Livin' on the fault line

 

Non è assolutamente colpa sua, si ripete. Non è che è perché è un tipo violento e sanguigno, una volta persa la pazienza. Non è perché ha un carattere di un fusibile, pronto a esplodere in maniera inconsulta e buono solo a fare del male e ferire e rovinare le cose. No, la colpa è di Senri, di quella sua voce strascicata e del modo in cui articola il suo nome. È il modo in cui il suo corpo si muove, flessuoso ed elegante; il modo in cui quelle sue membra così dinoccolate e lunghe, oscenamente lunghe, si stiracchiano davanti ai suoi occhi, il modo in cui il suo sorriso si fa accattivante e i suoi occhi maliziosi e brillanti.
È colpa di Senri, se non ce la fa più a trattenersi e finisce che a metà di una dissertazione senza molto senso sulle capacità tecniche di Tezuka –perché diavolo stanno parlando di Tezuka, perché tutti parlano sempre di Tezuka?!- Kippei si incanta una volta di troppo a fissargli le labbra, e quando Chitose lo chiama invece di ripigliarsi lo afferra per le spalle per sbatterlo senza molte cerimonie contro il muro più vicino, procedendo poi a spalmarglisi addosso e a costringerlo a chinare la testa per potergliele mordere, e poi baciare.
È colpa sua. Ed è anche colpa sua se non riesce a smettere, perché a parte emettere un suono acuto di sorpresa Senri non fa altro per fermarlo, anzi: gli prende il viso tra le mani, le dita che stringono tra i capelli biondi, e appena Kippei tenta di respirare si ritrova la bocca piena della sua lingua, e a chi importa più dell’’ossigeno.

Beh, almeno finché non si sente un gran tonfo e nel voltarsi Kippei si ritrova Kamio stramazzato a terra per lo shock e Ibu che bofonchia al nulla una sequela infinita di “Chi l’avrebbe mai detto che Tachibana-buchou fosse un esibizionista”, più mezza Shitenhouji intenta a fischiar loro dietro entusiasta (tranne Zaizen, che sta smanettando troppo alacremente sul proprio telefonino per far pensare di star solo controllando l’ora).
Lì l’ossigeno diventa molto importante per salvarsi la reputazione… anche se pure quella non è molto importante, se può barattarla con quel sorriso entusiasta e un altro bacio da togliere il fiato.