Era un sabato pomeriggio, pioveva, e tra un film e un libro mi addormentai. Sognai una bambina. Una bambina sola, sola e arrabbiata. Bruciava chiese e il suo corvo era il suo unico amico, oltre alle lettere che scriveva alle statue. Le tigri la proteggevano la notte dalle urla dei bambini, e la felpa con un orso sopra era la sua preferita.
Mi svegliai, presi un foglio e iniziai a scrivere di Ninna.