Vegeta si trovava disteso sul suo letto. Un braccio intorno alla vita della compagna che dormiva con il capo appoggiato sulla sua spalla mentre l’altro era portato dietro a sorreggere la testa. Era sveglio e sembrava molto pensieroso mentre la luna lo illuminava con i suoi raggi.
Pensava a quanto era cambiata la sua vita da quando era arrivato sulla Terra ed era stato ospitato a casa di Bulma. Quella donna testarda e orgogliosa quanto lui gli aveva insegnato cosa significava la parola amore. Lei e i loro due figli Trunks e Bra. Loro erano la sua famiglia e lui avrebbe fatto di tutto per proteggerli. Questo l’aveva capito dopo che si era sacrificato contro Majin Bu.
Non si sarebbe mai aspettato di metter su famiglia quando si trovava ancora sul suo pianeta d’origine, in mezzo alla sua gente. Se qualcuno gliel’avesse detto, probabilmente l’avrebbe ucciso seduta stante.                                                                                                               

Tra i Sayan era cosi: meno sentimenti e legami, più combattimenti e sangue. Erano un popolo di guerrieri non di femminucce. La lotta scorreva nelle loro vene e fin dalla tenera età erano allenati a non provare sentimenti verso gli altri, a essere delle fredde macchine da guerra. Coloro che non si dimostravano all’altezza, venivano spediti su pianeti con popolazioni più deboli per conquistarli e per rivenderli al miglior offerente.                                       
Era questo il sistema che utilizzavano prima dell’arrivo del tiranno Freezer che mise in ginocchio e uccise il re dei Sayan quando aveva appena cinque anni.
Dopo la distruzione del suo pianeta, il principino era finito tra le sue grinfie ed era diventato un mercenario che viaggiava da un pianeta all’altro, conquistando e distruggendo popolazioni su popolazioni. Ne aveva viste di cose brutte durante il suo servizio durato trent’anni e alcune le aveva patite sulla propria pelle.
Come responsabile della propria squadra, era lui che pagava le conseguenze dei loro fallimenti. Quante volte era finito a terra pieno di ferite per le frustate ricevute da quella lucertola poco cresciuta ma dalla potenza enorme? Quante volte aveva ingoiato urla di dolore per non dare soddisfazione a Freezer? Quante volte lui e i suoi leccapiedi l’avevano lasciato in una stanzetta buia agonizzante, sperando che morisse da un momento all’altro? Tante, talmente tante che ne aveva perso il conto.
Ma lui era testardo e aveva resistito a tali torture, che gli avevano forgiato il carattere e fatto nutrire un odio enorme verso quello che voleva essere considerato un secondo padre. Illuso, il principe dei Sayan non sarebbe mai rimasto una sua marionetta. La voglia di vendetta e di rivalsa era grande nel suo animo ma il destino non aveva mai soddisfatto quel suo desiderio.
A sconfiggere Freezer, era stato Goku, un sayan con una forza combattiva molto bassa ma che era riuscito, nonostante tutto, a trasformarsi in Super Sayan prima di lui e che l’aveva protetto in diverse occasioni, dimostrandosi sempre un passo avanti al principe. Una cosa inaudita e che gli aveva fatto male all’inizio ma, col passare del tempo, aveva capito da cosa aveva origine quella forza. Era la forza dell’amore, quella che ti spinge a sacrificarti per il bene delle persone che ami e a dare il massimo.                                                                

E questo Vegeta l’aveva capito con la sua famiglia. Le fredde barriere che avevano indurito il suo cuore per anni erano state incrinate prima da Trunks con la sua venerazione e poi da Bra, con il suo profondo amore verso di lui. Ma la prima persona che l’aveva conquistato era la donna al suo fianco, che si era appena svegliata e che lo guardava ancora assonnata.
– A cosa stai pensando, tesoro?-                                                                                                                                                 
Vegeta non rispose ma si limitò a baciarla sulle labbra con dolcezza e delicatezza e sentendola rispondere al suo bacio con piacere.
– Penso a quanto sia cambiata la mia vita da quando ti ho conosciuto- sussurrò, a un soffio dalle sue labbra.
Davanti a tutti, indossava la solita maschera scontrosa, irascibile e testarda ma quando era solo con la sua compagna, si trasformava e diventava un'altra persona. Una persona che dopo mille vicissitudini aveva finalmente trovato la pace.