The person I’ll always love

C’è qualcosa nello sguardo di Lydia, qualcosa di inspiegabilmente terrificante. Mi urla di correre e io lo faccio, Stiles é con lei ora, sono salvi entrambi. Ma l’espressione che ha sul volto non sembra dire questo. Di solito riesco a sentire quello che la gente prova, le loro emozioni, ma non ora, guardo Lydia e non provo niente, come se non ci fosse più niente da provare, come se qualcuno le avesse portato via ogni sentimento e non le avesse lasciato più nulla. Ma non c’è tempo per chiedere. Devo muovermi, devo raggiungere gli altri. E così inizio a correre, devo aiutarli, non riusciranno mai a sconfiggere gli oni da soli. È il mio compito, sono un Alpha, devo proteggere il mio branco. Arrivo al cancello e entro il più veloce possibile. Ed è qui che tutto si ferma. Mi blocco, incapace di muovere anche soltanto un dito, tutto quanto nel mio corpo improvvisamente smette di funzionare. Non capisco se é reale, se sta succedendo davvero. Ma poi vedo Isaac, che cade a terra, troppo sconvolto per reagire. E allora capisco. Devo fare qualcosa, devo salvarla, è colpa mia, non ero lì con lei, non posso perderla. La prendo fra le mie braccia e ascolto. Il suo cuore, che mi ha fatto provare emozioni che neanche riesco a descrivere in questi anni, sta battendo in un modo così lento che mi devo avvicinare per sentirlo. 
“Allison” la chiamo. “L’hai trovata? sta bene?” È incredibile come possa pensare agli altri anche in questo momento, è la persona più forte che conosca. Allora faccio l’unica cosa che sembra abbia senso. Le tengo la mano e cerco di prenderle tutto il dolore. Darei tutto per lei, ma non ho niente da dare. È colpa mia, lo sarà sempre. Non l’ho protetta. Non posso perderla. Ma non ci riesco. “Non riesco a prendere il tuo dolore” le dico. “È perché non fa male” Con questo non resisto. Le lacrime cominciano a scaldare le mie guance. Non riesco a vederla così, non lei. “È perfetto. Sono nelle braccia del mio primo amore, la prima persona che ho mai amato, la persona che amerò sempre. Ti amo Scott, Scott McCall.” E io voglio risponderle. Voglio dirle che non amerò nessun altro oltre a lei, che voglio starle accanto per il resto della mia vita perché la amo e così sarà sempre. Ma non ci riesco. Il suo cuore è più lento, non riesco a salvarla. Sono bloccato, apro la bocca ma non escono parole. “Allison no, ti prego, no” È tutto quello che riesco a dire. “Devi dirlo a mio padre. Devi dirgli che, che” E poi più niente. La sento respirare a malapena, tra le mie braccia. Il suo cuore sta battendo pianissimo, quel suono che mi dava calore, conforto e amore quasi non si sente più. Quante volte l’ho ascoltato, per sapere se stava bene, se era felice. Quante volte è stata la mia ancora e la mia salvezza in momenti difficili, quante volte io avrei dovuto essere la sua. E poi si ferma, un’ultimo battito e all’improvviso si crea un silenzio più forte di tutti i rumori che io abbia mai sentito. Se n’è andata, non sentirò mai più la sua voce, la sua risata, il suo profumo. Niente la riporterà indietro e niente mi permetterà di salutarla un’ultima volta. Perché dovevo farlo, c’erano così tante cose che avrei voluto dirle. Ma non posso. E così resto lì, immobile. Non riesco neanche a distogliere lo sguardo o a pensare a cosa fare. Adesso capisco, capisco cosa provava Lydia, perché quell’emozione non riuscivo a sentirla. Non l’avevo mai provata, mai neanche immaginata. È come se nel mio petto si stia formando un buco, che mi porta via tutti i ricordi felici, facendoli passare uno dopo l’altro. Sento lo squillo di un telefono, un’auto sotto la pioggia, vedo un cane ferito e gente ad una festa. Poi il primo bacio, le giornate insieme, il ballo, il primo “ti amo”, i momenti migliori della mia vita. E poi più niente, solo vuoto. Così sto lì, fermo e con tutto quello che vorrei dire, pronuncio solo poche parole. “Perché lo hai fatto?” ma nessun “Perché ti amo” mi torna come risposta.