Videogiochi > Ape Escape
Segui la storia  |       
Autore: Dazechrome    29/11/2015    1 recensioni
[Ape Escape]
"Le scimmie sono scappate di nuovo e come al solito ne combinano di tutti i colori!"
Stavolta Specter ha ipnotizzato i suoi peggiori nemici per seminare caos e distruzione assieme alle sue scimmie. Riuscirà Kakeru a far ritornare normali i suoi amici?
[Fic ambientata post Ape Escape 3 con tutti i personaggi principali presenti, anche quelli degli spin off]
Specter era seduto sulla sua poltrona, accanto aveva Satoru e Hikaru ai lati e sopra Hiroki con le braccia conserte poggiate. Natsumi lasciò cadere il telefono. Era stato Hiroki a rispondere. - Ehi Natsumi, di che ti preoccupi, tanto non prende qua!
-Specter! - gridarono Natsumi, Kakeru e Rosa all’unisono, quest’ultima con tono disperato. 
-Piaciuta la sorpresa? - disse la scimmia albina, sorridendo beffarda. 
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Satoru si toccò i polsi per assicurarsi che il trasformologio fosse ben attaccato; mancava poco a mezzanotte. Stava nella workstation di Haruka, fisso a guardare i monitor perennemente accesi.
-Ti ho già detto che non c’è modo per renderti invulnerabile all’acqua. - bofonchiò la ragazzina, smanettando a uno dei computer. - Hai scelto la baia e ora ti arrangi.
-Non è quello. - replicò Satoru secco. - Volevo sapere dov’è mia sorella.
Haruka si girò con la sedia. - L’hai portata tu stesso da Specter con Hiroki, non ricordi?
-E’ stato un errore. - esclamò Hiroki a distanza, controllando ad uno ad uno i PC.
-Hey. - cinguettò la ragazzina.
-Senti, ma tutti sti computer per cosa sono? Ce n’è uno che posso usare? C’è internet? - continuò Hiroki, via via avvicinandosi a lei. - Steam?
-L’accesso a internet è limitato. - rispose Haruka. - E mi servono più computer per ciò che devo fare qua. Teoricamente non puoi utilizzarli.
-Che palle. - Hiroki fece cenno a Satoru. - Beh, conto su di te, vedi di non annoiarmi.
-Già Satoru, dovresti andare. - aggiunse Haruka, tornando al pc.
Satoru sbuffò. - Aspetta un attimo. Quindi Sayaka sta con Specter da tre giorni? Dove dorme? E perché?
Haruka alzò gli occhi al cielo. - Non lo so.
-Ma tu sei il suo braccio destro! Lui ti da tutti gli ordini, devi per forza sapere qualcosa! - esclamò Satoru.
-Perché sei così preoccupato all’improvviso? - sbottò l’altra. - Beh, io non ho nulla da dire, in ogni caso.
Satoru si calmò. - Oh, no, sono solo curioso. Non mi piace stare all’oscuro di tutto. Non sono preoccupato per Sayaka. - Sorrise. - Cosa le fa Specter? La picchia?
-Forse. - Haruka fece cenno con la testa. - E muoviti adesso! Devi essere li a mezzanotte precise!
-Oh, hai ragione! - Satoru corse via. - Allora io vado, eh?
-Buona fortuna. - mormorò Haruka. Controllò che fosse uscito e poggiò con forza il gomito sulla scrivania. - Ma perché ha scelto la baia. Secondo me non torna vivo.
-Vedo già Kakeru buttarlo in acqua. - borbottò Hiroki. Si avvicinò ad Haruka, attratto dallo schermo. Si stava autocompilando un file di log talmente veloce che non riusciva a leggere. - Credi che Specter voglia ipnotizzare Sayaka?
-E’ una mia ipotesi, te l’ho detto. - rispose Haruka stanca. Mise le braccia dietro la testa. - Non ho idea di cosa voglia fare.
-E non sai nient’altro?
-Ho già detto che non ho nulla da dire in qualunque caso.
-Quindi hai la bocca tappata?
Haruka mugheggiò ma non rispose.
-Vabbe, tanto non capisci perché sono preoccupato. - riprese Hiroki. - Se è così Top Secret…
Haruka si girò di scatto, arcigna. - Ti capisco perfettamente invece! Ma devi trattenerti, Hiroki!
Il ragazzino ebbe un brivido. - Tra… trattenermi?
-Specter non ricambierà né te né me. - disse lei secca. - Non so cosa voglia fare con Sayaka, ma non è interessato a noi, mi hai capito?
-No, no, io… - Hiroki si morse le nocche. - Anche tu?
-Si. Peggio ancora, ho Kakeru dietro. - Haruka sospirò. - Quindi, se non voglio mandare tutto a rotoli, devo mantenermi neutra. Ma sono anche io gelosa. E leggermente preoccupata.
-Leggermente. - ripeté Hiroki a bassa voce. - Ma quindi non puoi dirmi proprio niente?
-Non so davvero niente su Specter e Sayaka. Niente! - Haruka sbuffò. - Ma credo che sia solo un esperimento, una sfida, qualcosa che non sia… quello.
-Siamo entrambi in denial, eh? - Hiroki si mise la mano sulla fronte. - Ma ora che ci penso, non sarebbe da lui. Dico, una relazione… senza ipnosi.
Haruka sbuffò di nuovo. - Anche se tornassi normale quel che provo rimarrebbe immutato.
Hiroki si passò il palmo sulla guancia. - Qual è la tua definizione di normale?
 
-Io sono ancora convinto che sia Haruka a stare con Specter, non Sayaka. - borbottò Kakeru. – Ci deve essere qualcosa sotto. Magari pensa che mi farei rapire per Haruka…
-Specter non è così prevedibile. - replicò Natsumi. - E vedi di stare calmo.
-No. Non so se ce la farò contro Satoru, tanto. E questo gadget non mi aiuterà. - Kakeru mostrò il cannone ad acqua, vagamente imbarazzato. - Come posso affrontarlo con questo?
-Tu spruzza - disse Charu fredda. - Lo abbiamo sequestrato a Hikaru per questo.
-E poi, sai, la baia ha tanta acqua attorno. Taaanta. - aggiunse Natsumi. - O stai cercando scuse per non andare?
Il ragazzino balbettò. - Oh, beh, no, sto solo controllando che-
-Vai e torna con Satoru! - urlò Natsumi. – Akie e Tomouki saranno qui a breve!
-Va bene, va bene! - disse Kakeru con voce piccola piccola. - Non intendevo tirarmi indietro, calma!
-Bene. Fallo per Haruka! - esclamò Natsumi. Puntò alla pedana del teletrasporto. - E ora fila!
Kakeru fece il saluto militare e corse via, quasi spaventato. Natsumi fece un respiro profondo. - Speriamo bene. Sto cominciando a disperarmi.
Charu picchiettò la spalla di Natsumi. Arrivò il professore. - Natsumi, sono arrivati.
-Ah, bene, falli entrare qua in laboratorio. Abbiamo il maxischermo per la diretta.
Si levò la voce soave di Tomouki. - PROFESSOREEE QUANTO TEMPO, AHHH LE SCIMMIE MOSTRUOSE, MA SBAGLIO O MANCA QUALCUNO? CHI E’ STO BIMBO GIALLA FERMATI COSì LO STROZZI   
 
-E qui, care le mie scimmie, potete ammirare esseri umani malavitosi in movimento. - esordì Satoru, indicando un gruppo di persone vestite in nero e occhialoni da sole con valigie grandi la metà di loro. - La baia di mezzanotte è il loro habitat naturale, in particolare si ritrovano nei parcheggi sotterranei con moto e auto truccate.
Uno dei tizi che stava per aprire una valigia appena presa dal cofano della sua macchinona indicò agli altri il ragazzino e le scimmie all’ingresso del parcheggio. - Ma quelli non sono…?
-Cazzo, di nuovo. - disse un altro. - Proprio ora!
Satoru fece cenno alle scimmie, che tirarono fuori armi da fuoco. - E adesso, poiché criminali, li scassiamo di botte.
Si levò un “oh cazzo” collettivo. Le scimmie iniziarono a sparare a casaccio, causando la fuga del gruppo vagamente mafioso. Lasciarono le valigie e i loro mezzi lì dov’erano, anche perché avevano tutti parcheggiato malissimo.
-Andate a fare le corse illegali e non vi portate niente per difendervi in un’eventuale rissa? - esclamò Satoru prendendo una valigia semiaperta. - Oh, meglio, guarda un po’ che roba.
La valigia era piena di banconote. Una delle scimmie tirò fuori un mazzo e cominciò a contare. Le altre rimasero curiose a guardare Satoru che analizzava.
-Ma guarda che pezzenti, sono false. – borbottò il ragazzino. - Dopo aver preso Kakeru li scassiamo davvero di botte.
La scimmia di prima posò il mazzo e chiamò le altre per aprire le valigette rimaste. Satoru rimaneva imbambolato a guardare le macchine e le moto parcheggiate male. Come erano riusciti ad aprire lo sportello, che la non ci passa nessuno, si chiedeva ad alta voce.
-Questo posto è troppo ristretto per combattere, ma solo qui non c’è acqua. - disse. Sospirò. - Mi sa che dovrò andare fuori al porto. Almeno c’è una gran bella nave mercantile. E tanti container.
 
-Dov’è Satoru? - ripeté Akie per l’ennesima volta. - Dov’è Satoru? Dov’è Satoru? Quando spunta?
-Calma, cara - disse Tomouki accanto a lei. - Satoru ci tiene tanto alla sua macchina sportiva. Ora spunta.
-Io non vedo manco Kakeru. - bofonchiò Natsumi, indicando lo schermo quasi nero. - Charu aumenta la luminosità al massimo.
-Già fatto. - mormorò l’androide.
-NON SI VEDE UN CAZZO - gridò Kakeru - C’E’ TERRA? C’E’ MARE? C’E’ SATORU ALLE MIE SPALLE? BOH
-Tu spruzza - ripeté Charu, serissima.
-Ma non potevate darmi una pistola ad acqua? Di quelle grosse che fanno male? - esclamò Kakeru nel buio. - Questo gadget è ridicolo. Non gli farà niente.
-In caso lo butti a mare. - borbottò Natsumi. - Ma perché è ancora buio?
-E’ strano, quando Satoru e Sayaka hanno visitato questo posto l’ultima volta era una zona ben illuminata. - mormorò Akie, preoccupata. - Oh, cielo…
-Tranquilli che verrà fuori - gridò Hikaru, finalmente libero, facendo saltare in aria Pipocchi in testa. – Vuole solo fare scena.
Tomouki si mise la mano sul mento, sorridendo. - Mi aspetto il massimo da un ragazzo come lui.
Le luci della baia si accesero e i riflettori sui container furono puntati sulla nave da cargo in un punto in particolare. Il magnifico Super Acchiappo si erigeva in posa maestosa sul punto più alto della nave, le braccia alzate, un sorriso stampato sotto il casco. Kakeru rimase accecato per secondi interi, cercando invano di coprirsi con le mani gli occhi fragili a tale visione.
-Sono fiero di mio nipote. - disse Tomouki con voce piccolissima. Akie ebbe una lacrimuccia. - Satoru!
-Ha preso tutto dallo zio. - bisbigliò Hikaru a Natsumi, che rispose con una gomitata. - Non è ancora suo zio! - bisbigliò lei.
Kakeru riprese la vista e notò che c’erano delle scimmie a controllare le luci, i mitra nell’altra mano. - Perfetto. - disse Kakeru sarcastico.
-Questa notte, Kakeru, ti farò a pezzi! - gridò Satoru dall’alto.
-Non sono più tanto fiero di Satoru. - ritrasse Tomouki, sempre a bassa voce. Akie rimase in silenzio, turbata.
-Dopo posso chiedergli dei paradisi gemelli? - sussurrò Hikaru a Natsumi, che rispose con uno schiaffo.
Satoru si schiarì la voce. - Ho scelto questo porto proprio per i miei poteri elettrici! E’ uno scambio equo. Se io cado a mare non potrò trasformarmi per un po’ e avrai la tua occasione. Se tu cadi a mare… i miei poteri avranno il doppio effetto su di te. Per tua fortuna Specter ti vuole vivo, quindi non avere paura. Inoltre queste scimmie sono solo per la scenografia, non sanno mirare tanto.
-Affammok - gridò Kakeru. Le vie per raggiungere Satoru erano delle piattaforme ai lati da ricaricare ogni volta o più velocemente via mare, salendo poi in entrambi i casi una scaletta.
Scelse quella apparentemente più semplice: selezionò la fionda e mirò contro Satoru ma fu subito colpito da una scarica elettrica a distanza.
-Non ci pensare! - urlò Satoru. - Hai bisogno di ben altro per sconfiggermi!
E sparò ancora, anche se questa volta Kakeru riuscì a schivare i colpi. Ringhiò frustrato ed equipaggiò il bastone stordente, colpendo la rotella vicino per far comparire le piattaforme. Ci saltò e anche lì Satoru sparò a distanza, mancando per un pelo.
-Se vuoi uno scontro ravvicinato vedi di calmarti! - abbaiò Kakeru salendo verso la nave.
-Chi ha detto quello. E’ che quei proiettili non mi farebbero niente! - rispose Satoru tranquillo, aspettandolo. - Ti sto anche aiutando dicendo cosa mi fa male e cosa no.
-Affammok - inveì Kakeru di nuovo, che con un doppio salto e una bastonata fece cadere Satoru dalla trave, ma non dalla nave. Satoru tentò di rialzarsi, lento, quando sentì una doccia fredda.
-Funziona. - mormorò Kakeru sorpreso. Satoru non era più il super acchiappo.
-Adesso, Kakeru! - gridò Natsumi. - Oh no. - mugugnò Akie, coprendosi gli occhi. - Non voglio vedere.
Kakeru procedette a colpirlo con il bastone fino a quando non si rialzò completamente. - Come osi! - strillò Satoru ricambiando con una bastonata in faccia tale da buttarlo giù in acqua.
-Oh cacchio. - disse l’altro appena riemerse dall’acqua. Satoru si era già ritrasformato ed era pronto a colpire. Sparò dritto al punto causandogli un elettroshock poco prima che toccasse terra. - Soffri! - esclamò ridacchiando Satoru.
Tomouki abbracciò Akie, sempre più confusa. - Ma cosa diamine gli ha fatto Specter?
-Kakeru! - strillò Hikaru preoccupato; Pipocchi mugghiò con lui.
Kakeru ringhiò ancora non appena finì l’effetto della scossa. Riprese il percorso di prima, stando più attento.
-Arrenditi Kakeru, non potrai sopportare un’altra scossa! - rise Satoru. L’altro alzò gli occhi al cielo e soffiò. Satoru riprese: - I tuoi colpi non mi fanno niente a confronto!
Kakeru lo ignorò e riprese la routine di prima, visto che il super acchiappo si era rimesso in alto. - Non di nuovo! - strillò Satoru. Questa volta però lanciò un’onda elettrica, debole ma capace di colpire tutto ciò che gli si ritrovava intorno. Dopo il primo shock Kakeru fu costretto ad allontanarsi. Riprese la fionda e stavolta usò i proiettili esplosivi.
Boom. Satoru cadde direttamente in acqua. Kakeru puntò a mare e ne lanciò ancora.
-Così lo fai affogare! - gridò Akie.
-Magari. - disse fra sé e sé pianissimo Kakeru. Smise comunque di sparare. Satoru nuotò verso la terraferma in fretta e furia. Appena arrivato si ritrasformò. - Quella nave è mia! - strillò.
-Vieni a riprendertela! - rispose provocatorio Kakeru. Poi vide Satoru volare da lui e impallidì di botto. - Sorpresa! - disse il super acchiappo. E riprese a sparare.
Kakeru equipaggiò il cerchio e corse intorno alla nave cercando di evitare i colpi. Alla fine gli andò addosso, facendogli un danno minimo, ma abbastanza da fermarlo; subito dopo lo tirò giù con una bastonata in faccia.
-Stavolta non mi scappi - disse e si tuffò pure lui col bastone pronto, colpendolo in pieno.
-AFFOGHERA’! - strillò Akie, Tomouki a stringerla.
Kakeru trascinò Satoru mezzo svenuto a riva. Lo aveva buttato giù fino in fondo e tossiva acqua con veemenza.
-Ora torni a casa - disse Kakeru calmo, battendogli la mano sulla schiena. Si girò di scatto e vide che le scimmie di prima avevano le pistole puntate su di lui.
-NATSUMIIIIIII
 
-Satoru! Satoru! - esclamò Akie, accorrendo assieme a Tomouki. Kakeru fece stop con la mano. - State indietro! Non so se è tornato buono!
-Deve, altrimenti niente macchina sportiva nuova. - rispose Akie col broncio.
Satoru si svegliò. Tossì ancora. - Zia Akie? Zio afro? Che ci fate voi qui? - mugugnò. Vide Kakeru e sobbalzò, liberandosi dalla sua presa. - Io non ho ancora finito con te! - esclamò Satoru.
Una gigantesca figura si posò dietro il ragazzino. - Maritino mio! – esordì Gialla, stringendo Satoru con le sue enormi braccia.
-NOOOOOOOOOOOO! - tuonò Satoru, dimenandosi. Gialla lo riempì di baci su tutto il corpo con le sue grosse labbra. - FERMATI! LASCIAMI! AAAAAAAAAAAAAAAA
-Allora io posso andare a dormire, buonanotte. - disse Kakeru togliendosi di mezzo.
Tomouki si grattò l’afro, shockato. - Ma… perché?
-Terapia d’urto - rispose Natsumi, osservando. - Pare sia l’unico modo per farli tornare normali. Almeno con Hikaru ha funzionato.
-Confermo. - aggiunse lui a distanza coi brividi, abbracciando Pipocchi.
-Non avrete visto tutto voi, eh? - strillò Satoru riferendosi agli zii. - E LASCIAMI! NON SONO TUO MARITO
-Ma certo che abbiamo visto! Eravamo così preoccupati per te. - rispose Akie. - Ci piange il cuore a vederti così! Proprio tu, servire Specter?
-Se questa mi lascia respirare posso spiegare! - gridò Satoru. Natsumi fece cenno con la mano e Gialla allentò la presa ma non mollò. - Specter non vuole fare nulla di male questa volta! - riprese Satoru.
-Di nuovo. - sbottò Natsumi.
-Ma perché hai fatto del male a Kakeru? Perché hai fatto del male alla gente in città? - chiese Akie triste. - Tu sei il ragazzo che ha salvato il mondo...!
-Kakeru serve a Specter. Il resto è una farsa per il piano! - rispose Satoru infastidito. - E poi è stata Sayaka a sconfiggere e catturare Specter entrambe le volte!
-Charu, annota. - cinguettò Natsumi. Sbadigliò.
-Ma sei stato tu ad aprirmi gli occhi, Satoru - disse Tomouki, serio. - Specter sta probabilmente ridendo di te e del tuo fallimento. Non stargli più dietro! Dov’è il ragazzo di prima?
-Specter ha bisogno dello stesso aiuto di cui avevi bisogno tu, zio afro! – Satoru abbassò lo sguardo e mugugnò. - E poi… si è pentito di ciò che ha fatto. Credo.
-Che cosa? - Tomouki balbettò confuso. - Specter…?
Gialla lasciò Satoru libero e lo fece sedere sulla sua pancia, accarezzandogli i capelli. - Molto meglio. - mormorò lui. - Beh, sì, ne ha parlato con Sayaka.
-Sayaka! Come sta Sayaka? - esclamò Akie, preoccupata. - Perché non è con te?
-Boh, Specter non è riuscito a ipnotizzarla. - Satoru si toccò le punte dei capelli, nervoso. - Io e Hiroki l’abbiamo portata da lui fin da subito, perché sì, e lui ci ha ordinato di ridarle il trasformologio. Per una questione di fiducia, ha detto. Anche se io l’avevo avvisato che così Sayaka poteva fargli male.
-Fiducia…? – ripeté Tomouki in trance.
-Sai se l’ha ipnotizzata dopo per caso? - chiese Akie.
-Non l’ho più vista, ma Haruka ha detto che stanno sempre assieme da quel momento e Sayaka non può uscire senza il permesso di Specter.
-La starà mettendo alla prova. - intervenne Natsumi. – Affinare la sua ipnosi.
-Beh, non so altro su Sayaka. - Satoru sobbalzò. - E se Specter la picchiasse davvero?
-Cosa - fremette Natsumi.
-No niente. Scherzavo! Ah ah. - Satoru rimase imbarazzato. - Non credo ne sarebbe capace. Sayaka può batterlo anche senza trasformologio. E senza gadget.
-Allora… Vuole la fiducia di una persona non ipnotizzata… beh, non ancora, molto più potente di lui e gli sta dando anche i mezzi necessari per sconfiggerlo. Per testarla. - concluse Natsumi. - Bene, aspettiamoci il peggio.
-Ma cosa può fare? Sayaka è testarda. Manderà tutti i nostri sforzi a rotoli! - piagnucolò Satoru.
-Sai di chi anche non sappiamo nulla? Hiroki. Non l’abbiamo visto in tv. - intervenne Charu.
-Oh, lui sta dietro Specter. Mi pare di aver capito che lo sorreggeva quando vomitava. Bleah - rispose Satoru, schifato. - Per il resto non fa niente ma è sempre preoccupatissimo per lui.
-A proposito. - disse Natsumi. - Glielo hai detto a Specter che…?
-Cosa? – il ragazzino rimase confuso a pensare. - Ah sì. L’ho riferito a Hiroki, non potevo dirglielo direttamente.
-Oh. Quindi non sai come ha reagito. - Natsumi sospirò. - Del piano, sai nulla?
-Ho già rivelato che tutto ciò che abbiamo fatto, oltre ad essere una valvola di sfogo, è una farsa. - borbottò Satoru. - Non è abbastanza?
-...una farsa? - mormorò Akie.
-Fare casino non è il nostro obiettivo primario. E’ solo una copertura per distrarvi e ci siamo riusciti!
 
Hiroki si lasciò cadere sul divano, inpigiamato. - Bello schifo. - sbuffò.
La virus Charu secondaria portò un vassoio con latte al cioccolato e biscotti e lo posò sul tavolino vicino. - A me è piaciuto lo spettacolo. - commentò quasi sorridendo.
Haruka prese la sua tazza e pucciò un biscotto, mentre Hiroki si lasciò sprofondare ancora di più nel divano. - Voglio dire, adesso rimaniamo solo noi due. - disse lui. - E io sono completamente inutile.
La secondaria scosse la testa. - No no! Il piano sta andando bene, non dovete preoccuparvi!
-Come mai a Specter non importa che abbiano catturato Hikaru e Satoru? - intervenne Haruka. - O faceva parte del piano?
-La seconda. - cinguettà la robot. - L’ipnosi continua anche dopo la cattura per un po’ e ciò che diranno agli altri umani è molto importante!
-Ah, ecco. E cosa dicono? - chiese Haruka, mangiando un altro biscotto.
-Il meno possibile. - rispose fredda la secondaria.
-Ah, vabbe, neanche loro sanno qualcosa. - borbottò Hiroki, alzandosi lentamente per afferrare il latte con il minimo sforzo possibile. - Haruka, che cosa stai facendo tu al computer?
-Sto compilando una cosa. - rispose lei. - Domani prendo gli ultimi pezzi e ti faccio vedere il bestione.
Hiroki mise tutti i biscotti nel latte. - Cosa ha stavolta?
-Un altro laser. - disse Haruka. - Ma stavolta non si tratta di addormentare l’umanità o renderla microscopica.
 
-Natsumi, noi non ce ne andiamo senza Satoru. - disse Akie.
-Allora dormite a terra, perché ho già detto che non ve lo diamo. - rispose l’altra, leggermente risentita a braccia conserte. - Non abbiamo spazio.
-Ma Satoru è buonissimo! Lo so! - esclamò Akie quasi piangente. - Ti prego Natsumi, almeno lui!
-Akie, te lo lascerei se non fosse che è ancora sotto l’effetto dell’ipnosi e ciò lo rende leggermente pericoloso.
-Avete le scimmie mostruose in giro.
-E sono le uniche che possono tenere a bada ai ragazzi. - Natsumi si accrucciò, gli occhi stanchi. - Lo dico per la vostra incolumità, lasciatelo qua. E’ al sicuro.
-Ma Satoru…
Tomouki le mise una mano sulla spalla all’improvviso. - Cara, forse ha ragione Natsumi. Magari tornerà con Sayaka.
Akie si accarezzò il viso, affranta. - Oh, lo spero.
-E poi penso Satoru voglia sapere come stia andando la situazione e quando tornerà sua sorella. - continuò Tomouki. Natsumi fece cenno di sì. - Esatto. Anche quello.
Akie fece un profondo respirò. - D’accordo, allora… noi andiamo. E’ davvero tardi.
-E’ STATO UN PIACERE RIVEDERVI TUTTI - esclamò Tomouki. Akie gli prese il braccio di forza. - Caro! I ragazzi stanno dormendo!
 
 
Sayaka si svegliò di soprassalto, aprendo gli occhi di netto, come se avesse avuto uno strano sogno. Vide che era abbracciata a Specter. Di nuovo. Arrossì, ma non si mosse. Notò che non aveva il casco.
-Ehh? - mormorò. Alzò la testa e notò che lo aveva posato sul comodino. - Ma l’altra notte…?
Si alzò delicatamente e prese il casco tra le mani, osservandolo curiosa, di nuovo. Poi diede un’occhiata a Specter, che dormiva ancora.
-E se…?
Sayaka ci pensò un po’, poi scosse la testa e lo riposò. Si sedette accanto alla scimmia e gli accarezzò i capelli morbidi e liberi.
-Chissà che ore sono. - mormorò tra sé e sé. Si rialzò e si avvicinò al vetro, una finestra costantemente chiusa che mostrava lo spazio fuori. E la Terra. Guardò incantata, poi si ricordò della mano karate.
Qualcosa le toccò la mano.
-Specter! - disse lei. La scimmia strusciava la guanciotta sul dorso della sua mano. Non aveva il casco addosso. - ...Specter?
La scimmia si fermò, abbracciandosi alle sue gambe. Sayaka fece un mezzo sorriso. - Hai dormito senza casco?
L’albino tentennò, mugheggiando. - Perché non lo rimetti? - chiese lei. Nessuna risposta.
-Mi hanno detto che senza casco sei buono. – continuò Sayaka. - E’ per quello?
Specter annuì lento, guardando altrove.
-Ma che carino. - mormorò lei. - Mi hanno anche raccontato che tu preferiresti morire che toglierti il casco. Almeno quando sei… insomma.
Specter annuì di nuovo.
-E’… strano. Sei cambiato molto. - Sayaka sorrise e poco dopo tornò seria. – Se sei cambiato davvero. Lo spero per te!
L’albino arrossì e la tirò per la mano, indicando l’altra stanza. - Oh, un bagno al giorno. Sei una scimmia pulita, eh?
 
-Kakeru. Buongiorno. - salutò Natsumi. Kakeru entrò al laboratorio ancora assonnato, Charu e il professore al computer. Natsumi abbracciò di lato il ragazzino. - Ho una bella notizia per te.
-Davvero? Per me? - rispose lui a mezza voce.
-Crediamo di aver localizzato Haruka.
Gli occhi di Kakeru brillarono. - Ha… Haruka...?
-Si. Per favore rimani calmo. - esordì Charu. - Precisamente, l’abbiamo trovata in una fabbrica.
-Un’altra? - Kakeru tornò normale. - Ma… cosa ci fa li?
-Non lo so, ma vedi di raggiungerla. Ci saranno anche scimmie da catturare. - disse Natsumi.
-Certo! Salverò Haruka al più presto! - esclamò Kakeru, correndo subito al teletrasporto e sparendo via.
-Ehi, aspetta! - gridò Natsumi, inutilmente. - Oh, beh.
 
Specter guardò Hiroki dal basso verso l’alto. Erano solo loro due, Specter in piedi e impaziente. - Cosa dovevi dirmi? - ringhiò la scimmia.
-Perché sei così nervoso? - rispose il ragazzino. - Comunque, Satoru non è riuscito a riferirti una cosa prima di andare, con tutta quella confusione.
-E muoviti. - borbottò Specter.
-Natsumi è preoccupata per te. Molto preoccupata.
Specter ebbe un sussulto e ebbe uno spasmo alle mani. Cercò di ricomporsi. - Ah… ah. A lei che cosa interessa di me?
-Non è stata lei ad aver avuto l’onore di riportarti in braccio al parco scimmie? - replicò Hiroki. - Voglio dire, avrei voluto farlo io, ma ti sei fidato solo di lei…
-Non ricordo. - Specter aprì la porta e voltò le spalle.
Hiroki lo prese per il polso. - Perché hai gridato “mamma” così tante volte quando stavi male ieri? Mamma chi?
-Ma che vuoi! - abbaiò Specter. - Lo sai che sono orfano!
-Appunto. Che rapporto hai con Natsumi?
Specter tirò il polso. - Ma che ti interessa, esattamente? - Hiroki esitò. Specter si accigliò. - E ora lasciami andare, sono occupato!
Hiroki ridacchiò. - Oh, certo! Hai Sayaka da ipnotizzare, devi assolutamente concentrare tutte le tue forze su di lei.
Specter ringhiò. - Devi sempre parlare a sproposito, vero?  
 
-Natsumi, ma qua non c’è nessuna fabbrica. - disse Kakeru al telefono.
-Perché sei partito a razzo. Ci sono altri posti da ripulire prima che tu possa arrivare fin lì. – rispose l’altra.
-Oh, dannazione. - Kakeru spense il cellulare. - Andiamo!
 
Specter si risedette sulla sua poltrona e sbuffò arrabbiato, i pugni stretti. Sayaka accanto si avvicinò lentamente. - Tutto bene?
-No. - rispose scocciato. Si toccò gli occhi lucidi. - Tu stammi vicino, ok?
-Oh, va bene. - Sayaka lo abbracciò, affondando nei suoi capelli. - Non piangere di nuovo!
Specter arrossì. - No, se ci sei tu no… - sorrise. - Ti fidi di me?
-Uh? – la ragazzina guizzò gli occhi e poi si abbandonò ai capelli morbidi. -…Si.
 
Kakeru arrivò alla fabbrica. - Finalmente. - disse con un sol fil di voce, tutto sudato. Vide delle scimmie con camice bianco operare su una macchina che riproduceva caschi per scimmie.
Un classico.
Le catturò e colpì i bottoni per fermare la produzione.
Prossimo piano.
Situazione simile, ma stavolta c’erano delle parti di mecha in mostra. Braccia, gambe, torsi, teste, armi.
-Ricordavo avesse le fabbriche solo per i caschi. - disse tra sé e sé Kakeru. Nessuna traccia di Haruka.
Terzo piano.
In alto, ganci che trasportavano Virus Charu completamente assemblate. Ai lati, i pezzi che salivano e scomparivano per poi tornare tutti attaccati.
Niente scimmie. Ma anche niente pulsanti giganti. Solo un computer al centro, spento.
-Haruka! Sei qui? - gridò Kakeru, con voce tremante. Nessuna risposta. - Haruka! Possiamo parlarne…
Niente.
Il ragazzino sbuffò e si mosse per distruggere il computer con il bastone stordente.
-Fermati!
Kakeru si girò. Alle sue spalle, distante, stava una virus Charu con il cannone puntato. Kakeru cacciò uno strillo.
-Cerchi Haruka? - disse gelida l’androide. - Ti ricordi di me? Sono quella che hai infilzato.
-Oh, oh, maledizione… - sussurrò il ragazzino, sudando freddo. - Si! Dov’è?
-Sei arrivato troppo tardi. - la terziaria fece uno strano sorriso. - Ma se lasci questo posto intatto, ti porterò da lei.
-Dannazione! - gridò Kakeru. - E chi mi dice che stai dicendo la verità?
La virus Charu rimase immobile. - Lei ha bisogno di te.
Kakeru fissò il vuoto. - Haruka…?
-Proprio così. Solo io posso portarti da lei.
Kakeru si accrucciò. – Non ho altra scelta.
La virus Charu si svitò il braccio cannone e lo pose a Kakeru. - Allora? Mi segui?
Il ragazzino guardò il pezzo tra le mani, colpito. - Non hai altre armi?
-Non posso usare l’altra mano come arma neanche se lo volessi. - rispose fredda. - Non ho niente qui. Mi serve per guidarti.
Kakeru annuì. - D’accordo. Fammi strada.
 
-Molto bene. - disse Haruka, pulendosi le mani. - Dovrebbe essere tutto pronto meccanicamente. Ora devo flashare la memoria.
-Questo computerino è attaccato a quello? - domandò Hiroki sbalordito, indicando la gigantesca macchina a forma di cannone che quasi pervadeva la stanza.
-Si, se non l’avevi capito. - borbottò Haruka. Fece cenno alle due virus Charu. - Voi due, chiamate le altre e le scimmie e portatelo fuori quando finisce di scrivere. - Si tolse il cappello, stanca, e si fece aria con quello. - Hiroki, stammi bene e non fare stronzate.
-Perché, dove vai? - chiese l’altro.
Haruka si asciugò la fronte sudata col braccio. Si rimise il cappello. Sorrise. - Oh, vado a vedere una persona molto speciale.
 
Sayaka alzò la testa. Mugolò e si toccò la nuca, poi il resto. Si appoggiò al braccio di Specter.
-Stai bene tu, invece? - chiese Specter con la voce piccola.
-Uh, non preoccuparti. - rispose lei debole. - Mi stava solo girando la testa, è passato.
-Dimmelo se stai male! - esclamò la scimmia. - So che sei la ragazza più forte del mondo ma non voglio vederti così.
-Oh, è molto carino da parte tua. - Sayaka arrossì, gli occhi semichiusi. - Ma sei tu che ha bisogno di aiuto per ora, non preoccuparti per me.
-Mi sono affezionato a te, sai - fremette Specter. - Mi preoccupo perché ti voglio bene!
Sayaka sorrise e si girò subito dopo, confusa e imbarazzata. – Sicuro di essere lo stesso Specter di prima?
-Non mi credi? – piagnucolò la scimmia con una smorfia triste.
La ragazzina balbettò. – Ahah, no, è che… - Si ricordò di quanto lo avesse picchiato forte giusto qualche tempo prima, quasi sentendosi in colpa. Si voltò verso di lui con lo sguardo basso - Anche io ti voglio bene.
Sayaka si staccò e rimase a fissare il baratro vuoto davanti al muretto. Guardando meglio, c’era qualcosa in fondo. - Quando farai tornare tutti normali? Quando torniamo a casa? - domandò, fissa ancora nell’oblio.
-Oh, presto. Dovrai aspettare ancora un po’. - rispose Specter. - Ho solo un ultimo favore da chiederti e poi tutto finirà.
Sayaka si girò. - Un favore?
-Si. Ti prego. - Specter unì le mani proprio per pregarla. - Puoi farlo solo tu!
-Ma certo. - rispose Sayaka. Sorrise.
Specter fece cenno con la mano. - Avvicinati.
Sayaka appoggiò le mani sulle braccia della poltrona. - Dimmi.
Specter guizzò gli occhi e poi si concentrò su di lei. La prese delicatamente per il mento con una mano, osservandola. Poi mise l’altra mano su una guancia e la strattonò a sé con forza, baciandola sulle labbra.
Sayaka spalancò gli occhi ma non fece nulla per fermarlo, tantomeno opporre resistenza.  
Specter la lasciò andare, respirando affannosamente, la lingua di fuori; riaprì gli occhi e sorrise con la bocca aperta. Sayaka gorgogliò, per poi cadere a terra svenuta. Specter scese dalla sedia e osservò il corpo esanime. Rise isterico.
-Finalmente!
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Ape Escape / Vai alla pagina dell'autore: Dazechrome