21/11/2015
4 recensioniNda: Buon salve a tutti!
Beh... che dire... succedono cose strane il sabato mattina xD
Il femslash inizia a piacermi tantissimo e, ahimè, lo metto ovunque. Per discolparmi, vi avverto che Grey's Anatomy mi sta fondendo il cervello e quindi questa coppia non è altro che l'ater ego delle Calzona. Sto male, lo so.
Anyway, non so cosa ne sia uscito fuori ma... a voi la parola.
Godetevi questa piccola flash-fic - se ci riuscite - e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate ^^
Buona, spero, lettura!
Beh... che dire... succedono cose strane il sabato mattina xD
Il femslash inizia a piacermi tantissimo e, ahimè, lo metto ovunque. Per discolparmi, vi avverto che Grey's Anatomy mi sta fondendo il cervello e quindi questa coppia non è altro che l'ater ego delle Calzona. Sto male, lo so.
Anyway, non so cosa ne sia uscito fuori ma... a voi la parola.
Godetevi questa piccola flash-fic - se ci riuscite - e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate ^^
Buona, spero, lettura!
Sai cosa vuoi?
«Oh! Ci sono anche le tartine!» La voce squillante di Elena seppe accavallare il chiacchiericcio della sala in modo sgraziato. «Adoro le tortine!»
Se ne infilò una intera nella bocca, gonfiando inelegantemente le guance. Mithian ne rise.
Non voleva neanche andarci a quella festa, ma la fortuna volle farla scontrare con quella ragazza bionda e sciatta.
Il contrario di Vivian, analizzò.
Elena inghiottì l’enorme boccone solo per riempirsi la bocca con una seconda tartina. «Dovresti assaggiarne una!», le disse masticando.
Decisamente il contrario di Vivian.
Mithian si portò il bicchiere di champagne alle labbra, sorridendo sghemba alla biondina. «Prima che tu le finisca tutte?»
Elena chiuse gli occhi in un momento di puro piacere, gustando lentamente il cibo nel palato. Un capello color limone era sfuggito dalla chioma indomata e si era intrufolato in un angolo della sua bocca. «Sono paradisiache!»
Mithian sorseggiò la sua bevanda ad occhi aperti, stando attenta ad ogni minimo movimento di Elena. Ripensava a quanto fosse matta e al modo in cui non si vergognava d’esserlo.
Le somigliava per certi versi: Mithian non si era mai vergognata di se stessa, neanche quando una sera si era accomodata sul divano e aveva rivelato a suo padre la sua omosessualità. Ma non gli aveva mai raccontato di Vivian.
Mr. Nemeth le pose un’unica domanda: «Sai cosa vuoi, Mithian?»
In quel momento gli occhi nocciola della ragazza erano rimasti fissi in quelli scuri del padre, forse pensando a quale fosse la risposta più adeguata.
L’uomo aveva sostenuto il suo sguardo, piegando il giornale sulle cosce. «Ricorda di chiederti, in qualunque circostanza, se vuoi continuare a vivere in questo modo».
Adesso, al diciottesimo compleanno della sua ex, una ragazza bionda aveva catturato la sua attenzione divorando tartine al paté di tonno, mentre qualche ora prima Vivian l’aveva mollata per un uomo.
«Sai cosa vuoi, Elena?» le chiese Mithian di sorpresa.
Elena si voltò a guardarla, col suo labbro inferiore sporco di salsa. I loro occhi si erano finalmente incatenati.
«Certo: finire tutte le tartine», appurò semplicemente la bionda, facendo spalline.
Mithian le sorrise sincera, posando il suo bicchiere sul tavolo. Le si avvicinò con una familiarità mai espressa con una sconosciuta, rubandole la pietanza addentata dalle mani, portandosela alla bocca. «Allora mi sa che devo provarle».