Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: mewgiugiu    20/11/2015    3 recensioni
16 marzo 2013
Una ragazza e un ragazzo. Due amici. Una serata particolare. Un’atmosfera diversa. Un piccolo grande amore che nessuno dei due vuole rischiare di perdere. Chissà se una canzone del grande Claudio Baglioni segnerà l’inizio di una storia, la consapevolezza di un giovane amore?
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

POV GIULIA

Mi aveva sorpreso! Lui mi aveva notata semplicemente per quella che sono e prima di questa sera! È incredibile come sia difficile rivelare i propri sentimenti… Questo poteva essere il momento perfetto, eppure nulla… non mi andava di dire cose che l’avrebbero rovinato… forse, invece, non avevo il coraggio, come non ce l’ho mai avuto… Però non è vero che non è successo niente, anzi credo che ci siamo avvicinati di più e in maniera più esplicita, non con un cellulare di mezzo.
Quando ci stacchiamo dall’abbraccio non riusciamo a separarci del tutto… le nostre braccia rimangono vicine, a contatto tra loro… e per rompere il silenzio inizio a chiedergli qualcosa di lui, in fondo ho parlato solo io fino ad ora.
“E invece tu? Che mi racconti?”
“Mah, niente di ché… c’è la scuola, la famiglia, gli amici, il taekwondo…”
“Pratichi taekwondo? Davvero?”
“Sì, ormai sono tre anni… Vado in una palestra vicino casa mia due volte a settimana… e per fortuna l’orario dell’allenamento è la sera dopo cena, così posso terminare tranquillamente i compiti e rilassarmi al pomeriggio… tanto la sera non ho sonno, faccio fatica ad addormentarmi presto…”
“Sì, infatti… so bene che sei uno che vive di notte…” gli dico e non possiamo fare a meno di farci coinvolgere da una risata.
La maggior parte delle nostre conversazioni al telefono iniziano la sera tardi, molto spesso io sono già sotto le coperte quando messaggio con lui. Incominciano così, con un ciao, come va? e poi parliamo di tutto quello che ci capita e quasi sempre andiamo oltre la mezzanotte. Anche io sono una che la sera gli è difficile addormentarsi, non so perché… però dopo un po’ non reggo più e crollo. Qualche volta me ne rendo conto prima e spengo il telefono appoggiandolo sul comodino, ma molto più spesso capita che mi addormento con il cellulare nelle mani. Lui, però, continua e la mattina mi ritrovo con messaggi arrivati a notte inoltrata; per questo motivo mi è capitato di dirgli che è uno che vive di notte.
“Tu, invece, balli ancora?”
“Sì sì… però adesso sono da sola, il mio ballerino ha smesso… è qualche anno ormai…”
Eggià, io vado a scuola di ballo. Ho incominciato all’età di cinque anni, però è come se ci fossi nata visto che i miei genitori si sono conosciuti ballando e hanno ballato insieme finché non è nata mia sorella. La scuola, quando è stata aperta, aveva come specialità il folk romagnolo: valzer, mazurka, polka e i balli da sala; poi pian piano ha portato dentro i nuovi generi, caraibici e latino-americani. E io nel corso degli anni ho imparato più o meno tutti questi balli di coppia, soprattutto perché avevo un ballerino. Lui, però, quattro anni fa ha smesso e io mi sono ritrovata da sola; ma, siccome eravamo diverse ragazze, abbiamo formato un gruppo e con una nuova insegnante abbiamo iniziato a fare balli coreografici di ogni genere.
“Davvero? E come mai?” mi chiede.
“Perché non aveva più voglia, o meglio non l’ha mai avuta. Comunque adesso ballo da sola con altre ragazze… e ho scoperto generi e musiche belle e totalmente diverse che mi hanno anche permesso di sviluppare altri movimenti… così posso muovermi liberamente con ogni musica!”
“Allora ti diverti di più adesso?!”
“Sì, però qualche volta mi mancano i balli di coppia… certo ogni tanto li ballo con mio padre, ma non è la stessa cosa…”
“Immagino… non ti ho mai vista ballare…”
“Beh, se stai un po’ qui con noi quando rientriamo mi vedrai… già qui si sente la musica e fatico a stare ferma!” gli dico e sorridiamo.
“Se vuoi possiamo rientrare…” mi dice, allora.
“Se te la senti…” gli rispondo, alludendo all’assalto di prima.
“Mah, non lo so” mi dice e mi viene da ridere.
“Possiamo stare ancora un po’ qua, mi va bene lo stesso… sto bene con te, in fondo è come quando messaggiamo, senza un telefono che ci separa:”
“Infatti, ed è molto meglio…” e credo di essere diventata rossa.
“Allora raccontami qualcos’altro… i tuoi come stanno?” gli chiedo.
“Tutto bene, grazie. Tutto che scorre con la routine…”
“E tua sorella?”
“Mia sorella adesso ha 11 anni e mezzo, fa la 1° media e sta iniziando a diventare grande, o meglio si sente grande, ma io, e tutti quanti del resto, la vediamo ancora come la piccola di casa…”
“È vero che ha un anno meno di mia sorella! Chissà quanto è cambiata, è tanto che non la vedo…”
“Beh, è passato qualche anno… Comunque anche tua sorella è cambiata tanto, l’ho intravista prima in mezzo alla confusione…”
“Sì, forse io me ne rendo conto meno perché la vedo tutti i giorni, però è cambiata… Lei adesso fa la 2° media e il mese prossimo compie 13 anni.”
“Mia sorella invece è della fine di ottobre e ne compirà 12… c’è un anno e mezzo tra loro due”
“Sì, è vero…”
È davvero tanto che non vedo sua sorella, Sara; per quello che mi ricordo era una peperina… infatti andava d’accordo con Erica, mia sorella.
All’improvviso sento che la musica è cambiata; Vincenzo ha messo i balli di gruppo e la voglia di scatenarmi sta salendo sempre di più.
“Mmm… stanno iniziando i balli di gruppo!” gridò come posseduta.
“Rientriamo allora…” mi dice Luca, ridendo nel vedermi così.
“Sicuro?” gli chiedo.
“Sì sì, vai… cercherò di sopravvivere.” mi risponde e con questa nuova risata che ci coinvolge torniamo dentro… Non vedo l’ora di scatenarmi!

POV LUCA

Faccio un respiro profondo e ci immergiamo nella confusione che regna in sala. Giulia si muove abilmente tra la gente, sa come farsi spazio, mentre io cerco di starle dietro. Poi lei si butta in pista, dove già diverse persone stanno ballando I Watussi, che credo sia un hully gully. Io, invece, non mi azzardo minimamente ad entrare, mi fermo sul lato della pista, appoggiato al muro. Mi sono sempre sentito negato per il ballo, forse perché da piccolo nessuno mi ha mai insegnato a muovermi; persino quando i miei amici vogliono fare delle uscite in discoteca, io cerco sempre di trovare scuse per non andarci e, quelle poche volte che mi hanno incastrato e sono stato costretto, ho passato tutta la serata seduto su una sedia o una poltroncina, il più lontano possibile dalla pista.
La canzone è una delle più conosciute, e ve lo posso assicurare dato che la conosco persino io. Il più classico dei balli di gruppo che ho visto fare un’infinità di volte, eppure ballato da lei sembra nuovo, diverso, leggero e coinvolgente, non la solita nenia che si ripete. Tutti lo stanno ballando, ma è come se lei ballasse su un’altra musica: saltella, fa un giro, batte le mani alla sua amica, sempre con il sorriso che le illumina il viso e guardarla è come una droga, una dolce e splendida droga che non mi permette di distogliere lo sguardo da lei.
Finito l’hully gully, si passa ad una tarantella: melodia sempre più allegra, il suo sorriso sempre più splendente.
E balla, balla e non si stanca; la musica cambia, sempre balli di gruppo ma dai più classici a qualcuno moderno, da Danza Kuduro a Ai se eu te pego ed è qui che si scatena ancora di più.
Non mi stanco di guardarla. È una farfalla leggera nei suoi passi e nei giri, ma una gatta sexy nei movimenti più provocanti. Sembra, però, che si stia trattenendo, come se non volesse mostrarsi più di tanto e cercasse di reprimere la bomba sexy che sta dentro di lei. La vedo e so, ne sono sicuro che sa essere molto più sensuale. Lei stessa mi ha detto che quando si trova qui, in mezzo ai suoi amici camperisti, in questa atmosfera riesce ad essere se stessa, eppure sento che c’è qualcosa che la frena, che non la fa godere completamente della libertà di scatenarsi. Vorrei un giorno poterla vedere la vera Giulia, la vera se stessa, in tutto, dal parlare apertamente del suo essere interiore ai suoi movimenti mentre si scatena sulla pista; chissà se mi capiterà mai…
“Balla bene, vero?” una voce mi riscuote dallo stato di trans in cui ero caduto mentre mi beavo della vista della mia ballerina preferita. È Loris, marito di Laura e padre di Valentino, un ragazzo della mia età e un caro amico di quando venivo via in camper.
Mi sono fatto beccare in pieno mentre ammiravo Giulia nei suoi balli e credo di avere una faccia imbambolata stile ebete, per di più non mi sono mai mosso da quel muro a bordo pista.
“Sì, è fantastica… mi piace guardarla ballare…” gli rispondo, ma credo di non essere stato troppo credibile… una risposta un po’ molto vaga.
“Toglimi una curiosità, a me lo puoi dire, state insieme?”
Ecco. Mi pareva che nessuno si era azzardato a chiederlo. Forse può sembrare la cosa più logica, viste anche le motivazioni che mi ha spiegato Giulia prima, però no… magari!!!
“Cosa? No. No, no siamo solo amici…”
“Ne sei sicuro?” mi chiede ancora con uno sguardo poco convinto.
“Certo. Siamo amici… siamo rimasti in contatto anche dopo che io ho smesso di venire via con il Club, abbiamo continuato a sentirci e stasera io non facevo nulla, lei mi ha detto che era qui con voi e sono passato per un saluto, tutto qui.” Mamma mia, che ansia! Perché sono così nervoso?
“Va beh, se lo dici tu… ma non mi convince tanto…”
Credo che la mia risposta non gli sia andata a genio…
“Invece, come stanno i tuoi? È da tanto che non li vedo…”
Meno male, sta cambiando argomento... Iniziamo a parlare di altro e riesco anche a tranquillizzarmi… l’agitazione di poco fa sparisce.
Loris è un uomo molto simpatico e conoscendolo da tempo mi viene naturale parlare con lui, però prima mi ha messo un po’ con le spalle al muro. Non che gli avessi mentito, in fondo è vero che io e Giulia siamo solo amici, però è anche vero che credo di sentire per lei qualcosa di più di una semplice amicizia…
E, comunque, parlando, parlando, Loris mi sta facendo perdere quel meraviglioso spettacolo che è Giulia mentre balla; l’ho scoperto da pochissimo, ma già non riesco a farne a meno.
Dopo qualche minuto di chiacchiere, Loris mi dice “Sta arrivando… meglio che ti lasci…”
Non comprendo… mi ha abbastanza rincitrullito con i suoi discorsi, che tra l’altro ho ascoltato per metà, immerso in altri pensieri…
“Ohi! Eccomi… scommetto che ti stai annoiando a morte…”
È Giulia. Si è fermata, allora anche lei si stanca dopo un po’…
“Ehi! No, no tranquilla! Ho parlato con Loris fino adesso e poi vedervi ballare è bello, mi diverte…” vederti ballare è bello, molto bello…
“Allora perché non ti butti anche tu?”
Cosa?
“No, no meglio che sto qui, sono negato a ballare…”
“Ma dai, prova…”
“No, credimi, meglio di no…”
Proprio in quel momento Vincenzo cambia musica…
“Bello! Un merengue!” grida Giulia entusiasta e con gli occhi che le sorridono “Dai, vieni! Proviamo questo…”
“Cosa? No, no lascia perdere…”
“Ma è facile, davvero. Io con questo ho imparato a ballare…” Che occhi che ha! Non riesco a resistirgli… Sto per fare la più brutta figuraccia della mia vita, me lo sento!
“E va bene! Però io te l’ho detto che sono una frana, eh…”
“Va bene. Dai andiamo!” mi dice ridendo e con quel suo meraviglioso sorriso mi trascina in pista.





Note d'Autrice
Ciao a tutti.
Mi dispiace non aver visto recensioni, ma voglio fare un altro tentativo.
Scusatemi per eventuali errori...
E sarei curiosa di sapere se vi piace la storia, dato che mi sta molto a cuore.
Attendo commenti...
Grazie, a presto
Giuly :)

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: mewgiugiu