Piove.
È già autunno.
Il rumore dei miei passi che schizzano l'acqua piovana delle pozzanghere lungo il marciapiede, mi fanno tornare in mente molti ricordi.
Ricordo che proprio in queste giornate piovose, con la mia migliore amica, ci rifugiavamo nella casetta sull'albero che avevamo costruito all'età di 10 anni; e giocavamo a una guerra in cui le armi erano le pigne trovate tra la fanghiglia. Passavamo ore là dentro.
Qualche volta, in giorni come questo, torno ancora in quel nascondiglio. Giusto per stare un po' solo e riflettere.
Sembrerà assurdo, ma io e lei siamo tuttora molto legati. Si chiama Jasmine, e siamo in classe insieme dall'asilo. Da piccolo adoravo i suoi capelli biondi e lisci, ma questo rimarrà tra noi.
«Ethan! Mi stai ascoltando?!» Parli del diavolo e spuntano le corna.
«Come?» la guardo confuso.
«Giuro che se continui così mi trovo un altro migliore amico!»
«E mi lasceresti tutto solo?» le faccio gli occhioni cingendole le spalle.
«Vaffanculo Ethan» mi respinge nascondendo un ghigno.
«Dai, di cosa stavi parlando?»
«Di Shane, il ragazzo nuovo di 5A. Quanto è bello! E poi è gentilissimo! Non sai cos-»
«Dicono che sia gay» la interrompo.
Avevo sentito molto parlare di lui, di quanto fosse effeminato. Mi era persino giunta voce che avesse perso la verginità a 14 anni, con un ragazzo molto più grande di lui.
«Tu sei solo geloso, perché è più gettonato di te!» afferma quasi offesa.
«Quanto potrà essere bello? Sono sicuro di essere meglio di lui!»
«Solo perché non l'hai ancora visto!» sbuffa incrociando le braccia.
Soffoco una risata e allungo il passo.
«Allora domani in mensa te lo faccio conoscere» dice con tono di sfida.
«Se ci tieni» ribatto, ottenendo in cambio una gomitata.







«Muoviti Ethan! La campanella è già suonata!» urla quell'adorabile -almeno apparentemente- ragazza trascinandomi verso la mensa.
Dopo aver corso lungo tutto il corridoio che collega la nostra classe all'unico posto che considero piacevole in questa scuola.
Mi metto in coda per prendere il pranzo ma in men che non si dica la vipera mi tira l'ennesima gomitata.
«Jass! Che vuoi?»
«È davanti a te!» sussurra.
«Che?»
«Shane! Guarda!» sta usando un tono di voce talmente basso che fatico a sentirla.
«È lui?» chiedo indicando il biondo che si trova a qualche metro più avanti.
Lei annuisce.
Indossa una maglia bianca attraverso la quale si intravede un tatuaggio che non riesco a decifrare, e un paio di jeans attillati neri; dava l'impressione di essere alto più di un metro e ottanta.
A dirla tutta, più che un gay escluso dalla società, mi sembrava un modello russo che ha tutte le ragazze hai propri piedi.
Quando si volta per raggiungere uno dei tavoli il suo sguardo si posa su di noi, ed ha un effetto eccessivo su Jasmine.
«Oh mio dio! Stava guardando me!»
«Si si, calmati Jess.»
«Non capisci! Quel ben di Dio mi ha guardata!» urla mentre ci sediamo a uno dei tavoli liberi.
«Contenta tu»
«Tu sei solo geloso. Lo so che pensi sia più bello di te!»
«Ma smettila! Piuttosto pensa a mangiare!»
Mi fulmina con lo sguardo e mette in bocca una cucchiaiata di sbobba scuotendo la testa.
«Jess, ti sta guardando» le mento.
«Oh mio dio! Dov'è?!»
«Scherzetto» dico alzando le spalle.
Lei si alza dal tavolo e mi tira una sberla.
«Ouch!»
«Te le sei cercate!»




SPAZIO AUTORE:

Questo è solo un inizio, ma ho in serbo molte idee per mettere in piedi questa storia. Aggiornerò presto, in modo da potervi far appassionare alla storia.. (spero)

<3 Matt