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Autore: kittylove    06/12/2015    0 recensioni
Questa è una one shot con cui ho vinto un concorso spero vi piaccia
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Spesso sognando veniamo catapultati in un mondo tutto nostro,dove possiamo essere chi vogliamo e dove tutto può esistere o dove tutto può essere il nulla.
Mi svegliai dal mio sonno,il mio letto era più scomodo, la stanza era triste e cupa,era diversa…..io ero diversa.
Dal piccolo specchio deposto sul comodino accanto al letto notai dei cambiamenti in me,avevo i capelli lunghi color grano,gli occhi di un verde smeraldo, il viso con un incarnato pallido come se fosse di porcellana e dai lineamenti morbidi;anche il mio corpo era cambiato era più minuto e fasciato da un abito grigio,trasandato e con la gonna piena di rattoppi.
Osservai la stanza in cui mi svegliai era spoglia e molto piccola caratterizzata solo da un comodino, un piccolo baule e il letto dove notai un piccolo particolare, inciso sullo schienale di legno c’era un nome…Evelyne.
Io ero Evelyne unica figlia femmina di William Smith e di sua moglie Odette,avevo due fratelli gemelli Richard e Dominic che lavoravano come stallieri per il conte Frederick permettendo alla nostra famiglia di tirare avanti,poiché nostro padre gettava al vento quelle poche sterline che guadagnava all’osteria accumulando debiti su debiti, e fu proprio a causa di questi debiti che fui promessa in sposa ad appena 17 anni al conte Maximilian,un uomo viscido e perfido per i miei gusti,potevo essere sua figlia ma ne a lui e ne a mio padre questo importava.
 
“Ciò che conta è che saldi tutti i nostri debiti,il resto non ha valore.”
 
Queste furono le parole di mio padre quando tentai ad oppormi,ma si sa chi da retta ad una ragazzina di appena 17 anni che sogna il vero amore?
 
-Come tutte le mattine mi recai al ruscello situato nel bosco, appena arrivai ai suoi argini iniziai a riempire le brocche d’acqua quando ad un tratto vidi avvicinarsi a me un ragazzo mai visto prima, alto e muscoloso,dalla pelle olivastra, i capelli corvini leggermente lunghi legati da un nastro anch’esso nero,gli occhi blu freddi e magnetici,di una bellezza unica e misteriosa.
Non avevo mai visto un ragazzo così bello,mi sentivo imbarazzata dal suo osservare,il cuore mi batteva forte,sentivo i suoi occhi su di me.
 
‘chissà quanti anni avrà’
 
Riempite le brocche alzai lo sguardo su di lui imbarazzata come non mai e andai via sentendo il suo sguardo bruciare sulla mia schiena come se potesse trafiggermi.
Nei giorni seguenti con una scusa più insulsa dell’altra mi recavo in quel luogo senza mai incontrarlo,avrei tanto voluto rivederlo ma forse era solo di passaggio.
Un giorno,un giorno molto caldo ed afoso mi recai ancora al ruscello con la speranza di vederlo ma non fu cosi e decisi di fare un bagno in quell’acqua tanto limpida e fresca,cosi mi spogliai delle mie vesti e mi immersi in acqua,fu proprio quando decisi di tornare sulla riva che lo vidi, mi osservava con intensità e io imbarazzata più che mai cercai di coprire il mio corpo coperto unicamente dalla sottoveste bianca ormai fradicia,lui si mostrò molto gentile ed educato offrendomi la sua giacca per potermi coprire.
Quella fu la prima volta che parlammo e la volta in cui conobbi il suo nome,IAN
Ian era il figlio di un duca e si trovava qui a Londra per una visita di cortesia al  principe Giorgio II,conversammo per non so quanto tempo e quando fu l’ora di separarci decidemmo di rincontrarci il giorno seguente.
Passarono giorni,settimane perfino mesi e ogni giorno passavamo qualche ora insieme,a parlare, a fare passeggiate lungo gli argini del ruscello,nel bosco;
Ormai quel luogo era diventato il nostro punto d’incontro,il nostro posto e fu proprio in uno di questi giorni che mi baciò, fu un bacio rapido quasi rubato, ma sentire anche se per poco le sue labbra morbide e calde sulle mie scatenò in me un senso di vuoto nello stomaco, sensazioni mai provate in vita mia.
Gli raccontai del mio matrimonio combinato con il conte Maximilian  e della mia opposizione, lui ne rimase stupefatto e mi promise che non avrebbe mai permesso che fossi stata data in sposa a quell’uomo tanto viscido poiché lui aveva intenzione di chiedere la mia mano e estinguere tutti i debiti di mio padre.
Io credetti a quella promessa che sembrava tanto sincera perché ormai mi ero innamorata di lui, lo amavo più di ogni cosa al mondo.
Ma da come andò a finire lui non provava gli stessi sentimenti che nutrivo io per lui poiché quella promessa non fu mai mantenuta.
Mi recavo ogni giorno in quel luogo che fu tanto speciale per me,ma lui non c’era, era partito e non tornò mai più.
L’unico ricordo che avevo di lui,dei suoi lineamenti,dei suoi occhi era una piccola bambina di nome Kathline. 
  
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