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Autore: MiakaHongo    08/12/2015    4 recensioni
Emma ha dovuto uccidere Killian per riportare la pace a Storybrooke, ma per lei questo epilogo è del tutto inaccettabile. Per la prima volta ha compreso quanto lui fosse importante per lei ed è disposta a qualsiasi cosa pur di riaverlo.
Per questo inizia un viaggio nell'oltretomba accompagnata da Tremotino Regina e Henry, insieme raggiungeranno Underbrooke, ma presto capiranno che è molto diversa dalla cittadina a cui sono abituati, oltre ad essere abitata da non poche vecchie conoscenze e non tutte amichevoli.
Tra accordi, inganni, tentazioni e misteri Emma compirà un viaggio alla scoperta di se stessa e delle persone intorno a lei e capirà che tutto ha un prezzo, anche rendere felici le persone, e che a volte questo comporta fare delle scelte molto difficili, che potrebbero mettere a repentaglio per sempre ciò a cui più tiene o la propria stessa felicità
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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underbrooke Emma avanzava con passo deciso tra le acque del lago che portavano al'oltretomba, l'unico rumore che rimbombava nel buio della notte e nella sua testa era quello dell'acqua smossa dai suoi passi e da quelli dei familiari e amici dietro di lei.
Aveva perso molte persone amate in passato ed era stata costretta ben tre volte ad assistere alla morte dell'uomo che amava, ma questa volta era diverso: non poteva perdere Killian, le era totalmente impossibile ormai anche solo immaginare un futuro senza di lui, ed era decisa a fare qualsiasi cosa per riaverlo, pure se questo significasse andare nell'oltretomba a riprenderlo.
Ed era proprio ciò che significava in effetti!
Voleva andare lì e dividere il suo cuore con lui, proprio come avevano fatto tempo fa i suoi genitori. Era un processo pericoloso ma non le importava, la vita di Killian valeva di certo più di quel rischio.

"Ti troverò Killian, io ti troverò sempre"

Pronunciò quelle parole in maniera così spontanea che non fece caso a quante volte le aveva trovate esagerate sulla bocca dei suoi genitori e nemmeno al fatto che erano proprio lì dietro di lei ad ascoltarla. Per troppo tempo aveva avuto paura, aveva negato a se stessa i suoi sentimenti, difendendo il suo cuore dalla minima possibilità di soffrire ancora e di perdere le persone care, ma una persona l'aveva aiutata ad affrontare tutto ciò, le aveva insegnato ad essere forte e a vivere essendo pienamente se stessa, senza muri e paure: era la stessa persona per la quale stava combattendo adesso e per la quale era pronta ad affrontare coraggiosamente il suo destino, sicura di non fallire.
Perché non si sarebbe mai permessa di farlo.
Aveva lo sguardo fisso verso l'orizzonte, inchiodato su una barca cha stava venendo verso di loro, con a bordo una persona incappucciata.
Il suo cuore sussultò per qualche attimo alla sola lontana idea che potesse essere Killian, ma qualcosa le diceva che non era lui. All'improvviso però la figura scomparve e rimase solamente circondata da oscurità, con l'acqua che le arrivava alle caviglie, si voltò immediatamente dietro di lei, ma sentì mancarle il respiro quando vide che non vi era più nessuno

"Henry!"

Urlò più volte guardandosi disperatamente intorno, ma non ebbe nessuna risposta. Il silenzio e l'oscurità che la circondavano le diedero sempre di più una sensazione di ansia, costringendola ad indietreggiare di un passo, ma la cosa peggiore era che nonostante tutto aveva come la sensazione di non essere sola.
Che fine avevano fatto tutti?
C'era davvero qualcuno lì o era solo una stupida sensazione?
Prima che potesse chiederlo sentì una voce glaciale rimbombare nella sua testa

"Emma, pensaci bene prima di salire su quella barca, potresti causare l'infelicità delle persone che ami e perderle per sempre, sarai messa alla prova e ciò che dovrai fare potrebbe anche farti perdere te stessa. Potresti distruggere molto più di ciò che hai adesso"

Quelle parole la raggelarono, inchiodandola al terreno come paralizzata, l'unica cosa che la riportò alla realtà fu il tocco di una persona che le strinse il braccio.

"Mamma tutto ok? Hai urlato il mio nome!"

Voltò immediatamente lo sguardo riconoscendo la voce, e a stringerle il braccio era proprio Henry! Accanto a lui vi erano tutti i suoi familiari e amici, come se nulla fosse cambiato da poco fa.

"Non hai notato nulla di strano?"

Chiese lei, riprendendo finalmente a respirare, sollevata dal fatto che fossero tutti in salvo

"No perché tu si?"
"Niente Henry ho solo sentito un rumore e mi ero spaventata non ti preoccupare"

Aveva finito da poco di essere l'oscuro e di certo non voleva preoccupare la sua famiglia dicendole che aveva appena avuto quella che poteva definirsi una strana allucinazione, sentendo una voce da film horror nella sua testa.
Probabilmente era solo scossa per tutto ciò che le era successo, o almeno era ciò di cui cercò disperatamente di convincersi, eppure non poté fare a meno di sussultare leggermente quando vide che la barca con l'uomo incappucciato nel frattempo era arrivata proprio accanto a lei, ed inevitabilmente non riuscì a non pensare alle strane parole di prima.
Esitò un attimo, prendendo un profondo respiro, gli altri la fissarono interdetti, chiedendosi probabilmente perché ci stesse mettendo tanto

"Andiamo!"

Sentenziò dopo qualche attimo di silenzio, decidendo che ci sarebbe voluta più di una stupida voce per fermarla, ma quando fece per salire la figura incappucciata tese la mano come a fermarla, quindi tese solo quattro dita del pugno della mano.
Emma aggrottò le sopracciglia a quel gesto.

"A quanto pare la barca può portare solo quattro persone"

Constatò Regina.

"Quattro? Non mi pare che abbia avuto problemi a portare la compagnia dei signori oscuri però!"

Replicò Emma, a quelle parole Tremotino alzò gli occhi al cielo come se dovesse spiegare la constatazione più evidente dell'universo.

"Si trattava di morti signorina Swan, non credo che l'oltretomba sia un posto che riceva molte visite da persone col cuore che batte ancora nel petto!"

Emma sospirò, cercando di non dar peso al solito inopportuno sarcasmo di Tremotino, cercando di riflettere su chi dovesse portare e per quanto lui fosse proprio l'ultima persona che avrebbe voluto con se, risultava al quanto indispensabile.

"Bene allora: Tremotino tu ci servirai per tornare, Regina tu sei l'unica che abbia già separato un cuore, quindi ora dovrete decidere chi di voi tre verrà, chi resta si prenderà cura di Henry!"
"Hey mamma, io voglio venire, posso esservi utile..."

Provò a protestare lui, ma Emma gli lanciò un'occhiataccia, per quanto quella di prima fosse un'allucinazione, non voleva rischiare che succedesse qualcosa ad Henry.
Emma Regina e Tremotino salirono quindi sulla barca, Emma fissò l'oscuro stupita del fatto che non avesse posto la benché minima opposizione, nonostante andare nell'oltretomba per salvare Killian era di certo l'ultima cosa nella lista delle cose che avrebbe mai fatto nella vita.
Mentre Robin MaryMargaret e David discutevano per chi dovesse andare, qualcuno salì sulla barca

"Henry!"

Dissero all'unisono le due mamme con tono di rimprovero.

"Scendi subito!"

Ma quando Emma tentò di far scendere Henry una strana forza invisibile la fermò, mentre la barca aveva già iniziato a navigare.

"E' troppo tardi ormai non può più scendere a quanto pare!"

Disse Tremotino sottolineando l'evidenza, Henry si sedette quindi con un sorrisetto soddisfatto stampato sulla faccia, sotto lo sguardo di disapprovazione delle sue mamme.
Tutti salutarono Robin, David e MaryMargaret, promettendogli che sarebbero stati attenti e che sarebbero tornati presto. Emma poi fissò l'orizzonte davanti a lei oscuro e avvolto dalla nebbia, sperando che fosse davvero così.


Durante la navigazione fu davvero difficile capire dove stessero andando o in che verso: erano completamente circondati dalla nebbia e a stento riuscivano a vedersi l'un l'altro. Ci vollero diversi minuti finché questa non si dipanò, ma a sorpresa di tutti la nebbia fece spazio ad un cielo diurno, diversamente a quello di poco prima, nonostante fosse grigio e molto nuvoloso.
Erano così intenti a guardare in alto che solo in quel momento si accorsero che la barca si era fermata, in quanto aveva raggiunto la terraferma.
Emma scese per prima, seguita da Tremotino e infine da Regina che stringeva a sé Henry. Bastarono pochi passi per inquadrare il paesaggio che gli si mostrava davanti, una volta che tutta la nebbia fosse ormai scomparsa, quello che videro lasciò tutti senza fiato.

"Ma questa è...Storybrooke!"

Disse Emma, se così si poteva definire: alcune case sembravano dismesse e le strade apparivano quasi deserte e polverose.

"Direi di no mamma guarda qui!"

Disse Henry mostrando un cartello con su scritto "Underbrooke"

"Temo che questa non sia la Storybrooke che conosciamo e credo proprio che qui vigano regole molto differenti...dobbiamo essere cauti"

Appena Tremotino finì di pronunciare quelle parole, sentirono una voce chiedere aiuto. Emma corse nella sua direzione e vide un uomo bloccato sotto alcune macerie.

"La prego mi aiuti!"

La donna rimosse le pietre che lo bloccavano, dandogli la possibilità di liberarsi, l'uomo quindi si alzò in piedi sorridendole.

"Stavo facendo alcuni lavori quando il muro ha ceduto, grazie se non ci fosse stata lei sarei stato sicuramente spacciato, lei è la mia salvatrice"

A sentire quella parola Emma non poté non farsi scappare un sorriso, da quando era diventata l'oscuro nessuno l'aveva più chiamata così e la cosa non le dispiaceva.

"Si figuri per così poco"

L'uomo salutò Emma e i suoi accompagnatori, quindi corse via evidentemente indaffarato. Solo allora lei notò la faccia sbiancata di Tremotino.

"Gold che diavolo succede?"
"Quell'uomo, ha dato fastidio a mio figlio e l'ho ucciso...più di trecento anni fa!"

Emma rimase letteralmente a bocca aperta, infondo era normale che incontrassero persone morte ma non pensava di ritrovarsele a trascorrere una vita tranquilla come se fossero vive e vegete.


L'ufficio del sindaco era silenzioso come sempre, il camino era acceso e le pareti piene delle solite decorazioni di colore rosso acceso, quando l'uomo che poco prima aveva incontrato Emma e gli altri fece irruzione in essa. Il sindaco alzò lo sguardo dalla scrivania fissando l'uomo che era appena entrato con disprezzo e indignazione

"Non mi pare di averti convocato"

Disse con voce fredda e distaccata, come se l'uomo avesse appena compiuto un atto imperdonabile.

"Mi s-scusi sindaco, ma sono arrivate delle nuove persone in città e credevo lei lo volesse sapere, insomma..."

Il sindaco sbatté violentemente le mani sulla scrivania, facendo rabbrividire l'uomo, ma sul suo volto comparve un leggero sorriso.

"Bene, allora vediamo di scoprire chi sono realmente!"








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Angolo Autrice: era da molto tempo che volevo fare una fanfic su OUAT e finalmente ho trovato il coraggio e l'ispirazione per farlo, dovuti soprattutto al finale di stagione (che mi ha completamente distrutta)
Fatemi sapere se la storia vi piace e se avete consigli o commenti costruttivi sono sempre ben accetti, mi piace imparare e migliorare sempre più :)
Che succederà ad Underbrooke, chi sarà il sindaco e cos'era la voce che sente Emma? Si accettano scommesse!!!
Al prossimo capitolo !!!!
   
 
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