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Autore: Lily Sayuri    24/11/2015    0 recensioni
[...] era in mezzo alla folla di genitori e ragazzi assiepata nella puzzolente sala bar della Gilda di Fairy Tail ai piedi del palco, aspettando che il Master di Sabertooth, Sting Eucliffe, annunciasse chi era diventato di classe S.
Aveva i palmi delle mani sudaticci per l'ansia e non riusciva a seguire il discorso del Master. Sapeva che non sarebbe mai riuscita a passarlo, ma comunque era in preda all'agitazione.
«...la persona che ha passato l'esame di classe S è...» ruggì Sting nel microfono scatenando una ola.
I momenti più importanti della giovinezza dei figli dei nostri personaggi preferiti di Fairy Tail, tutti in una raccolta di One Shot.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!
Grazie per aver aperto questa storia e grazie ancora di più se siete ancora qui a leggere queste note. Questa è il seguito di una storia che ho inventato, ma non ho mai scritto (sì ho diversi problemi xD), quindi c'è bisogno di chiarire alcune cose: la storia precedente era sull'esame di classe S dei figli di Natsu, Lucy, ecc. ecc. e questa storia si apre con la premiazione di colui o colei che l'ha passato.
Inoltre, come potrete avere già capito, la storia si basa su personaggi OC che ho già in parte descritto in altre storie (potrete trovarle, se volete, sul mio profilo, ma se non volete, non importa: non vi servono a capire questa storia) e so che nessuno si ricorderà mai i vari nomi. Quindi all'inizio di ogni capitolo metterò un elenco dei personaggi presenti nel capitolo con alcune loro caratteristiche, nel modo più conciso possibile.

In questo capitolo ci sono:

Kiku Akatsuki: figlia di Ren Akatsuki e Sherry Blendy, Doll Attack magic.

Ultear Fernandes: figlia di Gerard Fernandes e Erza Scarlet, Riequip magic.

Tsubake Redfox: figlia di Gajeel Redfox e Levy McGarden, Dragon Slayer del Ferro.

Aoi Fullbuster: figlio maggiore di Gray Fullbuster e Juvia Lockser, Devil Slayer del Ghiaccio e Water magic.

Yuki Fullbuster: figlia minore di Gray Fullbuster e Juvia Lockser, Water magic.

Ryuu Dragneel: figlio di Natsu Dragneel e Lucy Heartfilia, Dragon Slayer del Fuoco.

Takara Lohr: figlia di Rufus Lohr, Memory magic.

Scusate per la lunghezza di queste note, ora vi lascio alla storia ^-^
Buona lettura (se ci siete ancora).


 

Friends

Cap. 1, ovvero come iniziò tutto


Kiku Akatsuki era in mezzo alla folla di genitori e ragazzi assiepata nella puzzolente sala bar della Gilda di Fairy Tail ai piedi del palco, aspettando che il Master di Sabertooth, Sting Eucliffe, annunciasse chi era diventato di classe S.
Aveva i palmi delle mani sudaticci per l'ansia e non riusciva a seguire il discorso del Master. Sapeva che non sarebbe mai riuscita a passarlo, ma comunque era in preda all'agitazione.
«...la persona che ha passato l'esame di classe S è...» ruggì Sting nel microfono scatenando una ola  «Kiku Akatsuki di Blue Pegasus!»
Kiku si mise ad urlare, mentre attorno a lei esplodeva il rumore. C'era chi si lamentava, chi diceva che ci doveva essere stato un errore e chi credeva che fosse tutto uno scherzo, ma a lei non importava. Aveva vinto!
Nessuno avrebbe scommesso su di lei neanche un soldo, ne era cosciente: Kiku aveva sì un potere ed un cervello niente male, ma era una codarda e si metteva a piangere per qualsiasi cosa. Per di più lei non era neanche tra i favoriti; aveva vinto la caccia al tesoro insieme alla sua compagna Ultear Fernandes, ma non era arrivata neanche tra gli ultimi tre del torneo ad eliminazione.
Però gliel'aveva fatta vedere!
«Kiku, vieni quassù, vogliamo un discorso!» disse Sting sorridendo soddisfatto, nonostante nessuno della sua Gilda fosse passato.
La ragazza zoppicò con il cuore gonfio di felicità verso il palco (durante la prima prova si era slogata una caviglia e non era ancora guarita, nonostante le cure di Wendy) e ci salì sopra con un po' di fatica.
«Se ti metti a frignare, ti spacco il naso!» la minacciò Ultear con un gran sorriso sul volto, vedendo che si asciugava una lacrima.
Kiku tirò su con il naso e ridacchiò cercando di non piangere, ripensando a quello che era successo qualche giorno prima.

«Se ti metti a frignare, ti spacco il naso!» ringhiò Ultear infuriata «È colpa tua se siamo in questa situazione!»
Stavano camminando in uno dei tanti boschetti che costellavano Tenrou Island, litigando come al solito, quando all'improvviso erano precipitate letteralmente nel nulla. Dopo qualche secondo di caduta, si erano fermate a mezz'aria nel bianco abbacinante.
«M-ma io ho paura!» si lagnò Kiku tappandosi gli occhi già pieni di lacrime «Soffro di vertigini!»
«C'è qualcosa di cui non soffri, tu? Aracnofobia, claustrofobia,... comunque sei più intelligente di me, quindi trova un modo per uscire da questa roba» disse, cercando di attirare la sua attenzione. Inutile: la ragazza stava singhiozzando con gli occhi nascosti dalle mani.
Ultear sospirò e mormorò, cercando di essere più gentile: «Kiku...» in qualche modo riuscì ad avvicinarsi e le mise una mano sulla spalla «Guardami.»
«Ho paura!» la sua voce era ovattata dalle mani che continuava imperterrita a tenere davanti agli occhi.
«Hai paura anche di me? Non dirmi di sì, altrimenti quel pugno ti arriva davvero» fece minacciosa «Forza, guardami!»
Kiku tolse lentamente le mani dalla faccia e la fissò negli occhi.
«Brava» continuò a sussurrare Ultear «Ora tieniti  forte a me, così non cadi»
Iniziò a frugare in una tasca con una mano, mentre con l'altra la sorreggeva da sotto le ascelle.
«Cosa stai facendo? Non mi lasciare!» strillò lei afferrandole il braccio nel panico.
«Sto solo prendendo un fazzoletto così ti asciughi quelle lacrime» disse nel tono sommesso con cui si parla agli animali spaventati, tirandolo fuori «Non dovresti piangere così spesso, non serve a niente» disse cercando di distrarla dal vuoto che c'era sotto di loro «Piuttosto che autocommiserarti, dovresti affrontare le tue paure con coraggio e distruggerle. Solo che non possiamo distruggere questa roba per quel che ne sappiamo, quindi abbiamo bisogno che tu pensi a come tirarci fuori di qui. Ce la puoi fare?»
Kiku annuì titubante, sempre fissandola negli occhi.
«Perfetto. Mentre tu ci rimugini sopra, io ti tengo, sono forte io, sai? Certo che lo sai, ti ho portato in spalla quando Himeko ti aveva pietrificata...»
«C'è un puntino nero lì che si avvicina sempre di più» la interruppe Kiku indicandoglielo «Sarà quella l'uscita?»
«Vediamo» replicò lei «Mettimi un braccio attorno alle spalle, così mi posso girare»
Il puntino nero ben presto divenne una porta che si avvicinava sempre più velocemente.
Quando fu davanti a loro si fermò con uno scatto, come se aspettasse di essere aperta.
«La apro?» le chiese Ultear.
«Tanto non possiamo restare qui per sempre, no?» rispose debolmente Kiku dopo averci pensato un attimo.
L'altra prese la maniglia e la spalancò con uno strattone.
Dentro si vedeva solo buio.
«Entriamo?» domandò Ultear «Oh già. Tu hai paura del buio»
Kiku fece un sospiro tremulo fissando con gli occhi dilatati dalla paura le profondità del nulla nero che c'era dall'altra parte.
«Entriamo» disse con una voce stranamente ferma.
Fecero un passo nel buio e si ritrovarono nel boschetto in cui erano prima.

«Prima di tutto, vorrei ringraziare Ultear» iniziò a dire Kiku con voce tremolante «Se non fosse stato per lei, starei molto meglio e riuscirei a camminare, ma non sarei neanche arrivata qui, quindi grazie. E poi, strano ma vero, mi ha anche insegnato qualcosa...»

Tsubake Redfox sgomitò verso l'uscita, nauseata, mentre Ultear urlava una risposta (probabilmente un insulto).
Non ce l'aveva con Kiku, anzi. Quando aveva iniziato la prima prova era stata motivata, aveva voluto vincere, ma poi erano successe troppe cose perché gliene importasse ancora qualcosa.
«Non posso credere che mio fratello sia cotto di te! Una un po' più normale non poteva proprio trovarsela, eh?» aveva detto Yuki Fullbuster, sorella minore di Aoi Fullbuster durante la prima prova.
Da quel momento, Tsubake non era riuscita più a pensare all'amico di una vita nello stesso modo.
Prima non era riuscita a crederci: «Aoi... ma come è possibile? Sei sicura che parliamo della stessa persona?» aveva mormorato dopo una serie di imprecazioni più o meno volgari.
Poi era passata allo stadio dello sconforto: «Perché proprio me? Non poteva scegliersi una di quelle ragazze tanto carine e perfette che si vedono in paese e lasciarmi in pace?»  aveva domandato.
Subito dopo erano arrivati i sensi di colpa, così forti che non era neanche riuscita a guardarlo in faccia quando si erano incontrati durante la prima prova e si era fatta battere come una schiappa.
Infine era diventata gelosa. Quando l'aveva visto abbracciare Takara Lohr, la sua compagna di team, sulla spiaggia, aveva sentito il sangue ribollirle nelle vene per la rabbia. Lui non aveva mai abbracciato nessuno di sesso femminile che non conoscesse da più di una decina di anni. Non aveva mai abbracciato lei. E Tsubake la vedeva alla Gilda da quando aveva ancora il pannolino addosso. Quindi le era sorta l'inevitabile domanda: “Ma lui non era cotto di me?”
Insomma, per colpa sua si era fatta prendere in giro da Yuki («Ha delle tue gigantografie in bikini attaccate sui muri della sua stanza e si è anche fatto un cuscino a grandezza naturale con le tue sembianze. Penso che ci dorma assieme tutte le notti») e soprattutto si era fatta battere da Aoi. Aveva idea di quanto fosse stato umiliante? Probabilmente suo padre l'avrebbe diseredata per quello!
Da quel momento in poi, Tsubake non gli aveva più rivolto parola. O almeno così si era ripromessa di fare, se non fosse stato per il torneo ad eliminazione, la seconda prova. Infatti erano stati scelti come prima coppia di sfidanti (lei aveva il forte sospetto che ci fosse lo zampino di Laxus, il Master di Fairy Tail da quando Makarov era andato in pensione. Se lo vedeva già con il suo solito ghignetto bastardo) e tutto era ritornato a galla. Lo aveva attaccato con tutta la forza che aveva, in parte per redimersi agli occhi di suo padre, in parte per umiliarlo davanti a tutti.
Lui le aveva chiesto il perché di tutto ciò e lei gli aveva sbattuto in faccia tutta la sua gelosia. Allora Aoi era diventato freddo – più del solito – e aveva contrattaccato con la stessa ferocia. Le aveva detto che non aveva alcun diritto di essere gelosa e che lui abbracciava chi gli pareva.
Alla fine, dopo un litigio furibondo, si erano entrambi ritrovati a terra, senza riuscire più a rialzarsi ed erano stati entrambi squalificati dall'esame.
Non solo si era praticamente dichiarata ad un ragazzo davanti a tutti i suoi amici e la sua famiglia, ma si era anche fatta battere così facilmente per la seconda volta di fila!
Per la vergogna, Tsubake non era più uscita dall'infermeria per il resto della seconda prova, restando in compagnia di una Polyushka più burbera che mai. Poi però era arrivata sua madre, Levy, a chiamarla per la cerimonia di chiusura ed era dovuta andare, anche se sapeva già che non sarebbe mai passata al livello S.
Quando era arrivata lì, aveva visto Aoi e Takara vicini, come sempre, e aveva sentito il sangue ribollirle nelle vene un'altra volta. Aveva cercato di ignorarli, ma lui aveva visto Tsubake e aveva passato un braccio attorno alla vita della ragazza e le aveva lanciato un sorrisetto. Come se non bastasse, subito dopo Aoi le aveva dato un bacio sulla guancia ed era stato allora che Tsubake non ci aveva più visto ed era andata fuori, nauseata.
La porta della Gilda si aprì lentamente.
“Se è Aoi che è venuto a fare lo stronzo e a vantarsi della sua nuova ragazza, lo picchio” pensò Tsubake già preparandosi all'attacco.
«Pensavi che fossi Aoi, vero?» chiese Ryuu Dragneel uscendo dal portone con un sorriso allegro sul volto pieno di graffi.
«Che vuoi?» chiese lei guardandolo ostile.
«Solo congratularmi con te per i nuovi sviluppi amorosi» rispose con un ghigno «A quando le nozze, signora Fullbuster?»
Tsubake digrignò i denti come un cane rabbioso.
«Vuoi la rissa?»
«Può darsi. Sai, quando una ragazza è nervosa, bisogna farla scaricare perché se no si tiene tutto dentro e sta peggio»
«E con questo? E poi io non sono nervosa!»
«Voglio dire che puoi sfogarti!» disse Ryuu con un sorriso spavaldo, indicando sé stesso.
«Lascia perdere, ti distruggerei. E poi sei già abbastanza messo male così» rispose Tsubake osservando critica il gran numero di taglietti che si era procurato combattendo contro Kichiro.
«Senti chi parla! Qui c'è bisogno di una bella rissa come ai vecchi tempi»
Lei lo guardò scettica.
«E comunque questa immensa fonte di conoscenza sul nervosismo delle ragazze da dove ti viene?»
«Ultear qualche volta può essere decisamente spaventosa» fece lui allegro «e quindi ci siamo messi d'accordo: quando è nervosa, ci picchiamo a vicenda a patto di non usare i nostri poteri, così lei si scarica e io mi diverto. Allora, vuoi provare?»
Lei lo guardò impassibile per qualche secondo.
«No» disse lapidaria, girandogli le spalle e cominciando ad andarsene.
«Cos'è hai paura?» la prese in giro lui «Guarda che mi so difendere, io! O forse è perché sono il migliore amico di Aoi? Eh già sono proprio l'amico dello stronzo che ti ha tradit...»
Le sue parole furono interrotte dal pugno di Tsubake che  lo centrò in pieno viso.
«Non. Mi. Ha. Tradita» ringhiò lei.
«Ah già!» fece Ryuu giulivo, liberandosi dalla sua presa «Come avrebbe potuto? Non avete neanche fatto in tempo a mettervi insieme!»
Tsubake caricò un altro pugno, accecata dall'ira.
«STAI ZITTO!»
Ryuu lo schivò facilmente e le fece lo sgambetto, facendola rovinare a terra.
Mentre cadeva, Tsubake lo prese dal davanti della casacca e lo portò giù con lei, finendo per rotolare insieme sul pavimento.
La ragazza riuscì ad atterrarlo, a sedersi sulla sua schiena e a premere le dita dentro ad uno dei tagli più profondi, strappandogli un urlo soffocato. Ryuu iniziò a prendere a calci l'aria, cercando di beccarla. Poi riuscì a liberare un braccio e le diede un violento schiaffo sulla coscia più vicina distraendola, così che riuscisse a divincolarsi dalla sua presa.
Tsubake vide un rivolo di sangue scorrergli dal labbro.
Ryuu le diede un pugno in pancia e lei rispose con un calcio diretto alla sua faccia.
«Vai così! Immagina che io sia Aoi!» strillò lui sorridendo e schivando una ginocchiata diretta al cavallo dei suoi pantaloni.
All'improvviso,  Tsubake si accasciò per terra, prendendosi la testa tra le mani.
«E ora che c'è, Tsu-chan? Ti ho fatto troppo male?» chiese il ragazzo inginocchiandosi accanto a lei e passandosi una manica sulla faccia, pulendosi dal sangue.
«No. Non è giusto!» mormorò lei.
«Che cosa?»
Tsubake alzò la testa e Ryuu si accorse, con suo sommo imbarazzo, che aveva gli occhi pieni di lacrime.
«Non è giusto che me la prenda con te, quando quello che meriterebbe tutti i pugni di questo mondo è Aoi!» frignò guardando i numerosi lividi sul viso dell'amico e sentendosi un verme.
«Ma ti ho detto che per me va bene!»
«Non va bene per me, capisci? È quello stronzo che deve pagarmela, non tu!»
«Ho capito» sospirò il ragazzo abbracciandola.
Per un po' stettero in silenzio, stretti l'uno all'altra.
«E io che speravo di fare un po' a botte con qualcuno... questo esame è stato un mortorio!» disse Ryuu affranto «Almeno questa rissa ti ha fatto un po' stare meglio?» chiese sorridendole.
Tsubake sorrise debolmente.
«Un po'... poco però» gli diede un pugno giocoso sulla spalla «Hai detto che questo esame è stato un mortorio? Ma se ti sei fatto battere da Kichiro!»
«Ha barato»
«Sì, come no!» rise lei per la prima volta dall'inizio dell'esame «Sai cosa? Questa volta non voglio essere infantile, quindi andrò da Aoi, gli chiederò scusa e gli dirò che non mi importa assolutamente di lui e di Takara e che spero che si sposino, vadano a vivere insieme e che abbiano un esercito di marmocchi»
«Come sei falsa» sospirò Ryuu «Non ti basta dirgli che ti urta vederli insieme e che ti piace?»
Tsubake si alzò di scatto e si passò le nocche scorticate sul viso facendo una smorfia.
«A me lui non piace! È lei che mi da fastidio! Ora vado a cercarlo» fece un gran sorriso, gli girò le spalle e si avviò verso l'altro capo del corridoio.
«Hai sentito?» chiese Ryuu quando se ne fu andata «Se continuerà a dire tutte queste balle diventerà ancora più bassa di te»
Ultear Fernandes sgusciò fuori dalla porta della sala e si inginocchiò accanto a lui.
«Non sono bassa!» protestò dandogli uno scappellotto leggero dietro la nuca «Come facevi a sapere che ero là dietro?»
Prese un fazzoletto e lo poggiò sul labbro rotto per asciugare il sangue che aveva ripreso a scorrere.
Poi iniziò a passargli le dita piccole tra i capelli biondi scompigliandoglieli.
«Il tuo odore» Ryuu fece un enorme sorriso che ricordava tantissimo quello del padre «Oggi profumi particolarmente di quell'orribile tè alla menta che continui a bere»
«Dovevo pur fare qualcosa mentre aspettavo che la finiste di picchiarvi e Mira me ne ha offerto una tazza» disse scrollando le spalle «A proposito: dovrei essere gelosa, sai? Non puoi farti picchiare dalle altre donne, posso farlo solo io!» lo prese in giro con un piccolo sorriso che le aleggiava sulle labbra.
Passò ad accarezzargli la guancia e gli zigomi.
«Meno male che non lo sei, allora» rispose Ryuu scostandole la frangia con il naso e posandole un bacio leggero sulla fronte.
Ultear poteva sentire il suo calore attraverso i vestiti.
«Potrei diventarlo» mormorò posando le labbra sulle sue.
Da quel momento in poi, nei loro pensieri non ci fu più posto né per Aoi né per Tsubake.

Aoi era seduto sul tetto della Gilda a godersi il fresco della sera. Nonostante fosse metà gennaio e stesse nevicando, il ragazzo non sentiva freddo grazie ai suoi poteri da Devil Slayer.
All'improvviso sentì la portafinestra del terrazzo sotto di lui sbattere e si sporse oltre al bordo del tetto per vedere che cosa fosse successo.
Tsubake ricambiò il suo sguardo da sotto in su con le guance rosse per il freddo.
«Sapevo che saresti stato lì» sbuffò contrariata «Si gela!»
Si soffiò sulle dita per scaldarle un po'.
«Che cosa vuoi?» chiese Aoi freddo.
Lei si bloccò di scatto e rivolse di nuovo gli occhi verso di lui fulminandolo con lo sguardo.
«Innanzitutto, ringraziami perché non sono ancora venuta lassù a farti il culo. E poi ti volevo parlare, scendi giù di lì»
«Puoi parlarmi anche da così»
Aoi si sdraiò di nuovo sulle tegole piene di neve e iniziò a muovere le braccia e le gambe per fare un angelo.
«Vieni subito qui! Voglio parlarti come si deve!» la voce della ragazza si alzò irata nell'aria gelida della sera.
«Vieni a prendermi allora» replicò lui strafottente.
Tsubake tacque per un po', ma Aoi sapeva che era ancora lì, probabilmente lo stava maledicendo nei modi più volgari possibili. Infatti, Tsubake odiava le altezze e odiava ancora di più i posti in alto pieni di ghiaccio su cui poteva scivolare e cadere.
«Come sei noiosa» sospirò scendendo giù dal tetto con un balzo.
«Non dovresti saltare giù così, avresti potuto farti male...» mugugnò lei piano, ma Aoi fece finta di non averla sentita.
«Insomma che cosa vuoi? Stai sprecando il mio tempo prezioso» esclamò lui platealmente facendo un sorrisetto.
Alla ragazza venne un'improvvisa voglia di cancellarglielo dalla faccia a suon di ceffoni.
«Lascia perdere! Forse ti volevo chiedere scusa, ma magari non te le meriti, dato che sei sempre il solito povero stronzo!» scoppiò lei girandogli le spalle e camminando a grandi passi verso la portafinestra «Non vali neanche il tempo che ho passato qui a morire di freddo! Me ne vado! Buona vita con Takara la pazza!» sputò il nome come se fosse una orrenda parolaccia.
Aoi si voltò a guardare il paesaggio innevato per non vederla sbattere la portafinestra e andare via.
Sentì il tonfo della porta che sbatteva e il vibrare dei vetri e sospirò, chiudendo gli occhi.
«Certo che siete proprio melodrammatici voi due!» disse una voce allegra da dietro le sue spalle «Tsubake ha quasi rotto la finestra e poi ha tirato un pugno al muro. Mi ha quasi beccata!»
Takara Lohr camminò silenziosamente sulle piastrelle coperte di ghiaccio e si appoggiò con i gomiti sulla balaustra della terrazza, accanto ad Aoi.
«Fammi indovinare, magia della mimetizzazione» replicò lui neutro.
Takara scrollò le spalle.
«Kurohebi1 è un vecchio conoscente di mio padre»
«Non dovresti origliare discorsi che non ti riguardano» disse piattamente.
«Beh fino a prova contraria, fino a quando penserà che sono la tua ragazza e fino a quando mi chiamerà pazza, i vostri discorsi riguarderanno anche me»
Gli sorrise schietta, mostrandogli gli incisivi leggermente separati ed Aoi sbuffò alzando gli occhi al cielo.
«Lo sai che sono già impegnata, vero?» chiese lei, improvvisamente seria.
«Cosa?»
«Lo sai che sono già impegnata, vero?»
«Io... certo che lo so! E sono così felice per voi!»
«Allora di a Tsubake che tra di noi non c'è niente» disse, ferma.
«Io pensavo... e se magari le dicessimo che stiamo insieme? Così lei magari si ingelosisce e...»
«E cosa? E si confessa?» rise sarcastica «La conosci da più tempo che me e lo sai che non lo farà mai. È troppo testarda per farlo e lo sei anche tu» affermò con cruda onestà «Devi andare da lei, scusarti e dirle che ti piace decentemente. Tira fuori le palle, fare lo stronzo non ti faciliterà le cose!» scoppiò a ridere, improvvisamente allegra, e gli tirò un pugno sulla spalla.
«Io non faccio lo stronzo...» mugugnò Aoi offeso.
«Non le hai neanche dato la possibilità di scusarsi!»
Takara lo fulminò con lo sguardo incrociando le braccia.
«E va bene! Lo farò!» sospirò il ragazzo.
«E bravo il mio piccolo ghiacciolo!» esclamò lei abbracciandolo e scompigliandogli i capelli scuri con il pugno.
«Mi stai stritolando!» urlò Aoi con la voce soffocata dalla sua giacca «Non riesco più a respirare!»
Dopo essersi staccato da Takara e aver preso un bel respiro, disse: «Tu non sei pazza. Ti dovrebbero chiamare Takara la lunatica!»


1: Ve lo ricordate il tipo con la faccia da serpente che si mimetizzava ai Grandi Giochi Magici? Quello che ha distrutto il calzino del tizio-cane? Ecco, è lui.



Angolino di Lily:
Salve!

Grazie per essere arrivati alla fine di questo capitolo ^-^

Ci sono diverse cose da spiegare (di nuovo); se volete saltare questa parte di spiegazione, non vi giudicherò: farei lo stesso anche io nei vostri panni xD.

L'esame, a cui partecipavano Fairy Tail, Sabertooth, Lamia Scale e Blue Pegasus, si teneva a Tenrou Island ed era strutturato in due prove: una era una caccia al tesoro a coppie in cui si doveva trovare Mavis (hanno vinto Ultear e Kiku) e l'altra era un torneo ad eliminazione. Il vincitore o la vincitrice di questo torneo apparirà in seguito.

Forse vi sarete chiesti perché Kiku – che non è la protagonista principale della storia –, non essendo la più brava maga di tutti ed essendo arrivata prima solo ad una prova, sia comunque passata alla classe S. Il primo motivo è perché i giudici (i Master di tutte le Gilde partecipanti insieme a Yajima) giudicavano solo la prestazione di un concorrente e non la classifica. Il secondo motivo è che i giudici non consideravano tutti gli altri partecipanti (tra i quali alcuni erano anche più potenti di Kiku) abbastanza maturi per portare a termine missioni di livello S da soli. Insomma, sarebbe stato come dare il livello S a Natsu all'inizio del manga, avrebbe fatto un casino assurdo! La missione a Garuna sarebbe stato un fiasco se non ci fossero stati anche gli altri. Ovviamente i Master non vogliono buttare Kiku tutta sola in una missione di classe S, io vedo la classe S più come un incarico simbolico (vedi Mirajane).

Ho chiamato questa storia “Friends” perché francamente non sapevo proprio come chiamarla xD Inutile dire che la trama non ha niente a che vedere con il telefilm “Friends” perché molti di loro sono amici da una vita (ad esempio Tsubake e Ryuu), ma ci sarà in comune solo il fatto che ogni capitolo (a meno che non ne divida uno in due) sarà una storia a sé stante, solo con i personaggi e qualche elemento costanti.

Aoi Fullbuster è un idiota. Spero che l'abbiate capito. Avete presente la cotta più potente di tutta la vostra adolescenza? Ecco, Tsubake per lui era quello. Solo che Aoi è troppo orgoglioso per ammetterlo ed è arrabbiato con lei perché non ha avuto neanche il tempo di dichiararsi – non che lo avrebbe fatto presto, comunque – che lei è già subito gelosa. Lui non è come una persona normale che si mette ad urlare per la rabbia, lui quando è arrabbiato fa lo stronzo. Ed ecco perchè in questo capitolo è così ^-^

Si aprono le scommesse sulla
"persona speciale" di Takara xD

Spero di aver chiarito tutto.

Se avete dei dubbi scrivetemi pure una recensione, oppure potete contattarmi sul mio
profilo facebook da autrice. Ovvio, se non avete dubbi ma mi volete comunque scrivere una recensione o un messaggio ne sarei felicissima *^*

Non so quando riuscirò a postare il prossimo capitolo perché sta finendo il trimestre e non so quanto riuscirò a scrivere. Cercherò di farmi sentire il più presto possibile ^-^

Alla prossima

Lily

  
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