MIRROR
« Come ti
chiami? »
« Io non ho un nome
»
« E allora chi
sei? »
« Non è la domanda giusta
»
« E quale
sarebbe, la domanda giusta? »
« Non esistono domande giuste
»
« Non capisco
»
« Capirai col tempo
»
…
« Allora chi …
cosa sei? »
« Tutto ciò che rimane. O forse, tutto ciò che
non è mai stato »
« Ma che razza
di risposta è?! »
« E’ la risposta alla tua domanda
»
« Non ha molto
senso »
« Sapresti dirmi che cosa ha realmente senso,
ormai? »
« …
»
« E tu … tu sapresti dirmi chi sei? Sapresti
dirmi il tuo vero nome? »
« Ho perso il
mio nome molto tempo fa »
« Ma è ancora nella tua memoria …
»
« … Io sono …
»
« Tu non esisti
»
Soffiò un filo
di vento, leggero come un sospiro e freddo come un’anima
vuota.
Il suo sguardo
corse al mare, che si stendeva infinito, calmo, nero come la sua esistenza, e si
sorprese di sentirsi sollevato.
Mi sono sempre
chiesto quale fosse la differenza tra vivere ed esistere. Ripensavo a quel
ricordo sbiadito, il ricordo di Sora, ma era solo un sogno rimosso … tendeva a
svanire …
Solo nel
momento in cui sono svanito, ho capito che quella differenza non era
altro che una piccola, labile, volubile sensazione …
Lo specchio
andò in mille pezzi nel momento in cui il suo pugno colpì la parete riflettente.
Nonostante fosse del tutto incrinato, lo specchio continuava a mostrargli il suo
riflesso.
Non il suo.
L’ Altro.
Con una
smorfia di rabbia sul viso pallido, colpì nuovamente lo specchio, e ancora, e
ancora …
Il sangue
scorreva sul braccio, fino al gomito, fino a macchiargli la tunica
…
“Chi sono
io?”
“Io non sono te”
Frammenti
luccicanti caddero a terra, frantumandosi ulteriormente, causando uno stridio
che gli feriva i timpani.
Gocce di
sangue macchiavano il pavimento bianco, del tutto immacolato
…
Roxas chinò il
capo, sul viso un dolore che solo lui
poteva capire, solo lui
…
Vide il suo stesso sguardo in un piccolo
frammento di specchio giacente ai suoi piedi, pieno di rabbia, dolore,
frustrazione.
No.
Quello non era
il suo sguardo. Quegli occhi non
erano i suoi.
Roxas aveva gli
occhi più chiari di Sora …
È la mia prima fic
su Kingdom Hearts, anzi, non la definirei nemmeno tale. Chiamiamolo
“esperimento”, ci azzecca abbastanza ^^, scritta durante l’ora di storia mentre
ascoltavo “Dearly Beloved” (alla faccia dell’attenzione alla lezione,
eh?)
Sentivo il bisogno
di dedicare qualcosa a Roxas e a Sora, in particolare a Roxas. Quando
“assistevo” mio cugino che giocava, la sua storia mi ha toccata davvero molto
…
Il fatto dello
specchio, poi, non sono sicura che ci sia nel gioco, né che possa essere
fattibile, ma la trovo una bella metafora alla situazione dei due personaggi,
soprattutto al desiderio di Roxas di esistere come Roxas e basta.
Lo so che il
dialogo sopra non è esatto, ma la mia vena filosofica sentiva il bisogno di
venire a galla XD
E sì, so anche che
può essere considerata una caccola XD
Spero comunque che
apprezziate, e che non sia una mera schifezza ^.^
Grazie in anticipo
a chi leggerà nell’ombra e chi potrebbe recensire (pochi in entrambi i casi, mi
sa XD ) zau!!
Bilu_emo
This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor