Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: JulesB    03/12/2015    0 recensioni
Magnus ha un'importante domanda per Alec. La sua risposta potrebbe influenzare entrambi, in diversi modi ovviamente.
Storia tradotta dell'autrice Cumberbatch Critter.
Dal testo: "La caduta fu breve prima di atterrare sullo stomaco muscoloso di Magnus. Le braccia serpeggiavano attorno alla sua schiena, poi Alec, sospirando tranquillamente, poggiò il mento sul petto dello stregone per guardarlo. Ricevette un semplice sorriso, mentre le braccia attorno a lui lo stringevano. Ad Alec non importava, non lo facevano sentire in trappola, ma al sicuro."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La prima cosa di cui Alec si rese dolorosamente conto era che non si sentiva bene. Ed era stato un po’ più strano di quello che aveva sentito quando si era addormentato, anche se, sinceramente, non ricordava molto di quel momento.

La seconda cosa di cui si rese conto era che faceva freddo. Ricordò, pensava, che stesse piovendo quando stavano andando a casa di Magnus, ma… sembrava che non stesse piovendo più? La sua testa si sentiva divertita… Non poteva dire molto di qualsiasi cosa in quel momento. Ma- il freddo? Perché faceva freddo? Prima non era al freddo e ora invece ce ne era abbastanza da farlo tremare.

La terza cosa che realizzò, probabilmente un po’ più in ritardo di quanto avrebbe dovuto, fu che non era propriamente in casa di Magnus. Non sembrava come la casa di Magnus, non odorava come la casa di Magnus, e non suonava come la casa di Magnus. E non era casa sua, comunque, e quello gli fece capire che era da qualche parte dove non dovrebbe essere stato.

“Magnus…?”

“Mr. Magnus Bane ci raggiungerà momentaneamente.”

Alec ruotò fuori dal letto, atterrando leggermente sui suoi piedi mentre la mano andò automaticamente a prendere il suo Stilo. La sua mano non lo trovò e per un po’ entrò nel panico, guardando in basso verso se stesso per realizzare che era vestito con una maglietta poco appariscente di Magnus. A Magnus non piaceva quella particolare maglietta perché era troppo noiosa, e l’aveva regalata ad Alec, che l’aveva presa un po’ riluttante. Noiosa per Magnus, ma ancora cool per lui. Non doveva digredire…

Strizzò gli occhi nell’oscurità della stanza- doveva essere notte, a quanto pareva-  un po’ più teso e in allerta ora che si era alzato.

“Chi sei tu…” chiese, gli occhi alla ricerca di vie di fuga nella stanza. Le finestre alla sua destra, sopra il letto, la porta e quello straniero appoggiato ad essa. Le possibilità di fuga sembravano altamente improbabili, a meno che non avesse intenzione di muoversi velocemente. Nove volte su dieci, la finestra non era una via di fuga comunque. “Che cosa vuoi?”

“Hai fatto troppe domande troppo velocemente perché io possa rispondere opportunamente ad esse, Mr. Lightwood.”

Un brivido di disagio gli percorse la sua spina dorsale. Forse avrebbe potuto essere fatto fuori come un incidente causale, ma quel ragazzo conosceva i loro nomi. “Che cosa vuoi?” ripeté, mentre gli occhi scrutavano ancora la stanza. Cosa avrebbe potuto usare come un’arma, ci doveva essere qualcosa… Quasi tutto poteva essere utilizzato come un’arma in mani esperte.

“Per rendere le cose semplici, lo proporremo come una vendetta.”

I suoi occhi scivolarono indietro verso la figura, la quale non aveva ancora fatto un passo fuori dall’ombra ma Alec sapeva che era là. “Cosa intendi per vendetta?”

“Gli Stregoni sono una razza viscida. Non hanno mostrato rispetto per la mia razza per tutto il passato e non lascerò che nessun altro di quella vile specie impazzisca. Soprattutto uno di loro che è così… impertinente.”

Magnus. Tutto quello era per Magnus. Quella era la ragione per cui tutto era iniziato poco prima- l’omicidio, il messaggio di fuoco… Era tutto fatto da quella persona. Quella persona stava cercando di catturare Magnus. Lui stesso era stato catturato nel mezzo.

“Lo ammetto, non avevo intenzione di includerti nella nostra escursione stanotte. I Nephilim sono sempre stati un’ottima risorsa per il nostro mondo. Sono restati dove dovevano essere, parlando in generale, ovviamente, e liberano il mondo dai demoni. Ma ahimè, Alexander, tu sei l’unica cosa per cui Mr. Bane avrebbe sacrificato se stesso.”

Alec ricacciò indietro il brivido di minaccia che lo stava sopraffacendo. Per prima cosa, che a lui non piaceva, il modo in cui quello straniero aveva pronunciato il suo nome con così calma. Era quasi come se fossero conoscenti da anni. Solo altri due gruppi di persone lo chiamavano Alexander, ed erano i suoi genitori e Magnus. Secondariamente, sacrificio. Magnus non sembrava il tipo che avrebbe sacrificato se stesso per coloro che stavano bene, non che l’avesse propriamente detto. Ma forse… Forse… Lui era davvero così importante per il suo ragazzo stregone? Lui, Alexander Lightwood?

Lui sinceramente non riusciva a rispondersi.

Lui sperava solo che Magnus non combinasse nulla di stupido.  Lo ammise, era già abbastanza brutto pensare che Magnus stava andando lì, da loro, solo perché lui era stato… rapito. Quel pensiero lo lasciò in un in totale nuovo rullo di domande.
“Come io.. Come tu..”

“Ti ho portato via da Magnus? È stato veramente facile. Vedi, sono un Tokoloshe*.” La figura fece un passo avanti nella luce subito dopo, facendo diventare Alec più teso. Quella persona era una figura piuttosto bassa, forse alta al massimo un metro.**C’era una strana andatura nel modo in cui camminò, e forse era dovuta alla sua altezza. La sua pelle, che sembrava grigio polvere nell’oscurità, sembrava essere appesa al di fuori di quel suo fragile corpo mentre camminava in avanti. Sulla sua faccia un sorriso che tendeva la sua pelle troppo tirata sulla sua faccia, che quasi raggiungeva i suoi occhi. Dove i suoi occhi avrebbero dovuto essere, Alec si corresse mentalmente, quando notò che quella figura non aveva proprio gli occhi. Erano stati cavati fuori.

“Un Tokoloshee” ripeté Alec ad alta voce, contento del fatto che la sua voce fosse ferma. O qualcosa di simile.

La verità era che Alexander non sapeva nulla sui Tokoloshe. Ne aveva sentito parlare poco, ma loro erano nativi dell’Africa e perciò non era il suo forte. I mostri Tokoloshe non erano demoni, quindi ne sapeva ancora meno. Aveva letto qualcosa, certamente. Ma nessun libro sul soprannaturale del Nord Africa.

“Sei confuso. Vedi, un Tokoloshe è un tipo di assassino con altissimi poteri. Certo, questa è la storia in generale. Comando me stesso in questa occasione, prendendo ordini da nessun altro. Un Tokoloshe ha diversi tipi di poteri, dall’ingannare un bambino e fargli vedere qualcosa di spaventoso per fargli uccidere un uomo con un lento soffocamento. Per questo caso particolare, è stato quasi fin troppo semplice far addormentare te e Magnus.” Il Tokoloshe prese una pausa, toccando il suo mento pensieroso. “Mr. Bane sembrava che stesse resistendo involontariamente per qualche momento, ma alla fine ha ceduto anche lui.”

Così, era qualcosa di simile alla magia degli stregoni. Quello aveva senso. In nessun altro modo qualcuno sarebbe stato capace di far addormentare lui e Magnus, anche se si era sentito un po’ male. “Perché alzare tutto questo polverone se avresti potuto uccidere Magnus con un solo gesto della mano?”

Realizzò in quel momento quanto amava veramente Magnus. Quella particolare frase che era appena uscita dalle sue labbra così distrattamente fu come un colpo personale al cuore. Perché Alexander non pensava che Magnus fosse il primo a morire. Alec era solo un mortale; perciò, sarebbe stato il primo. La morte lo intrappolava, soffocandolo velocemente con la fredda rabbia che spesso la associava. Lo aveva sempre pensato, e sicuramente anche Magnus, così lo stregone si logorava attraverso quel dolore come un costante richiamo…?

“Devo divertirmi un po’ ora e ancora, no Alexander?”

Divertimento.

Sì. Giusto.

 
XoXoXoX
 
La pazienza non era una cosa in cui Magnus era bravo.

Era solo qualcosa con cui era nato, e qualcosa che lui non avrebbe mai lasciato. Anche dopo ottocento anni, Magnus era ancora piuttosto impaziente. E quando venivano situazioni come quelle, era ancora più impaziente.

Inutile da dire, mentre aspettava di ricevere una risposta su dove doveva andare, lui era pronto a sparare una serie di risposte tutt’altro che corrette. Ma, quando finalmente il bastardo si decise a rispondere una dannata cosa, Magnus era pronto ad andare.

Era qualche posto lontano, non New York. Suonava… come un posto africano. Ma, non importa. Quello non importava. A lui non gli importava. Doveva solo prendere il Portale più vicino ed era semplice come contare.

La risposta sul messaggio di fuoco lo aveva mandato a quell’edificio. Quell’edificio che Magnus stava guardando. Era solo un normale albergo- ma non c’era vita al suo interno. Non sarebbe stato sorpreso se quel figlio di puttana fosse stato l’unico che aveva pernottato  l’intero palazzo.

Senza indugio, entrò nel palazzo e si diresse verso il numero della stanza che gli era stato detto quando gli era stato recapitato l’ultimo messaggio di fuoco. Lui era il ritratto della serenità- mani in tasca, un sorriso sulle sue labbra, e una postura casuale. Lo stava perfezionando. Mentalmente, non era così perfetto.

Ma non importava.

Alexander era alla sua portata, e stava per portarlo indietro.

Se era una battaglia che il bastardo voleva, in tal caso l’avrebbe accontentato dopotutto.
 
 


*Tokoloshe: nelle credenze popolari africane il Tokoloshe assomiglia a un elfo o un nano del piccolo popolo. Più precisamente corrisponde ad un piccolo zombie nano creato in seguito alla morte di una persona cara entro l’anno di vita. Per saperne di più: http://www.chupacabramania.com/archivio/148/In-Sud-africa-una-credenza-molto-diffusa-e-quella-del-Tokoloshe.htm
**Nella traduzione originale “non più alto di tre o quattro piedi”, un piede corrisponde a 30 cm circa.

Oggi ho avuto una giornataccia, ma ecco qui il capitolo! Per il prossimo, ahimè, mi sa che ci metterò un po’ di più. Chiedo scusa!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: JulesB