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Autore: En Sev En    01/12/2015    1 recensioni
Tutto è compiuto. Il comandante Viola Shepard giace ai piedi delle rovine della Cittadella mentre il male che opprimeva la galassia sembra essere stato sconfitto. Ma l'oscurità la avvolge fin da Mindoir, passando per Akuze o con i razziatori e non sarà facile per lei rompere definitivamente questa minaccia. Eppure potrebbe bastare una piccola cosa di cui lei è ancora all'oscuro... presto Liara, il comandante è ancora in pericolo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Comandante Shepard Donna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Ancora un nuovo giorno, ma ne avrebbe fatto a meno dopo il violento trauma di quello precedente.
Eppure...alzò gli occhi e la vide lì davanti a lei seduta su una sedia da chissà quanto tempo. Forse era stata lì tutta la notte, chissà, seduta e immobile ad osservarla.
Adesso Liara era lì.
Provò ad alzarsi da sotto le coperte per stare seduta ma non fece in tempo di finire perchè l'asari, con un movimento dolce e deciso, le si avvicinò e la baciò dolcemente. Un bacio breve ma intenso, finendo poi con il suo sguardo ed i suoi enormi occhioni blu a guardarla da pochi centimetri sorridendo.
Nessuno al mondo avrebbe avuto una migliore terapia per un cuore distrutto.
“Liara “ sospirò Shepard, mentre lei le si poneva di fianco abbracciandosi al suo petto e collocando la testa sulla sua spalla.
“Quanto mi è mancato poter fare questo Viola, ma sapevo che sarebbe venuto il momento in cui lo avrei fatto nuovamente. E poi adesso non abbiamo più altri impegni, o quasi”
“Non immagini quanto io abbia bisogno di te oggi, Liara. E' stato un periodo terribile”.
“E' la solitudine Shepard, la solitudine che ci prova e ci rende rabbiosi e spauriti. Povero Joker, quanta solitudine ho visto dentro di lui”.
La sua sensibilità era straordinaria, non aveva mai avuto bisogno di parlare o fare qualcosa per percepire esattamente il mondo circostante. Anche se da piccolina era un po' più ingenua e non conosceva bene le cose del mondo, la sensibilità era sempre stata quella.
“Dobbiamo parlare di questo Liara perchè non riguarda solo Joker, riguarda me e non voglio che mi faccia perdere te.”
Viola aveva deciso che era il momento o semplicemente aveva un disperato bisogno di sfogarsi il comandante. O forse era la presenza di Liara che era pronta a detergere le sue ferite spirituali.
i was lost without you
“La solitudine di Joker è anche la mia, sono un mostro e ieri eravamo due mostri faccia a faccia. Ho paura di quello che ho dentro, di quello che ho fatto, di quello che si è formato in me da quando avevo sedici anni e che non mi ha più abbandonata. E' un mostro che sta rintanato, a volte sembra sotto controllo ma è solo un'illusione, non ho alcun controllo. Se non fosse per i nostri amici, se non fosse per te, non so davvero cosa farei adesso non so chi sarei. Ed ho paura che ti assalga che ti porti via lontana da me. Non avrei più salvezza. L'oscurità è forte e non bastano le fioche luci a rischiararla. Tu lo devi sapere chi sono, lo devi sapere. Ho paura Liara”
Ma lei le sorrideva; “ e pensavi che non lo sapessi? E da tanto che so cosa senti dentro, per la dea ricordati che io ho 111 anni adesso mentre sei tu quella che ha solo 33 anni mi credi davvero così ingenua?”
Con quella frase le strappò un sorriso finalmente e dopo tanto tempo: per le asari 111 anni voleva dire essere poco più che una bambina, in proporzione Shepard era molto più grande e lo sapeva. Ma lei era riuscita a scioglierle un po' il cuore e strapparle un sorriso.

“Viola io non ho passato quello che hai passato tu, non sono in grado di valutarlo né sono in grado di giudicarlo. Se ti aspetti che io possa cancellare il tuo dolore sappi che non posso farlo. Ma posso stare vicino a te fino alla fine, possiamo fare sì che il tempo che ci resta sia sereno e bello. E' questo che fanno le persone che si vogliono bene. Si sostengono stando vicine ora ed in futuro, non nel passato. Ed è per questo che la solitudine ci fa male, perchè manca il sostegno nel presente quando se ne ha bisogno. Ma funge da sostegno al rimorso per il passato. Purtroppo per Jeff è così ma noi possiamo andare avanti e forse possiamo fare da sostegno a lui se vorrai tentare. Io posso offrirti solo questo se lo vuoi.”
“Non ti rendi conto delle cose brutte che gli ho detto, non puoi renderti conto delle cose orribili che ho pensato” ribatteva lei come se le parole di Liara non avessero avuto effetto.
“Potrei rifarlo di nuovo e potrei farlo con te”
“E' questo che ti spaventa Viola? Ti basta così poco per crollare? Non hai visto forse che io sono stata il tuo sostegno tante e tante volte? Quando è morto Kaidan, quando eri morta tu. Anche io ho provato la stessa rabbia ma credi che mi abbia allontanata da te? Se hai paura di ferirmi sappi che ti sosterrò ancora più forte. Sai perchè hai quelle luci? Perché esistiamo e ti vogliamo bene; questo significa avere l'affetto delle persone, non è un caso che tu le abbia dentro di te. Se ciò non fosse vero ci sarebbe solo l'oscurità e null'altro:tutti si sono sacrificati per un altro e lo hanno fatto perchè la loro luce potesse risplendere in coloro che amavano mentre morivano. Questo è il loro dono in sacrificio. Quelle luci non si spengono si trasferiscono; quelle delle persone care sono ancora in te ed io le vedo, ci sono anche io lì dentro e quando non ci saremo più non sarà l'oscurità ad averle spente si saranno spostate in chi è pronto ad accoglierle mentre sarà il buio ad essere terminato.
Comandante Shepard è così che hai provato a difendere la galassia? Con questi folli dubbi? E così che mi pensavi mentre affrontavi i razziatori? Tu hai portato la luce nella galassia, non sei stata tu ad uccidere Ida, non sei stata tu ad uccidere i tuoi genitori, non sei stata tu ad uccidere la tua squadra. Guardami Shepard non girare la testa. Loro sarebbero stati condannati dalla crudeltà del mondo tu hai solo riportato la speranza invece. Perché grazie a te hanno avuto una possibilità di vivere, di conoscersi, di amarsi. Perché io ho avuto tale possibilità. E' colpa tua se Benezia è morta? Ed invece è grazie a te che ho il ricordo più bello di lei, è grazie a te che ha ritrovato se stessa per restituirmi il ricordo che ne avevo fin da bambina. Quando la tenebra più nera l'aveva dominata mi ha detto che ero il suo più grande orgoglio e questo grazie al fatto che tu avevi rotto l'oscurità, portando la luce dove c'era il buio. Ti è stato detto già una volta, sei stata quello che sei stata ma questo non fa di tè quello che sei e che puoi essere. Devi decidere se appoggiarti al passato o appoggiarti a me. E se non ti bastasse o se avessi paura di non farcela ti fornirò un altro appoggio...”

In quel momento, ad un cenno di Liara, entrò Samara ancora una volta in quella stanza.
“Comandante, sento il peso dei tuoi dubbi e delle tue incertezze, il tuo disagio non è più latente ma questo ti offre la possibilità di purificarti pienamente. Io ti ho fornito un simbolo sperando che possa guidarti nelle tue scelte con il suo esempio ma Rila potrà ritrovare la tua anima dispersa nel buio ed illuminarti il cammino.”
E le porse lei...
Lost in you
Shepard non era in pieno equilibrio mentale, le parole della sua amata erano riuscite parzialmente a confortarla e scuoterla ma il dubbio e le paure erano ben radicati ed erano finalmente in superficie, allo scoperto. Ma solo allora si accorse di quella bambina in fasce che le stava porgendo Samara.
“Guardala Viola, lei è Rila” le disse Liara sorridendo “ed è in cerca di un appoggio in questo mondo.”
“Rila? Ma...non capisco cosa...” balbettò Shepard mentre Samara la costringeva e prenderla tra le braccia e stringerla vicina al petto.
“Lei è tua figlia Shepard, e sono onorata che Liara le abbia dato il nome di una delle mie splendide e sfortunate figlie. E' stata Falere a suggerirle il nome sperando che potesse essere a te gradito”.
Impossibile dire cosa passasse nella testa e nel cuore del comandante Viola Shepard in quel momento. Lei era lì tranquilla e fiduciosa tra le sue braccia e ne sentiva il calore. Il colore non era ancora blu come quello della madre, ma i suoi dolci occhioni erano di un azzurro tenue ma molto ben definito, come quelli del padre.
Aveva provato ad allungare un dito della mano per toccarle dolcemente il viso quando lei alzò le sue manine afferrando il dito del padre. Ed emise una piccola ma intesa aura blu.
“Dimmi Viola, pensi che un mostro potrebbe generare lei? Se tu fossi un mostro ti vorrebbe già bene come vedi? Non senti che è persa in te?”
Dov'era l'oscurità adesso?
Completamente spazzata via da quella piccola ed intensa luce azzurra. Frustrazioni, delusioni, paure e tristezza, non esisteva nulla più di tutto questo al mondo ma solo Rila, lei e Liara.

“Ti lasciamo sola con lei Viola, io esco un attimo con Samara ma tornerò subito. Siamo una famiglia ora. Prenditene cura.”
E rimasero sole nella stanza; adesso era sdraiata con sua figlia abbracciata a lei; la luce azzurra delle sue piccole manine si era spenta ma quella sorta di imprinting era stato sufficiente per Rila, sufficiente per affermare la sua fiducia nel genitore. Osservò il ciondolo di Falere, avrebbe voluto già farlo indossare a sua figlia ma era troppo grande. Sarebbe stato il regalo per un futuro compleanno magari consegnatole da sua “zia” o da qualunque cosa fosse per lei Samara o Falere eventualmente.
Piccoli problemi non rilevanti in fondo, non adesso. Liara tornò e si sdraiò anche lei con loro, non si sarebbe persa la cosa per nulla al mondo
“Per la dea, guarda che bel cielo blu fuori."
E restarono abbracciate ed in silenzio per molto tempo.
Liara's theme
Finalmente un po' di serenità ma sul far della sera Liara si rialzò abbandonando alle loro coccole figlia e padre. Prese i vestiti di Shepard e porgendoglieli le disse:
“Vieni Viola, facciamo due passi fuori di qui non ne hai voglia?"
Fino a quel giorno si sarebbe tagliata le gambe per poter finalmente uscire ma adesso non avrebbe voluto abbandonare il suo batuffolino blu per nessun motivo.
“Dai su vestiti e vieni, lascia che anche gli altri possano godere un po' della sua compagnia, noi abbiamo così tanto tempo ora."
Ed in effetti la piccola aveva completamente rapito i cuori di tutti quelli che l'avevano incontrata in quei pochi giorni che era arrivata. Perfino Joker non poté fare a meno di chiedere a Shepard di salutarla e forse avrebbe potuto guarire anche lui. Sicuramente la Chakwas trovò conforto nell'accudirla la sera prima, in fondo poteva chiamarsi sua nonna a ben diritto ma sarebbe risultato difficile vedendole dire chi si stesse prendendo cura di chi.
E finalmente tornò al mondo esterno a respirare aria normale, non quella specie di composto sintetico che si utilizzava nelle camere di degenza per evitare infezioni. Ed il comandante respirò a pieni polmoni mentre teneva per mano la dottoressa T'soni. Era buio ormai, ma sentiva odori che la riportavano all'infanzia, a quando era bambina. Non l'avrebbe mai detto all'inizio di quella giornata ma era felice. Finalmente felice senza più incertezze, senza più pensieri. Spensieratamente felice. In quelle ore con Rila aveva pensato e ripensato a tutto ciò che aveva detto o fatto ma la bambina sembrava percepire tutti i suoi dubbi e le sue paure e li cancellava in pochi attimi con un gesto, un'espressione, un battito di ciglia. L'esistenza non può essere negativa se c'è lei.
E se c'è Liara.
“Shepard vieni, ti devo mostrare un'altra cosa”.
Sempre tenendola per mano la condusse presso una specie di altura lì vicino completamente priva di luci artificiali. In verità osservando il panorama si accorse che di luci se ne vedevano ben poche, chissà in quale zona remota della Terra si trovava in questo momento. Non aveva mai avuto la curiosità di chiederlo in questi undici mesi. Ma arrivata in cima alla collina capì che non c'era più nulla da chiedere: la vallata davanti a lei era completamente avvolta in una luce blu intensa prodotta da una vasta distesa di fiori Serenis mentre nel cielo risplendeva uno splendido sistema binario che emanava una luce gialla e rossastra. Uno spettacolo della natura che Viola ben conosceva. Non erano sulla Terra, erano su Mindoir.
Lei si sciolse la coda, definitivamente.
La struttura si trovava sull'antica colonia umana ed era stata un'idea di Liara fin dall'inizio. Lei intuiva e prevedeva ma non per chissà quale particolare attitudine ma perchè semplicemente l'amava come mai aveva fatto nessuno. Ripartire insieme da lì da dove tutto ebbe veramente inizio, insieme a lei e Rila avrebbe sicuramente posto fine ai dubbi di Viola. Il ciclo dei razziatori avveniva ogni 50000 anni, Liara decise che per Shepard poteva avvenire ben prima con una nuova famiglia e con una nuova consapevolezza. E senza più lutti.
La Chakwas osservava da lontano con la bambina in braccio, mentre Miranda e la Michel avrebbero voluto a loro volta tenerla per un po'.
“Vorrei che quest'istante non finisse mai” pensò,
mentre osservava la figura dei due amanti stagliarsi in controluce sulla collina mentre si baciavano teneramente alla luce blu di quell'angolo di paradiso.

 
   
 
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