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Autore: RiotCalipso    19/11/2015    0 recensioni
Isabelle è una giovane ragazza che abita a pochi km da Londra. Una triste vicenda pervade il suo passato, riuscirà il futuro a sorprenderla?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La nebbia riempiva il cimitero, come se anche il tempo sapesse che quello non era affatto un buon momento, per nessuna delle persone che circondavano quelle due tombe completamente ricoperte di fiori.
Quel piccolo gruppo di persone era li solo per loro, per dimostrare quanto fossero state delle brave persone quand’erano in vita. I Marshall erano quel genere di famiglia che tutti avrebbero voluto come vicini..sempre gentili e cortesi, mai rumorosi e con due figli educati che salutavano sempre tutti. Ma con loro il destino non fu magnanimo, strappandoli dall’affetto dei due ragazzi che avrebbero lasciato da soli. Era già passato 1 anno, ma il dolore era forte come il primo giorno, come se quel camion li avesse investiti proprio in quel preciso attimo.
Isabelle e Adrian erano in piedi di fronte alle bare, abbracciati in una stretta che avrebbe riscaldato chiunque. Singhiozzavano, ma lo stavano facendo un po’ tutte le persone presenti.
-È triste che siate rimasti soli così giovani, non ve lo meritavate voi e non se lo meritavano nemmeno loro- a parlare fu una vecchia zia di secondo o terzo grado dei due ragazzi, una piccola donna minuta che puzzava e che molto probabilmente viveva da sola con tanti gatti.
-Grazie, sei stata gentile a venire, sicuramente mamma e papà lo apprezzano- in cuor suo Adrian sapeva che non era così, sua madre gli aveva sempre parlato male della zia Kiles, donna troppo di chiesa e troppo poco di famiglia. Aveva dato tutta la sua vita per la parrocchia del suo paese, e aveva adottato un bambino che una volta diventato maggiorenne era andato a vivere in Spagna senza pensarci due volte.
-Nonostante siano tutte persone che non vediamo mai, fa piacere sapere che in tanti volevano bene a mamma e papà- a parlare era sempre il ragazzo, la sorella era palesemente troppo triste per parlare e il suo carattere introverso non aiutava molto.
-So che sei triste e che è  un brutto giorno per te, lo è anche per me e lo sai bene. Ma non puoi comportarti così, mi fai sentire terribilmente inutile e mi dispiace vederti così giù. Ormai è passato un anno, devi andare avanti e farti una vita-
-Hai perfettamente ragione Adrian, ma sai come sono fatta e sai benissimo che se trovassi il ragazzo giusto non me lo farei scappare, ma al momento sono ancora troppo triste per pensarci..quindi, per favore, lasciami i miei spazi- e così dicendo si voltò e andò verso la metropolitana più vicina.
Il fratello, mentre guardava la sua adorata sorellina allontanarsi, capì che aveva ragione e che lui era fortunato ad avere Mary con sé già da prima, perché gli era sempre stata vicina e non lo aveva mai fatto sentire triste più del dovuto.
-Mi dispiace per Isabelle, sai com’è fatta e probabilmente qualsiasi cosa le dicessi in questo momento non farebbe altro che infastidirla di più. Dai, andiamo a casa, abbiamo un’ora di macchina-
-Okay, arrivo subito- e così dicendo si mise a correre verso la direzione presa dalla sorella, sperando di trovarla ancora al binario.
-Belle, mi dispiace. Sono stato troppo duro e la verità è che mi dispiace vederti da sola. Io sto a un’ora da qui e se tu avessi bisogno di me non potresti raggiungermi velocemente, e qui sei da sola-
-Non sono da sola, ho i miei amici- nel momento esatto in cui pronunciò questa frase, tre ragazzi e una ragazza gli si avvicinarono. Il più alto di loro le mise un braccio sulle spalle e andarono tutti verso la metro.
-Non ti preoccupare Adrian, ci penso io a lei- sentendo queste parole la ragazza si girò verso il suo migliore amico e, dopo averlo preso per mano, si girò a sorridere al fratello e salì rapidamente sulla metropolitana.
 
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Il viaggio in metro durò poco più di 5 minuti, il cimitero era vicino al centro di Londra e Isabelle era grata del fatto che, nonostante fosse il giorno peggiore dell’anno, almeno avrebbe passato la serata nella sua città.
-Jay, credo tu possa anche togliermi il braccio dalle spalle, sei grande e grosso e mi stai facendo male-
-Scusa, scusa, volevo semplicemente trascinarti via dalle grinfie di quella vipera della ragazza di tuo fratello..io davvero non riesco a capire cosa ci trovi in lei. Okay, è una gran bella tipa, ma è così acida e appiccicosa. Boh, va beh, andiamo a bere una birra?- a parlare era stato Jay, uno dei migliori amici di Isabelle, si conoscevano fin da bambini e il loro rapporto era sempre stato un po’ pungente. Era alto 1 metro e 90, muscoloso, capelli biondi e un filo di barba. Gli occhi azzurri risaltavano sulla pelle cosparsa di lentiggini. Era proprio il genere di ragazzo che tutte volevano avere, e dopotutto faceva il calciatore. Meglio di così.
-Io direi che la birra è proprio un’ottima idea!!- a confermare fu Danny, il migliore amico della ragazza. Lui era più basso di Jay, e nonostante giocassero insieme in una squadra di calcio professionista, erano molto diversi fisicamente. Era magro e i capelli neri gli ricadevano sugli occhi a mandorla, aveva un’aria molto orientale, nonostante la sua fierissima provenienza da Londra.
Mentre i ragazzi si allontanavano, i due coinquilini di Isabelle le si avvicinarono.
-Ci dispiace per te, sono solo 6 mesi che vivi con noi quindi magari non siamo stati in grado di dimostrare abbastanza affetto nei tuoi confronti, ma ti staremo vicini il più possibile- Jasper era un ragazzo alto, con la barba lunga e i classici occhiali da hipster. Lavorava in una biblioteca e chiunque sarebbe stato in grado di capirlo vedendolo camminare per strada.
-Grazie Jas, sono contenta di non dover dormire da sola, sapere che c’è qualcuno in casa con me aiuta. E spesso anche avere qualcuno nel letto con me è piacevole- dicendo ciò si girò verso la ragazza che era al loro fianco, Cassie. Era bella da mozzare il fiato: alta, fisico perfetto, capelli lunghi neri, occhi azzurri, bocca rossa e zigomi perfettamente marcati. Le sue forme avrebbero fatto invidia anche ad una statua. Faceva la modella, ma nonostante questo era una ragazza d’oro e aveva dei grandi principi che le permettevano di restare con i piedi per terra.
-Dai, mi piace chiacchierare con te prima di dormire, solo che poi spesso mi addormento con te. Non sarà mica un problema, almeno ci scaldiamo!- le fece l’occhiolino e, dopo aver fatto una smorfia ammiccante, si voltò verso Jasper che stava guardando le due ragazze con un’espressione abbastanza compiaciuto.
-Non mi sorprenderebbe trovare Cassie che cerca di entrare nel tuo letto mentre dormi…quella ragazza ha una sessualità abbastanza polivalente-
Isabelle e Jasper erano rimasti indietro, subito dopo lo sguardo Cassie aveva raggiunto Danny e Jay per scegliere il giusto Pub per passare una bella serata tra amici.
-Guarda Jasper, in questo momento non mi farei nessun problema, un fidanzato mi andrebbe bene di qualsiasi sesso- ridendo lo prese sottobraccio e andò verso gli altri.
Era una bruttissima giornata, ma dopotutto era contenta di trascorrere la serata con i suoi amici. Erano una bella compagnia, di quelle che ti lasciano il sorriso sulle labbra, che ti fanno sentire bene anche in momenti tristi.
 
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-Allora ricapitolando: una bionda media per me, un Gin-Tonic per Belle, un calice di prosecco per Jasper, Danny tu una bionda grande e per te Jay?- il ragazzo era concentrato a guardare il fondoschiena di una cameriera che, volendo essere onesti, non era affatto niente male.
-Pianeta terra chiama Jay…- Cassie non era il genere di ragazza che usava mezzi termini. –Se mi dici cosa prendi poi io ordino proprio da quella cameriera li, così puoi osservare il suo culo fare avanti e indietro dal nostro tavolo-
-Prendo una rossa piccola, grazie-
Ironicamente, Jasper indicò Belle –Eccotela!- scoppiarono tutti a ridere, anche se ormai quella battuta veniva fatta ogni volta che qualcuno ordinava una rossa.
Isabelle era molto bassa e aveva i capelli lunghi e ricci di una bellissima tonalità di rosso. Nonostante l’altezza, le sue forme dichiaravano apertamente i suoi 23 anni, aveva un bel corpicino che però nascondeva sotto abiti poco femminili e che non mettevano in risalto la sua fisicità.
-Ah Ah Ah come siete simpatici. Dai Cassie ordina, voglio proprio vedere se chiami davvero lei-
-Scusa..ehi scusa! Si si tu..possiamo ordinare?- la ragazza chiamò proprio la cameriera di cui Jay parlava.
-Guarda, il nostro amico è in fissa sul tuo sedere da quando siamo entrati e vorrei ordinare da te almeno riesce a calmarsi un po’ e i suoi ormoni possono tranquillizzarsi- erano tutti abbastanza imbarazzati, più di tutti Jay e la cameriera.
-Va..va bene- dopo aver ordinato la ragazza andò verso il bancone e Jay si rivolse immediatamente a Cassie –Tu sei completamente impazzita..però mi è piaciuta la sua faccia!- Jay sorrise e Danny guardò la sua migliore amica, notando che per la prima volta dall’inizio della serata stava finalmente sorridendo.
Chiacchierarono un po’ e, quando arrivò la comanda, la cameriera diede lo scontrino proprio a Jay che, guardando quanto avrebbero dovuto pagare a testa, notò che sul retro vi era un numero di telefono.
-Beh Cassie, io direi che un grazie è d’obbligo-
-Non ci posso credere, sei riuscito a rimorchiare una ragazza senza nemmeno aprire bocca? Io non ho idea del perché, ma questa cosa è davvero interessante e posso dire di essere un po’ invidioso- Jasper era un ragazzo silenzioso e le rare volte in cui parlava si esprimeva con linguaggi molto forbiti e letterari, cosa che faceva impazzire un ristretto campo di ragazze. Ciò limitava la sua cerchia di possibili partner, ma a lui andava bene così. Non si era mai dimostrato troppo interessato alle relazioni.
La serata andò avanti e ordinarono altre due volte, sempre facendosi portare da bere dalla cameriera che si scoprì chiamarsi Jamie.
Isabelle iniziò a sorridere a metà del secondo drink, e quando finì il terzo Danny capì che era ora di andare perché le palpebre iniziavano a chiudersi non solo a lei.
-Ragazzi, io direi che è ora di andare- a queste parole Jay guardò immediatamente verso Jamie un po’ rattristito –Io speravo di restare finchè non chiudevano, così potevo portarmi via la bella biondina-
Classico comportamento di Jay, pensò subito Isabelle.
Anche Jasper e Cassie erano dispiaciuti dall’affermazione di Danny, così Belle intervenne subito.
-Non preoccupatevi ragazzi, voi restate pure qui. Prendo un taxi per tornare a casa, domani mattina inizio alle 10 e non voglio fare tutto di corsa. Tranquilli!- dicendo ciò si alzò e si infilò la giacca.
-Voi restate, la accompagno io a casa- Danny si mise la giacca e dopo aver lasciato i soldi suoi e di Belle sul bancone si avviò verso l’uscita.
-Buonanotte ragazzi, grazie davvero per oggi. Mi ha fatto piacere avervi al mio fianco- così dicendo mandò un bacio e uscì dal locale.
-Mi raccomando Jay, non far cazzate. Avvisami quando arrivi a casa-
-Tranquillo amico-
 
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Isabelle fece fatica a mettere le chiavi nella toppa, non era abituata a bere così tanto i super alcolici e si poteva tranquillamente notare dalla sua grande difficoltà nel trovare dove mettere le chiavi.
-Ci penso io, tranquilla- Danny le prese le chiavi dalle mani e in un batter d’occhio erano in casa.
Il viaggio in macchina durò circa trequarti d’ora, Haslemere distava poco da Londra e Isabelle ne era molto felice, poteva andarci spesso.
La casa dei tre coinquilini era piccola e umile, un openspace con cucina e sala, due bagni e tre camere da letto. Era essenziale, ma la zona era tranquilla e garantiva ore di sonno indisturbate.
-Grazie di tutto Danny, non dovevi-
-E allora perché non mi hai detto di restare al Pub?-
-Perché ti conosco, non mi avresti mai lasciato tornare da sola, davvero grazie. Vai pure-
-Esatto, non ti lascio sola. Ora vai a metterti il pigiama, io preparo il the e cerco un film da vedere-
-Sei il migliore amico migliore del mondo, spero tu questo lo sappia- Belle diede un bacio in fronte a Danny e sparì in camera sua.
 
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Quando gli altri rientrarono Belle stava dolcemente dormendo sulle gambe di Danny che aveva prontamente cambiato canale non appena l’amica aveva chiuso gli occhi. Va bene essere migliori amici, ma le commedie romantiche proprio non le sopportava.
Scoprì, sinceramente colpito, che la conquista di Jay era tornata con loro e che ciò molto probabilmente significava che al mattino seguente agli allenamenti sarebbe dovuto andare da solo.
-Jamie, lui è Danny e la dormigliona è Isabelle-
-Molto piacere- i due si strinsero la mano, e questo movimento svegliò Belle che, guardandosi intorno, si chiese per quale motivo c’erano così tante persone nel suo salotto. Schiarendosi bene le idee si rese conto che erano solo Jasper, Cassie e Jay. Solo che quest’ultimo era in compagnia della sua conquista.
-Scusami, vorrei potermi presentare in condizioni migliori. Io sono Belle-
-Tranquilla, anzi io direi che potremmo andarcene così lei si mette a dormire- mentre lo lanciò uno sguardo ammiccante a Jay che colse la palla al balzo e si diresse verso la porta.
-Buonanotte a tutti. Ci vediamo domani Danny?-
-Certo, ci vediamo sicuramente domani-
 
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-Io parlavo proprio di questo, l’altra sera. Ti sei infilata nel mio letto tre volte, ed è passata solo una settimana. Mi stanno venendo dei seri dubbi sui tuoi gusti cara Cassie-
Jasper era contento di sentire questi dibattiti al mattino, perché era consapevole del fatto che ciò significava che nella stanza di fianco due ragazze avevano dormito insieme.
-Non capisco perché tu debba rovinare sempre tutto. Non ti do mai fastidio, voglio solo stare vicino a qualcuno- Cassie era sexy anche alle 8 del mattino, appena scesa dal letto. Dormiva con una maglietta di suo fratello, le stava grande e lasciava intravedere ciò che bastava per far viaggiare la fantasia di qualsiasi persona. Maschio o femmina.
-La prossima volta puoi anche tranquillamente entrare nel mio di letto, io di certo non mi lamento come lei- Jasper ogni tanto manifestava apprezzamenti verso le sue due coinquiline, soprattutto verso Cassie che era in grado di far girare la testa a chiunque.
Sorrisero tutti e tre e cominciarono a fare colazione.
Erano coinquilini, ma erano anche molto diversi. Cassie mangiava della frutta e beveva una spremuta di arancia, Jasper beveva un’enorme tazza di caffè con due brioches e Belle beveva un the caldo con una fetta di torta preparata da lei. Era la loro colazione tipica, era completamente diversa l’una dall’altra, esattamente come loro. Ma ciò non aveva mai impedito la creazione di questo bel legame che ormai andava avanti da 6 mesi.
-A cosa pensi Belle?- Cassie si accorse che la sua amica aveva uno sguardo un po’ perso.
-Nulla..pensavo a quanto siamo diversi noi tre. A partire dalla colazione, fino ad arrivare al lavoro. Eppure siamo così amici-
-Come sei sentimentale..però hai ragione- detto ciò Jasper si alzò e andò in camera sua a prepararsi per uscire. Lavorava in una vecchia biblioteca, una di quelle che odorano di libri usati, letti e riletti migliaia di volte. Era un posto particolarmente poetico, proprio come lo era lui. Era il lavoro perfetto per Jasper, e di questo erano convinti tutti.
-Strano che si sia manifestato un po’ dell’affetto di Jasper verso di noi..a volte penso che ci sia una qualche presenza che gli impedisce di parlarci- Cassie stava finendo la sua spremuta ma era già in piedi, doveva essere sul set fotografico in 20 minuti e ce ne avrebbe messi 15 solo per preparasi.
-Oggi fai il pomeriggio vero? Ti dispiace preparare qualcosa per cena? Tu qui sei l’unica che sa cucinare e se non prepari tu io e Jasper andremmo avanti a pizza e insalata…come dopotutto abbiamo fatto prima che tu arrivassi- scappò in camera sua e contemporaneamente Jasper uscì dal bagno catapultandosi fuori dalla porta.
-Un bacione Belle, ci vediamo stasera!-
Lei  lo salutò con un semplice gesto della mano e con un sorriso. Il suo sorriso bastava a farti migliorare la giornata.
-Tesoro io esco, ci vediamo stasera- Cassie le si avvicinò e le stampò un bacio sulle labbra.
-Ti voglio bene, a dopo!-
Era impressionante come quella ragazza riuscisse a sorprendere sempre Belle.
   
 
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