Gatsby si tuffa dal trampolino. L'impatto esplode sul suo corpo trasformandosi in piccole bolle, ma la superficie cristallina comincia presto ad accarezzarlo, increspandosi man mano che le sue bracciate si susseguono vigorose. È una bella giornata di sole e nuotare lo rinfresca piacevolmente, oltre che ispirarlo a riflettere.

È una delle prime volte che usa la piscina da quando è stato sparato, ma adesso la ferita non brucia più e riesce a muoversi meglio. Daisy lo osserva dal bordo, seduta con le mani intrecciate sulle gambe e le labbra lievemente socchiuse, che si piegano in un sorriso appena nota il suo sguardo. "Sei sempre così attraente, Jay. Sono gelosa dell'acqua." "Questo non posso permetterlo." Le risponde con calcolata serietà, per poi salire la scaletta ed avvicinarsi mentre lei, ridendo divertita, finge di allontanarlo a gesti. "Amore! Mi bagnerai il vestito."

Sono passati pochi mesi da quando Daisy è tornata da lui. Vivono nella villa di West Egg come se non avessero fatto altro per tutta la vita. In un soffio, il passato è stato spazzato via, e con esso il dolore iniziale del loro ritrovamento. Daisy lo ha scelto. Era tornata quel giorno per cercare rifugio tra le sue braccia e, con un urlo agghiacciante, aveva sorpreso Wilson facendogli sbagliare mira. Era poi accorso il maggiordomo, che aveva provveduto a chiamare le persone giuste. Lei non ha più lasciato il suo fianco.

Vivono in maniera semplice: lui non ha abbandonato il lavoro, ma la tiene più al di fuori possibile, e così si godono il loro piccolo mondo. Ogni tanto, raramente, escono. Non vuole che lei si annoi, e l'aria gli fa bene. Pensano forse di dare qualche altra festa, con molte meno persone, prima o poi. Ma adesso si bastano.

E c'è Nick. Lo invitano spesso, o viene a trovarli lui, mostrando il vecchio invito. Nick è il loro più vero amico e Gatsby è grato che che li abbia a cuore. Talvolta Daisy parla con Jordan Baker, l'unica che non le abbia voltato le spalle dopo lo scandalo. La famiglia di Tom invece le si era accanita contro, togliendole ogni cosa come a strapparle il cuore; ma adesso anche le sue ferite si sono rimarginate.

La maggior parte del tempo però sono soli. Nonostante siano di nuovo circondati da servitori mandati da Wolfsheim, che tra le altre cose tengono a bada i giornalisti, con nessuno di loro conviene avere un rapporto troppo stretto.

Mentre lui era assorto, Daisy, con quella sua vocina tintinnante, non aveva ancora smesso di ridere. La prende in braccio con movimenti rapidi, sentendone la pelle premere contro la propria da sotto il vestito umido, e le bacia la fronte, poi le labbra. Sono morbide, sono fresche come la loro ritrovata giovinezza. "Sembra proprio che dovremo toglierlo." E così, contro le allegre proteste di Daisy che gli batte delicatamente le mani sul petto, la porta nella casa che può finalmente chiamare nostra.

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Finale alternativo scritto per un regalo. Ci sono dettagli di cui non ero sicura e so che cambierebbe radicalmente il senso dell'opera ma... a Natale puoi fare quello che non puoi fare mai :D Sono soddisfatta!