Che Lord Shinigami avesse impugnato il microfono, supplicando un giovane malcapitato di raggiungerlo, mi parve assurdo fin da subito.
Quella pelle chiara, quelle splendide iridi color sangue riuscirono ad ipnotizzarmi, facendo sì che i miei pensieri svanissero.
Si levarono una moltitudine di applausi. Che fosse davvero un tipo tanto conosciuto? 
Non mi tolse gli occhi di dosso neanche per un istante, e credetemi, lo ricordo tutt'ora.
Se ne stava ritto, immobile dinanzi a me.
Avrei tanto voluto ordinargli di spostarsi, lo avrei fatto anche per il suo bene, eravamo su un mezzo pubblico, ed era necessario sedersi.
Il dolore alle gambe, e la tremenda emicrania, non esitavano a lasciarmi tranquilla, sarebbe stato piacevole chiudere gli occhi e riposare, ma per mia sfortuna, i sedili accanto al mio, erano inesorabilmente occupati da Black Star ed il suo fedele compagno di merende, Death The Kid.
Cercare di ignorare i loro assurdi discorsi non sarebbe stata una malsana idea, ma come avrei potuto? Le voci squillanti e le fragorose risate mi avrebbero accompagnata per il resto del viaggio.
-Il tuo nome è Maku, sbaglio?
-Maka Albarn. Hai forse bisogno di qualcosa?
L'albino prese parola. Che stesse cercando di attaccare bottone, era ormai ovvio.
-Toglimi una curiosità, di che anno sei?
-Sto per compiere diciassette anni. 
-Davvero? Te ne avrei dati molti di più.
Che stesse scherzando? 
Meglio tacere.
-E secondo te, quanti anni ho? 
-Cosa posso saperne?
-Quanti ne dimostro? Prova ad indovinare.
-Diciotto, non di più.
La corvina seduta di fianco a me, accennò un sorriso, che si fosse interessata alla conversazione?
-Venti. Ne sono sicurissima.
Numeri buttati giù a caso, solo ed esclusivamente per non restare in silenzio.
-Spiacente. Ne ho ventiquattro, non credevo mi avreste scambiato per un vostro coetaneo, ho fatto una buona impressone.
In quel momento pensai a quale fosse il nome di quel dannato giovinastro.