“Sei bellissimo”.
Castiel glielo aveva sussurrato all’orecchio tante volte e Dean aveva sempre abbassato lo sguardo,
perché – mio Dio- quanto si imbarazzava quel Winchester.
 

La prima volta Castiel glielo aveva rivelato quando finalmente il biondo si era deciso a baciarlo.
Ma la foga del momento e la voglia di appartenersi era così tanta, così troppa, che Dean non fece caso a quelle due parole e continuò a baciarlo, a toccarlo, a dirgli di star zitto e che avrebbero pensato a tutto, poi.


 

Quella mattina, in quel motel, dopo una notte decisamente movimentata, Dean dormiva con la testa sul petto di Castiel, aggrovigliato tra quel lenzuolo non poi così bianco.
L’angelo era sveglio e stava fissando il compagno in adorazione, accarezzandogli distrattamente e delicatamente il viso, depositando leggere carezze sulla guancia, per poi spostarsi tra i capelli.

“Cas” la voce di Dean flebile e ancora mezza addormentata.
“Dimmi” rispose il moro scivolando verso di lui in modo da avere i visi vicini.
“Da quanto tempo sei sveglio?”  chiese Dean mentre strofinava il naso e la fronte sul collo dell’altro.
“Dean, lo sai. Io non dormo” rispose Cas che aveva messo la sua mano dietro la nuca dell’amante, accarezzandogli la testa.
“Mh. Tu e le tue cose angeliche che non capirò mai.” disse ancora Dean sorridendo leggermente – gli angoli della bocca all’insù-,  e guardando – adesso- negli occhi l’angelo.

“Sei bellissimo”.  Castiel sbatteva le palpebre rivelando il blu immenso dei suoi occhi e Dean – ancora nudo e col lenzuolo addosso- lo guardava.
Castiel rimase in silenzio.
Anche Dean.
Poi l’uomo con gli occhi verdì diede un bacio sulle labbra al suo angelo.
Un bacio innocente , un bacio che racchiudeva un grazie.
‘Grazie perché mi ami così come sono’.  Pensò Dean.
“Anche io” disse Cas, staccandosi dalle labbra di Dean.