Me ne sto qui.
Le mani in grembo.
Le gambe incrociate.
I capelli rossi che volano.
Gli occhi fissi su qualcosa di indefinito e di lontano.
Sorridendo.
Attorno a me le pannocchie crescono alte e ondeggiano col vento che, insinuandosi tra le loro foglie, crea una melodia suonata da flauti invisibili.
Il cielo azzurro e sgombro di nuvole incombe su di me.
Quasi ad avvolgermi.
Quasi a proteggermi.
E io me ne sto qui.
Sorridendo.
Pensando a lui.
E a lei.
E a quello che sta crescendo dentro di me.
E a quello che farò dopo.
Sorridendo.
Mi passo le mani sulla pancia ancora spaventosamente magra.
Chissà come sarà tra qualche mese.
Non avevo avuto il coraggio di dirglielo.
Ero stata io dopotutto.
Me l’ero cercata.
Scuoto la testa.
Sorridendo.
Una sola volta.
L’avevo anelato per così tanto tempo, con così tanta forza.
Lo sapevo in fondo.
Per lui ero stato un gioco, uno sfogo dopo un litigio.
Per me era stata la realizzazione di un sogno.
Raccolgo velocemente una lacrima che è sfuggita ai miei occhi.
Sorridendo.
Ricordo ancora il suo volto.
Quel viso che avevo amato più della mia vita.
Quegli occhi verdi come le fronde degli alberi in estate, profondi come l’oceano.
Quegli occhi che si erano soffermati sulla mia figura solo pochi istanti in tanti anni.
Pochi istanti che mi avevano permesso di innamorarmene.
Follemente.
Ricordo ancora il modo in cui mi aveva chiesto se mi andava un caffè a casa sua.
Sorridendo.
Mi copro per un attimo il viso con le mani, assalita dalle emozioni che mi trasmettono ogni volta gli attimi di lucidità nel suo appartamento.
Ricordo le sue mani su di me.
Ricordo i miei gemiti.
Ricordo i suoi affondi.
Ricordo il modo in cui mi ha accarezzato i capelli sussurrandomi parole dolci.
Un sogno.
Solamente un’illusione destinata a non durare.
Perché anche l’effetto delle droghe svanisce, lentamente, insidiosamente, ma svanisce.
E il giorno dopo era tutto già finito.
Era già tornato a desiderare delle altre labbra.
A passare le mani su delle altre spalle.
Le sue spalle.
Di quella ragazza che era sempre stata “di più”.
Quella ragazza che era sempre stata la più bella.
Quella ragazza che era stata sempre la più corteggiata.
Quella ragazza che era sempre stata scelta per i ruoli importanti perché più capace.
Quella ragazza che aveva distrutto il mio mondo.
Con una stretta al cuore gli avevo voltato le spalle ed ero tornata sui miei passi.
E ora lo rifarei.
Sorridendo.
Come sorriderò quando gli mostrerò le mie ecografie e gli urlerò “E’ figlio tuo!”
Come sorriderò quando mi additeranno per i corridoi della scuola.
Come sorriderò quando lo dirò ai miei genitori.
Come sorriderò quando soffrirò e nessuno sarà con me quando darò alla luce la mia creatura.
Mia.
Perché, anche se la mia vita non è più mia ormai, ciò che sta nascendo dentro di me è mio.
E lo accudirò io.
Con tutto l’amore possibile.
E gli insegnerò ad accettare le sconfitte.
Andandosene a testa alta.
Sorridendo.


Ciao a tutti!
Eccomi qua dopo un po' di tempo con una storia un po' fuori dai miei generi...
L'ispirazione mi è arrivata leggendo un libro che mi ha prestato una mia nuova compagna di classe...
Recensite se vi è piaciuta e anche se non vi è piaciuta, così so che devo ritornare sui temi di cui scrivo di solito.
Detto ciò vi saluto e vi mando tanti baci!
Mary_lovesmusic
P.s. Pensavo di cambiare nome e di chiamarmi _mary_laura_ che è più simile al mio vero nome, che ne dite?