casa a due piani in California la voglio ancora e non mi interessa di avere la stanza più grande, voglio dormire nel tuo stesso letto. E no, non ci scoperó con nessuna ragazza, ma ci faró l'amore con te. E amo anche questo bambino o bambina che sia e ne voglio altri. Okay magari non subito, ma li voglio e adesso voglio solo baciarti perché...»
E senza aspettare che finisse la frase, non se lo fece ripetere due volte. Le loro labbra si unirono nuovamente e Dio quanto le era mancata la sua bocca, quanto le era mancato lui e tutto questo. Certo, la ferità c'erà ancora, ma col tempo magari si sarebbe rimarginata. Adesso l'unica cosa cosa che voleva era baciarlo e le uniche cose di cui era certa erano che lui era tornato ammettendo le sue colpe e che voleva stare solo ed u nicame nte con lui, con i suoi pregi, ma soprattutto con i suoi difetti.
«Ti amo anche io»




--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Buongiorno personcine di efp!
Qualche giorno fa mi sono frullate in testa un po' di idee e cosi le ho messe
nero su bianco (anche se il finaleè stato più volte diverso) ed è uscita fuori questa os. E dopo
un po' di tempo ho deciso di tornare a postare. Spero che in qualche modo questa storia possa
piacervi e se così dovesse esseree vi va di farmelo sapere attraverso una recensione, mi farebbe 
davvero piacere :) Grazie per la lettura.

All the love
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: ljttledreamer