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Autore: Loredana Salvatore    24/11/2015    0 recensioni
"E tra risate, confidenze e momenti di convivialità mi ritrovo a baciare colui che sa lenire le mie paure, sollevare la fatica e lavare le pupille dall’amarezza quando dal cuore emergono ricordi e immagini malinconiche".
Una storia che aiuta a comprendere il significato della parola "vivere" .
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Oggi è uno di quei freddi pomeriggi piovosi di metà Novembre.

Uno di quei pomeriggi in cui il tempo scivola via con una lentezza insopportabile.
Così mi aggiro per casa , a piedi nudi , mentre la consapevolezza di essere rimasta sola affonda nella mia mente così dolorosamente da lasciarmi senza forze. Penso.
Scrollo il capo e d’improvviso mi ricordo di quell’appuntamento, alle 16.00 in punto, con Andrea, il ragazzo conosciuto in chat, in una di quelle sere in cui rendendoti conto che gli incontri sono ormai sempre più scanditi dalla tecnologia decidi di affidarti ad essa. “Io speriamo che me la cavo” penso, mentre cerco di imbellettarmi come una diva del momento  .

Ma come prevedevo sono arrivata sul luogo del ritrovo troppo tardi. Alzo gli occhi al cielo sconsolata, mentre mi  sistemo gli occhiali da vista che mi penzolano sul naso e mi riordino i lunghi capelli corvini che nella foga della corsa si sono scompigliati. “Signorina tutto bene?” mi mormora un passante. “Sì .. tutto bene” gli rispondo. “La vedo triste – rincalza lui –  quasi smarrita. Conosco quello sguardo .. ci sono passato anch’io”. Pensando, a quanto fosse strano sentirsi compresi da uno sconosciuto, decido di accettare il suo invito a visitare il negozio Eataly della città. Così impostando il navigatore della mia auto, onde evitare pessime figure,  mi reco con lui , un distinto signore sulla cinquantina, in quello che a suo parere sarebbe stata la soluzione ai miei problemi.

Tra l’imbarazzo e lo scetticismo più totale ammiro, in un silenzio tombale, la bellezza del lungomare barese dove la calda luce dei lampioni fa da cornice ad un mare che spalanca i suoi orizzonti all’Oriente.  “Eccoci arrivati!- esulta il signore a cui non ho ancora chiesto il nome – Vedrà questo posto la sorprenderà. Un giorno mi darà ragione .. Buona fortuna signorina! Può lasciarmi qui! Lei parcheggi pure”. “Buona fortuna?! Ma lei non mi accompagna in negozio?” gli rispondo io pensando che in realtà avesse solo bisogno di un passaggio. “No signorina .. meglio per lei che ci vada da sola” risponde lui. Così pensando a quanto fossi stupida a fidarmi della gente, dopo essermi accostata sul ciglio della strada per farlo scendere, decido di fare marcia indietro e di rientrare nel mio umile appartamento.

Rientro, il cucchiaio abbandonato nella minestrina ormai fredda, la mela sbucciata e lasciata li, sulla tovaglia ,  come una natura morta .. ed io così immersa nei miei pensieri. Spengo le luci in tutta casa e mi lascio cadere sul letto. Sdraiata su un fianco sento le palpebre farsi pesanti ed il sonno calare dolcemente.

Sono le ore 8,30 in punto e un fioco raggio di sole attraversa le fessure delle tapparelle della mia stanza.
Un nuovo giorno ha inizio con i ricordi della sera ormai sbiaditi, quasi onirici.
Dopo essermi preparata e aver indossato il mio solito cappottino rosso che ben si addice con le mie gote decido di ascoltare il consiglio di quello sconosciuto. Infondo tutti parlano di Eataly  ed io sarò una delle poche che pur avendolo in città non l’ha ancora visitato.

Giunta d’innanzi al maestoso ingresso dello store  sento una voce famigliare che mi dice “Buongiorno signorina!!”. Così spostando il mio sguardo sull’ala destra dell’ingresso  noto lo strano signore, della sera precedente, dietro una bancarella completamente vuota. “Buongiorno a lei! – rispondo io – Mi scusi ma cosa vende? Non vedo nulla sulla sua bancarella!”. “Vendo occasioni” – risponde .  “Mi scusi?” – rincalzo io.  “Vendo occasioni “  - risponde lui quasi infastidito “Quante volte vuole che glielo ripeta?!” . “ Si ma che tipo di occasioni?” – rispondo nuovamente io incuriosita . “L’occasione che troverà entrando in negozio”-  risponde lui scrollando il capo quasi a supplicarmi di seguire il suo consiglio. Così tra lo stupore e la curiosità mi addentro in un mondo di sapori e colori, un incrocio di sguardi, culture e tradizioni che si intersecano in nome del gusto. Eccomi qui. Incantata. Immobile d’innanzi alla panetteria . 

Tutto in torno, il gioco delicato dei profumi che si rincorrono nell’aria invade la sfera dei ricordi d’infanzia . Riconosco sapori nuovi, fragranze antiche e lontane appartenenti ad un’Italia che ho sempre desiderato visitare. “Tutto bene?” – mi chiede un ragazzo dai tratti nordici. “Si tutto bene  .. diciamo che sono una persona a cui piace assaporare non solo con il palato ma anche con l’olfatto” – rispondo.  “ A chi lo dice!! Quando si entra in posti come questi si ha sempre l’imbarazzo della scelta .. io non so mai cosa prendere. E sa qual è il bello? Che qui puoi assaporare l’Italia”. “Uh .. mi sembra di aver appena conosciuto un poeta!” - esclamo io sorridendo mentre mi lascio abbagliare dal suo sorriso. “No ma dico sul serio  – rincalza lui –  scommetto che è la prima volta che viene qui. Sa io sono guida turistica e  ogni qualvolta una nave approda mi reco qui con il mio gruppo di turisti. Qui può trovare  il tartufo d’Alba, i casoncelli bergamaschi,  la porchetta di Ariccia, il pistacchio di Bronte ed il moscato d’ Asti . E’ come fare il giro dell’Italia in un giorno! Oggi in quale regione vorrebbe essere?”.   “Mmm … in Emilia Romagna. E dammi del tu. Comunque piacere Ivana!” – rispondo. “Piacere Alessandro” – risponde lui.
E mentre ammiro, la danza sinuosa dei suoi occhi che disegnano sguardi , mi ritrovo con una deliziosa piadina, con prosciutto crudo, culatello, salsiccia e squaquarone,  tra le mani. La giornata trascorre velocemente , troppo velocemente. E tra risate, confidenze e momenti di convivialità mi ritrovo a baciare colui che sa lenire le mie paure, sollevare la fatica e lavare le pupille dall’amarezza quando dal cuore emergono ricordi e immagini malinconiche.

Lui è oggi mio marito.

E pensare che ho sempre costruito e immaginato, amori e affetti che non sono mai esistiti , cercando di lenire il dolore tagliente che si prova quando ci si sente soli. Ho sempre cercato di nascondermi dietro uno stupido monitor per conoscere gente che spesso si rivelava fittizia. Ma il mondo , il mio mondo , l’ho conosciuto varcando le mura di casa e rifugiandomi “nell’ aeroporto del gusto” dove oggi , all’ingresso campeggia una dedica con cui, lo strano signore che vendeva occasioni, ha voluto suggellare l’amore di una ragazza, sola, con una guida dal nordico aspetto. 

“Farò della mia anima uno scrigno , per la tua anima , del mio cuore una dimora, per la tua bellezza, del mio petto un sepolcro per le tue pene. Ti amerò come le praterie amano la primavera, e vivrò in te la vita di un fiore sotto i raggi del sole. Canterò il tuo nome come la valle canta l’eco delle campane; ascolterò linguaggio della tua anima come la spiaggia ascolta la storia delle onde”.

Spero che questa breve storia vi sia piaciuta. In ogni caso vi invito a farmi sapere la vostra opinione anche con una minuscola recensione. A presto.
   
 
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