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Autore: Satine_Faye    09/12/2015    1 recensioni
Danzarono per minuti incalcolabili come rinchiusi in un sogno troppo piacevole per potersi svegliare. Yuki strinse il corpo atletico di quello sconosciuto in un abbraccio puntando i suoi occhi in quelli magnetici del biondo. Era stato invitato a quella festa in maschera ma in quel momento stava odiando quella stoffa nera sul viso del biondo: desiderava mirare il suo vero volto, scoprire quei lineamenti nascosti che sembravano attirarlo.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Hold it against me
 
 
 
Il salone in stile ottocentesco era avvolto da una delicata musica che accoglieva i partecipanti a quella festa in maschera mentre percorrevano la lunga scala principale. Yuki poggiava le mani sul legno scuro della balconata che affiancava l'ingresso ammirando le coppie che, nei loro abiti da sera, ondeggiavano al ritmo di musica in una danza spensierata. Sorrise alla vista di un bambino di poco più di sette anni che, impacciato nel suo vestito classico, chiedeva la mano ad una ragazzina più piccola con  indosso un abito pomposo sui fianchi. Yuki sistemò la sua semplice maschera bianca che copriva gli occhi e naso e lentamente percorse la scalinata d'ingresso abbellita con un tappeto rosso. Le sue scarpe laccate in bianco spiccavano al contrasto con il tessuto sotto i suoi piedi, così come il suo completo perla evidenziava lo scuro dei suoi capelli e della camicia. L'unico colore acceso era la cravatta rossa come il fiore all'occhiello che completava il suo outfits.
 
 
 
Hey, over there
Please forgive me
If I comin' on too strong,
Hate to stare
But you're winning'
And there're playing my favourite song.
 
 
 
Yuki poggiò il piede sinistro sull'ultimo scalino e, quando anche quest'ultimo fu superato, un uomo in un classico smoking e una maschera nera a forma di farfalla a coprirgli tutto il volto, fatta eccezione per le labbra carnose, gli si avvicinò con un ampio sorriso. Yuki lo mirò incuriosito, notando lo chioma bionda che risaltava su tutto il resto, e si sorprese quando gli si fermò davanti. Senza pronunciare nessuna parola, lo sconosciuto si inchinò poggiando un braccio sul busto e l'altro sulla schiena ampia. Rialzato il volto pose una mano in direzione di Yuki in un chiaro invito a unirsi alla danza.
 
<< Dici a me?>> Chiese scettico il moro indicandosi con l'indice e provocando un risolino sulle labbra dell'altro.
 
<<È la mia canzone preferita.>> Ammise il biondo considerando tale risposta sufficiente per invogliare l'altro a accettare l'invito.
 
Yuki lo fissò dubbioso. Non si spiegava come mai un uomo gli avesse chiesto di ballare, tuttavia c'era qualcosa in quella voce e in quel corpo robusto e atletico che lo attirava come una calamita, anche non sapeva dire bene cos'era. Un po' incerto alzò il braccio destro e, volgendo il capo a destra e a manca, accertandosi di non essere fissato da nessuno, afferrò la mano virile di quell'uomo. Lo sconosciuto ammorbidì i suoi lineamenti avendo ottenuto il consenso del moro e, a passo lento, lo trascinò al centro della sala dove, giunti uno di fronte all'altro, lo avvicinò volgendo un braccio attorno alla vita di Yuki. Le loro mani rimasero intrecciate mentre quella rimasta libera del moro andò a posarsi sul fianco dello sconosciuto. Guidato dal biondo, Yuki spostò il suo peso da un piede all'altro ondeggiando a ritmo di quella musica lenta e sensuale.
 
<< Era da un po' che ti osservavo fermo, lì, all'ingresso.>> Improvvisamente l'uomo parlò nell'esatto momento in cui fece roteare Yuki come una ballerina classica. Il moro, a rotazione conclusa, poggiò entrambe le braccia sul torso del biondo per mantenere l'equilibrio e, alzando il volto si ritrovò gli occhi magnetici dell'altro a fissarlo.
 
 
 
So, come here
A little closer
Wanna whisper in you ear
Make it clear
A little question
Wanna know just how you feel
 
 
 
Yuki rimase immobile a mirare gli occhi dell'altro dimentico di qualsiasi cosa, delle sue parole, della musica che li avvolgeva, delle coppie che danzavano attorno a loro. Il tempo sembrava essersi quasi fermato, tutto si racchiudeva nello sguardo di quell'uomo. Il biondo gli si avvicinò stringendo il proprio corpo contro quello di Yuki, piegò il volto per poggiare le labbra sull'orecchio destro dell'altro, e sussurrò. << Sembravi così assorto nei tuoi pensieri mirando la folla che danzava. A tratti lasciavi sfuggire un sorrisino che illuminava il tuo volto.>>
 
Yuki rabbrividì sentendo l'alito caldo di quell'uomo sulla sua pelle e si ritrovò meravigliato nell'essere stato ammirato a lungo da qualcuno senza esserne consapevole. Per quanto tempo era rimasto immobile su quella balconata? Perché non aveva notato quel giovane così enigmatico spiarlo? Eppure aveva scrutato bene quella folla per prevenire qualsiasi incontro spiacevole, ma il biondo sembrava essersi mimetizzato con la stanza fino al suo arrivo sulla pista da ballo.
 
 
 
Hey, you might think 
That I'm crazy
But you know I'm just your type
I might be
A little hazy
But you just cannot deny
There's spark
In between us
When we're dancing on the floor
Gimme more,
I wanna see it
So I'm askin' you tonight.
 
 
 
<< Chi sei?>> Domandò ammaliato Yuki dondolando tra le braccia dell'uomo. Il biondo strofinò le labbra sul collo candido del ragazzo e mormorò la melodia di quella canzone. Yuki rimase con le mani sui pettorali dello sconosciuto attendendo una risposta che non volle arrivare. Il mormorio del biondo distrasse Yuki dai suoi dubbi e, chiudendo gli occhi, si abbandonò ai comandi di quell'uomo.
 
Danzarono per minuti incalcolabili come rinchiusi in un sogno troppo piacevole per potersi svegliare. Yuki strinse il corpo atletico di quello sconosciuto in un abbraccio puntando i suoi occhi in quelli magnetici del biondo. Era stato invitato a quella festa in maschera ma in quel momento stava odiando quella stoffa nera sul viso del biondo: desiderava mirare il suo vero volto, scoprire quei lineamenti nascosti che sembravano attirarlo. Incondizionatamente una mano si alzò verso il volto dello sconosciuto con l'intento di spostare la maschera ma, nell'esatto momento in cui le dita di Yuki strinsero la stoffa una mano del biondo gli bloccò il polso.
 
<< Non si può.>> Ridacchiò, riportando il braccio del moro attorno al suo collo.
 
Yuki si imbronciò come un bambino e ciò fece sorridere l'altro, il quale strinse maggiormente la sua presa sulla vita del moro.
 
<< Almeno non qui.>> Gli fece notare l'uomo sussurrando nell'orecchio di Yuki. Quest'ultimo strabuzzò gli occhi e si allontanò di qualche centimetro per fissare negli occhi il biondo.
 
<< Quindi ... Perché non usciamo fuori?>> propose Yuki smettendo di danzare. Tuttavia, lo sconosciuto afferrò una sua mano e, ritirandolo sul suo petto, lo strinse per guidarlo in quei passi lenti.
 
<< Non è ancora il momento.>> Mormorò l'uomo allontanandosi e riavvicinandosi con passi sensuali. << La canzone non è ancora conclusa.>> Fece notare e, a Yuki sembrò di aver visto un occhiolino al di sotto di quella farfalla nera. Gli occhi sono lo specchio di ogni persona e quelli che il moro si trovava dinanzi erano belli, chiari, sinceri.
 
Come un marinaio incantato dal canto delle sirene, Yuki era stato incatenato da quello sguardo che lo esortava a seguire i movimenti del suo possessore, lasciandosi guidare senza paure. Il biondo strinse il corpo del suo partner al proprio permettendo alle loro gambe di intrecciarsi e, rimanendo immobile per brevi secondi, il tempo necessario per studiarsi e godere dello sguardo dell'altro, roteò portando con sé Yuki. Quei passi mai danzati prima risultarono naturali per il moro, il quale dondolava al centro della sala con indosso un sorriso genuino.
Tutti i partecipanti alla festa rimasero ammaliati da quei due giovani che sembravano brillare di una luce particolare, come una coppia di professionisti che davano mostra della loro alchimia e complicità. 
Le note di quella canzone andarono a sfumare e il biondo sfiorò il palmo dell'altro invogliando Yuki a fare lo stesso e, guardandosi negli occhi, camminarono in senso orario creando un cerchio immaginario che diede il termine a quella danza. Quando la musica cessò, la sala si riempì di applausi la maggior parte dei quali furono rivolti a quella coppia che ancora rimaneva immobile, mano nella mano.
 
<< Perdonami.>> Mormorò l'uomo e, senza dare il tempo a Yuki di comprenderne le parole, gli si avvicinò poggiando le sue labbra su quelle dell'altro. Fu uno sfiorarsi leggero e breve, colpevole quegli occhi indagatori, ma per Yuki fu sufficiente per percepire la sua pelle punzecchiata da una scossa di piacere.
Quando il volto del biondo si allontanò e diede mostra delle labbra umide e gonfie, Yuki comprese che era di fondamentale importanza conoscere la sua vera identità. Ma prima di riuscire a porgergli nuovamente quella domanda rimasta in sospeso, il moro si sentì afferrare una mano e essere trascinato lungo la sala fino a percorrere gli scalini della lunga scala. Gli parve quasi impossibile e insensato ma, mentre calpestava quel tappeto rosso Yuki sembrò vedere un filo dello stesso colore che dal suo mignolo si allungava a quello dello sconosciuto davanti a sé. Chiuse gli occhi e, riaprendoli, tutto ciò che vide erano le sue dita intrecciate in quelle dell'uomo.
 
 
 
If I said my heart was beating loud
If we could escape the crowd somehow
If I said I want your body now
Would you hold it against me?
'Cause you feel like paradise
And I need a vacation tonight
So, if I said I want your body now
Would you hold it against me?
 
 
 
Quando furono fuori da quella villa una brezza leggera colpì la coppia permettendo così di placare il calore sofferto in quella stanza da ballo. Yuki si ritrovò a sorridere mentre fissava come rapito il cielo stellato e, solo quando lo sconosciuto attirò la sua attenzione, Yuki si rese conto che gli occhi del biondo erano lucenti come quelle luci nel buio della notte. Lo mirò e come ipnotizzato si mosse per rimuovere la maschera ma, prima di riuscire nel suo intento lo sconosciuto lo strattonò riprendendo a correre lungo il viale ben curato della villa.
 
<< Dove stiamo andando?>> Chiese confuso Yuki, guardando gli alberi alti sopra di loro  nascondere la luna e la sua fioca luce.
 
<< Voglio vedere il mare con te.>> Rispose il biondo mostrando il suo sorriso per poi dare nuovamente le spalle all'altro.
 
<< Ma siamo in campagna.>> Fece notare Yuki ricevendo come risposta una allegra risata.
 
Percorsero quella strada fatta da ciottoli fino a raggiungere un imponente portone in ottone che varcarono senza soffermarsi per mirare quella villa e quella folla che li aveva uniti. L'uomo camminò verso est e dopo aver superato alcuni cespugli si bloccò lasciando scontrare Yuki contro la sua schiena larga.
 
<< Ascolta.>> Lo incitò il biondo chiudendo gli occhi e respirando l'aria a pieni polmoni. Yuki si allontanò dal suo busto per posizionarsi al suo fianco e, puntando le orecchie in ascolto come gli era stato chiesto, riuscì a sentire le onde del mare che si infrangevano contro il bagnasciuga. Il moro si sorprese e respirando con attenzione avvertì l'odore di salsedine scontrarsi sulla sua pelle lasciandola umida e appiccicosa.
 
<< Ma com'è possibile?>> Balbettò Yuki spalancando gli occhi. Lo sconosciuto gli cinse il volto con le mani e lo avvicinò in un casto bacio. Gli sorrise e lo ribaciò di nuovo questa volta bagnandogli le labbra con la lingua. Yuki si lasciò viziare come se tutto quello fosse normale e probabilmente era davvero così dato che l'altra persona era il biondo e non uno qualsiasi. A tale pensiero il moro si diede dello stupido poiché fino a pochi minuti prima quell'uomo era da lui considerato proprio come uno qualsiasi degli invitati alla festa e non "l'uomo dalla maschera a forma di farfalla".
 
<< Come ti chiami?>> Yuki ansimò sulle labbra dell'altro sperando di ricevere una risposta ma il biondo gli sorrise spingendolo verso la riva di quel mare calmo e scuro. La sabbia penetrava nelle scarpe classiche dei due ragazzi mentre si avvicinavano all'acqua, così come la salsedine penetrava nelle loro narici. Quando un'onda li raggiunse l'uomo si bloccò ridendo e contagiando Yuki, il quale saltellò via di qualche passo cadendo a terra subito raggiunto dall'altro. Si fissarono sorridendo e quando quell'euforia scemò Yuki si impossessò delle labbra del partner come una leonessa si avventa su una gazzella. Fu un bacio famelico, desiderato, preteso.
 
Lo sconosciuto sovrastò Yuki lasciandolo scivolare sulla sabbia umida e lo spogliò della giacca candida. Le loro bocche danzarono senza mai staccarsi, fatta eccezione di quei momenti in cui la mancanza d'aria lo necessitava, così come le mani del biondo che sbottonavano gli infiniti bottoni della camicia di Yuki. Quest'ultimo avvertì la brezza marina rinfrescargli il petto nell'esatto momento in cui la sua maschera gli fu tolta svelandosi all'uomo sopra di lui. Il moro vide gli occhi dell'uomo dilatarsi dallo stupore e le sue labbra aprirsi in un sorriso compiaciuto. Yuki, con il fiato corto, allungò un braccio e strinse la stoffa nera tremando nel toglierla. Quando il volto dell'uomo fu libero dalla maschera Yuki si incantò a fissarlo implorando mentalmente alla luna di colpirlo con i suoi raggi deboli per poterlo vedere con chiarezza, ma tutto ciò che riuscì a scorgere furono dei lineamenti virili e familiari.
L'uomo gli si avvicinò e prima di sfiorargli le labbra mormorò. << Il mio nome è...>>
 
 
Yuki sussultò sul posto e spalancò gli occhi ritrovandosi avvolto dall'oscurità. Batté la palpebre più volte fin quando gli oggetti attorno a sé non presero forma riportando la mente del moro alla realtà: era nella sua camera.
 
<> Balbettò mettendosi a sedere sul letto e agitando il tessuto della canotta indossata per rinfrescarsi. Poggiò la fronte sudata su un ginocchio e socchiuse gli occhi per ricordare l'ultima parte di quel sogno ancora vivido nella sua mente. << Quel viso ... Dove l'ho già visto?>> mormorò agitandosi i capelli con entrambe le mani senza però riuscire a ricordare.
 
Si alzò a fatica e si diresse verso la scrivania alla ricerca di un foglio e una mattina. Sparpagliò alcuni libri e quaderni nell'impresa e, una volta trovato il necessario, spostò la sedia per potersi accomodare e stringere tra le mani la matita. Con tratti leggeri disegnò le labbra che lo avevano torturato su quella spiaggia sconosciuta per poi passare agli occhi che lo avevamo ammaliato durante tutto il sogno. Più volte si vide costretto a appallottolare i fogli nervosamente gettandoli nel cestino accanto fin quando non riuscì a ottenere la forma voluta. Abbozzò i lineamenti di quel volto virile lasciando il disegno privo di naso non riuscendo proprio a ricordare che forma avesse. Unì tutti i bozzetti scarabocchiati e li fissò alla ricerca di una possibile compatibilità con qualche sua conoscenza, ma fallendo.
 
<< Bah, li farò vedere domani a Snow e Anya ... Forse loro riconosceranno qualcuno.>> Sbadigliò ritornando a stendersi sul materasso fresco. Sistemò meglio il cuscino sotto il capo e, prima di chiudere gli occhi, afferrò il cellulare per controllare possibili messaggi trovandone uno in arrivo. Aprì la busta e lesse il contenuto.
 
"Yuki-san questo è il mio numero. Ecco, stavo pensando, cosa ne diresti di prendere una birra insieme qualche sera? Oh, va bene anche un caffè, se preferisci. Beh, fammi sapere. Oyasumi. Dean."
 
Dean. 
Yuki strabuzzò gli occhi. 
 
 
 
 
Spazio autrice
Salve a tutti coloro che leggeranno questa oneshot. Si tratta di un capitolo di una mia long mai pubblicata su questo sito per questo, forse, la conclusione non vi sembrerà delle più sensate. Tuttavia, può essere letto separatamente dal resto della storia principale e, dato che sono molto legata ai due personaggi e in particolar modo a questo capitolo, ho deciso di pubblicarlo.
"Hold it against me" è una canzone di Britney Spears ma in questo caso faccio riferimento alla cover di Sam Tsui (ascoltatela se non la conoscete, ve ne innamorerete!). Non ho nient'altro da aggiungere quindi grazie per aver letto.
Satine_Faye
  
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