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Autore: Dragon gio    19/11/2015    5 recensioni
John rimane ferito durante un caso, Sherlock tenta di non impazzire nell'attesa di sapere le sue condizioni.
[Johnlock]
Il proiettile gli aveva trapassato il collo. Sherlock aveva visto solo questo, e subito aveva pensato al peggio quando, atterrito, aveva osservato John scivolare a terra mentre sanguinava copiosamente. In un singolo istante tutto quello che riguardava il caso aveva perso d'importanza. Nulla aveva senso se John, il suo John, fosse morto.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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We're tied together (Johnlock)

We're tied together
[You're the Light in the Dark]


Non avrebbe mai dovuto separarsi da John, lo sapeva. Eppure, per inseguire il killer della ferrovia, non aveva avuto altra scelta. Era dannatamente astuto e, soprattutto, fottutamente veloce nella corsa. Non era una balla quando i colleghi gli avevano detto che avrebbe potuto gareggiare alle olimpiadi.
Il caso, questo particolare caso a cui Sherlock e John stavano lavorando da settimane, si era concluso nel peggiore dei modi. Il killer si era suicidato, ma non prima di aver mietuto altre vittime tra le quali John Watson.

Sherlock lo sapeva che era armato, conosceva perfettamente il suo contorto modo di pensare, lo aveva studiato fin nei minimi dettagli. Era perfettamente conscio che si sarebbe tolto la vita se si fosse sentito il fiato sul collo. Il suo ego però non gli aveva permesso di andarsene senza portare qualcuno con sé nell’oltretomba. La sua pistola semiautomatica si era scaricata con ferocia su degli ignari cittadini. Il bilancio: due morti e sei feriti. John risultava fra questi ultimi. Il coraggio del soldato aveva preso il sopravvento, e John aveva deciso che fare da scudo ad una bambina fosse più importante che sparare un colpo in fronte al killer.
Il proiettile gli aveva trapassato il collo. Sherlock aveva visto solo questo, e subito aveva pensato al peggio quando, atterrito, aveva osservato John scivolare a terra mentre sanguinava copiosamente. In un singolo istante tutto quello che riguardava il caso aveva perso d'importanza. Nulla aveva senso se John, il suo John, fosse morto.

 

L’arrivo dei paramedici fu tempestivo, per una volta Scotland Yard aveva fatto il suo dovere. Il colpo che aveva messo John KO, per fortuna, lo aveva preso solo di striscio, come constatò Sherlock analizzando la ferita, ma stava perdendo molto sangue.

Con il cuore in gola, non perse un solo movimento dei paramedici mentre questi tentavano di fermare l’emorragia al collo di John. Poi, ignorando la voce di chi gli intimava di seguire l’ambulanza in taxi, saltò ugualmente sul veicolo rimanendogli accanto. Lo sguardo concentrato e preoccupato su di lui e su chi stava tentando di salvargli la vita. L’arrivo in ospedale, poi la corsa nella sala operatoria, e a Sherlock non restò altro da fare se non attendere.

Quella fu senza dubbio l’ora e un quarto più lunga e angosciante che rammentasse nella sua intera esistenza. Sherlock dovette litigare con infermieri, dottori, e stagisti prima che qualcuno si degnasse di dirgli cosa diavolo stavano facendo a John.

All’ennesima minaccia da parte del consulente investigativo di Baker Street, il capo reparto lo tranquillizzò affermando che l’operazione era riuscita senza intoppi.
A tale notizia, Sherlock riprese a respirare. Per un'ora intera non era stato assolutamente in grado di farlo nel modo corretto. Le sue gambe desiderarono ardentemente cedere sulla prima sedia disponibile, ma la porta della sala operatoria del pronto soccorso si spalancò. Due infermieri uscirono con una barella, John sopra di essa che apparentemente dormiva sereno, ignaro del pericolo che aveva appena scampato.
Sherlock lo seguì silenzioso fino in camera. Il dottore che aveva operato John gli intimò senza mezzi termini di non disturbare il paziente. Lui obbedì senza proferire parola alcuna; in questo momento gli importava solo ed esclusivamente di una persona: John.

L’attesa riprese, anche se molto meno asfissiante di prima. Rimase al capezzale del suo compagno per tutta la notte sino a che, alle prime luci dell’alba, John non diede segni di vita.

- Ehi… - mugugnò sollevando lentamente le palpebre; avvertiva il corpo pesante, distante, per via degli antidolorifici. Non appena mise a fuoco la stanza si accorse della presenza di Sherlock. Gli rivolse un sorriso debole ma felice.
- Buongiorno, John. -
- Non hai l’aria di uno che ha dormito molto... -
- Come al solito il tuo intuito per l’ovvio è fantastico! – Nonostante l’ironia, il ghigno malcelato e l’aria arrogante, John capì immediatamente quanto dovevano essere state devastanti per Sherlock le ultime ventiquattro ore.
Cercò la mano del suo consulente investigativo stringendola piano, massaggiandola fra le sue dita fredde per tranquillizzarlo. Tremava impercettibilmente.
- Sto bene Sherlock… davvero, sto bene… -
L’espressione di Sherlock mutò appena, perdendo per qualche secondo tutta la sua consueta baldanzosa sicurezza.
- Per essere un sociopatico sei fin troppo sensibile, Sherlock. -
- Da che pulpito! –
Si concessero una piccola risata, molto breve dato John si ritrovò a gemere di dolore.
- Vuoi altra morfina? –
- Ah… no, meglio di no… mi sento già abbastanza rincoglionito così. -
- C’è niente che possa fare allora per farti stare meglio? -
John osservò Sherlock con attenzione prima di affermare sornione: – A dire il vero c’è qualcosa che potresti fare per farmi sentire meglio… -
- Ah, sì? Cosa?! –
- Sei un genio, vedi di arrivarci da solo! –
Sherlock inarcò un sopracciglio, sorpreso. Mise in moto le rotelle del suo eccellente cervello e rifletté. Quando la risposta sopraggiunse, sul suo viso si allargò un enorme sorriso.
- Oh, ma certo! –
Si chinò fino ad incontrare le labbra di John, e poco gli importava se erano eccessivamente screpolate o se non vi era il solito impeto focoso in quel gesto. Lo baciò con dolcezza, nemmeno pensava di essere in grado di poterlo fare. Lui odiava essere smielato, e John preferiva i baci irruenti in ogni caso, ma non oggi, non ora.
Quando le loro bocche si separarono John avrebbe voluto parlare ancora con l’amante, ma la stanchezza lo stava sopraffacendo.
- Ho… bisogno di dormire un altro po’… scusami… -
- Lo so. – replicò Sherlock sorridendo a propria volta. Le sue lunga dita premevano il tasto dell’apparecchio per introdurre altra morfina nel corpo di John. Conosceva fin troppo bene quell’uomo per non capire quando stava soffrendo. E quella ferita era parecchio dolorosa, ne era certo.
- Sei un imbroglione… - Nonostante l’appannamento della vista e lo stordimento che gli rimbombava in testa, John si era accorto di cosa stesse facendo Sherlock.
- Zitto, stupido! Rivoglio il mio dottore in forze e sano il prima possibile! –
John tirò stancamente le labbra in un ultimo sorriso prima di crollare nuovamente nel mondo dei sogni. Abbandonò la testa di lato sul cuscino con un breve sospiro rilassato. Sherlock rimase incantato ad osservarlo.
Gli occhi si chiudevano contro la sua volontà, ma Sherlock non si sarebbe allontanato comunque da lui. Avrebbe dormito solo quando John sarebbe stato dimesso, perché lui era legato a John in maniera indissolubile oramai, e non poteva fare a meno della sua presenza.
 
John Watson era davvero la luce nell’oscurità per Sherlock Holmes.

END




Salve!! E' la prima fiction che pubblico nel fandom di Sherlock, ma spero non l'ultima! XD Non ho molto da aggiungere a quanto ho raccontato in questa breve One Shot, avevo semplicemente tanta voglia di provare a scrivere qualcosa di Johnlock non molto impegnativo!

Per mia comodità non ho inserito il personaggio di Mary, rimanendo sul vago anche sul periodo in cui si svolgerebbero i fatti. Altrimenti avrei dovuto spiegare perché lei non stava più assieme a John, che fine avesse fatto la figlia, etc! XD Amo Mary, e amo la coppia JohnxMary però AMO di più la Johnlock ed era su questa che volevo scrivere adesso! ♥

Un ringraziamento speciale va a J_Ari  per avermi fatto da Beta Reader, grazie di cuore tesoro!! E ci terrei molto anche a segnalare il suo fantastico forum Sherlocked , oasi e paradiso per le fan di Sherlock, fateci un salto!

Come dico sempre alla fine di ogni mia fiction: commenti, consigli e critiche costruttive saranno sempre ben accettati, grazie!

Giò




  
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