29/11/2015
2 recensioniLong Live The Prince
Il castello è in fermento, le donne corrono senza sosta, con il sorriso sulle labbra e i panni fra le mani. Dalle prime luci di un freddo giorno d’autunno, nessuno ha più dormito, le campane hanno suonato, incessanti, annunciando ciò che da tempo tutti aspettavano.
Gli uomini brindano per strada, innalzando i loro boccali traboccanti di vino, mentre canti di festa riempiono l’aria, ormai satura di gioia.
È nato.
È finalmente nato, il piccolo erede che tutti aspettavano trepidanti e col cuore in gola. La notte è stata lunga, l’attesa infinita. A Camelot nessuno ha riposato, pregando per la sorte del bambino e della loro regina.
Un’agonia che il Re ha sopportato più di tutti, allontanando Merlin, e lasciando nelle sue mani il fato di suo figlio, perché sa che con lui sarà al sicuro, qualsiasi cosa accada.
È nato da poche ore e lei non l’ha ancora visto.
È nato il suo bambino, e lei non ha potuto fare altro, se non affidarlo alle braccia amorevoli di Gwen, che con gli occhi lucidi l’ha avvolto in una coperta, cercando di calmare il suo pianto inconsolabile.
È nato da poco, ed è nato improvvisamente, quando lei non se lo aspettava, quando il Re non era nel castello, quando soltanto Ginevra era al suo fianco.
È nato, e lei non era pronta, e per la prima volta in tutta la sua vita, ha avuto paura che nessuno dei due avrebbe visto l’alba.
È nato il piccolo principe, e Merlin cammina verso il suo letto, con quel fagottino in braccio, ormai silenzioso.
«Mia signora...» La sua voce ridotta a un sussurro «E’ proprio uguale a voi.» Un sorriso emozionato, che i suoi occhi pieni di lacrime tradiscono, tacendola sorridere.
«Mi sarei preoccupata del contrario, Merlin.»
Le porge il bambino, percependo il suo calore sulle braccia nude, mentre con un veloce inchino, il servitore sfugge al suo sguardo, mal trattenendo un singhiozzo.
Dorme placidamente, fra quelle coperte che la sua amica ha cucito con amore, sognando il principino, e facendola ridere con le sue previsioni.
Aveva temuto e desiderato questo giorno, accarezzando quella pancia rigonfia che spesso scalciava, incurante del suo dolore. È piccolissimo il principino, così piccino da non sentire nemmeno il suo peso. Sfiora le guance, così morbide e ancora rosse del loro sangue, non vuole svegliarlo, è stanco almeno quanto lei ed è tempo per lui di dormire.
Le labbra sulla sua fronte calda lo fanno trasalire, agitando debolmente le braccine nude. Un ciuffo di capelli neri spuntano sul suo capo, soffici come le piume di un piccolo anatroccolo, così simili ai suoi, da farla sorridere di contentezza.
Come avrà gli occhi questo piccolo principe? Secondo Merlin saranno color del cielo, ma Morgana spera che non abbia ragione, lo vuole tutto uguale a sé, e non importa se il Re ci resterà male, alla fine, lei ha sempre vinto.
Sei stato coraggioso, piccola peste.» Ride, lasciando baci dolci sulla sua piccola testolina scura «Non si disturba Morgana Pendragon mentre è occupata con le sue faccende.»
Chiude gli occhi, ascoltando il suo respiro, mentre il regno esulta, lanciando i suoi cappelli in aria. Per giorni durerà questa euforia e il suo nome sarà sulla bocca di tutti, accompagnato da un sorriso o da un abbraccio.
«Lunga vita a Mordred! Principe di Camelot!»
Merlin vola verso le stanze della regina, il cuore gonfio di felicità per questo principe, che lui sa, sarà il Re di una nuova Era.
Gli uomini brindano per strada, innalzando i loro boccali traboccanti di vino, mentre canti di festa riempiono l’aria, ormai satura di gioia.
È nato.
È finalmente nato, il piccolo erede che tutti aspettavano trepidanti e col cuore in gola. La notte è stata lunga, l’attesa infinita. A Camelot nessuno ha riposato, pregando per la sorte del bambino e della loro regina.
Un’agonia che il Re ha sopportato più di tutti, allontanando Merlin, e lasciando nelle sue mani il fato di suo figlio, perché sa che con lui sarà al sicuro, qualsiasi cosa accada.
È nato da poche ore e lei non l’ha ancora visto.
È nato il suo bambino, e lei non ha potuto fare altro, se non affidarlo alle braccia amorevoli di Gwen, che con gli occhi lucidi l’ha avvolto in una coperta, cercando di calmare il suo pianto inconsolabile.
È nato da poco, ed è nato improvvisamente, quando lei non se lo aspettava, quando il Re non era nel castello, quando soltanto Ginevra era al suo fianco.
È nato, e lei non era pronta, e per la prima volta in tutta la sua vita, ha avuto paura che nessuno dei due avrebbe visto l’alba.
È nato il piccolo principe, e Merlin cammina verso il suo letto, con quel fagottino in braccio, ormai silenzioso.
«Mia signora...» La sua voce ridotta a un sussurro «E’ proprio uguale a voi.» Un sorriso emozionato, che i suoi occhi pieni di lacrime tradiscono, tacendola sorridere.
«Mi sarei preoccupata del contrario, Merlin.»
Le porge il bambino, percependo il suo calore sulle braccia nude, mentre con un veloce inchino, il servitore sfugge al suo sguardo, mal trattenendo un singhiozzo.
Dorme placidamente, fra quelle coperte che la sua amica ha cucito con amore, sognando il principino, e facendola ridere con le sue previsioni.
Aveva temuto e desiderato questo giorno, accarezzando quella pancia rigonfia che spesso scalciava, incurante del suo dolore. È piccolissimo il principino, così piccino da non sentire nemmeno il suo peso. Sfiora le guance, così morbide e ancora rosse del loro sangue, non vuole svegliarlo, è stanco almeno quanto lei ed è tempo per lui di dormire.
Le labbra sulla sua fronte calda lo fanno trasalire, agitando debolmente le braccine nude. Un ciuffo di capelli neri spuntano sul suo capo, soffici come le piume di un piccolo anatroccolo, così simili ai suoi, da farla sorridere di contentezza.
Come avrà gli occhi questo piccolo principe? Secondo Merlin saranno color del cielo, ma Morgana spera che non abbia ragione, lo vuole tutto uguale a sé, e non importa se il Re ci resterà male, alla fine, lei ha sempre vinto.
Sei stato coraggioso, piccola peste.» Ride, lasciando baci dolci sulla sua piccola testolina scura «Non si disturba Morgana Pendragon mentre è occupata con le sue faccende.»
Chiude gli occhi, ascoltando il suo respiro, mentre il regno esulta, lanciando i suoi cappelli in aria. Per giorni durerà questa euforia e il suo nome sarà sulla bocca di tutti, accompagnato da un sorriso o da un abbraccio.
«Lunga vita a Mordred! Principe di Camelot!»
Merlin vola verso le stanze della regina, il cuore gonfio di felicità per questo principe, che lui sa, sarà il Re di una nuova Era.