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Autore: Evans92    08/12/2015    0 recensioni
Jake fa il buttafuori nelle discoteche di notte, è uno dei ragazzi più ambiti di New York, ed essendo dichiaratamente bisex ha davvero una vasta scelta.
Adam studia medicina ed è un bravo ragazzo con la testa sulle spalle, fidanzato da sempre con la stessa ragazza.
Jake e Adam sono agli antipodi, eppure sono migliori amici da sempre, e nessuno riesce a capire cosa possa legare quei due ragazzi.
Sembrano provenire da due mondi diversi, eppure paralleli, destinati a restare accanto l'uno all'altro per l'eternità senza sfiorarsi mai.. Ma sarà davvero così?
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CAPITOLO 8 
 
 
C'era un motivo per cui Adam odiava l'alcool. E lo ricordò il mattino dopo, quando si ritrovò con un mal di testa spaventoso. Grugnì girandosi fra le coperte, completamente sudato e del tutto dolorante, era davvero uno schifo.
Fino a quando non andò a sbattere contro qualcosa. Qualcosa di caldo e morbido. Aprì un occhio, anche se già aveva una mezza idea di chi o cosa avrebbe trovato una volta sveglio del tutto, e non fu deluso.
Ancora completamente vestito al suo fianco, c'era Jake, che dormiva beatamente. Adam sospirò piano e richiuse gli occhi, quella poca luce che entrava dalla finestra era davvero fastidiosa. 
Purtroppo per lui ricordava tutto.
Tutto quello che aveva detto, fatto (aveva davvero ballato con Trisha?!), e anche quel bacio a stampo. Questa volta aveva la scusa dell'alcol, ma si doveva un po di onestà. 
Aveva voluto farlo. 
E voleva ancora. 
Si passò le mani sul viso e gemette per la frustrazione, sentì una risata bassa quasi direttamente nel suo orecchio
"Sei sveglio.."
Adam si voltò e trovò gli occhi chiari di Jake che lo guardavano dolci ma vigili, sembrava teso, ma al tempo stesso a suo agio, era sempre stato così contraddittorio o era lui ad essere particolarmente confuso ultimamente?
"Anche tu"
"È impossibile dormire con te che ti muovi come una foca impazzita" 
Adam rise e Jake sorrise richiudendo gli occhi stringendosi al cuscino
"Hai sorriso finalmente.. Eri pallido da far spavento"
Adam arrossì mentre si tormentava le labbra e Jake senza guardarlo mormorò 
"Eri ubriaco Ad"
Adam sorrise tristemente lo conosceva proprio come le sue tasche.. Era sempre stato così fra loro: bastava uno sguardo per dire cose che a parole era impossibile spiegare. Lo guardò. Era così bello con i capelli spettinati e l'aria stropicciata.. 
Adam si mosse ancora una volta.
Sembrava perdere ogni controllo con Jake. Non gli era mai successo prima, era esaltante e spaventoso al tempo stesso. 
Si tese verso di lui e lo baciò di nuovo, chiudendo gli occhi, assaggiandogli le labbra, piano, con delicatezza, e poi si sollevò. Notò la pelle delle guance di Jake farsi più rossa, ma quando lo guardò e parlò la sua voce era tranquilla
"E questo?"
Adam sorrise 
"Non lo so"
Jake si tirò a sedere, lo afferrò per il dietro del collo e fece scontrare le loro labbra, Adam non esitò. Schiuse la bocca e lasciò che la sua lingua gli affondasse dentro, in maniera poco dignitosa si lasciò andare a un gemito roco, mentre cadeva indietro fra le coperte con Jake addosso, che lo baciava con forza, mordendogli e succhiandogli le labbra, togliendogli anche l'anima. 
Adam passò le mani fra i suoi capelli, e rispose. Dio, se rispose. E non c'erano scuse, ne fidanzate. Erano solo loro due che si baciavano marchiandosi, segnandosi a vicenda. Perché era impossibile anche solo pensare di dimenticare una cosa del genere. Era folle, ma bellissima. Era tutto. Adam scese con la bocca a torturargli il collo, morse, leccò e succhiò un punto, fino a lasciare un segno violaceo, che guardò con una certa soddisfazione. Chiunque avrebbe desiderato Jake nelle prossime ore, avrebbe visto che era suo. Tornò sulle sue labbra, mentre le mani di Jake lo accarezzavano un po ovunque. Cielo, era bravo.. Era bravo davvero. Con un sospiro Jake lo afferrò per le gambe e gliele fece circondare intorno al bacino, Adam obbedì docile mentre l'altro con un movimento fluido si sfilava la maglietta, il biondo arrossì mentre lo ammirava, lo aveva visto altre volte nudo, eppure ciò che provava in qual momento era nuovo ed indescrivibile. Aveva sempre trovato bello Jake ma ora era qualcosa di eccessivo, ora era eccitante. Si allungò verso di lui, e leccò la pelle delle sue spalle, delle sue clavicole e Jake passò le mani sotto la sua maglietta, sentì il suo torace bruciare sotto quel tocco, ricominciarono a muoversi, imitando l'esperienza nella casa dei suoi, ma questa volta entrambi non erano disposti a limitarsi a questo. Fu Adam a fare il primo passo. Sapeva che Jake teneva troppo a lui, per fare qualsiasi cosa senza il suo permesso. Sbottonò i suoi jeans e tirò giù la lampo, sorrise contro la sua bocca, quando sentì il suo respiro accelerare, lo toccò. Non aveva mai toccato un altro ragazzo prima di quel momento, e anche se era solo uno sfiorare attraverso i boxer non provò le sensazioni che si aspettava di provare. 
Niente stranezze o disgusto. 
Sapeva esattamente cosa fare. 
Dove toccarlo, come farlo godere. 
Era Jake.
Farlo stare bene, in tutti i sensi, doveva essere una specie di vocazione per lui. L'amico veloce sbottonò anche i suoi pantaloni, le sue pupille erano dilatate, le labbra gonfie.. Era uno spettacolo.. 
Il suono del campanello ruppe la loro bolla di sapone e li fece sobbalzare entrambi. 
Si guardarono negli occhi, staccando le bocche, ma senza allontanare le mani dai loro corpi, come se fare qualsiasi movimento fosse pericoloso, in quel momento. 
Il campanello suonò ancora, e Jake sospirò pesantemente aiutandolo a stendersi al suo fianco e rotolando di lato, Adam fissò per qualche secondo il soffitto e quando il suono del campanello si ripresentò, anche il mal di testa tornò a pulsare nelle sue tempie, chiuse gli occhi e Jake si alzò 
"Vado io, tu riposati"
Si alzò prima che potesse fermarlo, si sollevò sui gomiti e lo vide uscire dalla camera.
Adam si ributtò sul cuscino, era tutto un casino... Cosa gli passava per la testa ultimamente? Stava per riaddormentarsi quando udì frammenti delle voci di Jake e Milly provenire dal salotto.
Quando realizzò che si trattava davvero della sua fidanzata, si alzò di scatto e corse da loro con il cuore davvero singhiozzante.
Merda e ora?
Erano lì.
Vederli insieme gli provocò quasi un conato di vomito.
Jake era seduto sul bracciolo del divano e Milly era in piedi che lo guardava con le braccia incrociate e la solita aria di rimprovero.
Adam abbassò lo sguardo sconvolto, proprio mentre lei felice diceva
"Sei sveglio! Avete fatto follie ieri?"
Adam non le rispose mentre quasi gli parve di sentire il naturale irrigidirsi del corpo di Jake. 
Milly lo abbracciò e lo bacio sulle labbra, Jake si alzò 
"Vado a farmi una doccia"
Milly gli sorrise
"Importa a qualcuno?"
Jake non le rispose, si passò una mano fra i capelli neri ed entrò nella sua stanza, Milly aggrottò la fronte
"Ma che ha? Stamattina non mi ha neanche insultata!"
Adam si staccò da lei e si morse l'interno della bocca 
"Ti dispiace?"
"No ma è strano.."
Adam alzò le spalle e si sentì davvero una merda. Perché sapeva cosa aveva Jake e non poteva fare niente per lui. Perché si sentiva in colpa verso Milly eppure non poteva fare nulla per non sentirsi un po più  distante del solito.
"Tutto ok?"
No non è tutto ok.
"Ho un po di mal di testa"
Milly rise 
"Te l'ho detto mille volte di non bere.."
Lo abbracciò da dietro
"Non reggi l'alcol"
Adam si morse le labbra e le prese una mano fra le sue. Gli piaceva Milly. Gli piacevano le sue mani piccole e delicate, le sue unghia curate, il suo profumo dolce.. Tutto di lei gli piaceva. Eppure una parte di lui stava pensando a Jake sotto la doccia, e non era indifferente.
Staccò Milly da se e le sorrise
"Scusami, hai ragione.. È che ho un mal di testa allucinante, ti dispiace se ci vediamo domani?" 
Malgrado tutto non poteva stare con lei con quello strato di confusione addosso. Non era ipocrita fino a quel punto. E poi c'era Jake a due passi da lui, e non poteva fargli questo. Anche se non gli erano chiare le intenzioni dell'amico, cosa volesse o non volesse da lui. 
Milly non oppose resistenze e poco dopo se ne andò lasciandogli così la possibilità di ricominciare a respirare. 
Adam si passò entrambe le mani fra i capelli e poi andò a bussare alla porta di Jake che l'aprì poco dopo, scivolando però subito via.
Adam si morse un labbro osservando la sua schiena tatuata e con un filo di voce mormorò 
"È andata via.."
Jake non gli rispose e il suo cuore perse circa un milione di battiti, si mosse nervosamente sul posto e mormorò 
"Mi dispiace. Mi dispiace davvero. Ma.." Lo vide fermarsi, con la testa un po' china in avanti e le spalle rigide. Almeno era ancora disposto ad ascoltarlo. "È tutto nuovo per me. E io.. Jake non so cosa fare" 
Lo sentì sospirare e poi finalmente si decise a voltarsi verso di lui. I suoi occhi erano scuri, la mascella tesa. Era bellissimo. Questa volta il cuore di Adam accelerò. Il sangue affluì alle guance e il respiro accelerò.
Jake gli chiese semplicemente 
"Ora, cosa vorresti fare?"
Adam sgranò gli occhi e trattenne il respiro. Poi le parole gli sfuggirono rapide
"Baciarti"
L'altro si rilassò sorridendogli teneramente 
"Di cosa hai paura?"
Adam rise nervoso
"Di tutto?" Si passò le mani sul viso e mormorò "Di ferirti, di perderti, di essere semplicemente confuso.. Di.. Di.." 
Jake lo interruppe prendendogli il viso tra le mani, come faceva un ragazzone come lui ad essere così.. Delicato? 
"Probabilmente è tutto vero, mi ferirai perché sei solo confuso, ma ti giuro che non mi perderai mai"
Adam quasi si aggrappò alle sue spalle
"Lo dici ora"
"L'ho sempre pensato"
E poi lo baciò. Fu Jake a fare il primo passo questa volta, a sollevargli il viso e ad appoggiare le labbra sulle sue, ma fu Adam a rendere tutto più intenso violandogli le labbra con la lingua, ficcando le unghia nella sua pelle, stringendo i loro corpi in una presa quasi soffocante. Sapeva di comportarsi malissimo con Milly.  Di essere disgustoso. 
Ma come poteva dire di no a tutto questo?
Adam si allontanò di un millimetro dalle sue labbra e con voce impastata sussurrò 
"E tu cosa vuoi?"
Jake rise e lo schiacciò contro la porta della sua camera
"Che domande del cazzo che fai"
E lo baciò ancora, togliendogli il respiro, Adam gemette di frustrazione, mentre le mani salivano ad incastrarsi con i suoi capelli neri, e i sensi si annebbiavano con il suo profumo di doccia appena fatta, tutto continuò finché Jake non gli fece sentire addosso la sua eccitazione, identica a quella di Adam, che arrossì proprio mentre l'altro con voce roca sussurrò
"Mi farai impazzire"
Quella frase lo fece ridere 
"Potrebbe essere il mio scopo"
"Simpatico"
Si baciarono di nuovo, e si spogliarono dei pantaloni della tuta che il moro aveva infilato dopo la doccia e del pigiama che Adam ancora portava, restarono con i boxer addosso, e dopo un attimo erano avvinghiati sul letto, con il biondo sotto a Jake e i corpi che si muovevano in sincrono cercando di darsi un po di soddisfazione. Poi quelle mani grandi scivolarono verso il basso, fino alla stoffa dell'intimo e la bocca iniziò a torturare il collo, e Adam fu certo che ad impazzire sarebbe stato lui. Iniziò a muoversi come una sottospecie di Anguilla, quando le dita di Jake circondarono la sua erezione e la bocca scese ancora fino al suo petto.
Il momento più incredibile fu quando Jake sollevò lo sguardo, con la lingua ancora sulla sua pelle e incrociò direttamente i suoi occhi, bastò a far perdere ad Adam del tutto il controllo di se. Venne con forza, grazie a lui, ma non si fermò, lo afferrò e con un certo sforzo scambiò i ruoli, poi dopo una prese esitazione lo prese in bocca. Jake sussultò sorpreso. Non si aspettava tutta quella sua intraprendenza. Ma Adam evidentemente non stava pensando e non gli importava. Anzi gli piaceva. 
Era Jake. Tutto di lui gli faceva perdere la testa. Ci si impegnò. E anche se non era bravissimo bastò all'altro pensare di chi fosse la bocca che aveva addosso per raggiungere l'apice del piacere. Adam si spostò un istante prima e gli sorride soddisfatto mentre gattonando gli salì a cavalcioni addosso.
Jake aveva gli occhi chiusi e il petto ingrossato. Era uno spettacolo.
"Sono riuscito nel mio intento?"
Jake lo guardò, da sotto le lunghe ciglia scure, poi lo afferrò e lo baciò con forza, con possessione. Non ci fu mai risposta migliore di quella.
   
 
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