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Autore: MichiDDLyang    20/11/2015    2 recensioni
ho sempre immaginato una mia versione di come fosse realmente andata la storia fra Bulma e Vegeta, la mia coppia preferita in assoluto di quell'anime che mi ha così rapita sin da piccola.
lei,così spavalda, petulante.. lui, tenebroso ,cupo,arrogante ma cos' bisognoso d'amore e di comprensione.. e perchè no, di qualcuno che potesse tenergli testa.
"Per lui, e solo lui, si era rialzata, raccogliendo con estrema dignità i cocci rotti del suo cuore e della sua anima e ricomponendoli a poco a poco: ogni sorriso, carezza, gesto di suo figlio la rendevano sempre più forte, mettendo, un pezzo dopo l'altro, tutto al posto giusto. O almeno cosi voleva pensare.
nel profondo sapeva che un tassello sarebbe sempre mancato."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era una serata di fine estate e,  alla capsule corporation,  la signora Bunny e il suo consorte cenavano, immersi nel silenzio più assoluto, da soli, come ormai succedeva da tempo.
Era da circa un anno e più ,infatti, che la loro "bambina"- anche se era diventata madre ,Bulma continuava ad essere , per loro, una bambina -dopo estenuanti giornate passate a dimenarsi fra l'oberante lavoro al laboratorio che condivideva col padre, le lezioni che ,sporadicamente ,aveva cominciato a tenere all'università da qualche mese e il suo bimbo Trunks ,un dolcissimo bambino dai capelli lilla di soli sei mesi, preferiva ritirarsi nelle sue stanze e cenare da sola, col suo bambino coricato accanto a lei nel letto.

Di certo non aveva voglia di sentire le futili  chiacchiere dei genitori…

Certe volte non riusciva davvero a capire come riuscisse a sostenere quei ritmi ,a far conciliare tutti quegli impegni adesso che era diventata madre.
Ora la turchina cominciava ad accusare i sintomi dello stress e la stanchezza a cui aveva sottoposto il suo corpo e la sua mente negli ultimi mesi, immergendosi completamente nel lavoro e nel ruolo di madre, per evitare che alcun meandro della sua brillante mente venisse occupato da … LUI.
Di giorno si destreggiava a destra e a manca, tenendo la mente occupata da quei  pensieri, anche se sapeva che la notte non avrebbe avuto scampo.

Quella sera la testa le pulsava incredibilmente, costringendola a distendersi, massaggiandosi le tempie, fra quelle candide lenzuola così fredde che da tempo, ormai, non facevano altro che riportarle alla mente ricordi ormai lontani, che però ancora le provocavano fitte al cuore che sapeva non sarebbero mai svanite.
Abbracciò teneramente il figlioletto, che dormiva beatamente cullato dalle braccia della madre: si fermò ad osservarlo, notando quelle sue piccole palpebre muoversi : stava sognando.
Notò suoi occhi, l'espressione accigliata che aveva assunto… così simile alla SUA.  "Sei così simile a lui, amore mio …il tuo papà .Il principe dei SAYAN. Vorrei ti avesse visto almeno una volta: si sarebbe di sicuro innamorato di te"  pensò. Ma si sbagliava: uno come lui non poteva provare amore, lo aveva capito nel momento in cui l'aveva abbandonata quando gli aveva confessato di aspettare il loro bambino.
Si era illusa: pensava che avesse cominciato a provare dei sentimenti per lei, che nel suo cuore ferito , martoriato ci fosse spazio per qualche altra cosa che non fosse Odio, Rancore e , solo lei lo sapeva, sofferenza celata da un'arroganza distruttiva, che col tempo aveva finito inesorabilmente per allontanarli.
pensava che, nonostante la prima reazione non proprio positiva, col tempo avrebbe accettato quel bambino che lei credeva essere frutto del loro speciale quanto travagliato  amore.

 Ma si era dovuta ricredere quando lui le aveva urlato di cavarsela da sola, che si era concessa a lui senza remore per soddisfare istinti "animaleschi", ma in realtà era solo una stupida terrestre.
"Quell'ibrido mezzosangue non sarà mai all'altezza di un sayan, donna. È un abominio" le aveva detto.
Bulma si paralizzò all'istante. non poteva credere alle sue orecchie: non appena aveva scoperto di aspettare un bambino da Vegeta,  aveva pianto di gioia: diventare madre era il suo sogno, la cosa più bella che le potesse capitare…un bambino, suo e di Vegeta, il SUO principe. 
Trasognante e piena di emozioni contrastanti pregustava il momento in cui avrebbe dato la bella notizia a tutti. A lui. Sapeva che il sayan era uno di poche parole, ma aveva imparato a leggere quei suoi occhi così cupi , la micro mimica del suo volto   per decifrare qualsiasi sua emozione e in cuor suo sapeva che, nonostante l'apparente noncuranza, sarebbe stato felice di avere un erede. Ma si sbagliava.

Lo dimostravano le notti insonni passate fra le coperte a piangere in silenzio, sola, accarezzandosi il ventre come a voler chiedere scusa al suo bambino:  per essere stata così stupida e incosciente, ed essersi innamorata di un uomo senza cuore come Vegeta.
Trunks, questo il nome che aveva scelto in una delle sue notti insonni, sarebbe dovuto crescere senza un padre, e di questo s'incolpava tutti i giorni.
Ma nonostante la sofferenza non le era passato nemmeno un nano secondo l'idea di abortire: era il suo bambino, e l'avrebbe amato e sarebbe stata madre e padre per lui. Nonostante il difficile e doloroso parto ,e le numerose complicazioni insorte per lei dopo che l'avevano costretta a restare un mese in un letto d'ospedale, Trunks era stata una ventata d'aria fresca per i suoi polmoni.

Per lui, e solo lui, si era rialzata, raccogliendo con estrema dignità i cocci rotti del suo cuore e della sua anima e ricomponendoli a poco a poco: ogni sorriso, carezza, gesto di suo figlio la rendevano sempre più forte, mettendo, un pezzo dopo l'altro, tutto al posto giusto. O almeno cosi voleva pensare.
nel profondo sapeva che un tassello sarebbe sempre mancato.

Ripose con estrema delicatezza il bambino nella culla, e con grazia ritornò verso il letto a due piazze bianco latte, infilandosi sotto le coperte e chiudendo gli occhi con un sospiro: sapeva che , anche quella notte, avrebbe sognato occhi nero pece.


Il mattino dopo si svegliò all'alba e , dopo aver controllato Trunks che beato dormiva nella culla, andò a rinfrescarsi e prepararsi per un'altra giornata.
Sotto il getto bollente della doccia cercava di scrollarsi di dosso i residui di un'altra notte tormentata, e con essa i ricordi che ogni posto ,in quella casa, le riportava alla mente.
 

Riuscì appena in tempo a vestirsi quando Trunks cominciò a piangere disperato, e non accennava a calmarsi nemmeno dopo che Bulma lo ebbe cullato per molti minuti: strano ,pensò, era sempre stato un bambino così calmo.
Quel disperato pianto le fece pensare che magari il suo bambino non stesse bene ,così scese di corsa  le sei rampe di scala a chiocciola e arrivò al piano di sotto, dove i genitori guardavano il loro nipotino con aria preoccupata:
"Bulma, tesoro mio, cosa succede?" disse la signora Brief "Trunks non ha mai pianto così disperatamente. Si è fatto male?" inclinò la testa .
"Mamma, MA TI PARE?!? Come puoi insinuare una  cosa del genere? Credi forse non sia abbastanza responsabile da occuparmi di mio figlio?" Bulma era sempre nervosa ,e i genitori lo sapevano, ma quella mattina era davvero ingestibile.
"Tesoro non fraintendere! Tua madre è solo molto preoccupata" intervenne il signor Brief con un tono che mal celava la sua preoccupazione " Forza dammi Trunks, magari vuole le coccole del suo nonnino preferito! "sorrise e tese le braccia verso il nipote che non accennava a calmarsi.
E in effetti fu tutto inutile.   Continuò a piangere anche quando lo cullò la nonna, fino a quando ,stremato, si addormentò fra le braccia della madre, che per tutto il tempo non aveva fatto che cercare di rintracciare un dottore, anche se le cure terrestri non sembravano avere molto effetto sui piccoli sayan.
Bulma stava per sospirare di sollievo quando, all'improvviso, il bambino spalancò gli occhi azzurri e ricominciò a gridare. "Amore mio ma cosa è successo? " la turchina accarezzò il viso paffuto del figlio e, come se lui avesse capito, guardò verso la vetrata che dava  sul giardino, smettendo improvvisamente di piangere.
 I signori Brief notarono una figura indistinta attraverso la vetrata opalescente, e la loro espressione incredula costrinse il cuore di Bulma a perdere qualche battito: anche se era di spalle, conosceva benissimo quella sensazione: la pelle rabbrividiva, i peli della nuca le si rizzavano, il cuore cominciava a battere forsennatamente.
Deglutì due o tre volte prima di trovare il coraggio di girarsi e constatare ciò che già aveva SENTITO:
se il mondo si fosse fermato, la terra avesse cominciato a tremare, lei non l'avrebbe notato, perché a pochi metri da lei, quegli occhi  neri che l'avevano perseguitata per così tante notti la fissavano sprezzanti dal cortile.

Vegeta era  tornato.
 

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innanzi tutto voglio ringraziarvi per essere arrivati fino alla fine.
beh che dire, ho scritto questa storia di getto , pensando a come i personaggi potessero sentirsi,aiutata dalla mia immancabile Musica, la mia musa ispiratrice.
non a caso,ogni capitolo avrà il titolo di una canzone,che ho ascoltato magari nel momento di stesura .
"cap 1.  a drop in the ocean - Ron Rope"
bando alle ciancie, spero riuscirò ad incuriosirvi almeno un po'. 
Alla prossima
  
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