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Autore: KRoad    01/03/2009    0 recensioni
Tra i monti del mondo, alte vette, tanto alte che nessun uomo vi aveva mai messo piede se guardavi bene, se aguzzavi la vista, potevi vedere piccoli tetti, stradine, campi. Tutti lineari. Le strade corrono dritte dritte, le case tutte uguali, uguale dimensione, forma uguale, si stagliano sui loro lati.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La nonnina si sedette sul letto del nipotino

La nonnina si sedette sul letto del nipotino. La tenue luce di una candela illuminava entrambi. Si sorrisero. Era il loro piccolo segreto. Di notte quando tutti dormivano e le luci elettriche e seriche che illuminavano il mondo si spegnevano la nonnina si intrufolava nella camera del suo nipotino, si sedeva sul suo lettino e con voce fioca e calda iniziava a raccontare...

 

Tra i monti del mondo, alte vette, tanto alte che nessun uomo vi aveva mai messo piede se guardavi bene, se aguzzavi la vista, potevi vedere piccoli tetti, stradine e campi. Tutti lineari. Le strade corrono dritte dritte, le case tutte uguali, uguale dimensione, forma uguale, si stagliano sui loro lati. Piccoli lampioni, alla distanza precisa di dieci passi ciascuno illuminano la città quando la sera scende dai monti. La campagna intorno alla città è divisa in tanti quadrati tutti esattamente della stessa misura. Uno per ogni abitante di Kibthick.

Alle sette precise gli abitanti di Kibthick escono in strada per iniziare a svolgere le mansioni della giornata e tutti alle sette precise di sera rientrano nelle rispettive case. Le donnine col la loro gonnellina giallo chiaro, camicetta bianca e un maglioncino panna, solo durante l'inverno. Gli omini coi loro pantaloni marrone, panciotto giallo e giacchetta nera, solo durante l'inverno. Ed i bambini...beh di bambini non ce ne sono.

Tutti alle sette, fuori in strada, su linee ben dritte si dispongono, e tutti dritti dritti vanno al Grande Palazzo che si trova nel centro di Kibthick e vi passano tutta la giornata, no non tutta solo fino alle sette, facendo nessuno sa bene cosa.

Ickbith ogni giorno puntale alle sette era fuori casa ed ogni sera puntale alle 7 vi ritornava. Un giorno però successe una cosa terribile, nessuno a Kibthick se la sarebbe mai aspettata.

Ickbith in una soleggiata mattina uscì di casa alle 7,01. Le 7,01? Che ora era mai quella? Come era potuta succedere una cosa del genere? Si incamminò lungo la strada dritta dritta ma non lento lento e calmo calmo come tutti gli omini e le donnine, affrettò il passo per recuperate il tempo perduto. E si accorse, per la prima volta, delle strade dritte dritte, delle case di uguale dimensione e di forma uguale, dei lampioni alla distanza di dieci passi ciascuno. Si accorse degli omini tutti uguali, in fila indiana, e delle donnine, tutte uguali in fila indiana. Si accorse che anche lui era tutto uguale come loro. Dentro il Grande Palazzo passò davanti ad una finestra e si accorse dei campi tutti uguali, uno per ognuno di loro. Si accorse, poi, che mancava qualcosa. Un silenzio assordante avvolgeva tutto e tutti. Scosse la testa per scacciare quel strano non so che e iniziò a fare quello che faceva ogni giorno. Ma cosa faceva lui ogni giorno?

Alle sette precise quella sera rientrò a casa.

La mattina seguente Ickbith alle sette precise uscì di casa e si inserì nella lunga fila di omini, uguale tra gli uguali. Una donnina era in fila accanto a lui

Salve!”

Il silenzio inghiottì le sue parole e tutti continuarono a procedere, come ogni giorno, verso il Grande Palazzo.

Quella sera alle 6,59 era fermo davanti al portone di casa, appoggiò la mano sulla maniglia

7,00

7,01

entrò in casa. Il cuore gli batteva all'impazzata. Si guardò intorno, muri bianchi, un lettino, un comodino, una piccola lampadina che pendeva dal soffitto. 7,30 la luce si spense in tutta la città.

Era steso sul letto, solitamente lui alle 7,30 dormiva. Lui alle 7,30 aveva sempre dormito. Si mise a sedere sul lettino. Si alzò incerto e andò alla piccola finestra. Da quanto tempo quella piccola finestra era lì?

Vide le strade dritte dritte, i lampioni alla distanza di dieci passi ciascuno, le case di uguale dimensione e di forma uguale, i campi tutti grandi uguali uno per ognuno di loro. Poi oltre i campi...

Vide le montagne. Alte sempre più alte e sopra di esse vide le stelle. Luminose stelle, stelle, stelle e stelle, infinite stelle.

Alle 7,01, la mattina seguente, uscì di casa e correndo andò verso il Gran Palazzo.

Andiamo sulle montagne, andiamo oltre le montagne. Cosa c'è oltre le montagne?”

Niente....non c'è nulla oltre le montagne” all'unisono si alzarono mille voci

E come fate a saperlo”

Qualcuno c'è stato”

E cosa ha visto?”

Non lo sappiamo”

Perché non lo sapete?”

Non è più tornato”

Perché non è più tornato?”......”Io tornerò”

Di corsa uscì dal palazzo, le strade dritte dritte, le case ed i lampioni veloci gli scorrevano ai lati, non erano poi così tutte uguali, i campi ed infine ai piedi delle montagne. Le pendici ripide e scoscese, non riusciva più a correre veloce ed iniziò a rallentare.

Lento, lento sempre più lento. Ickbith credeva che non sarebbe mai arrivato su quelle vette e non avrebbe mai visto cosa si celava oltre. Infine, ancora pochi passi, e fu sulla cima, sulla vetta più alta e vi guardò oltre.

E poi nonna? Cosa c'era oltre le montagne?”

La nonna sorrise e piano piano si alzò dal letto.

Buonanotte”.

Il nipotino si sedette sul letto, poi si alzò ed andò alla finestra.

Strade dritte dritte, le case tutte uguali, uguale dimensione, forma uguale, i lampioni, alla distanza di dieci passi ciascuno, i campi divisi in tanti quadrati tutti uguali e...

 

  
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