Il vento soffiava dolce sulla verdeggiante collina come una carezza sulle due figure sedute sul prato. Erano felici e ridevano, guardando le nuvole e indicandole, come se giocassero a dire che forma sembravano avere. «Guarda quella! Sembra panna montata!» La ragazza rideva dolcemente, puntando il cielo col dito. «Come al solito pensi solo al cibo, eh? Guarda quella piuttosto che sembra il mio cappello.» Il ragazzo si era sempre divertito a stuzzicarla un po', quello era il suo modo per dimostrarle che le voleva bene. «Anche tu sei sempre il solito allora! Hai sempre i cappelli per la testa.» Il ragazzo allora prese il suo cilindro e lo mise in testa alla ragazza a cui sprofondò nella piccola testa. «Chi è adesso che ha i cappelli in testa, eh?» «Ma questo non vale! Che razza di gioco di parole è?» Ridendo cercò di tirarsi un po' sù il cilindro almeno per vedere, ma subito lui glielo rimise giù, tenendo la mano su di esso. «Eh no, non provarci. Se lo togli, non ti dò più i biscotti» «Cosa c'entrano adesso i biscotti? Dai, sei cattivo!» Alla ragazza era sempre piaciuto comportarsi in modo infantile, e anche mangiare biscotti. «Te lo tolgo solo ad una condizione» «Evvai! Quale? Farò di tutto per i biscotti!» «Ah, tutto? Allora chiudi gli occhi.» «Perché? Tanto con questo coso in testa non ci vedo comunque.» «Fidati di me.» La ragazza arrossì nel sentire quelle semplici tre parole e ubidì; qualsiasi cosa sarebbe successa, lei si fidava di lui. Non sentiva più il cilindro sulla testa, ma le calde labbra del ragazzo dove prima c'era il cappello e aprì di colpo gli occhi. Tra tutte le cose che lui poteva fare, non si aspettava certo un bacio e, invece, lui la prese tra le braccia e la strinse come nessuno aveva fatto mai con lei. Voleva farla sentire amata, voleva farla sentire sua, ma lei non sapeva cosa pensare. «I-io non capisco.» «Non credo ci sia molto da capire.» Lui le sorrise, un po' per rassicurarla, un po' perché era felice. Lei lo guardava, arrossendo bruscamente, e lui la riabbracciò molto forte, più di prima. Non servivano ulteriori parole per capirsi, il silenzio e i gesti di dolcezza dicevano giá tutto. Si erano sempre voluti bene e se ne sarebbero voluti per sempre.