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Autore: California123    05/12/2015    3 recensioni
Dopo quasi sei mesi dalla morte del marito e dalla chiusura dell'enorme whormole che ha distrutto Central City, Caitlin è decisa ad andare avanti. L'arrivo di Jay garrick stravolge i piani della ragazza e mette a dura prova la fiducia di Barry. Jay sembra essere arrivato con l'intento di distruggere Zoom, ma che cosa succederebbe se avesse portato con sé anche qualcos'altro?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barry Allen, Caitlin Snow, Cisco Ramon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cisco strattonò ancora una volta le corde, per l’ennesima volta percepì quella superficie tanto gelida venire a contatto con la propria pelle. Erano passate ore ormai da quando era stato rinchiuso in quella stanza, ore in cui Caitlin, o meglio Killer Frost lo aveva lasciato in balia di sé stesso. Gli aveva riservato un lungo interrogatorio in cui gli aveva procurato una sequenza di ustioni sul braccio sinistro ed in seguito a causa delle stesse ferite che gli aveva inflitto, si era allontanata e lo aveva lasciato in uno stato di semi-coscienza. Non era riuscito a scoprire nulla, sennonché qualsiasi cosa fosse sotto al suo tocco diventasse automaticamente di ghiaccio. La sua sola presenza in una stanza era la causa di un abbassamento di temperatura.
“Non sei Caitlin. No, non sei Caitlin..” Mormorò il ragazzo, come un mantra non appena percepì quel tacchettio provenire dal corridoio. Dalle sue labbra fuoriuscivano ad ogni parola una serie di nuvolette causate dal freddo. Le gambe gli si contraevano involontariamente a causa degli spasmi e gli occhi fissi contro la porta della stanza in attesa del suo arrivo.
“Vedo che siamo d’accordo, finalmente.” Osservò Killer Frost, non appena richiuse la porta in acciaio alle sue spalle. Per qualche istante fissò i movimenti di quel corpo tanto sofferente, in seguito sorrise e si decise nuovamente a parlare. “Strano che il tuo amico ci metta così tanto, non sembra tenere a te.”
“Perché lavori per Zoom?” Chiese Cisco, aggrottando le sopracciglia. Al che la bionda gli si avvicinò con indulgenza ed incrociò le braccia, portandole quindi all’altezza del petto.
“Non otterrai nessuna risposta da me.” Rispose lei, con fermezza. Un tono così agghiacciante da provocargli una lunga serie di brividi lungo la colonna vertebrale.
***
 
“Quindi Jay avrebbe lasciato il doppelganger malvagio di Caitlin, nel sotterraneo.” Cominciò Joe, con la pistola puntata sul corridoio libero di fronte a sé.  “Oltretutto senza dirvi nulla.”
 “C’è dell’altro. Poco fa c’è stato un problema alla lacerazione.” Mormorò Barry. Con discrezione sfilò il tesserino dalla tasca dei jeans e lo porse a Joe.  “Ne è uscito questo.”
“Barry Allen, addetto agli STAR labs, reparto di bioingegneria meccanica.” Joe lanciò un’occhiata a Barry dopo aver letto quella breve trascrizione ad alta voce. “Ne hai parlato con Jay?”
“Non mi ha ancora detto niente, ma non servirebbe a nulla.” Fece il moro, rispondendo alla domanda del patrigno. Detto ciò fece una pausa di qualche istante e riprese a parlare. “Joe, non mi fido affatto di lui.”
“Lo so Bar, ma è l’unico che ha affrontato Zoom. Dobbiamo essere preparati.” Aggiunse l’uomo, fermandosi momentaneamente per concentrarsi sul figlio. “Jay non è Eobard Thawne, faremo in modo che le cose questa volta vadano diversamente.”
“E se le cose non andassero diversamente?” Domandò Barry con la voce spezzata a causa dell’argomento. “Joe, ti ricordo che avevamo un piano, e questo prevedeva che Ronnie e Eddie fossero perfettamente incolumi”
“Un giorno dovrai perdonarti.” Concluse Joe, puntando nuovamente la pistola al corridoio. Al che Barry abbassò lo sguardo e riprese a camminare.
***
Jay sollevò il busto e si sedette sul lettino d’ospedale. Lo sguardo fermo sulla ragazza davanti al computer. “Non avevo intenzione di mentirti.” Sussurrò lui, con riluttanza, costringendo quindi la dottoressa ad alzarsi dalla sedia e a distogliere lo sguardo dallo schermo luminoso del monitor. Caitlin non rispose e si infilò i guanti puliti, lo fece distendere e con delicatezza cercò qualche frattura presente sul suo addome. Dopo essersi accertata che fosse del tutto in forma, si allontanò dal petto nudo dell’uomo e tornò alla sua postazione”
“Dottor.Snow.” Continuò il biondo, quasi a supplicarla di prestargli ascolto.
“Non volevi mentirmi riguardo alla mia doppelganger omicida o riguardo al fatto che conosci l’altra versione di Barry?” Chiese finalmente lei, rivolgendogli uno sguardo carico di indifferenza. “Li ho spinti a fidarsi di te.”
“Non appena questa storia si concluderà vi dirò tutta la verità.” Fece l’uomo, con sincerità. Distolse lo sguardo e scese dal lettino, così da poter avvicinarsi a lei.
“Perché quel tesserino è arrivato qui? Domandò nuovamente Caitlin, gettando con un movimento rapido delle mani entrambi i guanti da laboratorio nel cestino dei rifiuti.
“Non ne ho idea, pensavo fosse andato perduto.” Ammise Jay, con la mandibola contratta e la fronte aggrottata per via della confusione. Poi dopo aver sorbito il silenzio di lei sgranò gli occhi ed aggiunse qualcos’altro. “Il sistema di riscaldamento è ancora in funzione?”
“Il blackout potrebbe aver danneggiato i motori, devo controllare.” Rispose lei, premendo rapidamente le dita sui tasti della tastiera disposta sulla scrivania. “Abbiamo la funzionalità al 60%”
“Dev’essersi nascosta lì dentro, Come ho potuto non pensarci?” Rifletté ad alta voce Jay, posando lo sguardo sul muro di fronte a se. “Il suo corpo ha bisogno di calore umano e se non può assorbirlo in strada.”
“Avrà bisogno di quello artificiale.” Conclusero all’unisono, al che Caitlin corse verso la scrivania di controllo e premette il pulsante per far funzionare il dispositivo inserito all’interno della tuta di Barry. Il biondo la seguì a ruota, in attesa di sentire la voce del velocista.
 
“Cait?”
 
“Barry il motore di riscaldamento. Ora.” Fece la mora, lasciando solo in un secondo momento il pulsante di collegamento. Jay le lanciò uno sguardo, rivelandosi titubante su quanto stesse accadendo. “Barry ce la farà.”
 
***
“Joe, torna con Caitlin. Ci penso io a Cisco.” Disse Barry, riservandogli un sorriso rassicurante, poi cominciò a correre facendo attenzione a non scontrarsi con le varie apparecchiature. Dopo qualche secondo raggiunse il corridoio in cui era posizionato il sistema di riscaldamento. Fu costretto a fermarsi a causa del ghiaccio disposto sul pavimento, quest’ultimo accompagnato da una ventata gelida che gli accarezzava dolcemente il viso. “Mi vuoi morto? Eccomi, lascia in pace le persone a cui tengo.”
“Barry, vattene.”  
La voce di Cisco risuonava limpida nel bel mezzo di quel luogo tanto silenzioso quanto macabro. Senza pensarci il velocista aprì la porta alla fine del corridoio e non appena vide l’amico inerme su quella sedia, tentò di liberarlo.
“Cisco, va tutto bene. Sei al sicuro.” Mormorò Barry, con un sorriso. Strattonò le corde più volte con velocità e queste cedettero, al che mise Cisco sotto braccio ed uscì dalla stanza.
“Barry è una trappola.” Fece Cisco, aggrappandosi all’amico. “Dobbiamo andarcene.”
“Non dovresti salutare? Pensavo che queste ore trascorse insieme significassero qualcosa.” Esortò Killer Frost, comparendo all’inizio del corridoio.
Barry la osservò momentaneamente, le parole gli morirono in gola. Corse al piano di sopra in qualche millesimo di secondo e ripose Cisco sul lettino d’ospedale. Poi tornò al piano inferiore e si concentrò sulla ragazza che gli era di fronte.
“Non lo farai da solo.” Mormorò Joe da dietro il muro portante.
L’uomo sparò tre colpi.
 Tre colpi che in circostanze del tutto diverse sarebbero arrivati a buon fine.
 “Che gesto eroico.” Osservò Killer Frost, chiaramente ironica. Sollevò la mano e i proiettili divennero di ghiaccio, tutti e tre si diressero verso il velocista, la quale riuscì ad evitarli prontamente uno ad uno.
“Vattene Joe!” Urlò Barry, la voce metallica per via del dispositivo che gli cingeva il petto. “
Killer Frost lanciò una ventata gelida contro l’uomo nascosto dietro alla parete. Dopo averlo visto cadere inconscio sul pavimento, Barry corse verso di lui. Al che la bionda ne approfittò e gli congelò parte delle gambe.
“Povero, morirai per colpa della tua famiglia.” Sussurrò Killer Frost lanciando un pezzo di metallo ormai divenuto di ghiaccio contro la sua spalla. Un gesto che lo fece urlare di dolore.
“Caitlin, questa non sei tu, Zoom ti ha reso qualcun altro.” Cominciò Barry, tentando di sollevarsi da terra e di riprendere in mano la situazione. “Non ti riporterà a casa.”
“Ma io non voglio tornare a casa.” Rispose lei, premendo il tacco contro la sua spalla sanguinante. “Tu sei la mia assicurazione.”
“Caitlin..” Sussurrò lui, con gli occhi velati di lacrime a causa del dolore lancinante alla spalla.
 “Addio, Flash.” Mormorò la bionda, e senza indugiare sollevò nuovamente la mano, pronta ad infliggere il colpo finale e concludere quella sua missione omicida.
“Barry!” Urlò Caitlin dall’altro corridoio, accompagnata da una serie di passi frettolosi. Stavano correndo.
 
Barry?
 
Dopo aver sentito quel nome ed aver visto il ragazzo ormai inconscio a causa del dolore, Killer Frost sfilò la maschera dalla testa del ragazzo e rimase impietrita, lo fissò attentamente fin quando le fu possibile. Dopodiché corse fuori dalla porta di emergenza.
   
 
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