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Autore: SiSi    02/03/2009    3 recensioni
“Smettetela! Il fatto che tu abbia passato gli esami e Bill invece debba ripetere l’anno, non ti autorizza a non trovare un lavoro.” Rimproverò la madre, distribuendo una fetta di pollo nei piatti di ognuno. [..]“Ma io volevo fare il chitarrista..” disse Tom, rattristandosi.“Sì, e io il presidente della comunità per la protezione delle specie di moscerini in via d’estinzione – ammesso che ce ne sia uno- . Ma se manco sai distinguere un Do dal Mi..” disse Bill, ridendo di gran gusto.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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"Non sarà la paura della pazzia
a farci lasciare a mezz’asta la bandiera dell’immaginazione"
[Andrè Breton]

E se..

Capitolo 1.

Solitamente si dice che si ama una persona alla follia. Ma ciò che provava Georg Listing verso Tom Kaulitz era l’esatto contrario. Si potrebbe affermare che i due ragazzi si odiassero alla follia, infatti.

Sin dalla più tenera età, era nata fra i due ragazzi una certa contesa; se uno di loro aveva l’ultimo modellino di una macchinina, anche l’altro lo doveva ottenere.

Ma se un tempo la loro attenzione e i loro litigi erano fondati su affari infantili, ciò che si contendevano adesso riguardava questioni ben più importanti: Franziska Berger.

La ragazza, sebbene avesse compiuto 18 anni da soli quattro giorni, nascondeva ancora tratti lampanti di una bambina cresciuta come figlia unica fino ai 16 anni. La sua “infanzia” infatti, era terminata con l’arrivo del suo fratellino Whilem, più comunemente chiamato con il nome di Bill. Non è cresciuta con il suo vero padre, i suoi genitori divorziarono quando lei aveva solo 1 anno e 7 mesi, ma la madre si affrettò subito a trovare un altro marito che le facesse da padre.

 

Lei, non era brava a scuola, ma i soldi di papà ricompensavano e facevano un certo effetto sullo scrutinio finale e chissà per quale oscuro motivo quei 7 in latino, tedesco e matematica a fine anno divenivano magicamente 3 o 2(a seconda dell’insegnante).

A 17 anni aveva già perso la sua verginità ed era stata con più di 13 ragazzi, uno dei quali, anzi l’attuale, era proprio Tom Kaulitz. Motivo in più,a vantaggio del ragazzo, per vantarsi. Questo era il suo 1 a 0 contro Georg.

Poiché la nostra storia non si incentrerà solo sulla cara, bellissima e smagliante Franziska, diamo il benvenuto a Cassie. Tipica ragazza incompresa da tutti, ottimi voti a scuola, impacciata, non troppo magra, amante del gelato al cioccolato.

Perdutamente innamorata di Bill, fratello gemello di Tom, ha dal primo incontro coi gemelli(scuola elementare) deciso che il suo migliore amico sarebbe stato quest’ultimo. Non che avesse problemi con Bill, ma ogni qualvolta che lo vedeva o doveva parlargli sembrava che qualcosa – o qualcuno- entrasse nel suo cervello e lo bloccasse. Un po’ come quando ci inviano o becchiamo un virus girovagando per internet. Dunque, per il bene di se stessa, aveva deciso che il suo migliore amico sarebbe stato il fratello del suo principe azzurro, ma solo se il primo avesse accettato le condizioni. Sì, perché Tom Kaulitz odiava Cassie, per il semplice fatto che fosse la sorella adottiva di Georg.

La nostra storia comincia in un piovos.. No, troppo banale, stupido e solito .Tutto cominciò quando Cassie incontrò per caso (questo nel racconto ufficiale, perché in realtà la ragazza lo stava seguendo e spiando) in un negozio per estetica ,Bill che si stava baciando in modo così “rudimentale” con Franziska.

Colpo basso per Kaulitz maggiore(alias Tom), che era riuscito ad instaurare con la ragazza rapporti, come dire, più intimi. A scuola girava la voce che già al loro primo appuntamento fossero andati molto più in là di un semplice bacio. Comunque i soli a saperlo erano loro due e forse – e dico forse-, anche Bill, ma questo neanche sotto tortura, minacciando di far saltare tutta l’intera collezione di smalti neri che aveva, avrebbe osato fare parola sull’argomento. Sì, perché i due gemelli erano migliori amici e si confidavano tutto.

Cassie, trovandosi quello spettacolo davanti era rimasta letteralmente scioccata.

Come poteva, il suo amore, farle questo? Tradirla con quella vecchia strega, per giunta attuale fidanzata del fratello stesso? Questo era troppo.

Si era decisa ad uscire da dietro lo scaffale dei profumi scontati al 30% e a saltare addosso a Franziska e scaraventarle, un.. Un.. Cosa diamine aveva adesso in mano? Uno shampoo all’arancia vanigliata. Sì, il flacone era abbastanza pesante per colpirla diritta in quella testolina biondo scura.

Cassie si avvicinò alla coppietta; prima di agire, infatti, si voleva assicurare di colpire la ragazza.

“Franziska, ma che fai?! Sei impazzita?”

“Zitto e baciami.”

Ah bene, ora anche le donne molestano gli uomini.

“Ma se viene mio fratello e ci vede così..”

“Oh ma come sei paranoico, Bill..”

“Sono solo obiettivo.. E premuroso!”

“Sei come tuo fratello, tesoro”

Se lo avvicinò un po’ più a se e continuò a baciarlo con foga.

[Brutta stronza che non sei altro! Non si stupra così la gente, se no a quest’ora anche io mi sarei fatta Bill] pensò Cassie.

“Troia.” Disse, ma questa volta ad alta voce senza rendersene conto.

I due ragazzi si girarono. Videro subito la mora seminascosta con un flacone da un litro di shampoo all’arancia vanigliata.

“Merda.” Pronunciò la ragazza a fior di labbra.

“Dici a me?” chiese Franziska infuriata con aria disturbata, dopo avere alzato il dito medio. Si poté notare la sua unghia “ricostruita” e smaltata (per non dire asfaltata) perfettamente.

“Se credi di esserlo..” rispose prontamente l’altra. In quel momento di tensione, Bill ne approfittò per sgattaiolare fuori dal negozio. Ma proprio mentre stava varcando l’uscita, due voci unisone lo fermarono: “Dove stai andando?”.

Le due ragazze si guardarono negli occhi sbalordite. Franziska rabbrividì quando prese in considerazione che potessero essere telepatiche. No, quello funzionava o con i gemelli o con le migliori amiche. Comunque, ora, stava vagando troppo con la mente, non poteva concentrare la sua attenzione su pensieri stupidi ed insignificanti.

Il ragazzo a quel punto fu costretto a tornare indietro e avvicinandosi alle due ragazze disse “Potremmo parlarne fuori?”

Probabilmente fu la soluzione migliore, per l’incolumità di tutti.

Cassie fu costretta alla fine a pagare il flacone di shampoo, perché inciampò su uno scaffale e ruppe la confezione, più due boccettine extra di profumo al lampone e fragole scivolate dalla scaffalatura.

“Merda, e così finisce la mia maledettissima paghetta della settimana.” Disse quando la commessa le annunciò che doveva pagare in tutto ventisette euro e cinquantaquattro centesimi.

“Bè, la prossima volta sta più attenta. Almeno i profumi erano scontati e, tra parentesi, l’odore fa pure schifo. Sembra frutta avariata.” Rispose la ragazza dietro la cassa.

“Oh, grazie dell’incoraggiamento..” e le fece una smorfia.

“Vecchia zitella senza un ideale in cui credere.” Continuò poi a bassa voce dirigendosi verso l’uscita dove Franziska e Bill la stavano aspettando.

“Puzzi di babbuino al lampone Listing” disse la ragazza.

“E tu di troia” disse in risposta Cassie. A quel punto il ragazzo si mise a ridere,

“Dai fate a pugni per me! Mi alletta l’idea..”

“E tu sei uno stronzo traditore del tuo stesso sangue” disse la mora puntando l’indice verso il Kaulitz junior.

Quello sbiancò. “Non mi dimentico mica che vi stavate baciando, miei cari baldi giovani”

“Ah-ah! Cassie sei gelosa di me vero? Mi dispiace tesoro, ma ti ricordo che non siamo neanche fidanzati..” disse Bill con voce altezzosa.

“Noi due no, ma lei si!” disse indicando la bionda.

“Mocho stai zitta e muta.”

“Vuoi davvero che io mi stia zitta e muta e non dica nulla a Tom?”

I due ragazzi si guardarono, si scrutarono con lo sguardo e in meno di un secondo dettero il verdetto annuendo entrambi con la testa.

“Allora per questa settimana io e Bill stiamo insieme. Fidanzati, ovviamente.”

Un secondo di pausa, per dare il tempo agli altri due di capire ciò che stava accadendo e captare ogni singola parola con il giusto significato.

“Ah, dimenticavo, non è una richiesta. Ma un obbligo. Lo faccio per la vostra incolumità.” N.A.: se non recinsite cancello la storia, sia chiaro. Vorrei sapere un vostro parere.

  
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