Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |      
Autore: maryku    02/03/2009    5 recensioni
Inuyasha è un fotografo alle prese con un concorso. Vuole che le sue foto siano perfette, senza il minimo errore, ma non sa che la vera perfezione sta nella vita, nel dare e ricevere.
Ho selezionato anche OCC per evitare errori, ma spero di non aver sconvolto troppo i personaggi.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kohaku, Miroku, Sango
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: Questi personaggi non mi appertengono, sono una creazione di Rumiko Takahashi. Questi scritti non hanno scopo di lucro.


L’aria è salubre. Il vento soffia sulle cime degli alberi. Gli uccellini cinguettano melodiosamente, mentre una vecchina seduta sulla panchina getta del cibo.
Camminando per i vialetti si vedono alcune rose in fiore, sbocciate nella primavera, contornate da altri fiori meno vistosi, ma altrettanto belli. Non mancano certo le margherite, che ricoprono il verde dell’erba con un bianco sottile e puro.
In pratica: una noia mortale!
È sempre lo stesso panorama, sempre! Non cambia mai. Cerco di trovare qualcosa di buono in ciò che vedo ma, a parte la vecchietta il paesaggio resta immutato.
Ecco, proprio questo mi manca: il movimento. Come può un paesaggio del genere dare emozioni forti? Non discuto assolutamente sul fatto che sia bello, ma manca... qualcosa. Quel genere di cose che quando le cerchi non le trovi mai e quando spuntano fuori ti dai dell’imbecille per non averci pensato prima.
Certo, manca la cosa più ovvia: la vitalità.
Questo paesaggio, a parte gli uccelli che hanno stancato con questo cinguettare, non ha vita. Non c’è mai nessuno, nonostante il parco sia bellissimo.
Perché? Beh, vi ci vedo io a stare in un paesino sperduto a quaranta chilometri da qualsiasi altro centro abitato, con solo un piccolo “ospedale”, che non si può nemmeno chiamare tale visto che ci sono solo tre lettini e un medico che non ce la fa nemmeno a reggersi in piedi.
Quanta gente c’è qui? Mah, moltissima! I nostri trecento abitanti sono tutti rinsecchiti e rinchiusi nelle loro baracche a poltrire o a fare assurdi oggettini per figli e nipoti lontani, e i pochi che vengono in villeggiatura qui sono ancora più rinsecchiti degli abitanti. Al massimo potrei fotografare della natura morta!
Cosa? Di che vi stupite! Certo che sono un fotografo! Adoro prendere l’attimo fuggente, regalare emozioni forti... e se non vi piacciono le mie opere, vi do un pugno in testa!
Ma basta parlare di ciò che faccio io, torniamo al paesaggio... Paesaggio che è stato coperto da una mano sui miei occhi.
La conosco bene questa mano, e il proprietario sa perfettamente che se non la toglie subito, lo azzanno!
- Ehi, Inuyasha! Come va’? Sei riuscito a fotografare qualcosa di bello? – sento la sua voce odiosa che mi giunge come un trapano alle orecchie, e per di più il mondo non ha ancora riacquistato la luce, adesso lo mordo, lo mordo!
- Miroku, leva quella mano da lì o ti uccido! – il mio sembra più un ringhio che altro, ma almeno sortisce l’effetto desiderato.
Alleluia, è tornata la luce! Mi giro e vedo il ragazzo davanti a me. A vederlo sembra un tipo calmo, con quel suo codino semplice, i capelli scuri e gli occhi chiari, ma in realtà è un maniaco di prim’ordine!
- Su, non fare così! Sono venuto a vedere che stai facendo, Kikyo mi dice di avvisarti che tra poco scade il tempo limite per consegnare le tue foto – lo dice stranamente calmo. Si siede sulla panchina accanto a me e saluta una ragazza, una delle poche in questo paese sperduto, ma lei lo ignora completamente.
D’altronde, già qui ci conosciamo tutti, poi Miroku è risaputo anche nelle cittadine vicine che è un libertino.
- Lo so, lo so! Avrei anche qualcosa pronto, ma non mi piace assolutamente tutto quello che fotografo. Non ha vita, né spessore! – mi massaggio energicamente le tempie, sbuffando a più non posso.
- Tutti abbiamo visto le tue foto e sappiamo che sono belle, come mai a te non piacciono? Non lo riesco a capire – eccolo che ricomincia con la solita, inutile, noiosa, domanda. Me la fa praticamente ogni giorno, anche più volte al giorno, e la risposta è sempre la stessa, ma lui non lo capisce.
- Perché qui sembra tutto finto –
Se adesso non mi chiede il solito: “E allora?”, giuro che mi metto seduta stante a ballare la rumba!
- E allora? –
Quanto è prevedibile... e io glielo devo pure spiegare!
- Nessuno comprerebbe mai queste foto perché non sono perfette, e a nessuno piacciono perché la perfezione è arte, e io ancora non l’ho raggiunta. Queste foto io le voglio far sembrare vive, devono esprimere qualcosa, mentre le mie... sì, sono belle, superiori, splendide, però sono atone – sospiro, rassegnato. Ormai ho capito che non ho altra scelta che mandare queste foto quasi perfette al concorso.
- Inuyasha, tu cerchi troppe cose... Rilassati e goditi la vita! – lo dice stiracchiandosi sulla panchina, lasciandomi un minuscolo spazietto che nemmeno si vede.
- Sì, così mi ritroverò sotto i ponti povero e affamato. No, grazie! – lo spingo più in là, prendendo io tutto il posto disponibile.
- Guarda che ti ci ritroveresti lo stesso, se non fosse per Kikyo – mi sorride con aria furbetta, per poi spingermi più forte, facendomi cadere per terra.
- Guarda che anche tu devi la tua fortuna a Kikyo. Se non fosse per lei non avresti mai aperto quel negozio tuttofare con Kohaku – alzandomi velocemente, lo affermo per il codino e lo sbatto a terra, posizionandomi dov’era lui.
- Allora è una fortuna che lei sia così generosa! – resta disteso a terra, beandosi del sole che gli arriva sul viso.
- Kikyo è una donna eccezionale – so che è eccezionale, lo so perfettamente. È la paladina di questo paesino, il Sengoku. (Se almeno fosse un pochino meno fredda...)
Senza di lei, probabilmente saremmo già tutti andati via. Ci tiene uniti, e ha fatto venire qui altre persone, solo che la strada per farlo rifiorire è ancora lunga... per questo mi voglio mettere d’impegno per diventare famoso! Forse se sapessero che qui c’è il mio studio – regalo di Kikyo – verrebbe più gente.
- Inuyasha, ricordati di venire stasera al benvenuto per i nuovi cittadini. Sarà una festa eccezionale! E, soprattutto, ho sentito dire che ci saranno tantissime ragazze delle città vicine! – la sua espressione dice tutto. Come può pensare sempre e solo a quello? È un vero maniaco depravato!
- Ci sarò, te l’ho già detto – mi alzo stizzito, per riprendere a fotografare il panorama, che è rimasto invariato. Il parco continua a essere noioso, però è bello.




- Lo avevo detto che la festa sarebbe stata bella! Ma tu lo sei di più... – Miroku continua a sorridere come un’ebete davanti allo specchio del bagno. Sta provando alcune frasi romantiche che la vecchia Kaede gli ha insegnato per fare conquiste.
A me non interessa granché questa festa, però è l’unico giorno in cui si fa qualcosa di diverso, in cui si cerca di divertirsi, in un’esistenza sennò noiosa.
- Inuyasha, che ne dici se ci vestiamo da cow boy? Saremmo i più guardati della serata! – mi guarda dallo specchio come se gli fosse venuto un lampo di genio, invece questa è una scemenza totale.
Per non intaccare la sua allegria, cercherò di essere gentile.
- Sei un cretino! Come puoi pensare che io mi metta uno stupido cappellino e venga e fare conquiste con te? Io passo! – mi stiracchio meglio sul divano, ignorando al sua faccia dispiaciuta.
Beh, sono stato gentile, non l’ho torturato o picchiato!
- Ma... Ma Inuyasha! Mi avevi promesso che ci saremmo travestiti – mi si avvicina facendo quegli occhioni da cucciolo che odio. Ah, quando mi irrita quando fa così!
- Io non ho promesso nulla. Perché non vai a fare il pagliaccio con Kohaku? – gli faccio un cenno indicando l’altra porta, dove sicuramente il ragazzino starà finendo di vestirsi.
- Guarda che ti ho sentito! Non sono un pagliaccio se mi vesto così – la voce si sente fin troppo chiara dalla porta chiusa. Però io mi chiedo... Come ha fatto a scegliersi un costume dei cacciatori di spettri? Non lo sa che io sono un mezzo demone e posso ucciderlo se mi si avvicina conciato in modo strano per offese alla mia razza? Umh… Non male come idea…
- Kohaku, hai un altro vestito? – chiede implorante Miroku, aprendo di scatto la porta.
- Solo questo – abituato alle continue intrusioni del maniaco, il ragazzo si è già equipaggiato porgendo all’aria un vestito blu e nero, mentre lui indossa quella dannata tunica color nero opaco, che, come gli ha detto Kikyo, fa risaltare i suoi occhi e i suoi capelli neri… Bah! Però… non lo facevo così sveglio. Forse devo rivedere l’opinione che ho di lui e di quell’altro cretino che sembra essersi autoproclamato il mio migliore amico.
- Un vestito da monaco? Beh, potrei sembrare più serio... – lo rigira fra le mani come fosse un tesoro. Come faccio a sopportarlo? Ah, giusto, mi ospita a casa sua.
- Tu non sembreresti più serio nemmeno vestito da sasso – dopo averlo detto, mi accomodo meglio sulla superficie morbida e li lascio discutere.
- Bah, tanto non c’è nulla di meglio – detto questo, praticamente scappa in camera per cambiarsi.
- E tu non ti mascheri, Inuyasha? Lo sai che Kikyo è stata restrittiva su questo punto -
- Tsk! Quella lì non mi fa affatto paura! – mi alzo di scatto, lanciandogli un’occhiataccia.
- Però mi ha detto di darti questo. Non puoi andare sempre in giro con gli stessi jeans alternando due magliette praticamente identiche! – mi porge una cosa rossastra, quasi bordeaux. Sembra quasi una casacca, ma non ne sarei così sicuro.
- Non sono identiche! Una è nera con le maniche corte, per l’estate, e l’altra ha le maniche lunghe! – protesto, invano.
- Ecco, proprio di questo parlavo. Non hai molto stile! Ma non puoi discutere oggi, o sarai trattato da cagnolino e lavato dentro una bacinella – mi sorride, sapendo di aver vinto.
Come lo odio! Anche lui, perché non l’ho ucciso prima? Ah, giusto, è grazie a lui e al suo negozio se ho potuto avere la macchina fotografica gratis e cominciare il mio “lavoro”. Sembra quasi che io non possa uccidere nessuno, che noia! Forse scattare una foto su una tortura non sarebbe male, e sicuramente sarebbe viva...
- E non torturare nessuno! Lo ha detto Kikyo – esclama Kohaku, imitando perfettamente quella donna.
Ma perché capiscono tutti ciò che voglio fare? Non sono così monotono... o forse sì?
Bah, lasciamo stare. Mi toccherà indossare questa blasfemia che, secondo ciò che vedo scritto sul cartellino, sarebbe la riproduzione di un antico vestito di un famoso demone che sconfisse un altro famoso cattivo.
Tutte balle, secondo me. Assolutamente tutto falso!
Ma lo devo indossare...




Sono in mezzo alla pista da ballo. Io in una pista da ballo. Io? E volete sapere che ci faccio qui? Beh, è semplice, devo trovare quel maniaco di Miroku che, sicuramente, si sarà cacciato nei guai visto il polverone che vedo in lontananza.
Dopo essermi messo qual coso rosso, ho capito che mi andava comodo, e ho ringraziato i kami con tutto il cuore per non avermi dato una stoffa fastidiosa che mi avrebbe fatto mettere il broncio, oltre alla mia faccia arrabbiata.
Poi, dopo aver lasciato Kohaku tutto zampettante alle bancarelle che cercava la sorella – doveva venirlo a trovare – sono andato con il maniaco verso il bingo trasformato in discoteca.
Ovviamente mi sono tenuto in disparte. Non mi piace ballare, lo detesto. L’unica che ci sia riuscita è stata Kikyo, ma all’epoca era ancora giovane, non aveva i suoi cinquantacinque anni. E era il mio compleanno. Eh? Quanti anni ho? Beh, centosessantatre. D’altronde essere un hanyou avrà qualche lato buono, o no?
Comunque, stavo dicendo, Miroku va a ballare. Dopo un po’ torna, mano nella mano con una ragazza mezza ubriaca che per poco non mi vomita addosso, e sorride, trionfante.
Trionfante di cosa, non lo so e non lo voglio sapere.
Però ecco che arriva il problema: il fidanzato della tizia prende Miroku per una spalla dicendogli che deve “parlargli”.
Sì, dirgli: “Ciao, bello” e poi picchiarlo a sangue.
Non sono scemo, io. L’avevo già capito dalla sua faccia.
Ma, ovviamente, Miroku no, per questo adesso sono leggermente preoccupato per lui.
Dovrò dare pugni e mostrare gli artigli!
Oh, beh, almeno non mi annoio.
Riesco a passare la folla che si è accerchiata intorno a quel bestione e al maniaco, per vedere uno spettacolo orribile. Miroku è per terra, ha un livido sotto l’occhio destro e un altro sullo zigomo sinistro, un taglietto sopra il ciglio e del sangue che esce dal labbro spaccato.
Pensavo lo avrebbe messo peggio. Fortuna che sono arrivato in tempo.
Mi avvicino al mio amico e me lo carico sulle spalle, senza degnare di uno sguardo l’altro.
Che ci provi a menarmi, vedrà le stelle, anzi, le stalle!
- Ehi, dove lo porti? – mi chiede, sgranando gli occhi.
Prevedibile... Ma perché non c’è nulla di nuovo? Mi stanca tutta questa monotonia.
- L’hai già menato, hai la tua fidanzata, quindi lo faccio riprendere – rispondo restando girato e sbuffando, non per il peso – piuma, per me – di Miroku, ma per quell’uomo che crede di cogliermi impreparato se mi sferra un pugno da dietro, visto che sembro gracilino.
Eccolo che parte e... Come? Qualcuno si è messo in mezzo. Ma chi? E perché?
- Non è giusto picchiare qualcuno di spalle. Comportati da uomo – la voce che sento appartiene a una ragazza. Sono ancora troppo scosso per potermi girare. Non mi era mai capitato che qualcuno si mettesse in mezzo a uno scontro, per di più una ragazza.
- Ragazzina, spostati. Torna a giocare con le bambole – l’uomo ride di gusto, sputacchiando.
Finalmente riesco a girarmi e noto che la ragazza davanti a me è molto carina. Non l’ho mai vista, dev’essere una di quelle che ha invitato Kikyo per la festa. Ha lunghi capelli corvini e ondulati, le spalle sono piccole, non vedo il viso perché è girata, ma il corpo è ok. Se Miroku fosse messo meglio e se non lo tenessi, l’avrebbe già palpata.
Faccio per avvicinarmi di nuovo, quando capisco cosa vuole fare la ragazza. Cioè, credo di aver capito, perché nessuno sano di mente potrebbe mai soltanto pensare di poter battere un tipo del genere.
Vedo la ragazza che sta per stringe il pugno, pronta a colpire. Beh, almeno posso dire che ha fegato.
- Dannazione! – lo dico fra i denti e, con uno scatto, arrivo davanti a lui, che ancora ride.
- Cosa fai, sei tornato indietro? – sorride malignamente. Ancora non ha capito dal mio scatto che sono più forte di lui? Ha il cervello di una gallina.
- Te lo dico solo una volta... Prova a picchiare me o lei e sei morto – il sorriso beffardo sul suo volto si è spento, adesso al suo posto c’è un ghigno arrabbiato, che tra poco si trasformerà in una smorfia di dolore.
- Brutto bastardo! – urla, per poi lanciarsi a capofitto contro di me con il pugno chiuso.
Vuole usare solo la forza bruta non sapendo che sono sia più forte che più abile di lui. Che stupido.
Fermo la sua mano chiusa con un semplice gesto, facendolo franare a terra. Quelli che ridevano con lui adesso ridono di lui.
Mi metterei a ridere anch’io, se non fosse che arriva tutta la sua banda, completa di borchie e modelli plasticati umani che vogliono far passare per scheletri veri.
Giochi finiti. Prendo con un abile mossa la ragazza che prima ha fermato il gigante, la sento protestare mentre mi allontano velocemente.
- Mettimi giù! Aiuto! – urla come una ragazzina. Bah, ho fatto male a salvarla da quelli là, quasi quasi la riporto indietro. È irritante.
- Salve signorina. Io sono Miroku, piacere – Miroku, da sotto il mio braccio sinistro, porge la mano – almeno quella è senza graffi – alla ragazza che sta sopra la mia spalla destra.
- Piacere... Come stanno i lividi? – ah, adesso fa la gentile. Non urla più, sembra troppo preoccupata per quel depravato che è abituato a prenderle anche di più.
Mi addentro nella fitta rete di bancarelle per far perdere le mie tracce. Spero che non mi trovino, non voglio mettere in pericolo nessuno. E questo vestito rosso comincia a piacermi...
- Tutto bene. Inuyasha mi salva sempre. Devo ringraziare anche te – non lo vedo in faccia, ma sono sicuro che stia cercando di sorridere, anche se ha il volto sfigurato.
- No, non è nulla. L’avrebbe fatto chiunque – sento che è meno tesa, infatti non sta più muovendo i piedi per scendere.
Prima che possano dire altro, li lascio cadere malamente dietro il bancone dove Kohaku sta lavorando.
- Li lascio qui, non danno fastidio, vero? – chiedo, mentre un cliente mi guarda interrogativamente, soffermandosi soprattutto sulle mie orecchie canine.
- Inuyasha, che è successo stavolta? – mi chiede il ragazzino, osservando le ferite di Miroku e piazzandogli una pezza disinfettata sulla faccia.
- Brucia! – urla senza alcun ritegno il monaco.
- Aspetta, ti aiuto io – dice la ragazza, prendendolo e applicandolo delicatamente sul suo viso.
Adesso riesco a vederla in viso. Ha degli occhi nocciola stupendi, espressivi e grintosi. La bocca rosa e le guance dello stesso colore, quasi paffute.
Per mia sfortuna, è molto bella.
- Chi è lei? – chiede ingenuamente Kohaku.
- Una che si è messa in mezzo. L’ho dovuta salvare – mi metto seduto su una sedia di fortuna. Miroku è spiaccicato in un angolo, mentre lei cerca di farsi spazio sotto il bancone.
- Salvare? Se non mi mettevo in mezzo, quello ti avrebbe spaccato la schiena! – sussurra, cercando di darmi un pugno sul piede.
- Lo sapevo. Ero già pronto a controbattere, ma poi sei arrivata tu – le ringhio quasi contro. Di solito questo fa capire alla persona davanti a me che deve stare ferma, ma no!, lei deve continuare a sferrare pugni al suolo, facendosi male.
- Tsk, così riuscirai solo a ferirti. Sta ferma – le blocco il braccio, facendo cadere la mia macchina fotografica.
Lei la osserva stranita, per poi prenderla in mano un attimo prima di me.
- Ehi, ridammela! – esclamo, indispettito. Oltre a me nessuno può toccarla, nessuno!
- Fai fotografie? – mi chiede, guardandomi con gli occhi ingenui.
Che... Cosa significa questa domanda? Non riesco a capirlo.
- Sì, ma che ne vuoi sapere tu? – afferro malamente il suo braccio, cercando di non farle troppo male.
- Ho un nome, non chiamarmi tu. Sono Kagome. Piuttosto, io so molto più di quel che credi sulle fotografie, mi piace vederle ai concorsi…– lo dice accendendo la macchinetta. Come se io tenessi là le mie fotografie... un attimo, io le tengo davvero lì!
Ringhio, cercando di non perdere la mia calma. Cosa vuole fare questa ragazzina? Non lo sa che dovrebbe ringraziarmi invece di fare tutti questi capricci inutili?
- Uno... Piuttosto, sai che sei davvero bravo? Non pensavo che uno rozzo come te sapesse fare foto così belle. Allora ci sono davvero le eccezioni! – sorride.
Cosa vuole dire con questa frase? Che sono maleducato? Beh, bella scoperta, lo sanno tutti.
- Tu come ti chiami? – chiede, prima che io possa rispondere all’insulto/complimento di prima.
- Inuyasha. Kagome, ridammi la macchina fotografica, ci tengo e non intendo rifare le foto per l’ennesima volta – porgo la mano, lo sguardo truce, ma la mia voce era calma e poteva sembrare gentile con un po’ di fantasia.
Lei, inspiegabilmente, me la dà senza fare troppe storie.
Come...? E io che credevo di doverla afferrare coi denti! Ma chi è questa qui, un alieno? No, è solo una ragazzina irritante, ma almeno mi sa stupire, cosa che non accadeva più da ottant’anni...
- Adesso è meglio se vado. Sicuramente mi staranno cercando – si morde il labbro inferiore, alzandosi dall’angolino e guardando se arriva qualcuno.
Per tutto il tempo Miroku e Kohaku ci hanno guardati, anzi, hanno guardato me come se fossi una persona troppo rozza, sicuramente penseranno che Kagome è solo una povera ragazza indifesa e...
La vedo che sta per andare via salutando con la mano. No, che fa? Perché... va’ via? No, aspetta, io... cioè, tu...
Tsk, che se ne vada se vuole diventare una spremuta. Quella banda non si fermerà tanto presto.
- Aspetta, Inuyasha ti può accompagnare – Miroku si alza e sorride alla ragazza, prendendo un lembo della mia maglia rossa.
- Non ce n’è bisogno, grazie – ci guarda scuotendo le mani davanti a sé, come se fosse colpa sua se si era creato tutto quel casino.
- Ma Inuyasha lo può fare benissimo! Non credo che ci sia problemi, no? – dice Kohaku, guardandomi interrogativamente.
- Tsk – è la mia intelligente e formale risposta.
- Kagome! – chiama una voce, affannata.
- Sango! – esclama la mora, osservando una ragazza con lunghi capelli e occhi marroni arrivare trafelata. È vestita da cacciatrice di demoni.
Un momento, io ancora non ho guardato com’è vestita Kagome! Che? Non si è travestita? Allora potevo tenermi i miei jeans!
Sbuffo irritato, togliendo con uno scatto abbastanza veloce il braccio dalla presa stritolante di Miroku.
Vedo le due ragazze che si avvicinano come se si volessero abbracciare e... si mette in mezzo il maniaco che, incredibilmente, sembra aver ripreso le forze e palpa il fondo schiena di entrambe.
- Maniaco! – il pugno di Kohaku, il calcio di Kagome e lo schiaffo di Sango risuonano nell’aria, andando a martoriare la pelle già ferita del depravato.
- Sorellina, tutto a posto? – chiede Kohaku alla ragazza appena arrivata.
- Fratellino! E chi lo sapeva che avrei trovato qui Kagome, ma vi conoscete? – chiede quella Sango al ragazzino.
Oh, benissimo. Sono fratelli, ci mancava solo questa seccatura. E adesso che farà il maniaco? Inviterà tutti a bere un drink a casa sua per sfuggire alla banda e ci andrà di mezzo la mia sanità mentale. Tanto Kahaku è felice di avere la sorella, a lui fa piacere. Tsk!
- Che ne dite di venire tutti a casa mia? – monotono, come tutti. E cosa faranno le nostre due signorine? Accetteranno!
- Allora, Kagome… Mi vuoi dire che ci facevi qui? Come mai non ti ho vista più? Mi hai fatta preoccupare! – esclama Sango. Kahaku cerca di fermare la sorella per il braccio, mentre quella sbraita contro Kagome, che si nasconde dietro la bancarella. Miroku è in un angolino a disperarsi perché le due l’hanno ignorato. Beh, almeno mi hanno stupito, di nuovo, ma le loro urla mi stanno facendo diventare sordo.
Osservo la scena come un pittore osserva la sua tela, non so se sia il paragone giusto, però adesso mi sento proprio così. Cos’è questa strana sensazione? Quei strani ragazzi che si autodefiniscono i miei amici e due ragazze appena conosciute non mi avranno mica dato l’idea giusta per le mie foto? Sembra incredibile, ma pare proprio di si…
Alzo la macchina fotografica, cercando l’angolazione giusta per riprendere quei quattro e tutta la festa. Le fiaccole che sono poste ai lati delle strade mi aiutano, certo, ma sono ancora troppo poco, dovrò mettere il flash, anche se odio farlo.
Cambio velocemente le impostazioni e, cercando di non farmi vedere, scatto varie foto.
Avrò tutto il tempo a casa per svilupparle e mandarle al concorso. Adesso, per la prima volta in vita mia, voglio entrare nella mia foto.
- Tsk, Kagome, perché non la affronti per bene? Non sarà mai peggio di quella banda che volevi affrontare da sola – dico, guardandola con finta aria di sufficienza.
- Ti sbagli! Lei è molto peggio quando si arrabbia – i accorge non so di cosa e guarda la sua amica muovendo a scatti la mano davanti a sé – Non intendevo, io… Sango… Calmati… -
Kohaku sbuffa, poi ci sgrida.
- Siete voi che la fate arrabbiare! E poi pretendere che io la fermi? Siete due incoscienti! –
- Mi avete dimenticato! – piagnucola Miroku, avvinghiandosi al petto di Sango e palpandola, di nuovo.
- Maniaco! – esclama lei, dandogli un altro schiaffo.
Come finirà questa storia? Non lo so … Ma sono sicuro che mi piacerà scoprirlo.


Caro signor Inuyasha No Tashio,
con questa lettera le comunico che lei ha vinto il concorso dell’anno corrente indetto dalla Sengoku company, saremo felici se lei vorrà mandarci altre sue fotografie, siamo stupiti dalla sua bravura, le sue foto sono perfette.
Cordiali saluti,

Totosai, direttore della Sengoku company.




Allora, vi è piaciuta? Mi è venuta in mente questa idea folle e ho deciso di scriverla, se l'ho pubblicata è solo merito di Luluchan, a cui dedico la One-shot. Prima o poi vedrò di aggiornare anche le altre mie storie ^^ Sono sicura che ci saranno molti, troppi errori, ma spero che almeno la trama sia di vostro gradimento! Un grazie in anticipo a chi commenterà o anche a chi solo leggerà! ^^
Un saluto, spero che commenterete!

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: maryku