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Autore: Dragon Pony Tales 233    27/11/2015    6 recensioni
Akane è figlia di una delle tartarughe che hanno salvato New York anni prima.
Svolge la vita di una normale adolescente finché l'incontro con una donna non stravolgerà la sua vita.
New York è di nuovo in pericolo ed ecco che dei nuovi paladini accorrono al suo salvataggio.
Spero di avervi incuriosito...
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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<< Il crimine ritorna a minacciare New York.
      Eroina oscura combatte il male.
      I mutanti sono buoni o malvagi?
      Una donna minacciata da due malviventi nel quartiere del Bronx ci ha gentilmente raccontato come l'Eroina di            New York l'abbia salvata.
< Quei due energumeni hanno cercato di adescarmi nel quartiere > ha confessato la donna ai nostri microfoni < Ero spaventata a morte quando il più robusto dei due si è avvicinato a me e mi ha inchiodato al muro.
Ho cercato invano di difendermi ma lui mi ha strappato la borsa mentre quello più magro ha cercato di violentarmi.
È stato orribile ma proprio in quel momento ho sentito un fruscio provenire da dietro di me.
Subito dopo ho visto una mutante simile ad una tartaruga si è intromessa fra me e il violentatore.
Teneva fra le mani una di quelle spade sottili che si vedono nei cartoni animati e mi sono impressionata molto quando ha mandato al tappeto quei due tipi.
Prima di scappare sono riuscita ad intravedere i suoi occhi color giada che luccicavano.
Sono certa che quella mutante abbia un cuore d'oro, altrimenti non mi avrebbe salvata >.
Questo è quello che ha riferito ai nostri microfoni la signorina Allyson Jonhson.
Per ulteriori notizie andare a pagina 17 per l'articolo completo. >>

La giovane mutante sorrise e sfogliò il giornale fino ad arrivare a pagina diciassette.
Sfortunatamente, il lettore precedente aveva tolto quella parte di articolo e l'aveva portato a casa.
Le dispiaceva non poter leggere la pagina dedicata interamente alle sue azioni ma poi le venne alla mente quello che suo nonno le ripeteva fin da bambina.
< Un vero Ninja è colui che non protegge i deboli per la gloria ma solo per il dovere di farlo >.
Sospirò e si coprì il viso con il cappuccio nero del mantello che portava sulle spalle.
Sistemò la cinghia che portava a tracolla per sorreggere la katana e si diresse verso l'uscita del vecchio ristorante giapponese dove si rifugiava quando aveva bisogno di pensare.
Il direttore ed unico dipendente era un vecchio cieco piegato su sé stesso, che aveva sempre una parola buona per chiunque.
< Stai uscendo, Akane? > domandò l'anziano udendo il passo cadenzato della mutante.
< Sì > rispose con gentilezza < Devo tornare a casa prima che papà vada su tutte le furie >.
Il vecchio mostrò il suo sorriso sdentato e la salutò con un cenno della mano.
< Spero tornerai presto a farmi compagnia.
Il ristorante è sempre così vuoto da quando hanno aperto quel grande centro commerciale con cucina giapponese integrata > aggiunse l'anziano a metà tra il tristezza e il disprezzo.
< Domani tornerò a farti compagnia, te lo prometto > rispose la tartaruga sistemandosi meglio la maschera rosso fuoco che portava sugli occhi.
Detto questo, uscì dal logoro locale dirigendosi verso il vicolo dove abitava con il padre, lo zio, il nonno e il fratello adottivo.
Sua madre era stata uccisa quando lei era solo una bambina e suo padre Raffaello soffriva ancora terribilmente per quella perdita.
Istintivamente le vennero alla mente tutte le volte in cui aveva sentito il padre piangere silenziosamente nella sua camera per non svegliare lei e il nonno.
Poco prima che compisse dieci anni, Nonno Splinter portò in casa un mutante neonato che era stato abbandonato poco lontano dal loro rifugio.
Era stato il Nonno ad occuparsene e si premurò di allenarlo nell'arte nel ninjutsu, esattamente come Akane.
Spostò il tombino d'acciaio arrugginito che copriva l'entrata alle fognatura e si gettò al suo interno senza nessuna esitazione.
Come solito percorse le fogne a tutta velocità, evitando prontamente ogni pozzanghera fetida.
A metà del percorso Akane sentì il cigolare della metro a pochi metri di distanza, scoccando l'ultima partenza della giornata.
“Adesso sono proprio nei pasticci” pensò la giovane mutante preoccupata “ Sono le dodici è non sono ancora tornata”.
Quando avrebbe fatto ritorno al rifugio suo padre le avrebbe fatto una ramanzina con i fiocchi e di certo avrebbe chiesto a Splinter di aumentare le sue ore di meditazione.
Meditare!
Quando odiava quell'ora sprecata a cercare di riordinare i pensieri con gli occhi chiusi.
Rabbrividì e ricominciò a correre.
Arrivò al rifugio poco dopo con il fiato corto e tenendosi un fianco.
< Scusami...è che ho dovuto aiutare una ragazza...New York è...> balbettò a mezza voce quando si accorse che suo padre stava dormendo a pancia in giù sul divano.
Akane tirò un sospiro di sollievo e coprì il padre con la coperta marrone che usa sempre il nonno per coprirla quando da bambina si addormentava sul divano guardando la televisione.
< Akane! Dovevi essere qui due ore fa > disse la voce severa di Splinter alle sue spalle.
Si impietrì e si voltò verso il Nonno.
< Una ragazza è stata attaccata per strada da dei malviventi mentre ero di pattuglia per le strade. Ho dovuto salvarla >.
< Per salvare una donna impieghi pochi minuti mentre tu sei stata fuori ben quattro ore! > esclamò l'anziano maestro alzando un sopracciglio.
Aveva cresciuto quattro ragazzi da solo ed aveva visto nascere i suoi nipoti.
Era abituato alle scuse campate in aria che i giovani trovavano tutte le volte che tornavano tardi al rifugio.
Akane si arrese e si accinse a raccontare tutta la verità.
< Dopo aver salvato la ragazza mi sono fermata al ristorante giapponese per leggere il giornale che ho trovato per strada.
Stando alle informazioni che sono riportate sul quotidiano la gente si chiede se i mutanti sono malvagi o se hanno buone intenzioni >.
Splinter storse appena il naso.
< Anche se quello che dici è vero, questo non ti permette di arrivare in ritardo tutte le notti.
Ogni giorno ti svegli tardi ed arrivi a scuola in ritardo.
Nel prossima settimana dovrai meditare un'ora in più sotto la mia supervisione >.
Akane annuì ed abbassò il capo.
< Va bene, nonno. Adesso posso andare a dormire. Domani dovrò svegliarmi presto per andare a scuola e di certo Kit non arriverà alle elementari se non lo accompagnò io >.
Splinter acconsentì e si ritirò verso la sua camera mentre la tartaruga si dirigeva verso la sua.
Sciolse la cinghia che teneva la katana allacciata a tracolla intorno al suo busto e la appoggiò con delicatezza vicino al muro.
Ripeté l'azione con i Sai e le stelle ninja, dopo di che si avviò verso la sua branda stando attenta a non svegliare il fratello Kit.
Il suo respiro era regolare e sembrava così indifeso.
Kit aveva compiuto da poco sei anni e aveva voluto trasferirsi nella stanza della sorella.
Per questo la ragazza aveva dovuto cedere il suo letto al fratellino e si era accomodata su una branda per dormire.
Chiuse gli occhi e si addormentò in un attimo, sprofondando in un sonno profondo.

Ciao!
Spero questa storia vi piaccia!
Se volete partecipare come mogli delle nostre beneamate tartarughe scrivetelo nella recensione se credete che il mio piccolo prologo lo meriti.
kiss kiss
Dragon Pony
   
 
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