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Autore: Wilwarind86    19/11/2015    2 recensioni
[Gerza]
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– Adesso ci sono qui io.
Erza arrossì di nuovo ma non riuscì a distogliere lo sguardo: non sapeva neanche lei il motivo, forse perché la neve che era scesa e si era depositata sui capelli di Gerard era irresistibile e avrebbe voluto tanto poter toccare quelle ciocche blu, oppure perché i suoi occhi le infondevano coraggio ogni volta che li incrociava.
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Piccola one-shot tratta dal capito speciale dedicato al natale.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell’autrice: Allora. Intanto buonasera a tutti! Prima di cominciare a leggere questa storia volevo consigliarvi di leggere lo Speciale natalizio pubblicato da Mashima, lo trovate su qualsiasi pagina tradotto in italiano, e se siete passati per caso e non ve ne frega nulla della storia almeno passate a leggere quello speciale perché deve essere letto uwu (se non lo trovate sono disposta a passarvelo personalmente)
Non capirò mai da dove gli vengono queste idee al carissimo Mashima-sensei, ma il mio amore per lui non finirà mai.
Ovviamente non ho fatto altro che riprendere l’ultime due pagine del capitolo perché mi hanno fatto impazzire e per una volta, dopo non si quanto tempo, mi è venuta voglia di scrivere di nuovo! Mi sembrano anni che non pubblico su questo fandom e mi dispiace tantissimo, vedo storie nuovissime e mai lette su ship che adoro, ma non ho mai tempo di dare un’occhiata TwT
Purtroppo l’università è abbastanza pesante ma finalmente posso dire di studiare quello che mi piace, quindi fare cinese e giapponese è la cosa più bella che mi sia capitata negli ultimi tre mesi, anche se purtroppo non ho mai tempo né di scrivere né di disegnare…
Dopo questa one-shot ne avevo in mente un’altra che sicuramente non finirò mai di scrivere, ma almeno ci proverò, mi manca troppo questo fandom e mi manca anche poter scrivere su Natsu e Lucy, quindi molto probabilmente tornerò a scrivere su di loro… prima o poi… si spera!
Mi dispiace tantissimo per tutte quelle persone che mi hanno lasciato delle recensioni e non ho risposto o che mi hanno inviato messaggi per chiedere se mai finirò una delle tante storie che ho pubblicato. Bene. Neanche io lo so, il tempo è quello che è e dover imparare due lingue nuove non è semplice per nessuno! Ringrazio a tutte quelle persone che leggeranno queste 700 parole, mi rende felice sapere anche solo che qualcuno la mette nelle ricordate o nelle preferite, quindi alla prossima!



Yelle Minya.



 
 
 
 
 
 
 


Il Natale viene solo una volta l’anno.
 
 
 


- Il numero otto deve tornare a casa senza vestiti! -



Esitò a poggiare la mano sulla maniglia della porta perché in fondo c’era qualcosa di sbagliato in tutta quella situazione che si era venuta a creare, in effetti trovarsi completamente nuda con indosso un semplice cappello il giorno di natale non era proprio una sua abitudine fissa, soprattutto in un giorno di festa come quello.
Doveva ammettere però che molto spesso andava nuda in giro per casa a lucidare tutte le sue armature, delle volte non si accorgeva minimamente di non indossare nulla, ma un conto era rimanere chiusi in casa al caldo ed un conto era quello di uscire fuori e passeggiare allegramente completamente nudi davanti agli occhi di tutti i passanti.
Prese un profondo e ultimo respiro prima di uscire fuori dalla casa della sua amica Lucy, ignorando le voci dei suoi compagni che continuavano a ripetere invano “ Che stai facendo Erza!?” o “ Fermati Erza, non dicevo sul serio!”.
Sbuffò sentendo l’aria fredda di dicembre entrare a contatto con la sua pelle nuda, ma ormai era troppo tardi per tornare al punto di partenza: lei stessa a inizio  serata aveva proposto di giocare a questo gioco e di certo ora non si sarebbe tirata indietro per così poco; certo, era stato proprio Gray ad ordinarle di tornare a casa senza vestiti, ma il gioco prevedeva anche questo: “ Gli ordini del Master sono assoluti”.
Sospirò un’ultima volta prima di girarsi e rimanere di sasso nel vedere un ragazzo con un giacca pesante dai capelli inconfondibilmente blu.
- Ah. – Erza cominciò ad arrossire fino alla punta dei capelli, mentre con le braccia cercava di coprirsi inutilmente le parti intime ed esposte alla neve che aveva cominciato a scendere – N-no… non è quello che p-pensi davvero… -
Ancora tutta rossa Erza si buttò a terra coprendosi completamente e nascondendo il viso tra le mani sperando di coprire il suo imbarazzo.
- N-non guardare… - aggiunse infine sussurrando senza alzare neanche una volta lo sguardo sulla figura davanti  a sé, troppo imbarazzata per muovere anche un solo muscolo.
Gerard inizialmente aveva uno sguardo interrogativo stampato sul viso, solo dopo aver riconosciuto i lunghi capelli della ragazza il suo colorito passò da un bianco pallido ad un rosso improvviso.
- Hai festeggiato con i tuoi amici, eh? – fece di tutto per non guardarla e metterla in imbarazzo; decise di avvicinarsi lentamente e poggiare la sua lunga giacca sulle spalle della ragazza per non prendere altro freddo, dato che la temperatura stava scendendo minuto dopo minuto.
- M-mi vergogno… - sussurrò Erza impercettibilmente e quasi tremò nel sentire le dita guantate del ragazzo sfiorarle le spalle delicatamente, con una tale delicatezza che quasi non sembrava appartenere a lui.
- Hai bevuto? -
Gerard le si era inginocchiato accanto, erano talmente vicini che Erza poté sentire il respiro caldo sulla sua guancia.
- Uhm – si strinse tra la pelliccia calda della giacca e in quel momento sentì l’odore di Gerard travolgerla completamente – C-credo di sì. – annunciò infine guardando fissa per terra mentre ripensava a pochi istanti prima quando tutti si stavano divertendo a casa di Lucy – Erano tutti in coppia e mi sono sentita un po’ esclusa – le immagini di Lucy e Natsu distesi per terra come una vera coppia o Juvia che, come sempre, non si staccava dal suo Gray-sama tornarono prepotentemente nella sua mente – Forse ero un po’ gelosa. -
Gerard abbozzò ad un sorriso mentre non le staccava gli occhi di dosso – Su, su. – si alzò piano facendo fare altrettanto a Erza per chiuderle bene la giacca e coprirla dal freddo invernale – Adesso ci sono qui io.
Erza arrossì di nuovo ma non riuscì a distogliere lo sguardo:  non sapeva neanche lei il motivo, forse perché la neve che era scesa e si era depositata sui capelli di Gerard era irresistibile e avrebbe voluto tanto poter toccare quelle ciocche blu, oppure perché i suoi occhi le infondevano coraggio ogni volta che li incrociava.
- Vieni, ti accompagno a casa. -
Erza cominciò a protestare cercando di spiegare a gesti che già solo il fatto di avergli dato la sua giacca era abbastanza, ma Gerard, ignorandola completamente, l’avvicinò di più a sé mettendole un braccio intorno alle spalle, sussurandole dolcemente all’orecchio: - Starai gelando, avvicinati a me.
Erza arrossì per l’ennesima volta quella sera, ma decise comunque di accettare il suo invito ad avvicinarsi, d’altronde il Natale viene solo una volta l’anno.
   
 
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