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Autore: Romanova    21/11/2015    0 recensioni
Cinque capitoli fra sogno, dolore, gioia, momenti comici, dolci, romantici, ricordo e soprattutto cinque tentativi di sopravvivere a sé stessi e alla guerra, alla ricostruzione, che spesso è il periodo più difficile che un reduce possa trovarsi ad affrontare.
1)CressidaxGale "Suturati, Hawthorne" "ci hai messo così tanto a dirmi che volevi rompermi le palle tutta la vita?"
2)Haymitch/Effie "Non sapeva se l'avrebbe amata lo stesso" "Muoviti, che stavolta il corsetto te lo levo davvero!"
3){Novantanove palloncini rossi;Generale;PeetaxKatniss/GalexKatniss} "niente li avrebbe estirpati da questo mondo" "Quell'anno si era presentata con Gale, e una bambina in braccio".
4)Johanna/Katniss "Ricordiamo una le urla dell'altra".
5)Finnick/Peeta "Ora era bassa marea davvero".
Genere: Fluff, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Cato, Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note introduttive: questo è un capitolo femslash, seppur minimamente accennato, l'ho scritto di getto perchè Johanna meritava un tributo per il suo carisma e la sua durezza.
Johanna è un albero che non può essere sradicato, ma che ha comunque bisogno come ogni altro albero, di mettere radici. La domanda è :dove?


Johanna l'aveva baciata con uno slancio che sentiva completamente nuovo,era stata dura e volontariamente.
Lei non faceva domande,lei semplicemente aveva voglia di giocare e le piacevano le regole che stabiliva. 
L'altra non poteva fare molto a parte ballare al suo stesso ritmo.
Non che non apprezzasse Johanna, che quantomeno voleva Katniss e non la Ghiandaia, che voleva carne e sangue e non un fantoccio da manipolare. 


"Se balli per Snow non vedo perché tu non possa concedermi un giro".

Aveva picchiato la testa contro il muro e la aveva lasciato fare, non troppo sicura di sentirsi in colpa per quello che di lì a poco sarebbe successo.
Non che ne avesse paura,Johanna quando era in una giornata buona poteva dirti che avrebbe spaccato il cranio a Mellark e si sarebbe limitata a nascondersi in quella stanza e cercare lei.
Johanna aveva bisogno di annullarsi. 

"Conosciamo le nostre urla a memoria,vediamo se riesco a imparare le tue".

Era una frase equivoca,sconcia,sporca e carica di promesse in cui aveva deciso di credere,di cui aveva deciso di aver bisogno. 
Erano ancora sul letto anche se le avevano tolto il tutore il giorno prima,l'aveva spogliata e così aveva fatto con la Mason.
La stava coinvolgendo in un gioco strano. Qualcosa che avrebbe voluto rifiutare e che la attraeva pericolosamente. 
Johanna era sopravvissuta a Capitol City con tutta la sua lucida brutalità e ora era lì. 
Forse di Johanna era rimasto poco,ma era nata una persona differente.
Aveva bisogno di contatto con una persona,come un albero necessita di radici e lentamente aveva messo radici nel suo animo e nel suo cuore.
Il sesso si era fatto abitudine.

"Vedo che finalmente hai imparato che ci sono cose,in un'amicizia, che si possono condividere".

Si era rimboccata le coperte sulle cosce nude e che le aveva riempito di succhiotti e morsi. 
Le parve di vederla con gli occhi più luminosi,un po' meno sperduti e distanti,meno freddi e sarcastici.
Johanna era crudele,ognuno di loro sapeva esserlo e lo era stato.
"Pensavo mi odiassi"commentò Katnis reclinando lievemente la testa.
"Infatti,mi disgusti"rise la donna"ma piaci a tutti: volevo vedere se c'era almeno un modo di farti piacere anche a me".
   
 
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