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Autore: mughetto nella neve    20/11/2015    5 recensioni
"« Guardami, Dohko »
La voce di Shion è roca, bassa. L’elmo di Grande Sacerdote sta nelle sue mani e le sue gambe sono lasciate morbide lungo i gradini della scalinata. Respira profondamente: i gioielli che porta tintinnano e subito tacciono. I capelli sono stati tirati su ma l’elastico sembra ormai sul punto di cedere.
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[ post-canon | Shion/Dohko | 'what if' ]
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Aries Shion, Libra Dohko
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Autore: mughetto nella neve
Fandom: Saint Seiya
Personaggi: Aries Shion, Libra Dohko
Coppia Principale: Dohko/Shion
Generi: Malinconico, Sentimentale
avvertimenti generali: slash, OOC, ‘what-if?’
avvertimento principale: Post-Ade in cui Shion risorge con un corpo anziano
 

 
Two Hundred Years
 
Le cicale friniscono fra le alte e spigolose rocce della collina. Sul far della sera forse si alzerà il vento; ora, però, regna la calura estiva in tutta la sua violenta manifestazione di potenza. Non s’ode voce umana, solo versi di uccelli nascosti in qualche albero. È scesa sul Santuario una mortale stasi che ha invaso i corpi dei guerrieri più assennati, portandoli a tacere e sdraiarsi all’ombra.
« Guardami, Dohko »
La voce di Shion è roca, bassa. L’elmo di Grande Sacerdote sta nelle sue mani e le sue gambe sono lasciate morbide lungo i gradini della scalinata. Respira profondamente: i gioielli che porta tintinnano e subito tacciono. I capelli sono stati tirati su ma l’elastico sembra ormai sul punto di cedere.
Dohko ha appoggiato il capo sulla sua spalla. Non sembra aver percepito il suo ordine ed ancora osserva le scale in marmo risplendere di luce. I suoi occhi si chiudono - affaticati - ed il capo si porta ancora più vicino al corpo dell’altro.
Shion si rivolge a lui. Lascia il proprio elmo in una mano e l’altra passa sulla schiena dell’altro, accarezzandolo lentamente in quell’approccio così sottile: « Sono vecchio »
Dohko non parla. Ha aperto gli occhi, però. La mano di Shion risale. Accarezza la spalla di Dohko spingendo, poi, questa contro il proprio petto. Il corpo dell’altro si lascia trascinare e viene presto stretto in un abbraccio parziale.
L’uomo lo tiene a sé, facendo tintinnare ancora una volta l’oro che ha addosso. La sua tonaca profuma di incensi e forti profumi sacrali che paiono quasi rilassarlo. Dohko chiude ancora una volta i propri occhi, cercando di non badare al calore diffuso dalla tonaca.
« Il mio corpo è di una carne ormai marcita, il mio scheletro sorregge un’anima stanca … Cosa mi muove oramai? » La sua voce trema appena. Il sudore si insidia nelle rughe del viso. « Di Shion dell’Ariete non resta che il ricordo »
Shion vorrebbe cambiare pelle. Vorrebbe svegliarsi in un corpo giovane e, ancor di più, vorrebbe a sé la spensieratezza che gli è stata portata via.
Atena gli ha donato la vita ma lo ha privato di quella giovinezza d’animo che tanto Dohko aveva amato di lui. La loro Dea è crudele: nel suo non sapere ha condannato entrambi. Lo ha reso un vecchio scorbutico, ostinato e conservatore. Un uomo che non riesce più ad apprezzare la bellezza delle cose, che si tira indietro alle richieste del proprio compagno ed invece borbotta geloso quando questi insegna ai più giovani.
Shion è vecchio. La vita lo ha stretto a sé e ora lo ha abbandonato. Vive secondo le regole della vecchiaia: dettami di morte e di autocommiserazione che lo portano in un abisso silenzioso e dannato. Solo un filo artificiale ancora lo lega a quei caldi luoghi mediterranei: stringe a sé il corpo diciottenne di Dohko e immerge la testa fra i suoi capelli.
Vorrebbe amarlo al meglio. Vorrebbe possederlo, tenerlo a sé, baciarlo e legarlo indissolubilmente alla sua anima. Ora che lo ha finalmente per sé, vorrebbe dargli tutto ciò che gli ha negato in quei lunghi anni di separazione; ma ciò non gli è dato fare.
« Non hai preso un giorno » parla d’improvviso Dohko, tirandosi indietro da quell’abbraccio per osservarlo. Prende un bel respiro. L’aria calda soffia  sulla guance bianche di Shion, gli dona un improvviso senso di sollievo. Il giovane accarezza le sue labbra secche e, poi, il viso che si è contratto in una smorfia intenerita: « Sei esattamente come ti ricordo »
Le mani di Dohko sono fresche: sfiorano il suo viso, distendendolo come ciò bastasse a cacciare via le rughe. Le labbra arrivano presto a baciare dolcemente le guance procurando un leggero fremito nel Pontefice. La pelle di Shion è morbida, ricorda una coperta appena lavata e subito piegata sul letto.
I loro nasi si toccano ed entrambi respirano lo stesso ossigeno per lunghi istanti.
« Dohko, no - » cerca di ritrarsi d’improvviso l’altro ma Dohko tiene il suo viso fra le mani ed ancora gli sorride con quel viso rammaricato ed intenerito. Shion chiude gli occhi, cerca di ritrarsi; ma, in fine, si ferma e torna ad osservarlo. Dohko inarca le sopracciglia, quasi a domandare con sarcasmo la replica che ha facilmente messo a tacere e cerca lo sguardo dell’altro.
Gli occhi di Shion sono di un blu molto scuro, tendente al violaceo.
Un tempo erano così grandi da farlo sembrare molto più giovane di quel che era in realtà; ora, invece, sono imprigionati in un volto vecchio e sembrano più piccoli e sottili. Dohko cerca ancora di distendere quella pelle che ricorda un tessuto smagliato e si scopre ad accarezzarlo con ostinazione.
Si ferma e bacia la punta del suo naso.
«Io ti ho amato per duecento anni » parla con voce gentile, sorridendo appena: « Io ti amerò per duecento anni ancora »
Un forte profumo di agrumi si è diffuso nell’aria. In lontananza, riecheggia il mare e - di tanto in tanto - un corvo solitario spicca un breve volo alla ricerca d’uva. La sera sarà certamente più fresca di quella giornata; ma, ora, regna un’aria rarefatta e secca che mina l’autocontrollo ed i sensi dei comuni mortali.
Shion stringe a sé Dohko e lascia che l’elmo del Sacerdote cada giù per le scale producendo un rumore sordo e che presto si perde nel silenzio. Lo bacia. Si lascia baciare. Si gode quell’istante di pura felicità prima che il caldo torni a stringerli nella morsa e li porti ad allontanarsi sudati e tremanti.
 
 

~Il Mughetto dice~
Ma ce la faremo a scrivere una storia het? La risposta è FORSE. Dipende da come l’ispirazione soffia perché ho in cantiere, già da un po’, una Harbinger/Integra e - se tutto va bene - dovrei riuscire a finirla.
Comunque sia, grazie per aver letto questa brevissima shot. Tra l’altro anche abbastanza banale e che si rifà alla geniale deduzione di Monless Mistress che mi ha giustamente fatto notare che Shion è morto con un corpo di ultra-centenario dunque è con quello che risorge, non con quello offerto da Ade.
Dunque, Shion è vecchio mentre Dohko gode del magico effetto del Misopethamenos.
Che triste sorte la loro, non è vero? Beh, sono certa che in qualche modo riusciranno a cavarsela; dopotutto l’amore supera molte convenzioni o spiacevoli situazioni. L’amore è paziente, l’amore è gentile diceva San Paolo e … chissà, magari è così davvero.
Comunque sia, grazie per aver letto questa shot! Se avete tempo o voglia di lasciare una recensione, vi prego, non esitate! Mi rendereste la fan-writer più felice! ~
  
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