Film > The Avengers
Ricorda la storia  |      
Autore: Lady Atena    23/11/2015    2 recensioni
Dedicata a Blue perché l'ultima IronFrost che ho scritto le era piaciuta e dovevo rimediare
Quando Tony ha scoperto che le sue indi strie vendevano armi ai terroristi, ha deciso di mettere un punto alla storia in modo definitivo. Gli USA non hanno approvato i suoi metodi, e Tony ha deciso che se non poteva essere un eroe, sarebbe stato il cattivo.
Poi arriva Loki, con il suo esercito alle porte ed una gemma in grado di cambiare le sorti della realtà intera.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jarvis, Loki, Tony Stark/Iron Man
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NdA: Evil!Tony, che è solo Tony che fa il supercattivo invece che il supereroe. Potrei dirvi che è una storia seria ed elaborata ma non mentirò; è tutta frustrazione repressa. Ambientata durante The Avengers mentre Loki vuole conquistare, ma manco tanto, la Terra. 

Le due armature lo sbatterono in ginocchio e Loki alzò di scatto il capo, fece leva con le braccia legate dietro la schiena; le manette tintinnarono.
“Io non lo farei”, disse Tony, “Jarvis è molto protettivo”.
Loki voltò la testa verso l’ingresso, Tony avanzò con le mani nelle tasche dei jeans; fece un cenno del capo alle armature che si allontanarono fino all’ingresso e si poggiò alla scrivania davanti a Loki, abbassò il capo piegando lo leggermente di lato e sogghignò.
“Quindi tu sei l’alieno che vuole conquistare il pianeta”.
Loki socchiuse gli occhi e sibilò tra i denti puntellandosi con i piedi sul pavimento, si rimise in piedi ondeggiando e abbassò il capo.
“E tu sei uno dei patetici mortali che vuole fermarmi”.
Tony tolse le mani dalle tasche alzandole, sogghignò sbuffando sonoramente.
“Sicuro di essere quello intelligente in famiglia?”, chiese, incrociando le braccia, “quello biondo ha capito subito chi aveva davanti”, aggiunse, “anche se forse dipende dal fatto che abbiamo fatto a pugni” concluse, dubbioso.
Loki lo guardò dalla testa ai piedi, fece un passo avanti e sporse il capo verso di lui con gli occhi socchiusi ed un lieve sorriso.
“Se non sei uno di loro, perché sono in catene?” domandò, suadente.
Tony si passò la mano dietro la testa, la fece scorrere tra i capelli castano scuro arruffati e spostò il peso da un piede all’altro.
“Ehi! Ti presenti sui pianeti altrui e vuoi conquistarli senza neanche chiedere se qualcuno aveva la precedenza”, si lamentò, “mi sembra il minimo essere incatenati”.
Loki sogghignò divertito rizzandosi, fece scorrere lo sguardo alle spalle di Tony vedendo New York attraverso le enormi finestre di vetro che occupavano tutta la parete, tornò a guardare Tony e si leccò le labbra sottili.
“Vuoi che questo pianeta sia tuo?”.
Tony roteò gli occhi, girò attorno alla scrivania e prese da sotto di essa una scatolina aperta, vi trasse delle noccioline e le mise in bocca sedendosi sulla sedia; allargò le braccia aggrottando la fronte.
“Da solo proprio non ci arrivi, eh?”.
Fece ruotare la sedia, Loki gli si affiancò e Tony accavallò le gambe.
“Sai perché ho la mia base al centro di New York e vado in giro in jeans e maglietta?”, chiese, “perché anche se tutti sanno chi e dove sono, nessuno è riuscito a fermarmi“.
Roteò gli occhi, arricciò il labbro e si poggiò sul grembo la scatolina di noccioline.
“Non che prima fossero in molti a provarci. Polizia, esercito, SHIELD; tutte cose gestibili. La rossa maggiorata una volta ha quasi fatto fallire le mie aziende, ma niente che una settimana di lavoro non potesse aggiustare”, raccontò, “il punto è che ora arriva un alieno e BAM!, spuntano come funghi difensori della pace e dell’ordine”, ondeggiò il capo sogghignando, “non fa molto bene agli affari”.
Loki ruotò i polsi nelle manette muovendo le dita.
“Stai incolpando me dei tuoi insuccessi”.
Tony fece ruotare nuovamente la sedia passando in contemporanea la mano sulla scrivania, una tastiera olografica occupò la superficie di legno.
“E tu incolpi Thor ed Odino dei tuoi. Abbiamo un sacco di cose in comune”.
Loki assottigliò lo sguardo facendo un passo avanti di scatto, Tony premette un pulsante e delle scariche elettriche avvolsero Loki; facendolo cadere in ginocchio con un ringhio. Tony avvicinò la sedia a Loki, gli afferrò il mento con una mano e lo sollevò.
“Tu hai i tuoi problemi famigliari ed io ho i miei. Posso chiuderti nello scantinato, prendere in prestito il tuo scettro ed il tuo trasportatore e andare a spiegare al tuo esercito da quattro soldi che la Terra è mia. Oppure possiamo avere una conversazione civile e guadagnarci entrambi”.
Loki alzò lo sguardo, le labbra gli tremarono e scoppiò a ridere. Gettò il capo all’indietro ridendo con forza, le iridi verde acqua sfumate di rosso.
“Tu, misero mortale, credi davvero di poter minacciare gli Dèi o Thanos?”.
Rise più forte piegandosi in avanti, tremiti scuotevamo tutto il suo corpo. Tony poggiò il gomito sul tavolo e mise la guancia sul pugno chiuso assottigliando le labbra.
“Sai che ho preso a botte tuo fratello, vero?”.
Loki sgranò gli occhi rizzando di scatto la schiena.
“Tu hai sconfitto Thor?”.
Tony aggrottò le sopracciglia corrucciando la fronte, incrociò le braccia chinandosi in avanti.
“Che c’è, la prima volta che l’ho detto non stavi ascoltando?”.
Loki si rialzò barcollando, scosse il capo ripetutamente vedendo appannato e socchiuse gli occhi.
“È facile perdersi nel tuo mare di parole. Sembra che tu abbia seguito la mia venuta dall’inizio”.
Tony scosse la mano in aria, afferrò il pacchetto di noccioline e lo infilò in un cassetto della scrivania; scrollò le spalle accavallando le gambe.
“Non è per te. Controllo tutte le telecamere, i mezzi di comunicazione ed i satelliti del pianeta, so cosa accade ovunque ventiquattro ore al giorno. La violazione della privacy è il mio reato preferito”.
Loki piegò il capo mugolando, girò attorno alla sedia di Tony e si fermò guardandolo in volto.
“Non vuoi la salvezza di questo pianeta, né la sua distruzione. Chiaramente non ti serve altra ricchezza, né sembri ricercare il potere. Cosa brami allora?”.
Tony rise, allargò le braccia e si alzò sollevando il mento.
“Ancora non ci sei arrivato?”.
Fece qualche passo avanti e Loki indietreggiò fino a finire con le spalle al muro, Tony gli mise una mano di lato e lo guardò negli occhi.
“Voglio vendetta”, sibilò, “vendetta per le bugie e vendetta per ciò che mi hanno tolto. Vendetta per ogni volta che sono stato lasciato indietro e vendetta per ogni negazione. Voglio vendetta per avermi rovinato la vita e poi avermi incolpato di aver fatto tutto da solo”.
Loki lo fissò, socchiuse le labbra.
< Abbiamo ricevuto gli stessi torti e le stesse privazioni. Dietro la sua tranquillità si cela una pazzia forse più profonda della mia >.
Tony gli sfiorò il lato del labbro con il pollice, avvicinò maggiormente il volto sogghignando.
“Ti suona famigliare?” sussurrò.
Loki sogghignò ampiamente alzando il mento.
“Come uno specchio”.
Tony gli carezzò la guancia, scese fino alle manette e spinse facendole aprire; esse caddero a terra con un rumore metallico.
“Io ti libererò dal tuo accordo con i Chitauri in cambio di un piccolo favore personale”.
Loki allontanò i polsi, li ruotò e piegò il capo.
“Credi io tema i Chitauri?”.
Tony rise, gli strinse un fianco e vi fece scorrere le dita.
“Non insultare la mia intelligenza”, disse, “Thanos e i Chitauri saranno il mio spuntino mezzogiorno, ma voglio una cosa”.
Loki allargò le braccia, le poggiò sulle spalle di Tony e fece scorrere le lunghe dita affusolate sulla sua maglia.
“Se riuscirai davvero nel tuo intento, accontenterò la tua richiesta”.
Tony avvicinò le labbra all’orecchio di Loki, sogghignò.
“Dammi le gemme, come quella nascosta nel tuo scettro. Dammele tutte, due o mille che siano”, sussurrò suadente, “fallo e distruggerò i tuoi nemici, che siano Thanos o tuo fratello”.
Loki sogghignò leccandosi le labbra.
“Sei intelligente, ma non così forte”, mormorò, “ti stai sopravvalutando”.
Tony accentuò il ghigno, mise una mano nella propria tasca tirando fuori la gemma arancione e la avvicinò al volto di Loki. Loki sgranò gli occhi, il suo respiro accelerò e Tony piegò il capo di lato.
“Sorpresa” mormorò.
Loki mise le mani davanti al volto, Tony indietreggiò e chiuse il pugno.
“Non è il mio stile giocare al burattinaio”, lo rassicurò, “ma posso usare queste gemme per aggiustare la mia vita, e tutto il mio pianeta“.
Loki abbassò le mani, lo guardò e Tony aprì il pugno mostrando la gemma.
“Puoi aiutarmi”, disse, “oppure dovrai aiutarmi”.
Loki si sdoppiò, una delle copie afferrò Tony alle spalle stringendogli la gola con una mano.
“Stai giocando con qualcosa che non comprendi” sibilò.
Tony annaspò, tre armature spararono alla schiena di Loki facendo cadere entrambi gli uomini a terra e Tony si aggrappò al bordo della scrivania; premette un pulsante e le scariche elettriche avvolsero nuovamente Loki. Tony si sollevò, passò la manica sia braccio.
“Con un chip che ti ho impiantato sottopelle mentre ti trascinavo nel mio salotto”.
Fece cenno alle armature di allontanarsi, si inginocchiò di fronte a Loki e abbassò il capo.
“Quando ho scoperto che vendevano le mie armi ai terroristi, ho ucciso chiunque fosse coinvolto. Era la cosa giusta da fare“, sogghignò, “il governo americano non era d’accordo. Hanno provato a portarmi via tutto solo perché volevo proteggere degli innocenti. Così mi sono messo in proprio”.
Loki annaspò sollevandosi in ginocchio, Tony gli afferrò la gola e la strinse.
“Ho ucciso centinaia di persone, reso impotente l’esercito e almeno una decina di agenzie federali. Ho sconfitto due divinità e tengo in pugno l’economia dell’intero pianeta”.
Lo lasciò di scatto e si alzò, si mise seduto e infilò la gemma in tasca.
“Quindi non credere di sapere cosa sono disposto a fare per rimettere le cose a posto”.
Loki deglutì mettendosi in piedi, si massaggiò la gola arrossata e lo guardò.
“Ho accettato tempo fa che nulla potrà mai essere messo a posto”.
Tony allargò le braccia e socchiuse gli occhi scuri e lucidi sogghignando.
“Bene. Autocommiserati mentre la tua vita va sempre peggio. Io prenderò quelle pietre, e farò in modo che tutto vada bene”.
Loki avanzò barcollando verso la scrivania, vi si poggiò con la mano e chinò il capo.
“E come?”.
Tony alzò la testa, strinse le labbra con forza.
“Mi renderò un eroe”.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Lady Atena