UN SITH FRA I JEDI
Parte 1
ESTRATTO
DAL DIARIO
AUDIO DI QUI-GON
JINN, MAESTRO JEDI
CORUSCANT, TEMPIO JEDI 3:5:4
La
curiosità non è un'emozione di solito associata
ai Jedi.
Il Codice afferma “non c'è ignoranza;
c'è conoscenza”, ma c'è una grande
differenza tra il desiderio di imparare di più su una
questione seria, il voler
scoprire quello che è nascosto dietro ad un certo evento, e
la pura e semplice
curiosità.
Questa mattina, quando la nave che trasportava Obi-Wan, Anakin e me
stesso
atterrò sulla piattaforma del Tempio, sentii solo
curiosità intorno a noi.
Non era difficile capire perché era così.
Il grande hangar era affollato; sembrava che ogni padawan, cavaliere e
maestro
che non era in servizio fosse là, ad aspettare noi.
Be’, stavano aspettando Anakin ed Obi-Wan.
Aspettavano il Prescelto ed il primo Sith mai venuto a vivere fra i
Jedi.
Le notizie viaggiano veloci nel Tempio, come in ogni ambiente chiuso, e
mi
chiesi se i Jedi riuniti sapessero che Obi-Wan era mio figlio. Fino a
ora, non
sono ancora giunto ad una risposta definitiva a questa domanda, ma
penso che lo
scoprirò abbastanza presto.
Mentre la nave completava l'attracco ci dirigemmo verso il portello
ancora
chiuso, sentii un'ondata di nervosismo
sommegermi, veniva da Obi-Wan.
Girai la testa per guardarlo e mi offrì un leggero sorriso,
prima che la sua
espressione s’indurisse e lui sollevasse completamente i suoi
scudi.
Mace e Yoda ci stavano aspettando là quando la rampa fu
abbassata. La loro
presenza aveva portato calma e controllo alla folla, ma potevo ancora
sentire
che tutti gli sguardi erano puntati su Anakin ed Obi-Wan.
Anakin si strinse ancora di più al mio fianco, un
po’ impaurito da tutta
quell'attenzione. Mio figlio invece, dopo essersi inchinato per
salutare i due
Consiglieri, si guardò intorno, lo sguardo duro, la schiena
dritta e la testa
tenuta alta nel tentativo di voler sottomettere tutti.
Lui sembrava orgoglioso, insolente, sembrava avere il controllo di se
stesso e
del mondo che lo circonda, pronto a ‘a scontrarsi’
con chiunque osasse
incrociare la sua strada.
Non era esattamente l’atteggiamento che io gli avrei
raccomandato, ma il tempo
che avevamo passato insieme su Naboo prima che il dottore mi giudicasse
abbastanza guarito per viaggiare, mi aveva inse-gnato ad accettare mio
figlio
per quello che era.
Sto iniziando a capire che lui è stato forgiato da una vita
di addestramento
brutale e lavoro duro, per questo è così
completamente diverso da come sono
stato allevato io, posso appena comprendere la piena estensione di
questo
fatto.
So
che non posso cambiarlo, non ho neanche il diritto di provare a farlo o
di
presumere che i miei modi siano migliori dei suoi. L'unica cosa che
posso fare
è essere me stesso, offrirgli un diverso modello di
comportamento e essere lì
se lui dovesse decidere di cambiare.
Ora sono nei miei alloggi, sto riposando sul divano, dopo essere stato
visitato
dai guaritori del Tempio. Pensavo che non fosse necessario essere
visitato di
nuovo, ma Yoda è stato inflessibile.
La risposta è stata buona; sto recuperando bene e presto
sarò capace di fare
qualche leggero esercizio per riguadagnare la mia agilità e
la mia capacità di
resistenza.
Sono impaziente di iniziare.
Sono stanco di stare disteso e andare in giro con la schiena curva; mi
fa
sentire più vecchio di quello che sono. Ho bisogno di
riacquistare di nuovo e
al più presto la mia forma e la mia capacità di
resistenza, altrimenti non sarò
mai capace di stare al passo con Anakin!
Al momento il ragazzo sta facendo un giro del Tempio col Maestro degli
Iniziati. Lui gli ha mostrato dove le varie installazioni sono
localizzate e lo
ha presentato ai bambini della sua età. Anakin non
vivrà con gli Iniziati. Lui
starà qui con me come mio Padawan, ma tutti pensiamo che
sarà un bene per lui
interagire con compagni della sua età.
Dovrebbe essere più facile per lui abituarsi alla vita nel
Tempio se può
imparare le regole da bambini come lui invece di ascoltarle solamente
dagli
adulti.
Obi-Wan, invece, è in riunione con il Consiglio. Spero che
tutto stia andando
bene. Non sento né angoscia né irritazione venire
dal legame, ma potrebbe
semplicemente significare che mio figlio sta schermando i suoi
sentimenti e i
suoi pensieri. Gli scudi di Obi-Wan sono forti e inflessibili come la
sua volontà,
ed è probabile che lui decida di risparmiarmi delle
preoccupazioni se qualche
Consigliere dovesse dargli dei problemi.
L'immagine di Ki-Adi-Mundi è appena balenata nella mia
mente. Non posso fare a
meno di chiedermi come ha preso la notizia che il ragazzo, che lui
aveva votato
per non farlo accettare nel Tempio venticinque anni fa, sta ora venendo
a
vivere qui, essendo un Sith, per di più.
Penso
che qualcuno la chiamerebbe giustizia poetica o una bella
rivincita… ma mi
asterrò dal farlo, gioire
è disdicevole
per un Jedi.
Comunque non posso farne a meno e mi sento giustificato, la
volontà della Forza
è stata compiuta.
Obi-Wan è dove lui è sempre appartenuto: qui, al
Tempio, al mio fianco.
ANNOTAZIONI SUPPLEMENTARI - TARDO POMERIGGIO
Mio
figlio è finalmente
tornato dalla riunione con il Consiglio.
Lui mi ha riferito che è andato tutto bene e che gli
è stato spiegato in
dettaglio quello che i Consiglieri vorrebbero che lui facesse.
Obi-Wan dovrà essere una specie di Ufficiale di Collegamento
tra i Jedi e i
Sith. Fondamentalmente, mio figlio ha il compito di assicurare una
migliore
collaborazione tra i due ordini per fronteggiare meglio la minaccia
comune del
ritorno del Signore Oscuro, un problema per tutti noi. Lui
dovrà siste- mare i
problemi, chiedere informazioni, insistere per avere più
missioni in
collaborazione. E poi più difficile di tutto,
dovrà convincere l'Ordine Grigio
ad avere fiducia nei Jedi. Obi-Wan non è sicuro
di essere in grado di portare a termine questo specifico
compito, soprattutto
perché i Sith non hanno più tanta fiducia in lui
a causa del legame che divide
con me.
Tuttavia, mio figlio non sembra troppo preoccupato. Mi ha detto che ha
buoni
amici fra i Sith e proget- ta di cominciare da loro la sua
“campagna di
convincimento”, come l’ha chiamata con un sorriso.
Sono, in qualche modo stupito da come si è impegnato in
questo nuovo lavoro.
Lui è un Sith, addestra- to a diffidare dei Jedi fin dalla
più tenera infanzia
eppure è pronto ad andare contro tutto ciò che
gli è stato insegnato, ma forse
non dovrei esserne così sorpreso. Obi-Wan è
tutto, ma non è stupido e non ha la
mente chiusa. Lui ha lottato contro il Signore Oscuro e lo ha ucciso e
sa che
un pericolo incombe in lontananza sulla galassia. E’
consapevole che i Sith ed
i Jedi avranno più opportunità di trovare il Mae-
stro del Lato Oscuro
combinando le loro forze invece di tentare di ostacolarsi l'un l'altro.
Posso
solo sperare che i suoi superiori nell'Ordine Grigio lo capiscano.
Ritornando alla riunione con il Consiglio, Obi-Wan mi ha detto che non
è andato
tutto liscio. C'è stata un po' di tensione quando il
discorso è passato sul suo
stato civile ed il luogo dove sua moglie avrebbe potuto essere
alloggiata
quando veniva a trovarlo.
La moglie di
Obi-Wan, Lianne Shinko
Kenobi è un capitano di una nave mercantile, lavora
soprattutto nell’Orlo
Esterno e in quello di Mezzo. Lei non è spesso a casa, ma
alcuni dei membri del
Consiglio hanno suggerito che non dovrebbe esserle permesso di stare
con suo
marito le poche volte che si trova su Coruscant.
Ad Obi-Wan questo non è piaciuto e ha fatto notare che se
sua moglie non era
benvenuta al Tempio, allora neanche lui lo era e ha minacciato di
tornare al
Tempio Sith.
La sua asserzione è stata seguita da una accesa discussione,
poiché mentre i
Consiglieri vogliono tenere l’Uccisore del Signore Oscuro al
Tempio, dove
possono tenerlo d’occhio, alcuni di loro hanno paura del
cattivo esempio che
Obi-Wan potrebbe dare ai nostri cavalieri se fosse visto scambiarsi
affettuosità in pubblico con sua moglie.
Obi-Wan quasi sbuffò quando me lo disse.
“E’ come se i Jedi non avessero mai visto una
coppia baciarsi ed accarezzarsi!”
Esclamò, mentre cam- minava avanti e dietro nella stanza.
“Di cosa hanno paura
? I Jedi vengono abituati fin dall’infanzia a non provare
attaccamento e gli
insegnamenti di un’intera vita non saranno certo messi in
pericolo da me che
sto baciando mia moglie. Al contrario, le loro convinzioni potrebbero
fortificarsi proprio perché sono un Sith e ciò
che faccio è per definizione,
sbagliato,” finì col suo solito sarcasmo.
“Com’è finito?” chiesi.
“Con un compromesso. Quando sono qui da solo,
vivrò nelle stanze che mi hanno
assegnato su questo piano. Invece, quando Lianne è su
Coruscant, vivremo in un
piccolo appartamento nell'Edificio riserva- to agli Ospiti. In questo
modo non
corromperemo nessun piccolo Jedi se dovessimo decidere di fare
l’amore contro
il muro del corridoio,” concluse mio figlio con un sorriso
compiaciuto.
“Obi-Wan!” esclamai, scioccato. “Non
dirmi che facevi quello al Tempio dei
Sith!”
“Facevo cose anche molto peggiori, padre, ma mi
asterrò dal dirtelo ora, sei
ancora troppo debole…” Stavo quasi per esplodere
con un commento oltraggiato
quando vidi l'angolo della sua bocca contrarsi
e compresi che stava scherzando.
“Obi-Wan, Obi-Wan,” mormorai, scuotendo la testa e
lui rise forte.
Il solo pensiero della risata di mio figlio mi fa sorridere. Sono
così felice
che si senta a suo agio con me abbastanza da provare a scherzare. Ci
conosciamo
soltanto da un mese, e grazie al nostro legame abbia- mo già
stabilito un così
stretto rapporto.
Chiudo gli occhi, e là, echeggiando nella Forza Vivente
intorno a me, sento
qualcuno ridere.
Sorrido perchè riconosco quella risata.
L'ho sentita solamente una volta, su Hoth quando una nave esplorativa
apparve
all'orizzonte, facendo finire il nostro soggiorno su quel pianeta
inospitale.
In qualche luogo, nella Forza, Lydah Kenobi sta ridendo.
ANNOTAZIONI SUPPLEMENTARI
- TARDA
SERA
Il primo giorno dal nostro ritorno
al Tempio è
quasi finito, sono esausto ma soddisfatto.
Anakin è stato esaminato dal Maestro degli Iniziati per
controllare il livello
della sua istruzione ed è stato deciso che sarà
affidato ad un tutore privato
fino a quando non potrà inserirsi in una classe nor- male.
Il ragazzo non ha mai ricevuto un'istruzione normale. Quello che sa gli
è stato
insegnato da sua madre e dalle esperienze avute durante la sua vita.
Non ho
dubbi che abbia imparato la maggior parte delle sue abilità
grazie al suo forte
collegamento con la Forza, e sono fiducioso che colmerà
presto alcune
delle sue lacune.
Appena mi sentirò un po’ meglio,
inizierò ad insegnargli i principi base della
meditazione. Sospetto che non sarà facile imbrigliare la
naturale esuberanza di
Anakin, ma il controllo è qualcosa che deve impa- rare, e
prima inizieremo
meglio sarà.
Parte 2
ESTRATTI DAL
DIARIO AUDIO DI
QUI-GON JINN, MAESTRO
JEDI
CORUSCANT, TEMPIO
JEDI, 3:5:10
Oggi i guaritori mi hanno
finalmente dato il permesso di iniziare ad esercitarmi di nuovo, e non
me lo
sono fatto ripetere due volte, come il mio corpo stanco può
attestare.
Ho eseguito qualche semplice kata con Obi-Wan, al centro del mio
alloggio,
mentre Anakin ci guarda- va con gli occhi spalancati.
Suppongo che i nostri movimenti gli siano sembrati piuttosto strani, e
non mi è
sembrato molto convin- to quando gli ho detto che presto
inizierò ad
insegnargli come eseguirli.
Anch’io sono rimasto sorpreso dalla totale coordinazione tra
me e mio figlio.
Forse non dovrei esserne così sorpreso, dato che abbiamo
lottato così bene
insieme su Naboo, ma ora capisco qualcosa di cui non mi ero reso conto
durante
la battaglia. Obi-Wan ha la misteriosa abilità di rendere i
suoi movimenti
fluidamente simili alla persona con cui sta combattendo o si sta
esercitando.
Questo è abbastanza strano per qualcuno che non è
un intenso ascoltatore della
Forza Vivente.
Sorrido, i miei scudi sono abbassati ed Obi-Wan ha per caso udito i
miei
pensieri, e li ha commentati con
un
sbuffare.
È così bello essere collegato con lui in questo
modo… sento un senso di
completezza ed appartenenza che
non ho
mai conosciuto prima.
Naturalmente, ho condiviso il legame con il mio maestro e poi con il
mio
padawan, ma quei vincoli erano diversi. Prima di tutto, quei legami non
erano
fra due persone di pari grado. In secondo luogo furono creati per un
compito
preciso, per aiutare ad insegnare e ad imparare.
Furono creati per verificare e controllare, reprimere e localizzare,
rimproverare e lodare e vengono troncati alla fine dell'addestramento.
Il legame che creerò con Anakin sarà di questo
genere, ma quello che ho con
Obi-Wan è diverso.
Non è stato formato per qualche ragione speciale e non
sarà troncato.
Esiste solamente.
Un regalo della Forza, a me e a mio figlio.
CORUSCANT, TEMPIO JEDI, 3:5:13
Anakin si è inserito
bene nella
vita del Tempio e sta facendo progressi negli studi. I suoi tutori mi
hanno
detto che è molto brillante ed è curioso, e
credono che sarà presto in grado di
frequentare le classi regolari.
Ho iniziato ad insegnargli alcune delle tecniche di meditazione di base
ma,
come avevo pienamente predetto, avrà bisogno di tempo per
impararle. E’ troppo
pieno di energia per stare fermo per lunghi periodi, ed è
molto più interessato
ad imparare a come usare la spada laser che imparare a meditare.
Penso che me lo dovevo aspettare. La maggior parte delle persone crede
che lo
status di un Jedi o di un Sith è definito dal fatto che lui
o lei usano una
spada laser. Non capiscono che noi usiamo una
‘spada’ solamente per difenderci
dal fuoco di un blaster perché è la nostra
comunione con la Forza che ci dà la
velocità e l'intuito per deviare i raggi.
Il concetto di Forza è molto difficile da spiegare a quelli
che non l'hanno mai
sentita.
Mi chiedo come Obi-Wan l’abbia spiegato a sua moglie, e se
lei abbia realmente
compreso chi è e cos’è suo marito.
Confesso che sono piuttosto curioso di incontrare la sposa di mio
figlio. Lui
mi ha detto che si è sposa- to molto giovane, quando aveva
soltanto ventun anni,
qualche mese dopo essere diventato un cavalie- re. L’ha
incontrata su un
trasporto, che aveva preso, diretto a Corellia ed è stato,
come ha detto lui,
“amore a prima vista.”
Il Capitano Shinko è di alcuni anni più grande di
Obi-Wan, e sembra avere una
grande e positiva influenza su lui. Sono impaziente di incontrarla, e
ringraziarla per l'affetto che dà a mio figlio, ed
è molto evidente che ha
conosciuto poca gentilezza e tenerezza mentre cresceva nel Tempio dei
Sith.
Ricordo quando consideravo Obi-Wan insensibile perché lui
considerava patetici
Anakin e Jar-Jar.
Ora, dopo aver scoperto il modo in cui è stato allevato dai
Sith, sono sorpreso
che abbia qualche emo- zione. Credo che sia quasi un miracolo che non
siano
riuscito a distruggere completamente la parte più gentile
del suo essere. Ed è
una buona cosa che il suo maestro sia morto, perchè non so
davvero che gli
avrei fatto se lo avessi incontrato.
Non è una considerazione molto Jedi, ma è la
verità.
CORUSCANT, TEMPIO JEDI 3:5:25
Questa è la prima registrazione dopo molti giorni di
silenzio.
Sono stato molto occupato a compilare un rapporto per il comitato che
il
Cancelliere Palpatine ha istituito per investigare sulle azioni della
Federazione del Commercio contro il pianeta Naboo.
La Federazione del Commercio ha molti sostenitori nel Senato, che sono
riusciti
a bloccare la decisione di Palpatine di trascinare il Viceré
Gunray di fronte
alla Corte Suprema dichiarando che il Cancelliere, come ex Senatore di
Naboo, è
imparziale ed ingiusto.
Così per placarli ed ottenere giustizia per Naboo, Palpatine
ha creato un
comitato speciale formato da Senatori che sono assolutamente neutrali,
col
compito di rivedere i rapporti consegnati loro da tutte le parti
coinvolte.
Credo che questa sia una totale
perdita
di tempo, la questione è, non se la Federazione del
Commercio avesse ragione o
torto quando decise di creare il blocco, essi sono certamente in torto
quando
hanno invaso Naboo, provocando la morte di molti cittadini di Theed, e
mandando
il loro esercito di droidi contro quello dei Gungan.
Non si può sfuggire a questo fatto e sono preoccupato per
come è ridotta la
Repubblica a causa della corruzione
e
dell’eccessiva burocrazia.
Qualche volta vorrei che i Jedi potessero essere completamente liberi
dalla
politica. Lascerei volentieri tutti i riconoscimenti ai Sith e
trasferire il
Tempio in qualche lontano pianeta dove potremmo trascor- rere il tempo
imparando tutte quelle cose che ancora non sappiamo sulla Forza. Ma so
che è
impossibi- le. Yoda ha ragione, il Lato Oscuro è calato
sulla Repubblica ed ora
più che mai, i Jedi ed
i Sith devo- no
essere vigili.
I Sith…l’Ordine Grigio si sta dimostrando
difficile da convincere.
Obi-Wan ha riferito che i Sith non credono che il Signore Oscuro sia
tornato.
Il loro Consiglio afferma che il guerriero ucciso da Obi-Wan su Naboo
sia solo
un Jedi Oscuro, e come hanno puntualizzato con superiorità,
nessun Sith è
passato al Lato Oscuro fin da tempi della dalla spaccatura, mentre
più di un
Jedi ha fallito durante i secoli. Hanno ragione e nessuno lo sa meglio
di me,
perchè l'ultimo Jedi che è passato al Lato Oscuro
è stato il mio Padawan,
Xanatos mentre l'ultimo Jedi che ha abbandonato l’ordine, ed
è così diventato
uno dei Venti Perduti, è stato proprio il mio Maestro,
Dooku.
Lo trovo in qualche modo ironico che i Sith che camminano sempre
sull’orlo del
Lato Oscuro non sono mai caduti in esso, mentre i Jedi che si sforzano
di
stargli lontano ne sono caduti più di uno.
Forse perché, essendo abituati a sentire le sensazioni
negative, sono più
capaci di controllarle ed impe- dire loro di diventare veramente
pericolose.
O forse è come camminare lungo un fiume. Se uno cammina
sulla spiaggia e
scivola nell'acqua, non ha nessun problema ad uscirne fuori. Ma se uno
sta camminando
sull'orlo di una rupe rocciosa e precipita nell'acqua, non
c'è modo di evitare
di affogare, perchè non può uscirne fuori.
Poiché i Sith vivono molto vicini al Lato Oscuro, forse per
loro è più facile
uscirne fuori, se dovessero caderci. Non si sentono contaminati come si
sentirebbe un Jedi in una simile situazione.
Un Jedi “contaminato” viene esiliato o messo al
bando, rendendo difficile per
lui o per lei riguadagnare la pace…e
rendendolo una facile preda per il Lato Oscuro.
Questa è un’interessante teoria, che mi piacerebbe
discutere con Obi-Wan, ma
non questa sera.
Questa sera, dopo cena, devo cercare di tenerlo occupato con qualche
leggera
conversazione e distrarlo dalle delusioni che sta accumulando trattando
con il
suo testardo Ordine.
Obi-Wan mi ha confessato che si aspettava un po' più di
collaborazione, ma ha
trovato solamente porte chiuse. Sono sospettosi e si rifiutano di
dargli le
informazioni che lui richiede. Non si fidano più di lui,
nonostante le sue note
di servizio siano
buone.
Lui è legato a un Jedi che è poi suo padre, e ai
loro occhi questa è una colpa
imperdonabile.
Il Consiglio dei Sith è irragionevole come è
spesso la sua controparte Jedi, e
si rifiutano anche di man-dare più cavalieri sith in
missioni unite, temono che
tenteremo di “convertirli”.
Spero solo che Obi-Wan non si penta mai del nostro legame. So che lui
ama
essere un Sith tanto quanto io amo essere un Jedi, e sono consapevole
che
questa situazione gli sta provocando un po’ di tensione.
Non mi sembra essere disposto a discutere il problema, ed io non ho
sentito
niente attraverso il legame che mi indichi che si sta pentendo della
situazione. Forse mi sto preoccupando per niente, ma avendolo perso una
volta,
ho paura di perderlo di nuovo.
Timore.
Paura.
Stai attento ai tuoi pensieri, Qui-Gon
Jinn. La paura conduce alla rabbia, la rabbia all’odio e…
Ma è davvero
così?
O ci dà lo stimolo per lavorare più duramente e
risolvere la situazione che ci
causa la paura?
Domanda interessante.
Forse dovrei parlarne con il Maestro Yoda, ma è probabile
che mi ponga della
domande a cui non desidero rispondere.
Parte 3
ESTRATTI DAL DIARIO AUDIO
DI QUI-GON
JINN, MAESTRO JEDI
CORUSCANT, TEMPIO JEDI 3:6:1
Oggi Anakin ha iniziato a
frequentare un paio di classi regolari; è accaduto prima di
quanto mi aspet-
tassi e sono veramente orgoglioso di lui.
Questo ragazzo è veramente unico, è incredibile
in quanti modi lui usa la Forza
senza saperlo.
Tutti i suoi insegnanti sono entusiasti, ma ho udito per caso anche un
paio di
maestri che commentano che è stato un errore affidare un
compito così delicato
ad un ribelle come me.
Non sono irritato da quei commenti. Sono orgoglioso di essere
considerato un
ribelle se questo è il prezzo che devo pagare per continuare
a fare quello che
la Forza mi dice senza compromessi e secondi fini.
CORUSCANT, TEMPIO JEDI 3:6:10
Sono preoccupato per Obi-Wan;
lui si è chiuso in sé stesso e in questi giorni
viene raramente nei miei
alloggi.
Due mattine fa gli ho chiesto se c'era qualcosa che non andava, e se
potevo
aiutarlo in qualche modo, ma lui mi ha risposto che stava passando un
brutto
periodo con il suo Ordine.
Non ho insistito, perché non desidero irritarlo e so che non
gli piacciono
quelle che lui chiama “sman- cerie esagerate.”
Comunque, sto pensando che forse avrei dovuto insistere. Mi manca il
giovane
che avevo iniziato a conoscere e ad amare e so che anche ad Anakin
manca.
Avevano iniziato a legare e ad avvicinarsi così tanto che
Obi-Wan stava
aiutando il ragazzo coi suoi compiti.
Anakin pensa di aver fatto qualcosa di sbagliato e questo ha fatto
allontanare
Obi-Wan, ma io l'ho riassicurato che non è colpa sua.
CORUSCANT, TEMPIO JEDI 3:6:13
Oggi ho finalmente incontrato
mia nuora, Lianne Shinko Kenobi.
Davvero non sapevo cosa aspettarmi; ero solamente sicuro che lei, in
qualche
modo, doveva essere speciale.
Doveva essere così per avere catturato il cuore di Obi-Wan
ed aver voluto
sposarla in un'età in cui la maggior parte degli uomini
desidera solamente
godere della sua libertà e approfittare delle
opportunità che gli vengono
offerte.
Avevo ragione, Lianne è speciale.
Piccola con i capelli scuri e gli occhi marroni, non è
particolarmente
attraente come un'attrice di holo- net, ma possiede qualcosa di
più importante
di una bella faccia e un bel corpo: lei ha un cuore.
Nonostante sia un capitano di astronave, indurito dal comandare un
grande
equipaggio, lei è una perso- na molto dolce e gentile,
capace di calmare con un
solo sguardo il mio troppo spesso pensieroso figlio- lo oppure ci
riesce
sfiorandolo leggermente.
Non ho molta esperienza nelle questioni di cuore, ma sono commosso dal
forte
affetto che c’è tra i due, e onorato che entrambi
si sentano così a loro agio
da dimostrare apertamente i loro sentimenti di fronte a me.
Abbiamo pranzato nei miei alloggi, mentre Anakin ha mangiato nella
mensa coi
suoi compagni di clas- se. Ho passato la maggior parte del pasto ad
ascoltare
Obi-Wan e Lianne parlare di tutto e di niente, ed il mio cuore si
è rallegrato
nel vedere l’evidente felicità di mio figlio.
Io al contrario non ho detto niente ma ho scambiato solamente alcune
parole con
lei.
Lianne sembra essere una persona
riservata e non abbiamo avuto l’opportunità di
rimanere da soli per parlare, ed
anche se l’avessimo avuta non sono sicuro di cosa avrei
potuto dirle.
Ammettiamolo: non ho la
più
pallida idea di come trattare la moglie di mio figlio. Non ho mai imma-
ginato
di poter essere un giorno un suocero, e nonostante tutta la mia
esperienza
diplomatica, mi trovo a disagio in questa situazione.
Posso solo sperare di non averla
offesa con il mio silenzio, non era mia intenzione. Non voglio che lei
si senta
a disagio con me e non voglio che pensi che non mi piace. E’
solo…è solo che io
non so come mostrarglielo. Il mio modo freddo e gentile da diplomatico,
che mi
è stato insegnato e che ho utilizzato per tutta la mia vita
non è adatto a
questa situazione. Ho bisogno di essere più rilassato,
più aperto.
Ci mediterò su questa
sera, dal
momento che Obi-Wan mi ha informato che lui e sua moglie ceneranno nel
loro
appartamento, nell’ala riservata agli ospiti, dove staranno
per tutto il tempo
in cui Lianne starà qui.
Loro se ne sono andati dopo
pranzo, con la promessa di rincontrarci più tardi, ma credo
che non li vedrò
fino a domani…
Gli scudi mentali di Obi-Wan
sono rimasti al loro posto per tutto il pomeriggio, e sebbene nessun
pensiero o
sentimento mi abbia raggiunto, sto combattendo contro il desiderio di
sorridere
e fischiettare per tutto il tempo … spero solo che nessuno
mi abbia visto
perdere il controllo e canticchiare tra me e me lungo la strada che mi
portava
alla sala di addestramento dove Anakin mi stava aspettando.
ANNOTAZIONI
SUPPLEMENTARI - NOTTE FONDA
Il buon umore di questo
pomeriggio è sparito completamente, per essere sostituito
dalla colpa e dalla
tristezza.
Sono appena tornato da una
passeggiata che ho fatto nell'edificio riservato agli Ospiti con il cuore e la mente
stanchi.
Non mi ero diretto lì
intenzionalmente volevo
solo fare una passeggiata per rilassarmi, ma probabil- mente
è stata la Forza
che mi ha condotto
là, così che potessi
udire per caso una conversazione fra Obi-Wan e sua moglie.
Erano seduti su una panca nel
piccolo giardino riservato agli ospiti; la testa di mio figlio era
appoggiata
sulla spalla di Lianne, mentre lei gli carezzava i capelli.
Era una scena molto intima, e
stavo quasi per girarmi e lasciarli soli, quando Obi-Wan
parlò.
“Mi sento così
solo, Lianne. I
Sith non hanno più fiducia in me, e i Jedi non vogliono
avere niente a che fare
con me.”
Mi sentii gelare nel sentire le
sue parole e presi la rapida decisione di rimanere e mi nascosi dietro
ad un
albero.
“Perché dici
così, amore mio? Mi
hai detto che il Consiglio dei Jedi ti ha offerto questa
posizione.”
“Lo so, ma forse lo hanno
fatto
solo per fare un favore a mio padre. O forse i Consiglieri desiderano
davvero
avere fra loro un “esperto dei Sith”, ma i
cavalieri e i maestri non
condividono le opinioni degli anziani. Fin dal mio arrivo, nessuno mi
ha
rivolto la parola; tutti scompaiono quando mi vedono arrivare. Ho
tentato di
rompere il ghiaccio andando nell’arena di addestramento
chiedendo se
qualcuno desiderasse
allenarsi con me,
ma hanno rifiutato, tutti. Naturalmente l’hanno fatto con
cortesia, ma hanno
rifiutato.”
“Capisco. E tuo padre non
può aiutarti ad essere
accettato? Sembra un uomo molto simpatico. Riserva- to, ma molto
gentile.”
Ebbi voglia di sorridere al suo
commento, ma le seguenti
parole di Obi-Wan mi rattristarono.
“Mio padre è
un maestro. Non
posso andare da lui e chiedergli di aiutarmi come se fossi un ragazzo
intimorito dai suoi compagni di classe. Lui ha cose più
importanti da fare, ed
io sono un Sith. Non è nostra abitudine chiedere aiuto.
Chiedere aiuto vuole
dire che abbiamo fallito o eravamo impreparati. È mostrare
debolezza e un Sith
non deve mai mostrarsi debole. Risolverò questo problema da
solo; sareb- be più
facile se i Jedi smettessero di comportarsi come se io non
esistessi.”
Obi-Wan e Lianne tacquero per un
pò, poi si alzarono e camminarono mano nella mano verso le
loro stanze.
Mentre passavano lì
accanto fui
in grado di sentire il loro amore, ma anche la tristezza di Obi-Wan e la preoccupazione di Lianne.
Aspettai finché la porta
si
chiuse alle loro spalle, poi tornai rapidamente ai miei alloggi.
Ed ora sono qui, tentando di
riflettere su quello che ho sentito.
Obi-Wan si sente solo.
Perché non me ne sono
reso conto
prima?
Sapevo che i Sith non avevano
più fiducia in lui, ma non mi sono mai accorto che avesse
problemi an- che con
i Jedi.
Perché non
l’ho fatto?
Se quello che Obi-Wan ha detto a
sua moglie è vero, ed io non ho dubbi che lo sia,
perché non ho mai notato
questo comportamento?
La risposta è semplice:
Non
visto che c’era qualcosa che non andava perché mio
figlio si è assicurato che
io non lo notassi.
Come ha detto a sua moglie,
Obi-Wan non ammetterà mai di avere un problema.
Lui è stato addestrato
fin
dall’infanzia a non mostrare debolezze, e le lezioni sono
state rinforzate
dalle punizioni che il suo maestro gli ha dato per essere sicuro che
lui non le
dimenticasse mai.
“Mio
padre è un maestro,” le parole di
Obi-Wan riecheggiano ancora
nella mia mente.
Mio padre è un maestro.
Oh, Forza…lui pensa che
io lo
giudicherei duramente come faceva il suo maestro?
Soffre in silenzio
perché pensa
che perderebbe la mia approvazione ed il mio amore se dovesse sembra-
re meno
perfetto ai miei occhi?
Mi vede come un maestro e non
come suo padre!
Ha paura che lo punirei. Il suo
rispetto è forse fuso con la paura?
Sto pensando di nuovo alla
conversazione che ho udito per caso…
Obi-Wan non ha avuto
difficoltà
a riferire a Lianne di avere un problema. Non si è
preoccupato di sembrare
“debole” con lei. Lei è una donna ed
è sua moglie e secondo le leggi di natura,
gli uomini vogliono sembrare forti specialmente agli occhi della sua
compagna. Allora
perché non ha avuto simili preoccupazioni nel riferirlo a
lei?
La risposta arrivò di
nuovo facilmente,
ero sorpreso che non me ne ero mai reso
conto.
Lui ama Lianne e lei ama lui.
Lei gli mostra apertamente il suo
affetto ed Obi-Wan sa che lei lo ama per quello che è.
Io…Io non gli ho mai
dimostrato il
mio affetto.
Fin dal momento in cui mi sono
svegliato
in quel letto a Naboo e scoprimmo il nostro legame, lui è
stato l’unico a mandarmi
ciò che provava.
Rassicurazione, preoccupazione,
allegria, irritazione, divertimento, noia.
Io invece … non gli
mandai mai niente.
E durante la nostra missione
l’ho
trattato come se fosse un padawan, e l’ho giudicato duramente
in un paio di
occasioni. Non mi sono mai comportato come un padre. O meglio, non mi
sono
comportato come un vero padre avrebbe fatto con lui.
A parte quel momento, quando
pensavo di stare per morire, non ho mai detto a mio figlio
“Ti amo.” Non l'ho
mai abbracciato. Non l’ho mai accarezzato affettuosamente.
La mia natura riservata, le mie
restrizioni
Jedi contro l'attaccamento mi hanno bloccato. Dal momento in cui
tornammo al
Tempio, mi sono comportato come un severo Maestro Jedi, forse nello
sforzo
inconscio di provare ai miei denigratori che sono in grado di
addestrare il
Prescelto. Ed Obi-Wan, con la sua dura disciplina Sith penetrata in me,
ha
fatto il resto.
Stiamo vivendo separati
perché entrambi
abbiamo paura, anche se per ragioni diverse.
Questa situazione deve cambiare.
Presto. Non posso lasciare Obi-Wan da solo.
Devo parlagli. Devo dimostrargli
che mi preoccupo di lui.
Ma come?
Parte 4
ESTRATTI
DAL DIARIO AUDIO
DI QUI-GON
JINN, MAESTRO
JEDI,
CORUSCANT,
TEMPIO JEDI
3:6:14
La notte mi portò
consiglio.
Credo di aver trovato un modo
per mostrare ad Obi-Wan quanto mi preoccupo per lui.
Questa mattina, appena mi sono
alzato, i miei occhi si sono fermati sulla scatola di legno che si
trova sulla
mia libreria. La scatola contiene le pietre che gli ho comprato per
regalargli
durante i giorni in cui chiamavo il suo nome.
È stata sempre
là, di fronte a
me, ma solo ora capisco che è ora di darla a mio figlio.
Ma non oggi. Il permesso di
Lianne è breve, dura solo pochi giorni, ed io non desidero
mettermi tra di loro
in questo breve tempo che passeranno insieme.
Deve essere duro amarsi l'un
l'altro così tanto e non essere capaci di stare insieme
più spesso. Comunque, tutte
le persone nella galassia lo fanno, perciò le separazioni
non devono essere
così insopportabili.
Mi chiedo se il Codice
considerasse questo quando ha proibito l’attaccamento: essere
innamorati non
spinge necessariamente le persone a commettere errori o azioni
precipitose. E
la gelosia e il possesso non sono le conseguenze automatiche
dell’amore.
Forse i Consiglieri dovrebbe
lasciare più spesso il Tempio e dovrebbero passare
più tempo fra le perso- ne
comuni per vedere come vive il resto della galassia. O forse,
dovrebbero dare
una occhiata più atten-ta ai Sith.
Secondo Obi-Wan, molti Sith sono
sposati ma, come ho riferito in un precedente rapporto, nessuno di loro
si è
rivolto al Lato Scuro. Il Consiglio deve riflettere molto su questo
fatto.
Non posso fare a meno di
chiedermi se leggeranno i rapporti che Obi-Wan sta scrivendo sulle
tradizioni e
le regole dell’Ordine dei Sith, o se gli daranno appena
un’occhiata e poi li
getteranno via come spazzatura.
Solamente io, il noto ribelle
sente che i Jedi hanno bisogno di cambiare? Che abbiamo bisogno di
evolverci
perché abbiamo bloccato il nostro sviluppo per troppo tempo?
Yoda e Mace, i leader del
Consiglio, hanno fatto bene a portare Obi-Wan nel Tempio, ma
perché lo hanno
fatto?
Sono veramente pronti ad
imparare? A cambiare? O vogliono solo tenere l’unica persona
che è riuscita ad
uccidere un Signore Oscuro ed ancora viva, vicino a noi?
Ricordo come ero felice,
laggiù
su Naboo, quando mi resi conto che Yoda e Mace avevano espresso il
desiderio di
insegnare ad Obi-Wan le
regole dei Jedi,
ma ora sento che non è più così.
Obi-Wan è un Sith, e
così
dovrebbe rimanere.
L'unica cosa che ha bisogno di
imparare, ed io spero di essere capace di insegnarglielo, è
che d’ora in poi può
rilassarsi. Che non c’è niente di sbagliato
nell'essere un pò più indulgente ed
un pò meno duro con se stesso e con gli altri.
CORUSCANT, TEMPIO
JEDI 3:6:19
Lianne è partita questa
mattina,
ed io non ho sprecato nemmeno un momento per parlare con Obi-Wan,
questa
situazione tra noi è durata fin troppo.
Gli ho chiesto di venire nei
miei alloggi dopo che Anakin era uscito per raggiungere la sua classe,
e portai
la scatola di legno nel soggiorno.
Quando mio figlio
arrivò, io ero
seduto sul divano con la scatola aperta sulle mie ginocchia.
Toccai il cuscino al mio fianco
e l'incoraggiai a sedersi accanto a me.
“Vieni, Obi-Wan,
c'è qualcosa che
desidero mostrarti.” Lui fece come gli avevo chiesto e
guardò l'oggetto che si
trovava sulle mie ginocchia.
“Ho costruito questa
scatola venticinque
anni fa,” iniziai, parlando
lentamente e molto sinceramente, mentre le mie dita accarezzavano il
legno
levigato. “Ci fu un tempo in cui non riuscivo a concentrarmi
e la meditazione non
riusciva a calmarmi. Tuttavia il lavoro manuale sembrava aiutarmi,
così mi dedi-
cai a costruire questa scatola. Scelsi il legno, lo tagliai,
l'incollai, lo
levigai e misi in lui tutta l'angoscia che provavo.” Sollevai
gli occhi e li
fissai su Obi-Wan. “Ho fatto questo mesi dopo che ti
portarono via da me figlio
mio, questo legno è bagnato dalle lacrime che ho versato
durante quei giorni disperati.”
Obi-Wan ingoiò a fatica,
ma non fece
commenti, così continuai a raccontare la mia storia.
“Le pietre che vedi sono i
miei regali per te, uno per ognuno dei giorni in cui ti ho nominato. Ad
un Jedi
non è permesso possedere molte cose, ma ho raccolto
personalmente ognuna di
queste pietre sui pianeti che ho visitato durante gli anni passati,
tutte eccetto
questa.” Presi la pietra di fiume rossa e nera con cui avevo
iniziato la
raccolta. “Ho trovato questa pietra sul mio pianeta natale
molto tempo prima
che tu nascessi. È una pietra sensibile alla Forza, e se le
cose fossero andate
come io avevo sperato, te la avrei data il giorno in cui saresti stato
scelto
come apprendista Padawan. Non è stato possibile,
così io te la sto dando ora.”
gli offrii la pietra sulla mia mano aperta, mentre Obi-Wan mi guardava,
silenzioso le sue labbra ridotte ad una linea sottile.
“Per favore, Obi-Wan,
prendila.
Prendi tutta la scatola. È il mio regalo. Mi sentivo
più vicino a te quan- do
ho scelto queste pietre… spero che un giorno ti sentirai
vicino a me quando le
guarderai.”
“Io mi sento vicino a te,
Padre,” mormorò Obi-Wan.
“No,” risposi,
“tu mi vedi come
un maestro, non come un padre. Altrimenti mi diresti
cos’è che ti preoccupa.”
Obi Wan sollevò di
scatto la
testa, “io non sono preoccupato.”
“Sì, che lo
sei!” insistetti,
poi lo afferrai per le spalle, e pigiai la pietra che ancora tenevo in
mano
contro la sua pelle. “Tu non mi parli, non dividi con me i
tuoi pensieri. Il
legame è silenzioso, inattivo.”
Obi-Wan non reagi, impenetrabile
ed io chinai la testa.
“Sono consapevole che la
colpa è
mia, Obi Wan. Io non so come esprimere i miei sentimenti, ma tu devi
sapere che
io ti amo per quello che sei, elogi, colpe, tutto. Tu non devi avere
paura di
mostrarti debole, non ti giudicherò mai per questo. Hai
capito?”
In un tentativo disperato di
raggiungerlo,
gli trasmisi tutto il mio amore nel legame che ci univa e per la prima
volta dal
giorno in cui arrivammo al Tempio, Obi-Wan mi sorrise veramente.
Poi, improvvisamente mi strinse tra
le sue braccia mentre la mia mente fu inondata da ciò che
sentiva..
La sua gioia nel sapere chi ero,
la felicità alla scoperta del legame, il brivido che aveva
sentito all'idea di
venire a vivere nel Tempio ed allargare la sua conoscenza della Forza.
La sua
tristezza quando si accorse della mia mancanza di affetto. La sua
conclusione basata
su quello che sapeva del Codice dei Jedi, cioè che io non
desideravo averlo
vicino. La sua determinazione a comportarsi come lui pensava che io
volessi.
“Perdonami,
Padre,” disse lui alla
fine, la testa china.
“No, sei tu che devi
perdonarmi.
Noi abbiamo parlato della tua vita, ma io non ti davvero ascoltato. Mi
sentii
sprofondare quando mi hai mostrato come brutale è stato il
tuo addestramento,
ma non compresi quanto poteva aver influenzato la tua crescita ed il
tuo stato
emotivo. Non pensavo che mi avresti visto come uno dei tuoi maestri...
e avere
così, in qualche modo, paura di me.”
“Io non ho fatto ne
l’uno e ne
l’altro, Padre. Me ne sono reso conto proprio ora,”
Obi-Wan sorrise tristemente.
“Quando stavo al Tempio dei Sith, ero l'unico apprendista
senza una famiglia. Guardavo
i miei compagni andare via per una breve vacanza con i loro genitori,
ma poiché
mi faceva soffrire che loro avessero quello che io non avrei mai potuto
avere, preferivo
non vedere come si comportavano con le loro famiglie. Quindi non potei
mai fare
una distinzione tra un vero padre ed una figura paterna. Il mio maestro
era un
uomo molto duro e mi picchiava spesso, ma era anche la mia unica fonte
di
conforto.”
Mio figlio fece una pausa e mi
guardò negli occhi. “Io gli volevo bene, e penso
che anche lui me ne volesse, a
modo suo. Mi dispiacque molto quando fu ucciso da un cacciatore di
taglie. Avevo
vent’an- ni, ed ero diventato cavaliere da alcuni mesi. Avevo
appena incontrato
Lianne ed è stata una benedizio- ne. Lei era su Coruscant
per una lunga licenza
mentre la nave veniva rimessa a nuovo, io avevo già deciso
di chiederle di
sposarmi, ma la morte del mio maestro mi spinse ad anticipare quello
che avevo
progettato. Stare con lei mi ha insegnato cos’è
l’amore, come l’amore è delicato,
e lei mi ha insegnato che io posso abbassare la guardia, ogni
tanto… ma Lianne
è una donna, mentre tu sei un uomo anziano,
Padre…e nella mia mente tu sei come
il mio maestro.” Obi-Wan ingoiò a fatica e
continuò. “Io sono coraggioso sul
campo di battaglia, non mi sono mai spaventato durante un incarico e
non ho mai
lascia- to che la paura mi paralizzasse, ma in molte cose, sono ancora
quel
piccolo ragazzo che è cresciuto al Tempio dei Sith, e che
l’unica lode per un
lavoro ben fatto era l'assenza di punizioni.”
“Obi-Wan,”
esclamai tra le lacrime
alle quali non potevo impedire di scendere, mentre lo stringevo tra le
braccia,
e singhiozzando con il mio viso seppellito nel suo collo, le sue mani
che
accarezzavano la mia schiena, confortandomi.
Mio povero, povero Obi-Wan.
Questo è peggio di quel che pensassi.
Credo che sia un miracolo che
sia diventato un giovane così fiducioso dopo aver avuto
un’educazione di questo
tipo.
Io non posso aiutarlo ma vorrei
poter ringraziare Lianne per quello che ha fatto per lui. Per
l'influenza
positiva che ha avuto e che ha su lui tuttora. È stata
davvero una benedizione
che si siano sposati così giovani, per aver dato a mio
figlio l'unico affetto
che abbia mai conosciuto. La prossima volta che la vedrò,
metterò da parte il comportamento
decoroso da Maestro Jedi e l'abbraccerò come un suocero. Le
dirò quanto grato per
quello che ha fatto e le chiederò di restare al fianco di
mio figlio per
sempre.
Il discorso di oggi ci ha
aiutati molto. Io ed Obi-Wan siamo giunti ad una migliore comprensione
di noi stessi.
Abbiamo meditato insieme per
molte ore, entrambi i noi nostri scudi sono abbassati mentre i pensieri
e i
sentimenti passano tra di noi nelle nostre menti.
Dobbiamo imparare così
tanto
l’uno dell’altro, ma siamo fortunati ad avere il
nostro legame che ci aiuta. Dobbiamo
soltanto lasciar andare una parte del nostro controllo ed imparare ad
essere
noi stessi, almeno quando siamo soli.
Dopo che la nostra meditazione
è
stata completata, abbiamo aspettato il ritorno di Anakin ed abbiamo
pranzato
insieme nei miei alloggi, un pò più tardi della
solita ora. Poi, siccome il mio
Padawan aveva il resto della giornata libera, abbiamo passato un
po’ di tempo
seduti sul tappeto, mentre io mostravo ad entrambi, Obi-Wan ed Anakin,
le
pietre nella scatola raccontandogli i dettagli sulle missioni in cui le
ho
raccolto.
Parte 5
ESTRATTI
DAL DIARIO
AUDIO DI QUI-GON
JINN, MAESTRO
JEDI
CORUSCANT,
TEMPIO JEDI 3:6:21
Obi-Wan sta lentamente imparando
ad aprirsi.
Oggi mi ha detto di come si
è
rattristato dal comportamento dei suoi amici Sith. Lui è
ferito dalla loro
mancanza della fiducia.
Il Consiglio dei Sith sa che lui
è sempre stato fedele e rispettoso, e i suoi compagni lo
conoscono da quando
era tra gli iniziati.
“Mi aspettavo che mi
dessero
almeno il beneficio del dubbio o tentassero di capire quello che mi
è accaduto.
Invece mi hanno semplicemente isolato,” mi disse, mentre
camminavamo fianco a
fianco verso la Sala delle Mille Fontane.
“Obi-Wan, questo
significa che
loro non sono dei veri amici. Un vero amico si vede nel momento del
bisogno. Sono
sicuro che con il tempo, quando ti sarai abituato alla vita nel Tempio,
sarai
capace di farti dei nuovi amici. Ci sono molti cavalieri e padawan
anziani che
hanno la tua stessa età.”
Obi-Wan annuì, ma era
chiaro che
lui non era molto convinto dalle mie parole.
Ricordo che lui aveva rivelato a
Lianne, ed io per caso avevo sentito, che i Jedi lo stavano evitando,
ma non
penso che sia veramente così. Forse sono intimiditi da lui.
Obi-Wan non è un
uomo imponente, ma ha un modo di muoversi che lo fa sembrare
più grande.
Lui ha un passo lungo e sicuro
di se e che grida “toglietevi dalla mia strada” e
un modo di sovrastare quelli
intorno a lui.
I Jedi sono addestrati ad
evitare i conflitti quanto è più possibile ed io
non sono troppo sorpreso che
stiano evitando Obi-Wan perchè pensano che lui è
sempre pronto a combattere.
Devo dirgli che
dovrebbe…ammorbidirsi…
almeno un pò. Devo solo trovare l'occasione giusta per
affrontare l’argomento.
CORUSCANT, TEMPIO JEDI 3:7:21
Un'altra registrazione dopo un
lungo
periodo di silenzio.
L'addestramento
di Anakin
mi sta tenendo molto occupato. Avevo dimenticato che
l’addestramento di un
padawan è un compito che occupa tutto il tuo tempo,
specialmente quando
l'apprendista in oggetto è
così dotato,
ed ha un insolita formazione culturale .
Questa mattina ho avuto una riunione con il Maestro Yoda e il Maestro
Windu per
discutere i progressi di Anakin, ma finimmo per parlare anche di
Obi-Wan e della
sua vita al Tempio.
“Anakin sta facendo bene, tutto considerato,”
risposi alla domanda iniziale di
Yoda. “In classe è un buon studente, ed io gli sto
insegnandogli i rudimenti della
meditazione. Ha difficoltà con la concentra- zione ed ha
bisogno di tempo per raggiungere
la disciplina mentale che gli iniziati della sua età hanno
già. Ma lui è volenteroso
ed ansioso di imparare e fra non molto sarò capace di
iniziare l’addestramento
con la spada laser.”
“Capisco,” Commentò Mace. “Il
ragazzo ha mostrato paura, impazienza o rabbia?”
“Sì,
lo ha fatto” risposi, non
vedevo nessuna ragione di negare la verità,
dall’occhiata esplicita che il mio
vecchio amico mi diede compresi che sapeva degli scoppi di Anakin.
“Ha avuto un
litigio con due compagni di classe ed ha paura di non poter vedere
più sua
madre. Mentre per la sua impazienza, come molti bambini della sua
età, lui ha
la tendenza di voler fare tutto subito.”
“Come
hai risolto questo problema?”
“Non
l’ho fatto io. Il Cavaliere
Sith Kenobi lo ha fatto, sta insegnando ad Anakin semplici esercizi per
migliorare il suo controllo e sembrano funzionare.”
Mace
mi fissò, scioccato. “Perdonami
Qui-Gon, ma non ho capito bene? Tu mi stai dicendo che hai lasciato che
un Sith
addestri il Prescelto?”
Guardai
i miei amici negli
occhi. “Sì, Hai capito bene. Obi-Wan è
un grande insegnante e per un ragaz- zo
come Anakin è più facile imparare come
controllare le sue emozioni che
rilasciarle nella Forza. Il Cavaliere Sith Kenobi può anche
comprendere Anakin
perché lui sa ciò che sta provando il ragazzo.
Anakin sa che Obi-Wan è sposato
e sa che lui è triste perché sua moglie
è partita, e sa anche che mio figlio è
preoccupato per quello che accadrebbe alla sua sposa. Ma Anakin
è anche consapevole
che Obi-Wan esegue ogni giorno difficili kata senza perdere la
concentrazione e
che non importa quanto triste o preoccupato sia lui. È un
grande esempio per il
ragazzo.”
Allora
Mace e Yoda si
scambiarono un'occhiata che non sono riuscito a decifrare.
“Posso
fare una domanda?”
chiesi nel silenzio che segui.
“Sì, Qui-Gon, puoi.”
“Perché
avete chiesto ad
Obi-Wan di venire a vivere qui al Tempio? E per favore, ditemi la
verità questa
volta.”
“Mentire
a te, tu dici noi
abbiamo?” rispose Yoda, mentre appiattiva le sue orecchie.
“Sì e no. Credo e capisco quando avete detto di
essere rimasti impressionati da
Obi-Wan quando avete toccato la sua mente su Naboo, ma sembra che non
volete
riqualificarlo come mi avete fatto credere. A proposito, questa
è una cosa che
mi va bene. Obi-Wan non ha bisogno di essere riqualificato. Lui
è un grande
Sith, ha solo bisogno di imparare ad ascoltare la Forza Vivente e un
po’ di più
il suo cuore. Comunque, mio figlio potrebbe insegnarci come migliorare
il
controllo sulle nostre emozioni durante una situazione pericolosa, come
un combattimento.”
Guardai
Mace in modo
evidente il suo stile di combattimento, il Vaapad era stato creato da
lui
stesso per contenere e convogliare la sua aggressività.
“Abbiamo permesso che lui sia a te vicino una posizione
abbiamo offerto a lui,”
disse Yoda, mentre scivolava giù dalla sua sedia per
camminare zoppicando nella
stanza.
“Ma perché, Maestro? Perché volete che
stia vicino a mio figlio quando me lo
avete impedito venticin- que anni fa? Non penso che voi e il Consiglio
volete
soltanto riparare ad un errore che avete fatto in passato.”
“No,
ragione tu hai.. Altre
ragioni noi abbiamo.”
“Vogliamo
tenere l’Uccisore
del Signore Oscuro lontano dai Sith e vicino a noi. Vicino a
Skywalker,” intervenne
Mace.
“Cosa?”
“Conosci
l’intero testo sulla
profezia del Prescelto, Qui-Gon?”
Scossi
la testa.
“La profezia dice che un giorno il Prescelto sarà
tentato dall'Oscurità, ma che
un ‘Guerriero Grigio con occhi nuvolosi ed una spada dorata '
starà in guardia.”
I
miei occhi si
spalancarono. Un guerriero grigio con occhi nuvolosi ed una spada
dorata.
Obi-Wan è sempre vestito nella sua uniforme grigia. I suoi
occhi sono blu-grigi
come il cielo nuvoloso e la sua spada laser è gialla.
“Lei pensa che Obi-Wan sia il guardiano del
Prescelto?”
“Sì.
Nulla accade senza una
ragione, e ci sono state troppe coincidenze nella missione che ha unito
te,
Obi-Wan e il giovane Skywalker.”
“La
scoperta del ragazzo; il
legame con tuo figlio; il ritorno del Signore Oscuro.
Volontà della Forza tutto
questo, era,” dichiarò Yoda.
Potei solo annuire alle loro parole. Ho sempre saputo che la Forza era
stata al
lavoro durante la mia ultima missione, ma non ero consapevole
dell'estensione
delle sue implicazioni.
“Volete che Obi-Wan venga con Anakin e me quando cominceremo
a partire per le
missioni? Volete che lui badi ad Anakin.”
“Sì.
Il Cavaliere Sith Kenobi
è molto in gamba a lavorare sul campo e voi avete lavorato
bene insieme su
Naboo,” fu la calma risposta di Mace.
Io annui comprensivo, poi aggrottai le ciglia come se un pensiero
improvviso mi
avesse attraversato la mente. Anakin non sarebbe stato pronto per
iniziare a
seguirmi in missione per almeno un altro anno o forse di
più. Cosa avrebbe
fatto Obi-Wan fino ad allora? Languire nel Tempio?
“Maestri,” dissi dopo un pò,
“penso che dovreste mandare il Cavaliere Sith Kenobi
in una missione con un’altro Jedi finché Anakin
non è pronto. Obi-Wan è un uomo
molto attivo. Lui ha preso parte a più di quaranta missioni
da quando è
diventato un cavaliere. Sarebbe un spreco di potenziale tenerlo fermo
per un
anno o più.”
“Avevamo
già pensato a
questo, ma pensiamo che non è prudente poiché i
nostri cavalieri non si fidano di
lui,” disse Mace, mentre girava la testa da
un’altra parte.
“Cosa?” esclamai sorpreso.
“Qui-Gon, tu sei un maestro della Forza Vivente! Non dirmi
che non l’hai notato!?”
“Bhe,
ho visto che alcuni
cavalieri sono intimoriti da Obi-Wan, ma non pensavo che fosse un
proble- ma
generale.”
“Invece
lo è” disse Yoda,
mentre guardava fuori dalla finestra.
“Ma perché?”
“Perché
lui ha ucciso un Signore
Oscuro. Perché è difficile dimenticare mille anni
di diffidenza. Perché il Cavaliere
Sith Kenobi ha una tale potente personalità. Lui
è così forte nella Forza che è
quasi inquie- tante. Ti rendi conto Qui-Gon, che dopo Anakin, lui ha il
più
alto conteggio di midichlorian mai regis- trato? È anche
più alto di quello di Yoda.”
“Non
lo sapevo,” mormorai,
prima che mi girai ad affrontare Yoda, fissandolo con uno sguardo
accusa- tore.
“E
non avete permesso che
lui fosse addestrato come un Jedi anche sapendo tutto questo?! Dovevate
sapere che
i Sith lo avrebbero trovato e lo avrebbero portato via! O l'avete fatto
apposta,
perché avevate previsto per Obi-Wan
ruolo futuro e …”
Yoda
ignorò la mia ultima
speculazione e disse chinando la sua testa, “Sbagliato noi
abbiamo, Qui-Gon.
Spaventati noi eravamo. Troppo potente il ragazzo era.”
“Eravate
pronti a
commettere lo stesso ‘errore’ con Anakin, ma il
ritorno del Signore Oscuro vi
ha spinti a riconsiderare… Sì ora capisco.
Capisco che l'Ordine dei Jedi ha
bisogno di essere forte contro la minaccia del Signore Oscuro, e dal
momento
che l'Ordine Grigio non è pronto a collaborare con noi,
almeno siamo riusciti a
portare il più importante Sith dalla nostra parte. Capisco
e, in un certo modo,
lo approvo anche, ma Obi-Wan sta soffrendo e questo non è
giusto. Lui sta
pagando un prezzo troppo alto per avermi salvato la vita ed essere
diverso. Lui
merita di meglio che restare nel Tempio a non fare niente ed essere
trattato
come un uomo tormentato. Noi potremmo approvare o no il fatto che lui
ha un
carattere più emotivo di quello dei Jedi, ma non cambia il
fatto che lui è
quello che è. Anche se sembra che niente lo tocca, nel
profondo lui sta soffrendo
perché il suo ordine intero lo ha bandito. Dite che i nostri
cavalieri non
hanno fiducia in lui? Allora date il buon esempio. Date ad Obi-Wan una
classe in
cui possa insegnare. Forse una classe di spada laser di Padawan
Iniziati. Lui è
buono con bambini e probabilmente loro sono meno prevenuti. Mostrate
all'Ordine
che avete fiducia in lui. Io penso che glie- lo dovete,
Maestri” Conclusi il
mio lungo discorso con un inchino ed aspettai la loro reazione.
Il silenzio cadde nella stanza, Yoda e Mace comunicarono mentalmente ed
io
sostenni con calma il loro sguardo fisso.
Finalmente Yoda annuì, e Mace parlò per entrambi.
“Hai ragione, Qui-Gon. Troveremo
una classe per farlo insegnare e ci scuseremo per non averlo pensato
prima,”
lui sorrise. “Grazie a te amico mio per averci mostrato la
via giusta e per
dimostrare, ancora una volta, che saresti un grande accrescimento al
Consiglio.”
Scossi
la testa e sorrisi
di nuovo. “Non penso che apprezzeresti avermi qui.
Probabilmente metterei in
dubbio ogni tua decisione.”
Ridemmo
insieme, poi andai
via alla ricerca di Obi-Wan. Lo trovai in uno dei giardini, mentre
medita-va, e
gli chiesi se volesse venire con me alla sala di allenamento per fare
insieme dei
kata.
Lui fu d'accordo e mi seguì, chiaramente impaziente di
allenarsi.
La stanza era affollata quando arrivammo e per una volta in vita mia ne
ero
felice. Più persone ci guardavano allenarci insieme e meglio
era.
Ci togliemmo le nostre tuniche, gli stivali e iniziammo con un semplice
kata per
riscaldarci.
Mentre mi mossi, ero consapevole dei tanti occhi che guardavano nella
nostra
direzione, ma li dimenti- cai presto, quando mi immersi nel mio legame
con la
Forza e con mio figlio.
Come al solito, la nostra coordinazione era perfetta, e non
vacillò neanche
quando i kata divennero più complessi e più
veloci, neanche quando Obi-Wan
iniziò un esercizio che non avevo mai visto prima. Lasciai semplicemente che la
Forza guidasse i
miei passi e i miei movimenti.
I nostri piedi nudi toccarono la stuoia allo stesso momento, le nostre
braccia
si allungarono e piegarono come se fossimo una sola persona, i nostri
respiri
uscivano allo stesso momento.
Era stimolante… sentivo la Forza che ci
circondava… che brillava intorno a noi.
Era come se la mia unione con la Forza Vivente si unisse con quella di
Obi-Wan con
la Forza Unificatrice e creasse una miscela perfetta delle nostre
abilità.
Era un'esperienza incredibile, per entrambi e mio figlio espresse il
desiderio
di ripeterlo al più presto.
Per quanto riguarda il nostro pubblico, durante l’esibizione,
tutti i presenti
nella stanza ci fissavano anche se nessuno commentò il
nostro spettacolo, era
chiaro che ne rimasero molto impressionati.
Posso solo sperare che questo sia il primo passo per convincere i Jedi
ad
accettare Obi-Wan e farlo sentire che è il benvenuto.
Parte 6
ESTRATTI
DAL DIARIO AUDIO
DI QUI-GON
JINN, MAESTRO
JEDI
CORUSCANT, TEMPIO JEDI 3:7:23
Un paio di ore fa Mace Windu ha
chiesto ad
Obi-Wan di insegnare ad usare la spada laser ad una classe inferiore di
Padawan,
proprio quello che io avevo suggerito.
Ero presente e non ho potuto non esprimere la mia gioia quando ho
sentito
l'orgoglio di mio figlio per avergli chiesto di compiere tale compito.
Lui accettò, e ringraziò Mace ed il Consiglio e
promise che avrebbe fatto del
suo meglio per ripagare la loro fiducia, fu anche d'accordo ad iniziare
l’indomani ma poi una volta che restammo soli lui fu colto
dal panico.
“Io non so come insegnare a dei ragazzi! Loro mi faranno a
pezzi appena se ne
renderanno conto! Devo documentarmi. Ora. Padre, hai alcuni libri sul
tema?”
Scossi la testa, divertito dal modo in cui stava camminando avanti e
indietro..
E questo era lo stesso guerriero senza paura che aveva affrontato e
ucciso un Signore
Oscuro?
“Potresti andare all'Archivio. Sono sicuro che la Maestro Nu
sarà capace di
aiutarti.”
Obi-Wan mi guardò e
annuì. “Buon idea, padre. A
dopo.” E dicendo così si lanciò fuori
della stanza, il suo accappatoio grigio
che svolazzava dietro di lui.
Una volta rimasto solo, risi brevemente, nessun incarico può
essere difficile
per mio figlio, io so che lui è felice perchè gli
è stato dato un compito nel
tempio.
Lui è abituato ad avere delle responsabilità,
qualcuno che ha fiducia in lui e
queste cose gli stanno man- cando. Io spero che l'insegnamento
sarà abbastanza
per tenerlo occupato finché non saremo in grado di tornare a
lavorare sul
campo.
ANNOTAZIONI SUPPLEMENTARI - POMERIGGIO
Sono andato all'Archivio, a cercare
un libro sulla
meditazione di cui mi ricordo che lo lessi quando ero un ragazzo, e che
mi
piacerebbe dare ad Anakin.
Mentre ero nell'Archivio, e stavo leggendo attentamente i titoli,
Jocasta Nu si
fermò davanti a me e mi disse.
“Sai se il Cavaliere Sith Kenobi ha finito di saccheggiare il
settore
sull’insegnamento e la pratica della spada laser ?”
“Saccheggiare?”
pensai con timore. La Maestra Nu
è molto protettiva con il “suo”
archivio, e non ha nessuno scrupolo ad usare la
sua lingua tagliente se uno fa qualche cosa che la scontenta.
Io spero solo che Obi-Wan non abbia ricevuto una delle sue prediche che
mi fece
negli anni passati.
“Sì, lui ha esaminato ogni singolo libro in quella
sezione ma, al contrario di qualcuno
che conosco,” e mi guardò con uno
sguardo eloquente, “non li ha presi senza avvertirmi,
né ha preso dalle mensole
tutti i libri allo
stesso tempo. Invece
lui ha fatto avanti e indietro tutto il tempo, leggendo un libro e
metten- dolo
via nel posto giusto prima di prenderne un altro.”
I miei occhi si spalancarono:
Jocasta Nu era
praticamente raggiante!
Mi bloccai, non sapendo cosa dire, ma fui risparmiato dal rispondergli
da un
Padawan che cercava un titolo che non riusciva a trovare. Maestro Nu
andò via
con lui ed io lasciai l'Archivio con il libro di meditazione piegato
sotto il braccio.
Mentre tornavo ai miei alloggi, un sorriso apparve sulle mie labbra.
Sembra che Obi-Wan sia riuscito a guadagnare un altro sostenitore qui
nel
Tempio. Non ho dubbi che la Maestro Nu lo elogerà con
chiunque la ascolterà, ed
è un fatto noto che la Maestra dell'Archivio è un
po' eccentrica, ma è anche
vero che lei è rispettata da tutti.
Questa è davvero una buona giornata per mio figlio; le cose
stanno finalmente
andando nel modo giu-sto.
ANNOTAZIONI SUPPLEMENTARI - TARDA SERA
Anakin non è stato
contento dal libro che io gli
ho dato. Lui sperava che fosse sulle navi o sulle spade laser, non
sulla
meditazione.
Fortunatamente Obi-Wan era con noi e mi aiutò a rendere il
libro più
interessante. Lui gli lesse il primo capitolo, poi gli
spiegò quello che significava,
in seguito provarono insieme, nel soggiorno, la tecnica descritta.
Ha funzionato; Anakin la fece molto bene, non ne sono sorpreso. Lui
adora
Obi-Wan e farebbe qualsiasi cosa per accontentarlo. Io sono il suo
maestro ma
mio figlio è il suo eroe, per loro è diverso
dalle altre persone che vivono qui
nel Tempio. Entrambi stanno lottando per essere accettati.
Ringraziai Obi-Wan per l'aiuto, ma lui scherzò, dicendomi
che si stava solamente
allenando per la sua prima lezione di domani.
CORUSCANT, TEMPIO JEDI 3:7:24
Oggi Obi-Wan tenne la sua prima
lezione.
Lui era molto nervoso quando lo vidi questa mattina e mi diede
un'occhiataccia
quando lo salutai con un “che la Forza sia con te.”
Tuttavia era molto più rilassato, e anche piuttosto
soddisfatto quando lo incontrai
a pranzo. Lui divorò il suo pasto e parlò
animatamente dei suoi studenti. Sembrava
un bambino con un giocattolo nuovo, ma io so che la sua
felicità è più profonda
e non è di breve durata.
Ad Obi-Wan piace insegnare ed io sono sicuro che farà un
grande lavoro.
Le mie convinzioni sono sostenute dal fatto che due padawan si
fermarono alla
nostra tavola mentre noi stavamo mangiando alla mensa e salutarono mio
figlio
prima che essi mi riconoscessero.
È la prima volta che questo accade; di solito le persone
parlano con me e poi
s’inchinano ad Obi-Wan solo perché lui
è con me e sarebbe scortese non
considerarlo, ma di solito lui viene ignorato.
Oggi, invece sono stato io quello ignorato, e non sono mai stato
più felice di
così.
Ma sono anche rattristato perchè
non ho
notato prima che Obi-Wan era stato messo da parte.
Per un Maestro Jedi che è come me così forte
nella Forza Vivente, ho fatto
veramente un cattivo lavoro nel non comprendere cosa stava accadendo
intorno a
me.
Il mio errore è stato lo stesso che ho suggerito ai miei
padawan di stare
attenti: mi sono concentrato troppo sulle mie ansie che riguardavano la
mia
relazione con Obi-Wan e non ho ascoltato la Forza.
Non devo commettere questo errore un'altra volta.
Non posso essere così cieco di nuovo e neppure posso
permettermi di accettare
le cose per sicure, specialmente ora che sto addestrando un bambino di
un tale potenziale
come è Anakin.
Parte 7
ESTRATTI DAL
DIARIO AUDIO DI
QUI-GON JINN, MAESTRO
JEDI
CORUSCANT, TEMPIO JEDI 3:7:30
Le cose stanno andando davvero bene
per Obi-Wan. Come direbbe qualcuno, il ghiaccio tra mio figlio ed i
Jedi è
stato rotto, ed è accaduto piuttosto naturalmente, penso.
I padawan a cui lui sta
insegnando hanno detto delle lezioni ai loro maestri. I maestri sono
andati a
guardare le lezioni, e hanno approvato quello che hanno visto e sono
andati a
parlare con Obi-Wan - bene, la maggior parte di loro lo hanno fatto. I
maestri
più anziani la cui mentalità sarà
più difficile da cambiare sono venuti da me a
farmi i complimenti! Come se io dovessi essere lodato perché
Obi-Wan è. . . beh,
è Obi-Wan.
Gli ho detto che non è
grazie a
me che mio figlio è diventato quello che è, e che
dovrebbero parlare con lui,
non con me.
Dall’altro lato, quello
peggiore,
se posso chiamarlo così, Anakin mi sta rendendo la vita
impossibile. Lui stava
ascoltando i nostri discorsi sulle lezioni ai padawan di Obi-Wan e ha
voluto
essere incluso in quella classe.
Io sto tentando di fargli capire
che lui non è pronto per essere inserito in quella classe,
ma lui si rifiuta di
ascoltare. Oggi ha avuto un altro attacco di rabbia ed l'ho spedito
nella sua
stanza, dicendogli di meditare sui suoi errori, anche se il nostro
legame di
addestramento mi dice che ha soltanto un pò di malumore.
ANNOTAZIONI
SUPPLEMENTARI - SERA
Obi-Wan ed io abbiamo avuto una
discussione riguardo Anakin.
E’ iniziato dopo che ho
permesso
al mio Padawan di uscire della sua stanza ed Anakin ha dimostrato come
poco o
niente gli ha fatto la punizione gettandosi ai piedi di mio figlio,
implorandolo di inserirlo nella sua classe.
Obi-Wan non ha reagito bene al
piagnucolio
e alle preghiere del ragazzo e gli ha ordinato bruscamente di cessare
subito quel
comportamento vergognoso.
Il suo tono era così
duro ed
aspro che Anakin iniziò a piangere.
Obi-Wan gli ordinò di
fermarsi
ma riuscì solo a far piangere il ragazzo ancora di
più. Allora, con mio sgomento
assoluto, sentii la voce mentale di mio figlio dire / / gli
darò una buon
ragione per piangere / / e lo vidi alzare la mano, pronto a colpire
Anakin.
Mi precipitai in avanti e
riuscii a bloccare il suo braccio appena in tempo, prima che il mio
turbato Padawan
potesse accorgersi di quello che stava accadendo.
Calmai Anakin e poi lo spedii nella
sua stanza, mentre Obi-Wan camminava avanti e indietro, il suo
nervosismo
echeggiava nel legame.
Non appena fummo soli, mio
figlio mi affrontò. “Perché mi hai
fermato? Il ragazzo aveva bisogno di
imparare un po' di disciplina.”
“Hai ragione, ma non in
questo
modo. Deve essergli insegnato in modo diverso.”
“Padre, Anakin
è una mina
vagante. Lui ha un potere troppo grezzo. Se tu non riesci piegarlo ora
alla tua
volontà, non sarai più capace di controllarlo
quando lui sarà grande. Tu sei troppo
gentile, troppo comprensivo con lui. Lui deve rispettarti di
più. Nessuno
padawan Sith avrebbe fatto vergognare il suo maestro implorandolo e
piagnucolando
di fronte a lui.”
“Lo so. Gli allievi Sith
non
piangono o non hanno attacchi di rabbia. Loro sono così
spaventati dai loro maestri
che neanche pensano a farlo. Tu mi hai mostrato il perché,
figlio mio. Ma pensi
realmente che questo sia il modo giusto? Il rispetto deve essere
guadagnato, tu
non puoi obbligare uno a rispettarti colpendolo fino a che non
è sottomesso.”
“Io rispettavo il mio
maestro,”
Obi-Wan incrociò le braccia sul torace e mi fissò
con aria di sfida.
“Sei sicuro, Obi-Wan? Non
è che
stai confondendo il rispetto con la paura?” gli chiesi
dolcemente.
“Sì, lo sono.
Il mio maestro era
un uomo duro, ma lui mi insegnò bene.”
“Così pensi
che io dovrei
frustare Anakin sulla schiena come il tuo maestro faceva te quando
avevi dieci
anni?”
Obi-Wan rimase in piedi in
silenzio per un pò, poi scosse la testa, “No.
Anakin non capirebbe perché tu
lo hai frustato. Lui la prenderebbe come una
punizione, non come una lezione. La sua educazione è stata
troppo diversa dalla
mia. Colpendolo provocheresti solamente del risentimento in lui, non un
desiderio di fare meglio. Non gli insegnerebbe niente .” Mio
figlio annuì. “Hai
fatto bene a fermarmi.” La nostra conversazione fu poi
interrotta da una
chiamata di Mace Windu, che mi chiedeva una spiegazione su uno dei vari
rapporti che avevo scritto sulla crisi della Federazione del Commercio
e quando finii,
Obi-Wan era pronto per ritirarsi
nei suoi alloggi.
Così sono stato lasciato
solo a
pensare a quell’uomo complesso che è mio figlio.
Io l'ho guardato insegnare ad
Anakin
ed ai suoi studenti. Io so che lui è paziente e gentile.
L'ho visto ripetere più
volte un esercizio o una spiegazione senza un segno di irritazione o di
impazienza.
E di nuovo lui era pronto a colpire Anakin senza un ripensamento. Lo
avrebbe
fatto se io non lo avessi fermato.
Trovo così duro
conciliare
questi due lati di mio figlio, ma non devo dimenticare quello che lui
è.
Lui è un Sith.
Lui stava soffocando
con la Forza Watto, quando si
rifiutò di darci Anakin.
Lui è un uomo che pensa
che il
suo maestro era nel giusto quando lo frustava quando era solo un
bambino di
dieci anni.
Non posso negare che trovo
questo molto inquietante.
Io amo mio figlio, ma ancora una
volta capisco che non lo conosco veramente.
Sono consapevole che dentro di lui
c’è una vena di gentilezza e compassionevole.
L’ha mostrato con sua moglie
che ama con tutto
se stesso e sfiora con
la stessa delicatezza che userebbe con una porcellana delicata
Alderaniana.
L’ha mostrato con i padawan a cui lui sta insegnando, o con
Anakin quando lui
aiuta il ragazzo con i suoi compiti. Oppure con me, quando mi ascolta
che gli
racconto i miei ricordi su sua madre ed i suoi occhi prendano uno
sguardo
morbido e lontano.
Ma dietro a tutto questo,
custodendolo
e trattenendolo, c'è il suo lato severo; che non perdona, il
lato inflessibile
plasmato da una vita passata ad addestrarsi come un Sith.
Io non sono sicuro se
riuscirò
mai a capirlo totalmente, tuttavia giuro che non mi fermerò
mai dal provare a comprenderlo.
CORUSCANT, TEMPIO
JEDI 3:8:2
Il recente comportamento degli
ultimi giorni di Obi-Wan con Anakin mi ha contrariato
perché, nella mia mente cresce
la preoccupazione che mio figlio possa colpire uno dei suoi studenti se
loro
non dovessero essere d’accordo con lui sulla sua idea di
quello che è il modo
corretto di comportarsi.
Io so che Obi-Wan è
consapevole
che i Jedi e i Sith sono addestrati in modo differente, e so che lui
riesce a
controllarsi molto bene ma di nuovo non posso scacciare da me questo
pensiero.
La sua relazione con Anakin non
è stata rovinata dalla sua reazione all’attacco di
rabbia del ragazzo. Anakin
si è reso conto del suo errore e ha accettato il rimprovero
di Obi-Wan, anche
se era così severo, sa che se lo è meritato.
Io sono contento che è
finito tutto
bene, sarebbe stato molto triste se la loro relazione non ufficiale tra
insegnante/apprendista
si fosse rovinata prima di nascere. Senza menzionare, naturalmente gli
effetti
che ci sarebbero potute essere sul loro futuro. Se mio figlio
è davvero il Guardiano
del Prescelto, allora il suo posto è e sarà per
sempre vicino ad Anakin... qualunque
cosa accada..
Ho letto la profezia del
Prescelto e dichiara che il Guerriero Grigio lo proteggerà,
ma la parola usata
nel testo è antica e ha molti
significati. Vuole dire proteggere, prendersi cura. Ma vuol dire anche
controllarlo,
essere vigile. In altre parole, Obi-Wan è destinato a
proteggere Anakin, ma
anche ad impedirgli di precipitare nel Lato Oscuro - anche uccidendolo,
se
questo dovesse essere necessario.
Non ho nessun difficoltà
ad
ammettere che ho rabbrividito nel leggerlo, perché non posso
pensare a una cosa
più terribile nel vedere le due persone che amo di
più nella mia vita lottare
uno contro l'altro.
Parte 8
ESTRATTI DAL
DIARIO AUDIO DEL
MAESTRO JEDI QUI-GON
JINN
CORUSCANT, TEMPIO JEDI 3:8:7
Oggi Obi-Wan ha dimostrato a me
ed a Mace Windu la portata del suo controllo, e ha fatto un enorme
passo in
avanti nel migliorare il suo rapporto con i Jedi.
Mi dispiace ammetterlo ma ero
più preoccupato io dell'altro maestro. Mio figlio perde il
controllo quando
viene sfidato, inoltre Mace non era
stato testimone dell'episodio che aveva coinvolto Anakin.
Tutto accadde in un pomeriggio
mentre Mace ed io stavamo camminando in uno dei corridoi discuten- do
del
programma di addestramento di Anakin.
Improvvisamente, vedemmo un
padawan correre nella nostra direzione e Mace si accigliò a
quel comportamento
sconveniente.
“Padawan…”
iniziò a dire, ma la
giovane non lo lasciò parlare.
“Maestro Windu, deve
venire
nell'arena di addestramento. Il Padawan Chun ed il Sith stanno per
scontrarsi!”
“Cosa?” gli
chiesi.
“Loro stanno per
combattere…il
Padawan Chun sta insultando il Cavaliere Sith. Lui è furioso
perché il
Consiglio lo ha scelto per insegnare al corso di spada laser dei
Padawan più
giovani. Lui ha detto…” La ragazza si
zittì e guardò in basso i suoi stivali.
“Cosa ha detto,
Padawan?” Mace
l'incitò a continuare.
“Lui ha detto che al Sith
è
stato dato quel posto solamente perché lui è il
bastardo del maestro Jinn ... e
che avrebbe dovuto essere lui a insegnare in quella classe.”
Mi girai a guardare a Mace, con
urgenza nella voce. “Dobbiamo andare lì,
subito.”
Mace non sembrò molto
allarmato,
solo arrabbiato. “Bruck Chun è un disonore.
L'avremmo dovuto espellere anni fa.
Gli farà bene imparare una lezione da Obi-Wan.”
“Cosa stai dicendo, Mace?
Mio
figlio potrebbe ferirlo davvero. Non gli piace essere
sfidato.” E senza
aspettare la sua risposta, corsi verso l'arena di addestramento,
mandando per tutto
il tempo ondate di calma ad Obi-Wan, tramite il nostro legame.
Quando arrivai, io vidi che una
piccola folla si era raggruppato nella stanza ed stava guardando la
scena che
stava rivelando nel mezzo dell'area di addestramento.
Sgomitai tra le persone
lì
radunate finché non riuscì ad avvicinarmi e non
fui capace di vedere quello
cosa stava accadendo.
Obi-Wan camminava avanti e
indietro vicino alla forma supina di un giovane umano biondo che si stava contorcendo e stava
battendo sul
pavimento.
“Cos’è
successo?” chiesi ad un
giovane cavaliere Mon Calamari.
“ Maestro, il Padawan
Chun ha
tentato di attaccare il Cavaliere Sith Kenobi con la sua spada laser,
ma Kenobi
l'ha immobilizzato sul pavimento usando la Forza. Bruck sta tentando di
alzarsi
da parecchi minuti, ma non riesce a spezzare la presa che Kenobi ha su
lui.” La
ragazza sorrise brevemente, poi ritornò seria ed aggiunse,
“Bruck stava
coprendo Kenobi di insulti, ma non è stato capace di
spezzare la sua
concentrazione.”
“Bene, sembra che
dovresti dare a tuo figlio più
fiducia,” disse la voce di Mace, mi girai di scatto e lo vidi
proprio alle mie
spalle. “Il suo controllo è perfetto.”
Annuii senza parole mentre Mace faceva un passo in avanti e si dirigeva
verso
il centro dell'arena.
“Lascialo andare, Cavaliere Sith Kenobi. Penso che il Padawan
Chun si sia già
imbarazzato abbastan- za.” Obi-Wan obbedì e con un
piccolo gesto della mano,
rilasciò la sua presa sul giovane.
Bruck Chun si alzò in piedi e tentò di parlare,
ma Mace fu più veloce.
“Fai silenzio Padawan Chun, sono al corrente di quello che
è accaduto qui. Tu
hai insultato il Cavaliere Sith Kenobi, il Maestro Jinn ed anche il
Consiglio
insinuando che abbiamo fatto una scelta in base a favoritismi
personali. Vai
nella tua stanza e medita su quello che è accaduto qui oggi.
Forse capirai
perché sei ancora un Padawan e sul motivo perchè
non ci siamo fidati di te nel
darti quella classe.”
“Sì,
Maestro,” Bruck Chun si allontanò, con la
testa bassa mortificato mentre passava tra la folla silen- ziosa.
Una volta che se ne fu andato, ritornai a concentrarmi su cosa stava
accadendo
nella sala.
Mace si stava scusando con Obi-Wan, e mio figlio stava insistendo che
non era
necessario. Allora il
mio amico cambiò
argomento.
“Viene qui ad allenarsi, Cavaliere Sith Kenobi?”
“Ad allenarmi con i
droidi,
Maestro Windu. Nessuno degli studenti è disposto ad
allenarsi con me, e loro
non sono ancora pronti per impegnarmi in un buon
allenamento.” Non c'era
amarezza nella voce di Obi-Wan, solo accettazione.
“Le piacerebbe allenarsi con me, allora? Pensa che sarei
capace di farla
sudare?” chiese Mace, il suo tono conteneva una leggera
sfida.
“Sarebbe un onore, Maestro Windu. Il suo stile di
combattimento, il Vaapad, è
stato spesso discusso al Tempio Sith. Sarà un piacere
riuscire a penetrare
nella sua guardia.” Mio figlio sorrise, ferino, ed un
mormorio di
disapprovazione salì dalla folla per l’arroganza
percepita nel tono di Obi-Wan.
Solamente io sapevo che Obi-Wan non si stava vantando o faceva
l’arrogante. L'avevo
già visto combattere, ed ero consapevole che aveva
l’abilità di battere Mace.
Con un disdicevole brivido di aspettativa per il duello a cui stavo per
assistere, mi allontanai dalla folla per sedere sulle gradinate, presto
imitato
dagli altri Jedi.
Obi-Wan e Mace si tolsero i loro mantelli, accesero le loro spade
laser,
s’inchinarono per il saluto, l'uno di fronte all'altro, poi
si misero in
posizione di combattimento.
Le loro due lame, una porpora, e una gialla presero vita e il duello
iniziò.
All'inizio, Mace sembrò chiaramente superiore ad Obi-Wan.
Lui attaccava e si
spingeva in avanti men-tre mio figlio si difendeva e retrocedeva ad
ogni colpo
che calava su di lui.
Poi lentamente ma decisamente il duello cambiò e Obi-Wan
smise di ritirarsi ma si
bloccò sulla sua posizione mentre i suoi movimenti si
armonizzavano sempre di
più con quelli di Mace.
Compresi in un lampo che mio figlio stava sincronizzando se stesso con
il ritmo
del suo avversario, esattamente come faceva quando eseguivamo insieme i
kata.
Tuttavia questa volta la sua coordinazio- ne con Mace aveva
un'intenzione
diversa, pericolosa. Obi-Wan stava imparando a muoversi e a pensa- re
come Mace
allo scopo di scoprire i suoi punti deboli.
Per alcuni lunghi minuti, il duello continuò, sembrava un
balletto
coreografico, così tanto in sincronia erano i due uomini. I
due attaccavano e
si ritiravano, avanzavano di lato e si giravano e saltavano men- tre
paravano i
colpi dell'altro con facilità.
Gradualmente, Obi-Wan divenne sempre più aggressivo ed
audace e Mace rispose
gettando tutta la sua potenza nella forma di Vaapad, andando contro mio
figlio
con tutto quello che aveva, solamente per essere deviato e attaccato di
nuovo.
Mentre il duello aumentava di velocità, le loro spade si
muovevano ad una tale
rapidità, che era quasi impossibile seguirle.
Mace era più forte di Obi-Wan, ma mio figlio era
più veloce, così veloce che
c'erano dei momenti in cui i suoi colpi sembravano arrivare da quattro
direzioni diverse.
Potevo sentire l’aggressività di Obi-Wan aumentare
ad ogni colpo, mentre
combatteva, ma anche il suo assoluto controllo. Era come se stesse
camminando
sull'orlo di un precipizio; un solo passo in avanti e sarebbe caduto
dentro, ma
il suo equilibrio era assolutamente perfetto. Lui stava combattendo
come un
Sith, sempre sull'orlo del Lato Oscuro, assorbendo da esso il suo
potere per
renderlo più forte, ma senza restituirglielo e senza mai
lasciarsi dominare.
L’incontro continuò, quello che era iniziato come
una sessione di allenamento
si era trasformato in una gara tra due uomini che non avevano mai
trovato nessuno
al loro livello…fino a quel momento.
La notizie del duello si sparse nel Tempio come una macchia
d’olio e le
gradinate si riempirono con un pubblico intimorito e piuttosto attento.
Potevo sentire lo stato d’animo degli spettatori, e la
maggior parte di loro
presumeva che Mace avrebbe vinto. Le sole eccezioni erano: gli studenti
di
Obi-Wan, Anakin, che ora era seduto al mio fianco, e che si tratteneva
appena
dall’acclamarlo apertamente, ed io.
Gli occhi di Anakin erano spalancati come piattini e diventavano sempre
più
larghi ad ogni colpo portato da Mace e che Obi-Wan parava.
Sospetto che il mio Padawan sia in qualche modo più
intimorito da Mace Windu
che dal Zabrak che Obi-Wan
affrontò su
Tatooine e Naboo.
Mi chiedo come la prenderebbe il mio amico. Forse glielo
dirò per vedere la sua
reazione, ma solo dopo che si sarà ripreso dalla sconfitta
di oggi.
Oh sì, perché lui fu sconfitto.
Posso ancora vedere l'occhiata sbalordita sul suo viso mentre Obi-Wan,
dopo
essere riuscito a saltare e ad atterrare esattamente dietro a lui,
sfiorò la
sua schiena con la spada laser anche prima che Mace avesse il tempo di
voltarsi.
Se l'arma fosse stata a piena potenza, Mace sarebbe stato tagliato
diagonalmente, dalla spalla all’anca. Invece, questa volta,
cadde semplicemente
sul terreno e rimase lì, con la punta della spada laser
gialla premuta contro
la sua schiena.
Un silenzio sbalordito seguì la vittoria di Obi-Wan, prima
che un applauso
tuonante eruttò, mentre mio figlio aiutava Mace ad alzarsi,
e i due si
stringevano la mano.
Le gradinate si vuotarono, e la folla si precipitò
nell’arena di addestramento,
commentando l’incontro e provando a copiare alcune delle
mosse che avevano
visto. Obi-Wan fu circondato dai suoi studenti, ma anche da alcuni dei
cavalieri più giovani, inclusa il cavaliere Mon Calamari con
cui avevo parlato
prima e tutti loro desideravano sapere com’era riuscito ad
eseguire
quell'ultima mossa.
Anakin voleva unirsi a loro, ma io lo fermai dicendogli di aspettare la
sera,
quando avrà Obi-Wan tutto per lui.
La vera ragione dietro al mio rifiuto è che, in quel momento
non volevo che
reclamasse l'attenzione di mio figlio. Per la prima volta dal suo
arrivo, i
Jedi lo stavano facendo sentire il benvenuto.
Uno dei suoi ammiratori, un cavaliere di sesso femminile con corti
capelli
biondi andò nello spoglia- toio e gli portò un
asciugamano per asciugarsi il
viso ed il collo. Un’altro cavaliere, un giovane con capelli
scuri andò a
recuperare il suo mantello, e molti altri lo fermavano per chiedergli
di
esaminare l’impugnatura della sua spada laser o congratularsi
con lui.
E mio figlio era nel mezzo di quella folla, sorridendo felice ed un
po’
imbarazzato mentre gli veniva chiesto di nuovo e di nuovo come era
riuscito ad
“uccidere” Mace Windu, ed i suoi studenti
dichiara-vano ad alta voce che lui
era il più grande spadaccino dell'Ordine.
Sì, dell'Ordine.
Ed essi non intendevano quello dei Sith.
Le cose stavano cambiando, Obi-Wan era più un estraneo.
Lui è uno di noi, come ha sempre desiderato essere.
…..........................
Nota
dell’autore: dovete
immaginare che tutto
quello che avete letto finora, è Qui-Gon che ascolta le
passate registrazioni
del suo diario. Finisce in modo
improvviso perché è
stato interrotto. E’
stato fatto apposta.
“È pronto ad andare, Maestro?”
Qui-Gon Jinn trasalì e
prima che potesse rendersi
conto di quello che stava facendo spense di colpo il registratore
audio.
La sua voce registrata cessò circolare nella stanza, e lui
si girò verso la
porta, esclamando, “Solo un momento, Anakin.”
“Va bene, ma ricordati
che ci metteremo un po’
per arrivare alla Sala del Consiglio.”
“È un modo
gentile per ricordarmi che sono
lento?” S’intromise la voce di Obi-Wan e Qui-Gon
sorrise alla leggera
canzonatura tra i due uomini che lui amava di più.
Era così bello vederli andare d'accordo, specialmente ora
che il timore di
vederli impegnati in un duello fratricida era svanito per sempre.
Il Maestro Jedi sospirò dopo aver guardato il registratore
audio ancora nella
sua mano. Non sapeva cosa l’avesse spinto ad ascoltare,
proprio ora, quella
particolare sezione del suo diario.
Era perché, in quelle registrazioni di tredici anni prima,
c’erano già i semi
di cosa sarebbe accaduto quel giorno?
Qui-Gon scosse la testa e si concentrò per essere pronto
prima che Anakin si
decidesse a spalancare la porta. Negli anni di addestramento il suo
precedente
Padawan aveva imparato molte cose, ma la pazienza non era stata fra
queste.
“Maestro?”
“Padre?”
Qui-Gon sorrise tra se e rispose,
“Sto venendo.”
Gettò un ultimo sguardo
allo specchio
controllando che i suoi capelli quasi bianchi e la barba fossero in
ordine e si
mosse verso la porta.
“Sono qui,” disse, guardando i due uomini che
l'aspettavano in mezzo alla
stanza.
Anakin era elegante nel suo nuovo mantello marrone, la tunica e i
pantaloni
beige e i lunghi capelli biondo scuro erano, almeno per quel giorno,
legati
ordinatamente indietro con una cinghia di cuoio.
Obi-Wan invece sembrava quasi regale nell’uniforme grigia. I
capelli corti e la
treccia lunga fino alla vita, la barba ben curata e piccoli pezzi di
argento
vicino alle tempie lo facevano sembrare molto solen- ne.
Le uniche cose che rovinavano quell’immagine perfetta erano
il suo pallore, le
ombre scure sotto gli occhi e la sua corporatura troppo magra. Erano
uno
sgradito ricordo di quella terribile sera quando aveva quasi perso
Obi-Wan a
causa di Darth Sidious.
Qui-Gon tentò di non pensarci, ma non poteva evitarlo. La
scena, che aveva
trovato ad accoglierlo quando era arrivato nell'ufficio di Palpatine,
sarebbe
rimasta impressa per sempre nella sua memoria….
Parte 9
Qui-Gon era
presente quando Anakin
aveva fatto irruzione nel Tempio Jedi dichiarando che il Can- celliere
Palpatine era il Signore Oscuro che stavano cercando, e aveva sentito
Mace
Windu ordinare al giovane di aspettarlo nella
Camera del Consiglio mentre lui e
altri tre maestri andavano ad arrestare il
Cancelliere.
Aveva visto il suo precedente Padawan, vestito del suo solito completo
nero,
che lo faceva sembrare
troppo ad un
Signore Oscuro, dirigersi verso
la Torre
del Consiglio, e aveva sentito un brivido
correre lungo la
spina dorsale.
Qualcosa non andava, ma lui non se ne era reso conto di
cos’era. Il Lato Scuro
della Forza era sceso sulla galassia, offuscando la sua vista,
offuscando la
vista dei jedi… ma non quella di Obi-Wan.
Qui-Gon pensò a suo figlio e si ricordò che lui
aveva insistito molte volte che
Palpatine era pericoloso, e che non avrebbero dovuto permetterei ad
Anakin di
stargli vicino. Se solo Obi Wan fosse tornato, certamente avrebbe
saputo come
aiutare Anakin, lui conosceva il giovane che chiamava “
fratello” meglio di
chiunque altro.
Ma il Generale Kenobi era lontano, su Utapau insieme al suo battaglione
di
cloni per distruggere le ultime forze rimaste al Generale Grievous.
Qui-Gon andò nella Camera del Consiglio, sperando di
trovarlo lì, ma quando
arrivò scoprì che
il giovane non era là.
Nella stanza sentì un’aura di disperazione e di
paura, una paura così forte da
offuscare ogni giudizio che lo fece gridare con la mente sperando di
raggiungere il giovane attraverso ciò che rimaneva del
legame che li aveva
legati durante l’addestramento.
/ / No Anakin! Torna indietro! / / Non ricevendo nessuna risposta,
Qui-Gon si
precipitò verso l'ascen- sore, ma una voce nella sua mente
lo fermò a metà
strada.
/ / Cosa c’è Padre? Sento la tua preoccupazione. /
/
/ / Obi-Wan! Come puoi sentirmi?
Dove sei? / /
/ / Sto entrando nell'atmosfera del
pianeta proprio ora. Ho lasciato il
Comandante Cody su Utapau per occuparsi dei droidi che sono rimasti. La
Forza
mi ha rivelato che dovevo tornare al più presto possibile. /
/
/
/ E’ così infatti. Obi-Wan,
Anakin ha scoperto che Palpatine è il Signore Oscuro che
stiamo cercan-do. Mace
Windu, Kit Fisto e altri due maestri sono andati ad arrestarlo. Hanno
detto ad
Anakin di restare al Tempio, ma lui li ha seguiti. Non è
più in sé, Obi-Wan. Tu
conosci i suoi sogni su Padmé… Cosa accadrebbe se
Palpatine riuscisse a
convincerlo che solo lui può aiutarlo a
“salvare” sua moglie? Potrebbe essere
una tentazione troppo grande per lui. / / Qui-Gon scosse la testa. / /
Non avremmo mai
dovuto permettergli di sposarla…
/ /
/
/Non mi sembra che lui ha
chiesto il nostro consenso…ce l’ ha detto quando
era già tutto fatto e non
c'era niente che potessimo fare, dal momento che riferirlo al Consiglio
era
fuori questione // La voce di Obi-Wan aveva un accenno del suo solito
sarcasmo.
/ / Ora stai calmo, Padre, mi sto dirigendo al palazzo del Senato.
Sarò là in
un minuto o due. / /
/
/ Stai attento, figlio mio. / /
/
/ Come al solito. / /
Il contatto mentale fu interrotto,
e Qui-Gon entrò lentamente
nell'ascensore, la sua mente meditava sulla profezia del Prescelto,
Anakin ed
Obi-Wan.
Uscendo dall'ascensore, si diresse verso i giardini per cercare di
meditare
quando un dolore improv- viso ed insopportabile lo fece cadere sulle
ginocchia.
/ / Obi-Wan! / / Gridò con la mente, mentre respirava a
fatica ed i battiti del
suo cuore rimbombavano nelle
sue
orecchie. Quando il dolore si fu calmato, Qui-Gon si alzò in
piedi e
barcollando andò nel- l’hangar e salì
sul primo speeder che trovò.
Corse veloce nel pesante traffico di Coruscant verso il Palazzo del
Senato,
tentando invano per tutto il tempo di contattare suo figlio.
Una volta che fu arrivato, Qui-Gon evitò le guardie e, con
la spade laser in
mano corse nell'ufficio di Palpatine, solamente per fermarsi quando vide i cadaveri di
Kit Fisto, Agen
Kolar, e Saesee Tiin che giacevano nel corridoio.
Il suo cuore batteva, Qui-Gon avanzò più
lentamente verso l'ufficio,
doveva sapere
cos’era accaduto là, ma
temeva anche quello che probabile avrebbe trovato, perché
per la prima volta in
vita sua la Forza, era muta.
Entrò nella stanza e là, fra i mobili in fumo e
pezzi di acciaio trasparente
che facevano parte di una
finestra
fracassata, c’erano Anakin ed Obi-Wan.
Anakin stava inginocchiato sul pavimento e abbracciava il corpo
immobile di
Obi-Wan, dondolando avanti e indietro mentre bisbigliava ripetutamente,
“Per
favore non morire Obi-Wan, non morire fratello
mio…”
Qui-Gon non perse tempo e si
inginocchiò al loro fianco.
“Cos’è
successo?” chiese,
mentre cercava alla
cieca le pulsazioni di Obi-Wan.
“Palpatine lo ha attaccato con i suoi fulmini
blu…lui si era messo tra il
Signore Oscuro e il Maestro Windu dopo che io…” la
voce di Anakin si affievolì
e lui abbassò la testa, il viso bagnato di lacrime .
“Dopo che tu che cosa, Anakin?” insistette Qui-Gon,
mentre componeva il codice
di emergenza che avvertiva i Guaritori nel Tempio di accorrere
immediatamente
perchè c’era urgente bisogno di loro .
“Dopo che lui tagliò il mio braccio,”
rispose una terza voce, Qui-Gon ed
Anakin, sollevarono le teste per vederlo che torreggiava su di loro,
una
smorfia di dolore segnava i suoi lineamenti.
“Maestro... Io…” iniziò
Anakin, Windu lo fermò.
“Lo so, Anakin, lo so.” Poi il maestro di Korum si
inginocchiò ed guardò il
corpo immobile di Obi-Wan.
“Come sta?”
“Non lo so. Le pulsazioni
sono forti, ma non riesco a sentire alcuna
attività nella sua mente…Credo che sia scivolato
nel coma.” Mormorò Qui-Gon,
intanto le sue dita carezzavano la guancia barbuta di suo figlio,
mentre
incitava mentalmente i guaritori a fare presto.
“ Palpatine si diresse furiosamente verso Obi-Wan quando lui
si mise in mezzo
tra me e lui,” la voce di Mace si addolcì mentre
guardava a terra verso l'uomo privo
di sensi. “Ha deviato i lampi blu usan- do le sue mani o il
suo corpo… è grazie
a lui se io ancora sono vivo.”
Qui-Gon inghiottì a
fatica e poi chiese, “Cos’è accaduto
dopo?”
“Darth Sidious
continuò ad attaccare; il suo attacco era particolarmente
violento perché voleva che Obi-Wan smettesse di
parlare...”
“Di parlare?”
“Si…a me.” rispose Anakin,
“Obi-Wan insisteva
nel dirmi, nel ricordarmi chi io ero…chi io sono....
che io sono un
Jedi…e che lui mi vuole bene…che io suo
fratello... io-io dissi a Palpatine di
fermarsi, di lasciarlo andare ma lui non mi ascoltò.
Così l’ho
ucciso. Ho tagliato la sua testa…è
là.”
Qui-Gon annuì,
mentre guardava fugacemente nella direzione indicata. Tutto era chiaro,
beh, quasi.
“Anakin, perché hai tagliato il braccio di
Mace?”
“Perché lui
stava
per uccidere Palpatine… prima che potesse
dirmi come avrei potuto salvare Padmé
dalla morte.”
“Ma tu lo hai ucciso, perché
lo hai fatto?” lo incitò Mace
Windu.
“Ve l’ ho detto. Stava uccidendo Obi-Wan.”
“Così
tu hai scelto tuo fratello invece di tua
moglie?” Incalzò Qui-Gon, sapendo che la risposta
era molto importante.
Anakin chiuse gli
occhi per qualche
secondo, e quando li aprì di nuovo
erano
chiari e sicuri. “No, ho scelto di essere un Jedi, come
Obi-Wan mi aveva detto.
Ho scelto di fare il mio dovere.”
Qui-Gon e Mace si
scambiarono un'occhiata prima di abbassare i loro occhi sul corpo
disteso a
terra e privo di sensi di Obi-Wan.
Anche lui aveva fatto il suo dovere. Il Prescelto era stato tentato
dall’Oscurità,
ma il suo guardiano, il Guerriero Grigio l’aveva riportato
sul giusto cammino, un
cammino che lui non avrebbe mai più abbandonato.
La volontà della
Forza era compiuta, ma Qui-Gon sperava che il prezzo per la salvezza
della
galassia non fosse la vita di suo figlio.
Ma grazie alla Forza, questo non accadde. Obi-Wan rimase in coma per
due
settimane mentre il suo organismo si stava riprendendo dal sovraccarico
elettrico che aveva ricevuto. Il colpo aveva danneg- giato alcuni dei
suoi
nervi e aveva provocato problemi alle gambe, problemi che Obi-Wan aveva
risolto
lavorando duramente, come dimostrava oggi la mancanza del bastone per
appoggiarsi.
“Padre?”
“Cosa
c’è? Oh mi dispiace, mi sono distratto,”
Qui-Gon guardò suo figlio, imbarazzato.
“Questo l’avevamo già capito,
Maestro,” Anakin inserendosi. “Ora andiamo; non
penso che vorresti arrivare in ritardo proprio oggi.”
“Oh no, mio Padawan, non
potrei mai essere in
ritardo. Questo è il giorno che aspetto da trentanove
anni.”
“Nessuna amarezza,
Padre,” disse Obi-Wan,
dandogli un sguardo ricco di significato, prima che i tre uomini si
mossero
verso la porta e lasciarono la stanza.
Si diressero lentamente attraverso il Tempio apparentemente disabitato,
adattando il loro passo a quello misurato di Obi-Wan.
“Dove sono tutti?” chiese Obi-Wan, mentre guardava
le sale vuote.
Anakin sorrise. “Penso che più ci avvicineremo
alla Torre del Consiglio e più
incontreremo gente.”
Il viso di Obi-Wan si tinse di
rossore “non mi
dite che sono tutti là?!”
Qui-Gon annuì,
“naturalmente che sono tutti là.
Oggi è un giorno molto speciale, per tutti di
noi.”
“Lo so, lo so.
È solo che riesco a stento ad
accettare cosa accadrà realmente.”
Qui-Gon ed Anakin non risposero, ma
il cavaliere
più giovane strinse la spalla di suo fratello in una
comprensione silenziosa.
I tre uomini girarono l’angolo ed entrarono in
un’altra sala, e come aveva
predetto Anakin, trovarono parecchia gente.
Maestri, cavalieri, padawan ed iniziati: erano tutti là, e
questo fece
ricordare a Qui-Gon il giorno di tanto tempo fa quando lui, Obi-Wan ed
Anakin ritornarono
da Naboo.
Qui-Gon scambiò cortesi saluti con quelli che lui conosceva
bene, ed il suo
cuore si strinse quando pensò a tutti i Jedi che lui aveva
conosciuto nella sua
vita e che non erano là quel giorno.
La Guerra dei Cloni aveva causato la morte di troppi Jedi, ma almeno
l'Ordine
ancora esisteva. Non era stato spazzato via dai complotti di Palpatine
come era
successo all'Ordine dei Sith.
Darth Sidious aveva sempre saputo che i Sith non sarebbero stati
accecati dal
Lato Oscuro come era successo ai Jedi perché loro avevano
familiarità con lui.
Quindi, il Signore Oscuro aveva avviato una campagna sistematica per
eliminare
i Sith, uno alla volta se fosse stato necessario, e l'Ordine Grigio,
vittima della
sua natura diffidente e sospettosa, aveva rifiu- tato di chiedere aiuto
ai
Jedi. Le loro file erano divenute sempre più assottigliate,
anche prima che la Guerra
dei Cloni iniziasse a reclamare
sia la
vita dei Sith che quella dei Jedi, arrivando al punto in cui non ci
furono
abbastanza maestri nel Tempio dei Sith per prendersi cura degli
allievi. I
bambini furono rispediti indietro alle loro famiglie o venivano
trasferiti al
Tempio Jedi, mentre l'Ordine Grigio languì e poi
morì.
Obi-Wan Kenobi, il Guerriero Grigio era l'ultimo dei Sith, ed era lui
che tutti
i Jedi erano venuti ad onorare oggi.
Era lui che il Consiglio dei Jedi stava aspettando, mentre avanzava tra
due ali
di persone, i suoi nume- rosi amici gli battevano affettuosamente sulle
spalle
e gli stringevano le braccia mentre suo padre e suo fratello lo
seguivano, i
loro occhi umidi di lacrime trattenute.
Quando le porte dell'ascensore si aprirono, Mace Windu era
là ad aspettarli.
“Sia ringraziata la Forza sei qui! Stavamo iniziando a
preoccuparci.”
“Mi dispiace Mace, ma attraversare tutto il Tempio ha preso
più tempo di quanto
avevamo previsto,”
Mormorò Obi-Wan al suo
amico.
Il maestro di Korum annuì, poi allungò il suo
nuovo braccio artificiale, “posso
aiutarti?”
Obi-Wan raddrizzò la
schiena, orgoglioso e arrogante
come al solito. “No, grazie, Maestro Windu.” Rispose lui, molto formale.
“Sono
perfettamente capace di entrare in quella stanza ed inginocchiarsi da
solo.”
Mace sorrise ed annuì,
“Va bene.”
Le porte della Camera del Consiglio
si aprirono,
e i quattro uomini entrarono, guardandosi intorno
Obi-Wan notò i cambiamenti fatti nella grande
stanza circolare. Le sedie erano vuote ed erano state spinte verso un
lato
della stanza, mentre le altre erano state lasciate libere per ospitare
un
gruppo selezionato di persone che avrebbero assistito alla cerimonia.
Obi-Wan camminò al centro della stanza, dove lui rimase in
piedi, affrontando i
dodici consiglieri che stavano in piedi uno accanto all’altro
di fronte a lui,
mentre Qui-Gon ed Anakin si diressero verso il fondo della stanza.
Anakin andò
vicino sua moglie, Padmé Amidala Skywalker ed i loro gemelli
appe- na nati,
Luke e Leia, mentre Qui-Gon affiancò Lianne Shinko Kenobi
che teneva tra le
braccia Ben Kenobi di due anni.
Qui-Gon baciò la guancia di sua nuora e ad
accarezzò i capelli rossastri di suo
nipote, prima di scambiare un inchino con Bant Eerin, Garen Muhl e Siri
Tachi, i
migliori amici di Obi-Wan al Tempio.
Poi si girò ad affrontare i maestri riuniti, e
notò con sorpresa che le sedie
nella stanza erano tredici, non dodici e si chiese brevemente chi si
sarebbe
seduto su quella sedia. Ma poi tutte le sue domande furono dimenticate
quando
Obi-Wan si inginocchiò lentamente e il Maestro Windu su
avvicinò a lui.
“Cavaliere Sith Kenobi,” la sua forte voce
echeggiò nella stanza. “Siamo qui
oggi per chiederti di unirti a noi come membro a tutti gli effetti
dell'Ordine
dei Jedi. Da quando sei venuto a vivere con noi, ci hai provato
continuamente il
tuo valore ed è grazie a te che l'Ordine dei Jedi ancora
esiste. Ci farai un
grande onore se volessi accettare questa offerta?”
Qui-Gon guardò suo
figlio sollevare la testa
annuire. “Sì, lo voglio.”
Mace si mise da parte mentre Yoda
prendeva il suo
posto e accendeva la sua spada laser, imitato dagli altri consiglieri.
Poi la
sua voce echeggiò nella stanza silenziosa, mentre
dichiarò la formula
tradizionale e vecchia di millenni.
“ Obi-Wan Kenobi, con il consenso del Consiglio” il
vecchio maestro Jedi toccò
la spalla sinistra di Obi-Wan con la spada laser. “tramite la
volontà della
Forza,” Yoda mosse la spada sulla spalla destra
dell'uomo inginocchiato. “Ti nominiamo Cavaliere
Jedi della Repubblica,”
e con un veloce movimento del polso lui tagliò via la lunga
treccia di Obi-Wan
che aveva da quando era diventato un Cavaliere Sith, diciotto anni
prima.
Con il cuore pieno di felicità per suo figlio che ora era un
Jedi come lui
aveva sempre sognato, Qui-Gon si mosse in avanti. Lui desiderava
aiutare
Obi-Wan ad alzarsi, ma Mace Windu lo fermò con un rapido
cenno della testa, mentre
Yoda disattivava la sua spada laser e parlava di nuovo.
“Cavaliere Kenobi, tale dedicazione raramente in vita mia ho
visto. Ingiusto il
Consiglio dei Sith è stato. Riconoscere i tuoi talenti loro
non hanno fatto.
Deciso questo Consiglio ha; rimediare a questa ingiustizia noi
vogliamo. Si
alzi, Maestro Jedi e Cavaliere Sith Kenobi. Prendi il tuo posto in
questo
Consiglio, benvenuto tu sei.” Gli occhi di Qui-Gon si
spalancarono con stupore mentre
simili pensieri ugualmente sorpresi di
Obi-Wan lo contattarono
attraverso il legame.
Yoda sorrise ed aggiunse, “Il meglio di due mondi tu sei,
Obi-Wan. Una tragedia
sarebbe se la saggez- za dei Sith con te scomparisse. Molte cose
insegnarci tu puoi.
Pronti ad imparare, noi siamo.” Così dicendo,
tutti e dodici i consiglieri chinarono
le teste, accogliendo e onorando il loro nuovo membro.
Quasi senza essere notato, Qui-Gon attraversò la stanza e si
diresse verso suo
figlio ancora inginoc- chiato. Lui aiutò
Obi-Wan ad alzarsi in piedi e
lo strinse
forte tra le braccia, mentre intorno a loro la stanza esplodeva in un lungo, interminabile
applauso, ed una nuova era
si profilava per l'Ordine dei Jedi.
FINE