Sigari
Toccare il cielo con un dito, il fumo grigio,
mangio lettere quando sono stanco, con in mano un sigaro;
ed ogni tanto chiedo al mondo se qualcosa è cambiato,
ma la sola risposta mi è data da chi mi ha già fumato.
Mi chiedono se ti amo veramente
che non ci credono in qualcosa di sorprendente, e nel frangente
crollo nella tua mente e ti do in mano qualcosa, forse niente,
il mio cuore nero sangue e l’anima grigia costantemente.
E ci crediamo ancora,
sotto le lenzuola,
a notte fonda,
finché luce bianca non attraversa la nostra aurora.
Cado sul cuscino pensando al mattino,
a come si prospetta il tempo sul mio cammino;
per me vale la pena anche solo sentirlo
da vicino, il calore, da quel camino.
Certe volte sentiamo a pelle il fumo toscano
ci addormentiamo più o meno quando non lo sappiamo,
ti tengo stretta nel letto, ma non ci accorgiamo
che la mattina dopo non ci sei. Eppure ti amo.
Perché ci sentivamo i più piccoli,
simili a bimbi tra i ventricoli,
ma siamo i più grandi, dei banditi
banditi dalla realtà, soli nell’aldiquà.
Fumiamo sigari di tempo,
ma non ti perdo;
in questo breve momento
aspiro aria colorata che non trattengo.
Mi ricordo di essere noi,
mezzora fa stavo sognando e nel fumo poi -
Niente, mi perdo a pensarti tra i fiori
di un prato che circonderà sempre i nostri dolori.
E bisogna farlo sapere a chi legge,
che è importante parlare,
ma aprire bocca in continuazione -
E bisogna farlo sapere a chi legge,
che è importante parlare,
ma aprire bocca in continuazione
non vuol dire comunicare.
-DreamEater