Serie TV > Shameless US
Ricorda la storia  |      
Autore: ZeldaFitzgerald    24/11/2015    2 recensioni
ATTENZIONE SPOILER TRAILER SESTA STAGIONE
L'incontro tra Ian e Mickey in carcere
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
What the fuck are you looking at?
 
E’ arrabbiato, sconvolto. Non ha la minima intenzione di starti a sentire. Pensi a cosa fare, a come reagire, a come prenderlo ma non sei mai stato bravo in questo. Forse lo eri una volta, prima di diventare pazzo… prima di diventare incurabile e sbagliato. C’è stato un momento nella tua vita in cui l’unica cosa in cui riuscivi era rendere impossibile a quegli occhi blu non amarti. Quelli si che sono stati momenti degni di nota.
 
Sei andato in carcere, non sai neanche tu perché. Effettivamente non hai nulla da dire, nessuna scusa da fare. Sei convinto di essere riuscito a renderti detestabile almeno in parte, almeno quanto basta per rendere minore la sofferenza di Mickey. Per rendergli possibile vivere con quel taglio sul cuore che gli hai lasciato. E invece no. Tu prendi, ti alzi, vai da lui e butti sale sulla carne viva.
 
Ian.
Nessuno sa più chi sia Ian, non lo sa Fiona, non lo sa Lip ma a te di questo poco importa. Te ne frega poco anche del fatto che sei tu stesso a non riconoscerti. L’unica cosa che ti fa davvero tanto incazzare è che c’è lui dall’altro lato del vetro che nonostante tutto continua ad amarti. E non ama il tuo fantasma o il ricordo di chi eri. Ama te. Esattamente per quello che sei. Una fottuta testa di cazzo pazza.
 
Ti muovi con lentezza, quasi fossi sotto l’effetto di qualche sedativo ma lo sappiamo tutti che non prendi le tue medicine da tanto, troppo tempo ormai. Lui lo sa. Te lo legge negli occhi e sai che non hai mai potuto mentirgli, anche quando era l’unica cosa che volevi fare. Ma come si fa a mentire a chi sa leggerti dentro? A chi non si limita ad ascoltare le tue parole ma segue i movimenti del tuo cuore?
 
Ciao Mick.
Di nuovo silenzio.
Ha alzato lo sguardo stavolta, gli occhi pieni di lacrime. Si odia. Non sa come farti andare via… via dal cuore, dagli occhi, dalla testa, dalla mano che si accarezza piano quando scende la notte.
 
E’ visibilmente nervoso. Tu continui a cercare di farti odiare ma ogni tentativo sembra essere inutile.
 
Ti ricordi la prima volta al riformatorio?
Abbozzi un sorriso.
Lo sguardo di lui si illumina. Quanto tempo era che non ti vedeva così? Non riesce neanche a ricordarlo e tu stai lì a infliggerti pugni nello stomaco, lì, sotto quel pezzo di marmo che vi separa in modo tale che lui non veda perché vuoi provare a soffrire almeno un decimo di quello che soffre lui. E se lui viene distrutto da tutto quello che fai tu non puoi fare altro che distruggerti a tua volta. E’ tragico, degno delle migliori opere di Shakespeare ma sei diventato melodrammatico nell’ultimo periodo  e non ti importa nulla di sembrare una femminuccia. Tanto tu non senti più niente, vero Ian?
 
E’ questo il motivo dei tagli sul braccio, delle bruciature prese alla mano, dei pugni nello stomaco e delle testate contro il muro quando nessuno ti vede. Senti qualcosa solo quando ti infliggi del male fisico e paradossalmente è l’unico momento in cui sei sicuro di sentire ancora Mickey. Senti il suo dolore. Poi però ti incazzi perché sei consapevole che neanche tutte le botte del mondo ti scagioneranno dalla colpa che ti porti dietro, uccidere lentamente la persona che ami. Ti senti un mostro, sbagliato, inadeguato, cattivo.
 
You can’t fix me.
 
O se solo potesse farlo, glielo lasceresti fare. Vero? E invece no, ancora una volta gli sbatti la cruda realtà in faccia e cazzo non riesci a capire come né perché lui è lì fermo ad accettarla senza dire una parola. Senza provare a prenderti a pugni da dietro il vetro. Anzi, si commuove.
 
Passano altri cinque minuti e siete ancora lì a guardarvi di nascosto. A provare a tornare a quello stadio di clandestinità forzata che tanto vi rendeva liberi. Prima dello schianto, prima della caduta libera. Eri così fiero del modo in cui riuscivi ad amarlo, totalizzante e paralizzante allo stesso tempo. Come cazzo ci riuscivi Ian? No perché adesso ti sembra inimmaginabile provare anche solo lontanamente qualcosa per qualcuno che vada oltre il più aspro disprezzo per te stesso. E lo sai che se non ami te stesso non puoi amare nessun altro. Te l’ha insegnato lui.
 
Lo guardi di nuovo. Ci provi, muovi la bocca ma il suono non esce. Vorresti poggiare la tua mano bianca e fredda su quel vetro, come la prima volta, ma non ci riesci. Non sei più padrone di te stesso. Agganci il telefono e scappi via veloce.
 
Ian, don’t.
Un pugno sul vetro.
Ma tu sei già andato via.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Shameless US / Vai alla pagina dell'autore: ZeldaFitzgerald