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Autore: SashaJohnson    04/12/2015    1 recensioni
Josh Hunter è il figlio di una delle famiglie più ricche della città e uno dei ragazzi più belli del liceo. Nonostante la passione per il basket è cresciuto a stretto contatto con il padre che lo ha convinto a voler diventare un Marines, e questo influisce su suoi voti scolastici, di cui non si cura minimamente. Josh segue le mode. Per mantenere alto il suo titolo di "più bello della scuola" esce ogni giorno con una tipa diversa, fa lo spaccone, si veste in una maniera che in realtà trova ridicola. Ma il suo rendimento scolastico precipita notevolmente, e un giorno il dirigente scolastico decide di affidarlo ad un tutor, una delle ragazze con i voti più alti della scuola.
Cassandra Kent è l'esatto opposto di una ragazza "normale". I suoi 10 kg di troppo alla società fanno ribrezzo, e il suo modo di pensare e di agire è ritenuto così strano da allontanare tutti.
Per Josh, Cassandra è una continua sorpresa. All'inizio proverà ad allontanarla in tutti i modi, spaventato per la sua reputazione, ma alla fine si ritroverà coinvolto nel suo mondo e capirà che ciò che è diverso è ciò che ci rende speciali e unici.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Il sole illumina tutto intorno a loro. La fresca brezza primaverile si strofina sulle loro braccia nuda e fa muovere delicatamente i ciuffi d'erba del terreno che vanno a calpestare man mano che procedono. Nessuno dei due parla, perchè non c'è bisogno di parole. Loro ascoltano il silenzio. Quel silenzio così rumoroso che a volte da fastidio alle orecchie ma a che a loro piace. Glielo ha insegnato lei, ad ascoltare il silenzio. Prima non ne era ingrado. Prima per lui il silenzio era silenzio e basta. Non sapeva che in realtà è il luogo dove si trovano le parole più importanti, dove rischiano di morire o vivere in solitudine, se nessuno le ascolta. Prima lei ascoltava il silenzio degli altri, senza che nessuno si fermasse mai ad ascoltare il suo. Ora invece c'è lui che lo fa, e si sforza talmente tanto che a volta ascolta il silenzio anche per lei. E a lei piace avere una persona che le riservi questo genere d'attenzioni. Le piace che sia LUI a riservarle queste attenzioni. 

Continuano a camminare zitti, senza mai sfiorarsi o toccarsi. A lei non piace il contatto, e lui lo ha imparato a sue spese. Certo, i baci non le dispiacciono, ma il tenersi per mano la agita. La fa sentire come imprigionata, legata. Lui glielo ha chiesto. Le ha chiesto perchè non volesse essere legata a qualcuno e lei gli ha risposto: "Non voglio essere dipendente da nessuno, voglio dipendere solo da me stessa". Lui non ha mai provato a controbattere, perchè in fondo quello che diceva lei aveva senso. Ora qualche volta si concendono di prendersi per mano, ma solo quando è lei a volerlo. E a lui sta bene così. Continuano verso la loro meta, e lui la guarda: ha i capelli rossi legati in una lunga coda di cavallo, qualche piccola goccia di sudore che le bagna la fronte come rugiada, la bocca rossa e piena leggermente dischiusa per l'affanno. E' bellissima. Lei si accorge che la sta guardando, e sorride. Sorride felice di essere lì con lui.

Nessuno dei due si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi in quella situazione. Alla fine, arriva al precipizio. Quel dirupo che da sul vuoto, il nulla di cui lei aveva tanto paura, ma che ora guarda come se fosse una vecchia amica. Non trema, e ancora una volta non dice nulla. Si limita a prenderlo per mano. Intreccia le dita con le sue e sospira di piacere quando sente che lui ricambia la stretta piacevolmente sorpreso da quel contatto improvviso. E ancora una volta non si dicono nulla. Rimangono ad ascoltare le parole mai dette di persone che come loro si sono ritrovati a quel punto. Parole che forse si sarebbero dovute dire, parole che avrebbero cambiato le vite di alcune persone. Respirano in silenzio, e il vento mescola i loro respiri rendendolo un'unico soffio d'aria vitale che si perde nel cielo. Alla fine lei rompe il silenzio. -Ti ricordi quando è incominciato tutto? Quando siamo incominciati noi?- gli chiede al suo solito modo, come se stesse parlando di magia. Lui la fissa, e nota che ha gli occhi chiusi. Legge i contorni del suo corpo, del suo profilo, dolci curve come quelle di Batty Boop ricalcata. Si, ricorda benissimo ogni singolo istante trascorso con lei o a pensare a lei. Non potrebbe mai dimenticarli. -Si, ricordo tutto.-

 
  
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