PARTE 1
Il piccolo pianeta, caldo e sabbioso era deserto. Né i Sabbipodi né gli schiavi o i mercanti fiatavano. L’unico rumore era il ticchettio che faceva il piccolo Windu costruendo il suo droide. Si vedeva nei suoi occhi una grande tristezza perché i Sabbipodi avevano appena finito di uccidere i suoi amici. Proprio per avere compagnia stava ora costruendo il droide. Aveva già scelto il nome, R1D6 e aveva deciso che sarebbe stato il suo migliore amico.
Finito il droide, lo accese e lo lasciò di guardia mettendosi a dormire. Dopo alcune ore, fu svegliato perché un Sabbipode si avvicinò urlando e puntandogli contro un fucile. Un altro umano sarebbe scappato via, invece Windu prese una pietra e gliela scagliò addosso uccidendolo.
All’improvviso atterrò un’astronave da cui scese un essere verde con orecchie a punta, una veste marrone e un bastone. Si avvicinava sempre di più e all’improvviso parlò:
“Un Sabbipode hai ucciso ma fiero non devi essere. Una pietra non sarebbe bastata se un gruppo arrivato fosse.”
“Chi sei?” – chiese Windu.
“Yoda mi chiamo, da Naboo vengo, essa bella è. Andarci tu vuoi, lo sento. Tatooine bella non è, schiavitù regna qui” – rispose Yoda.
Ad un certo punto, sette navicelle della federazione dei mercanti, attaccarono i due. Yoda disse a Windu di inventarsi qualcosa mentre lui combatteva dall’astronave.
Windu prese il fucile del Sabbipode morto e salì su un albero cominciando a sparare le  navicelle. Yoda era orgoglioso di lui  ma temeva che una delle navicelle colpisse l’albero.  E in effetti accadde. Windu finì a terrà ma R1D6 accorse in suo aiuto portandolo dietro una roccia. Poi uscì allo scoperto. Un’astronave gli passò sopra e lui si aggrappò lanciando un filo. R1D6 entrò nell’astronave e disattivò il motore. Il pilota se ne accorse e corse dal droide che però lo fulminò con il suo lancia-elettricità. All’improvviso l’astronave cadde ed R1D6 uscì fiero di sé.
Erano rimaste cinque navi perché Yoda nel frattempo ne aveva distrutta un’altra.  Yoda si mise a seguirne una, ma le altre quattro seguirono lui! La sua navicella fu colpita e precipitò. Lui però si lanciò e atterrò su un’astronave nemica.
Yoda estrasse dalla giacca una spada che al posto della lama aveva un laser verde . Con la spada tagliò il tetto dell’astronave facendo uscire fumo verde. Entrò e uccise il pilota, poi prese il controllo dell’astronave riprendendo l’attacco.
Windu nel frattempo si era ripreso e aveva anche un piano. Prese il suo micro-chip collegato al droide e lo lanciò su una delle astronavi  rimaste mettendola in connessione con R1D6 che riuscì così a  disattivarla.
Ne rimaneva solo una che si dirigeva verso la città ma altre 20 stavano arrivando! Yoda la inseguì e Windu tornò al villaggio per chiedere rinforzi. Yoda inseguendo la navicella andò a finire vicino alla città. I 600 uomini che Windu aveva chiamato riuscirono a distruggere tutte le navi nemiche.
Yoda disse a WIndu:
“Saggio sei stato, fiero di te sono. Mio apprendista tu sarai”.
“Apprendista?” chiese Windu.
“Le mie arti tu imparerai e una squadra insieme a me formerai. Jedi come mio padre la chiamerai.” Rispose Yoda.
Windu allora disse:
“Ho sempre sognato di far parte di una squadra”.
Yoda lo ignorò e disse:
“Di una squadra laser bisogno hai tu”.
Così consegnò a Windu la spada laser blu che era appartenuta a suo padre Jedi.

PARTE 2
.... continua...